
Eugenio Giani e Alessandro Tomasi sono di fatto i due candidati alle prossime elezioni regionali d’autunno. Ma le loro coalizioni continuano a procrastinare l’ ufficializzazione delle loro candidature. E loro si sono ufficialmente stancati.
Vedere Giani perdere la pazienza, anche se solo per un istante, è fatto abbastanza raro. D’altra parte, Tomasi bolla il comportamento della sua coalizione come “poco serio”. Ma che sta succedendo? Sta succedendo che il candidato del centro destra Alessandro Tomasi aspetta il tavolo romano, le leadership della sua coalizione e un loro accordo in merito alla spartizione (con rispetto parlando) delle candidature nelle varie regioni. Tante questioni aperte in vista delle regionali d’autunno, dalla Campania al Veneto. E a farne le spese è Tomasi, in campagna elettorale da mesi ma non ufficialmente. E il sindaco di Pistoia si lascia andare: parla di comportamento poco serio da parte della sua coalizione, dice che non si costruisce una campagna elettorale in un mese, invita a fare presto. Anche Eugenio Giani aspetta. E dal canto suo tralascia per un istante il suo tradizionale aplomb. Vuol dire che è veramente stufo. E come dargli torto. Non è un candidato qualsiasi per il centro sinistra. E’ il presidente uscente. E il Pd dimentica che questo atteggiamento non tiene conto del fatto che – ai cittadini – appare come un giudizio sul suo operato. Inaccettabile, per lui. La coalizione di centro sinistra prima di tutto ancora non esiste. Bisognerebbe tenere insieme Fratoianni con Renzi, Conte con Schlein, una composta di mirtilli con il lampredotto e del gelato alla vaniglia con una lasagna alla tarantina. Quando chiediamo a Giani: “si è scocciato di aspettare?”. Risponde irrigidito: “per favore, non provocatemi”. La misura è colma. E’ giusto che Elly Schlein si ponga il problema di non avere candidati alla presidenza di regione della sua parte, è giusto che il partito locale (schleiniano) cerchi di portare a casa il risultato migliore, è prevedibile tenere conto del fatto che Giani aveva votato per Bonaccini, ma tutto ha un limite. Soprattutto di tempo.