Mer 24 Apr 2024

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Disabilità: la Toscana stanzia 20 milioni per i casi più gravi

Toscana – ai destinatari andrà un contributo variabile da un minimo di 900 euro ad un massimo di 1.200 euro al mese (prima i limiti erano di 700 e di 1.000), sulla base dei bisogni di ciascuno.

Aumentano i limiti minimi e massimi del contributo destinato alle persone con gravissime disabilità in Toscana. Questa è la novità principale della delibera approvata dalla giunta regionale, su proposta dell’assessore al sociale Serena Spinelli, con la quale vengono stanziati quasi 20 milioni di euro destinati alle persone con gravissime disabilità perché possano assumere chi è in grado di prendersi cura di loro.

Lo stanziamento, spiega una nota, sarà destinato ai 28 ambiti territoriali della regione (Società della salute/Zone distretto), che provvederanno quindi alla presa in carico delle persone e a progettare insieme a loro e ai familiari le risposte ai bisogni. Ai destinatari andrà un contributo variabile da un minimo di 900 euro ad un massimo di 1.200 euro al mese (prima i limiti erano di 700 e di 1.000), sulla base dei bisogni di ciascuno, se il contributo sarà finalizzato all’assunzione di un assistente personale, e da 800 a 1.100 euro (prima i limiti erano 700 e 1.000) se il contributo sarà erogato nei termini di assegno di cura a favore di persone di minore età, i cui genitori si assumono l’onere dell’assistenza.

Le persone con gravissime disabilità alle quali è stata data una risposta in termini di contributo per il sostegno all’assistenza al domicilio sono ad oggi oltre 1.800 in tutta la regione. “Migliorare la qualità della vita delle persone con gravissime disabilità e che hanno bisogno dell’aiuto di un assistente personale – sottolinea Spinelli -: è l’obiettivo di un provvedimento che quest’anno abbiamo potuto rafforzare aumentando economicamente i limiti minimi e massimi”. Spinelli spiega che “questo contributo va a sostenere i percorsi domiciliari, nella consapevolezza che dare alle persone la possibilità di continuare a vivere essendo supportate nel proprio ambiente domestico e di relazioni, evitando o comunque rimandando il più possibile il ricovero in strutture sociosanitarie, è un elemento importante per il loro benessere complessivo e per le famiglie”.

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