Dom 28 Apr 2024

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Condanna definitiva per carabiniere che abusò di una studentessa Usa

Firenze, condanna definitiva in Cassazione anche per Pietro Costa, il secondo carabiniere coinvolto nella violenza sessuale a Firenze la notte tra il 6 e il 7 settembre 2017 a una delle due studentesse americane incontrate in una discoteca e poi riaccompagnate a casa con il collega appuntato Marco Camuffo con l’auto di servizio.

Secondo le ricostruzioni processuali, le due ragazze furono abusate tra l’androne e i piani di un palazzo del centro dove soggiornavano. La Suprema Corte ha chiuso il processo per l’ex militare dell’Arma confermando la condanna a 4 anni già inflittagli dalla Corte d’appello di Firenze il 5 aprile 2022.

In quello stesso giorno, la Cassazione condannò in via definitiva a 4 anni e 4 mesi l’altro della pattuglia, Camuffo, che poi si costituì in carcere a Prato e fu condannato per la violenza all’altra ragazza americana in processi distinti.

Come lui, anche Costa ora deve scontare la condanna in carcere: il reato di violenza sessuale, infatti, è ostativo all’applicazione di una pena alternativa. In queste ore, Costa ha un margine di tempo per costituirsi alle autorità altrimenti verrà emanato un ordine di carcerazione.

Quanto alla ragazza abusata, rientrò a suo tempo negli Stati Uniti e non risulta che sia più tornata in Italia. L’avvocato fiorentino Gabriele Zanobini, che l’ha assistita come parte civile in tutti i gradi di giudizio, ha comunicato alla studentessa l’esito della sentenza. Nel dispositivo, la Cassazione non solo ha confermato le determinazioni della sentenza dell’appello contro Costa – compresi il pagamento delle spese processuali, l’interdizione dai pubblici uffici e una provvisionale da 30mila euro da definire in ambito di risarcimento civile dei danni – ma ha contestualmente rigettato i ricorsi presentati sia dalla sua difesa sia dalla procura generale di Firenze per chiedere l’annullamento della sentenza di appello.

Tra i rilievi ai giudici fiorentini del secondo grado c’è l’aver ricostruito che la violenza sessuale di cui è accusato Costa avvenne per reato progressivo, cioè a fasi, sia approfittando prima del minorato stato psicofisico della ragazza a causa dell’ubriachezza, sia poi per modalità effettive di costrizione, queste provate da lesioni fisiche risultanti dai referti medici del pronto soccorso.

Nonostante gli argomenti in ricorso, la Cassazione ha confermato in blocco la lettura dei fatti fatta dalla Corte d’appello e mantenuto la stessa condanna, ossia ci fu anche violenza fisica. Sia Camuffo che Costa erano partiti da condanne più alte in primo grado – 4 anni e 8 mesi in abbreviato a Camuffo, 5 anni e 6 mesi a Costa in rito ordinario – poi quasi riallineate all’esito dei due distinti giudizi in Cassazione. È stata la stessa per entrambi anche la condanna per i reati militari di peculato in concorso e di violata consegna (rimase incustodita in strada l’auto di servizio), 5 mesi decisi dalla Cassazione. I due vennero destituiti dall’Arma dei carabinieri nel 2018.

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