Ven 19 Apr 2024

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Depuratore Argentario: sequestro parziale dell’impianto

Toscana, Il gip di Grosseto ha disposto il sequestro preventivo della linea chimico-fisica e di quella biologica dell’impianto di depurazione delle acque reflue di Terrarossa a Monte Argentario nell’ambito di un’inchiesta della procura.

Sono quattro le persone indagate per inquinamento ambientale, mancata osservazione dell’autorizzazione integrata ambientale e gestione illecita dei rifiuti. Il provvedimento di sequestro dell’impianto a Monte Argentario è stato eseguito dalla pg della procura di Grosseto insieme ai carabinieri forestali e all’Arpat.

Secondo quanto spiegato in una nota dall’impianto sarebbero finiti nella laguna di Orbetello, nella parte di Ponente, fanghi con metalli pesanti, “cagionando un significativo deterioramento”.

Il depuratore delle acque reflue era finito al centro di controlli della polizia giudiziaria nel 2021, scattati dopo campionamenti di Arpat. Le verifiche hanno riguardato la gestione dell’impianto con particolare attenzione al trattamento dei fanghi in entrata ed al loro smaltimento.

Gli accertamenti svolti, si spiega, “hanno permesso di appurare che i rifiuti di ingresso all’impianto a volte non avevano caratteristiche idonee per essere ricevuti e trattati in impianto perchè contenenti metalli pesanti e sostanze pericolose.”

“Inoltre è stato anche accertato l’utilizzo nel trattamento chimico-fisico di prodotti chimici mai autorizzati dalla Regione Toscana ed in alcuni casi fuori specifica, ovvero scaduti. Gli esiti dei campionamenti hanno evidenziato il superamento dei limiti per fenoli, aldeidi, alluminio e zinco. Lo smaltimento avveniva riversando ingenti tonnellate di fanghi attivi, tramite uno scarico, nel canale chiamato di ‘determinazione’ collegato direttamente alla laguna di Ponente-Orbetello, cagionando un significativo deterioramento”.

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