Ven 19 Apr 2024

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‘Corona degli abeti’ dell’Eremo di Camaldoli, 50 piante verranno sostituite

Camaldoli in provincia di Arezzo, cinquanta piante della ‘Corona degli abeti’, nella storica foresta di Camaldoli, nata nel 1200 con l’Eremo, saranno sostituite per garantirne la sopravvivenza e la conservazione genetica.

Il progetto per il restauro della ‘Corona degli abeti’ dell’Eremo di Camaldoli, è stato presentato dal Reparto Carabinieri Biodiversità di Pratovecchio al Ministero dell’Ambiente che ha destinato cospicue risorse ai parchi nazionali. I carabinieri, che si occupano delle Riserve naturali – in questo caso del Parco delle Foreste Casentinesi, Falterona e Campigna -, hanno già dato il via all’intervento a seguito del rilascio delle autorizzazioni.

Gli abeti disposti a corona intorno all’eremo furono messi a dimora nella prima metà del 1800 dopo un taglio a raso in epoca napoleonica ed hanno circa 180 anni. A preoccupare non è l’età, spiegano gli esperti, ma lo stato fitosanitario poiché c’è un problema legato al marciume radicale da cui dipende lo stato di deperimento, spesso non visibile ad occhio nudo, che determina sradicamenti o stroncamenti soprattutto con neve e forti venti insieme.

Quest’anno lo spettacolo del foliage ha tardato la sua comparsa dato che l’effetto dei cambiamenti climatici si fa sentire anche qui dove San Romualdo mille anni fa ha fondato l’ordine camaldolese, luogo non risparmiato dall’aumento termico. Il finanziamento del Ministero ha consentito di fare un’indagine approfondita sui patriarchi verdi.

In particolare le 242 piante di Abete bianco della corona sono state catalogate, misurate, georeferenziate ed è stato valutato lo stato di salute di ognuna. Le prove hanno evidenziato la necessità di procedere alla rimozione di 55 piante che presentano segni, sintomi o difetti gravi tali da far ritenere che il fattore di sicurezza naturale dell’albero si sia ormai esaurito.

I carabinieri, in accordo coi monaci e col sindaco di Poppi, procederanno nei prossimi giorni ad una graduale sostituzione delle piante. Nuove piantine di Abete bianco garantiranno la perpetuazione della formazione arborea, a tale scopo è prevista la realizzazione di recinzioni in legno e rete metallica per la protezione dal morso degli ungulati.

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