Sab 27 Apr 2024

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Consiglio del Teatro Maggio indica Ninni Cutaia per la carica di sovrintendente. Bettini, per Pereira: “Contratto non prevede buonuscita”

Firenze, è Ninni Cutaia il nome per la carica di sovrintendente della Fondazione del Teatro Maggio musicale che il Consiglio di indirizzo dell’ente lirico fiorentino indica all’unanimità al Mic.

Il nome di Ninni Cutaia è stato approvato nella riunione, in corso a Palazzo Vecchio, dello stesso Cdi che si era aggiornato a oggi, dopo un primo incontro il 28 febbraio, per decidere chi indicare come successore di Alexander Pereira, dimessosi una settimana fa da sovrintendente del Maggio. Anche Pereira ha preso parte al Cdi, presieduto dal sindaco Dario Nardella.

“Il contratto non prevede la corresponsione di una buonuscita nell’ipotesi di una risoluzione anticipata del rapporto”. Queste sono le parole con le quali aveva risposto in Consiglio Comunale ad un question-time posto da Roberto De Blasi del Movimento 5 Stelle quando è stata posta la domanda sulla situazione relativa al Maggio.

Potrebbe quindi essere questo l’ultimo tassello a completare la vicenda riguardante l’ex sovraintendente del Maggio Fiorentino Alexander Pereira, nato a Vienna, che lo scorso 30 gennaio ha ricevuto un avviso di garanzia in quanto indagato per peculato riguardo alle spese sostenute e poste a carico delle casse della fondazione lirico-sinfonica. L’inchiesta venne aperta nel 2022 a seguito che Fdi sollevasse in sedi istituzionali, come Regione e Comune, rilievi sulla gestione di Pereira al Maggio.

Inizialmente sono stati raccolti i documenti dalla procura che aveva affidato ulteriori accertamenti alla guardia di finanza ma senza avere degli indagati, fino a quando non arrivò il fatidico avviso di garanzia a Pareira, che da subito ha negato tutto. Ma le anomalie delle sue spese erano troppo evidenti per ignorarle: si passava da 48 euro in pasticceria, 3.800 euro a una casa d’asta a Berlino, 1.507 euro in un ristorante a Ibiza, 50 euro dal pescivendolo, 50 euro in macelleria, 22 euro dal fruttivendolo, di fronte a queste queste spese Pereira si difese spiegando che tutte “hanno una spiegazione e per ognuna ci sono i giustificativi compatibili col regolamento del Maggio”, additando le spese alle sue capacità nelle relazioni con gli sponsor, “Coi miei contatti – aveva spiegato – abbiamo introitato al Maggio circa 7,5 milioni nel 2021 dopo i 4 milioni del 2020 e rispetto a una media prima di me nel 2019 di poco più di 2,5 milioni”.

Fino a quando, il 27 febbraio, arrivano le dimissioni dalla sovraintendenza della Fondazione del Maggio Musicale Fiorentino in una lettere inviata al sindaco Dario Nardella, lui stesso presidente della Fondazione, e ai Consiglieri d’Indirizzo dell’ente. Nella lettera Pereira affermava “La vera ragione per la mia dimissione è un fatto personale”, scrive infatti di problemi di salute e difficoltà nel continuare a svolgere il lavoro dopo tutta la bufera mediatica che l’ha visto coinvolto, senza di dimenticare di rivendicare i suoi risultati artistici. Anche il sindaco Nardella aggiunse che il gesto di Pereira era “improntato a un forte senso di responsabilità, di attaccamento al teatro e di sensibilità”.

 

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