Disco della settimana di Controradio: i Jungle con “For Ever”

Il nuovo disco della settimana di Controradio (a partire dal primo ottobre) è il secondo lavoro dei londinesi Jungle e si intitola “For Ever”

Era il luglio del 2014 quando  i Jungle pubblicavano l’omonimo disco d’esordio. Album che includeva singoli di grande impatto come “Platoon”, “Busy Earnin’”, “Time” e “The Heat”, in poco tempo diventati dei veri e propri classici neo soul. Il  duo di  Londra composto  da  Josh “J” Lloyd-Watson e Tom “T” McFarland, due produttori e polistrumentisti  mai avrebbe immaginato di uscire dal proprio studio di registrazione, né tanto meno di fondare un collettivo di sette artisti che su un palco sarebbe diventato incontenibile. Il passaparola online iniziale,  l’entusiasmo dei fan, la nomination per il Mercury Music Prize, i video diventati virali, le parole di Noel Gallagher che definisce l’album “fottutamente grandioso”, porta il duo in poco tempo a mezzo milione di dischi venduti, promettenti carriere come DJ e un tour mondiale durato circa due anni.

Per la seconda prova il duo londinese si è spostato in California e con l’aiuto del giovane produttore Inflo ha elaborato 13 canzoni dall’impatto fortemente radiofonico ma che sapessero parlare anche di cose tristi come la fine di un amore.

TRACKLIST:

1. Smile

2. Heavy, California

3. Beat 54 (All Good Now)

4. Cherry

5. Happy Man

6. Casio

7. Mama Oh No

8. House In LA

9. Give Over

10. Cosurmyne

11. Home

12. (More and More) It Ain’t Easy

13. Pray

Così ne parla Rockol

Il debutto dei Jungle nel 2014 è stato uno dei più scintillanti e folgoranti degli ultimi anni: il loro disco eponimo era un brillante flusso sonoro che univa falsetto e funk, neo-soul e groove. Solo dopo si è scoperto che dietro questa iniezione di gioia danzereccia c’erano due amici di Shepherd’s Bush, Josh ‘J’ Lloyd-Watson e Tom ‘T’ McFarland, a cui sono seguiti mezzo milione di dischi venduti, una candidature al prestigioso Mercury Prize e due anni di fortunato world tour passato anche dall’Italia.
C’erano quindi tutte le condizioni per fare il grande passo, ovvero registrare il disco a Los Angeles, luogo eletto per quel suono. Quindi si trasferiscono lì, ma nel frattempo per entrambi i musicisti arrivano le separazioni con i rispettivi partner e tutto questo va a influire pesantemente sulla produzione del disco che rimane in una fase di stallo, al punto che sono costretti a tornare a Londra per finire di registrare un disco con l’ausilio di un produttore (Inflo) che li faccia uscire dall’empasse. Una buona parte delle canzoni di questo “For ever” ha il groove classico dei Jungle ma i testi parlano di cuori spezzati e perdite, disperazione e rimpianto.  “Heavy, California” dietro la superficie dance nasconde una senso di vulnerabilità; sopra il beat minimal di “Cherry” si sente cantare ripetutamente “Non mi cambierai mai, stavo già cambiando”,;  “Happy man” inizia con “Sono un uomo problematico / Cambiato dalle cose che faccio” e poi continua con “Comprati un sogno / E non significherà nulla” rinnovando il racconto delle illusioni perdute  della California. Ma come spesso avviene nei migliori dischi pop questo contrasto tra musica e testi, porta a un risultato eccellente.

Ogni tanto anche il ritmo cambia: ecco quindi gli archi cinematici di “Pray” e le noti struggente di un pianoforte polveroso in “Cosurmyne” e il groove di “Beat 54 (All good now)” che trasforma il malinconico rimpianto per l’amore perduto in una canzone calda e solare. E così alla fine anche questo “For ever” in tutte le sue  traversie al di qua e al di là dell’oceano, ci regala 13 canzoni magari meno da party ma di certo più ricche e profonde.

Questa la recensione di Sentireascoltare

Quattro anni fa, ai tempi di Random Access Memories dei Daft Punk, sembrava che il disco d’esordio (e pure omonimo) dei Jungle fosse un prodotto con tutti gli ingranaggi a posto, ma anche una mossa furbetta per scalare le chart alla maniera dei colleghi francesi. Il duo inglese strizzava prepotentemente l’occhio tanto al funk quanto al soul, in una confezione tremendamente neo-tutto che faceva del flirt con l’elettronica il proprio tratto distintivo. De Stefano, non a caso, parlava così di Jungle sulle nostre pagine: «Jungle è oggi l’ennesimo esperimento di rivitalizzazione dello storico R&B che ha dato i suoi frutti in passato e che continuerà a farlo anche nei decenni a venire … ma a pensarci bene potrebbe essere soltanto la retromania che sposa il business».

Cosa aspettarsi dunque da un nuovo album della formazione, oggi che la stessa retromania è diventata quasi un dogma da rispettare e la maggior parte delle produzioni non riesce a scrollarsi di dosso tale fardello? Ad un primissimo play, Josh Lloyd-Watson e Tom McFarland (ai quali dal vivo si uniscono altri cinque musicisti) sembrano puntare dritti allo stesso tipo di sound: falsetti, groove ammiccante, sample. Ma andando più a fondo si scopre che qualcosa di nuovo è dietro l’angolo. Il concetto di California Dreamin’, ad esempio, preponderante lungo l’intero lotto di canzoni è tanto solare quanto straniante. Basti pensare a brani come House in L.A. o Give Over che uniscono il miraggio simbolico della Bay Area a un sentimento di fine e irraggiungibilità («You and I are so much older», «In sunset boulevard I need her») o alla succosa Heavy California, che, tra Childish Gambino e i The Avalanches, gioca sulla dicotomia I will love you / can’t afford you. Questi sentimenti contrastanti rendono complesso un album che racconta delle separazioni personali dei due componenti della band, giocando meno sul colpo ad effetto (nonostante picchi come la ronsoniana Happy man e Beat 54) e più sul risultato globale.

L’RnB risulta stavolta rivitalizzato in maniera più solida e ragionata e gli Earth Wind and Fire e la Motown possono godere dei giusti omaggi senza grossi scivoloni. Rispetto all’esordio, i Jungle indossano lo stesso vestito, ma in una guisa meno sardonica e più riflessiva. Per una band che rischia di pagare a vita la riconoscibilità del proprio sound, questo è il primo passo verso una futuribile indipendenza.

 

Fortissimissimo Firenze Festival, i prossimi appuntamenti

Fortissimissimo Firenze Festival il 30 settembre il pianista Luca Buratto, lunedì primo ottobre alle 21 il concerto del soprano Silvia Frigato alla sala Buonumore Pietro Grossi – Conservatorio Cherubini di Firenze (fino al 7 ottobre 2018, ore 21, ingresso 5 euro)

Con un grande successo di pubblico che ha accompagnato i primi concerti, la rassegna Fortissimissimo Firenze Festival, organizzata dagli Amici della musica di Firenze, prosegue al Conservatorio Cherubini domenica 30 settembre alle 21 con il pianista Luca Buratto, che eseguirà la Sonata n. 23 in fa minore op. 57 “Appassionata” di Beethoven, Blanca Variations di Adès e la Sonata n. 3 in fa minore op. 14 di Schumann. Grande attesa lunedì primo ottobre sempre alle 21 per il concerto del soprano Silvia Frigato che condurrà il pubblico attraverso le musiche di Schumann, di cui interpreterà un capolavoro della liederìstica quale Frauen Lieben und Leben op. 42, per proseguire con brani di Purcell/Adès e Belloni. Vincitrice del Concorso Internazionale di Canto Barocco “Francesco Provenzale” (2007), Silvia Frigato collabora regolarmente con musicisti e direttori d’orchestra quali Rinaldo Alessandrini, Fabio Biondi, Gianluca Capuano, Claudio Cavina, Ottavio Dantone, Antonio Florio, John Eliot Gardiner, Daniele Gatti, Philippe Herreweghe, Sigiswald Kuijken, Vaklav Luks, Stefano Montanari, Federico Maria Sardelli. Recentemente ha preso parte, tra gli altri, al Vespro della Beata Vergine con il Monteverdi Choir e Gardiner; L’Incoronazione di Poppea alla Teatro alla Scala e L’Isola Disabitata di Jommelli a Napoli con Alessandrini; Orfeo ed Euridice di Gluck e Pelléas et Mélisande a Firenze. È regolare ospite al Teatro La Fenice di Venezia, dove ha interpretato Mirandolina di Martinů, La sonnambula di Bellini, e Cefalo e Procri di Krenek. È stata protagonista del progetto “Monteverdi 450” del Monteverdi Choir diretto da John Eliot Gardiner, in tour nei più importanti teatri del mondo. Prossimamente sarà impegnata nella Semiramide di Rossini a Venezia; ne La Resurrezione di Händel a Brunnenthal; in Atalanta di Händel a Halle e in tour; ne La betulia liberata di Mozart a Linz, entrambi con L’Orfeo Barockorchester e Michi Gaigg; in Rodrigo di Händel con Laurence Cummings all’International Händel Festival di Göttingen.

INFO

Wired Next Fest torna per il terzo anno consecutivo a Palazzo Vecchio dal 28 al 30 settembre. Tema di questa edizione: la semplicità.

Wired Next Fest la terza edizione. Il 28 settembre opening musicale con Francesca Michielin,  Giuliano Palma e Federica Abbate, il 29 settembre serata tra parole e musica con Motta, Riccardo Sinigallia e Colapesce

«Tutti i colossi tecnologici che si sono affermati negli ultimi 20 anni non ci hanno consentito di fare qualcosa che prima non facevamo. Anche prima di internet e degli smartphone, per esempio, condividevamo foto, comunicavamo, viaggiavamo, cercavamo informazioni, acquistavamo, ascoltavamo musica e vedevamo film. Solo che oggi facciamo tutto questo in maniera più semplice e immediata. È questa la grande rivoluzione del digitale», dice Federico Ferrazza, direttore di Wired Italia.

Di questo e molto altro si parlerà a Firenze, dove il WNF18 aprirà il 28 settembre con una opening musicale, per poi continuare con la programmazione nei due giorni successivi che animerà Palazzo Vecchio con interviste, panel, keynote, workshop, laboratori, exhibit, performance artistiche e concerti, grazie alla partecipazione di esperti e opinion leader di rilievo nazionale e internazionale.

Nei due giorni di programmazione il pubblico potrà assistere agli interventi di Terry Gilliam, regista, sceneggiatore, produttore cinematografico e già membro dei Monty Python, al cinema da domani con il suo nuovo film L’uomo che uccise Don Chisciotte, Mika, la star internazionale che ha venduto oltre 10 milioni di dischi in tutto il mondo aggiudicandosi dischi d’oro e platino in oltre 32 paesi, Enrico Mentana, giornalista e direttore del tg di La7, Alessandro Cattelan, conduttore televisivo e radiofonico nonché fra i volti di punta di Sky, il regista e scrittore Paolo Genovese, la conduttrice Andrea Delogu, l’attore e regista Rocco Papaleo, i conduttori di Rock And Roll Circus su RAI RADIO2 Pier Ferrantini e Carolina Di Domenico – che con la collaborazione di SIAE si sfideranno in un quiz musicale -, i fumettisti Zerocalcare e Sio e il curatore editoriale di Feltrinelli Comics Tito Faraci.

Al Wired Next Fest anche il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, il presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Alessio Rossi, il segretario Fim Cisl Marco Bentivogli, Marco Gay, imprenditore, amministratore delegato di Digital Magics, Massimiliano Magrini, venture capitalist, fondatore di United Ventures, Mauro Petrolani, Senior Partner, Fondo Italiano d’Investimento SGR, il deputato Filippo Sensi e il presidente della Camera Nazionale della Moda Carlo Capasa. Parteciperanno, inoltre, i video artisti Masbedo, Luca Del Monte, capo della divisione Politica industriale e pmi dell’ESA, Ilaria Bonacossa, curatrice e direttrice di Artissima, la più importante fiera di arte contemporanea in Italia.

Il 28 settembre il WNF18 aprirà con un opening musicale: dalle ore 20.30 sul palco si alterneranno e si racconteranno Alessandra Amoroso, artista multiplatino in uscita con l’attesissimo nuovo album di inediti dal quale è stato tratto il singolo La Stessa, tra i brani più trasmessi in radio, Francesca Michielin, cantautrice polistrumentista reduce dal successo di 2640 e dal tour estivo nei festival più importanti d’Italia, Giuliano Palma che si esibirà con la sua band e Federica Abbate, con il suo primo ep In foto vengo male che ha inaugurato la sua carriera da cantautrice affermandola tra le artiste emergenti italiane più interessanti. Il 29 settembre l’appuntamento sarà per una serata tra parole e musica, in cui alcuni tra i maggiori artisti italiani si racconteranno attraverso le loro storie e le loro canzoni. Una serata unica in acustico nel Salone dei Cinquecento a partire dalle ore 20.30, che vedrà protagonisti Motta, vincitore della Targa Tenco come “Miglior album in assoluto” per il suo ultimo disco Vivere o morire, Riccardo Sinigallia con il suo nuovo album Ciao Cuore e Colapesce che a ottobre sarà in tour in tutta Europa.

L’ingresso al WNF18 a Firenze è gratuito ma è necessaria la registrazione sul sito nextfest.wired.it  Info Programma su wired.it e sulla pagina Facebook del Wired Next Fest (http://bit.ly/WNF18_FI)

Il Maggio dei ragazzi Spettacoli per le scuole e le famiglie

“Il Maggio dei ragazzi”, programma di iniziative del Teatro del Maggio rivolte ai ragazzi delle scuole primarie e secondarie.  Un programma intenso, che vede protagonisti quasi 1000 tra bambini e ragazzi sul palcoscenico, coinvolti nelle attività di Venti Lucenti e circa 30mila giovanissimi spettatori in arrivo da tutta la Regione per assistere agli spettacoli.

Il programma

Il progetto, spalmato nel corso dell’intera stagione, vede tre spettacoli pensati ad hoc per i ragazzi tra i 6 e i 14 anni, riadattamenti di altrettante opere, studiati appositamente per avvicinare i più piccoli al teatro lirico. Il primo è La Cenerentola. Un lampo, un sogno, un gioco (8, 9, 13 e 14 novembre e 10 novembre per famiglie e scuole) tratto dall’opera di Gioachino Rossini, scritto e diretto da Manu Lalli con il maestro Giuseppe La Malfa sul podio a dirigere l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino. Lo spettacolo, che rientra nel progetto “All’Opera”, è una nuova produzione del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino in collaborazione con Venti Lucenti e con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze. Il secondo appuntamento è quello con The Rossini Game. Giocando con Gioachino (20, 21, 22, 23, 27, 28, 29, 30 novembre; 4, 5, 6, 7 dicembre; e ancora per famiglie e scuole: 17, 18, 24, 25 novembre e 1,2,9 dicembre), nuova produzione del Maggio in coproduzione con Venti Lucenti che vedrà i protagonisti  coinvolgere direttamente il giovane pubblico in sala in un divertente “gioco” sulle note di Rossini. L’ultimo spettacolo del programma è La leggenda dell’Olandese volante ispirato all’opera di Richard Wagner, scritto e diretto da Manu Lalli che vede sul podio ancora una volta il maestro Giuseppe La Malfa dirigere l’Orchestra del Maggio. Come per La Cenerentola, lo spettacolo rientra nel progetto “All’Opera” ed è una nuova produzione del Maggio in collaborazione con Venti Lucenti e con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio e dell’Assessorato all’educazione del Comune di Firenze.

Ma il programma del Maggio – che è stato uno dei primi teatri italiani a voler dedicare una speciale programmazione al pubblico giovane, con iniziative in calendario già a partire dagli anni Cinquanta del Novecento – non si esaurisce qui e vede le prove generali e le recite delle opere e dei concerti sinfonici in programma, aperte alle scuole con tanto di guide all’ascolto.

Spazio poi alle visite guidate Maggio Tour, con percorsi ad hoc realizzati all’interno della struttura del Teatro che prevedono visite al foyer, alla sala, al palcoscenico e al backstage, alle sale prove dell’Orchestra e del Coro, alla sartoria e alla cavea all’aperto.

La curiosità

Ai ragazzi che parteciperanno alle varie attività in programma verrà consegnato un volantino con l’immagine della mascotte del progetto Maggio dei ragazzi e verrà chiesto loro di elaborare un breve elaborato che ne racconti la storia e che, soprattutto, gli dia un nome. Ai migliori elaborati il Teatro riserverà uno speciale regalo.

INFO

Al Cherubini boom di eventi e domande d’iscrizione. Le novità della stagione 2018/19

Oltre 100 corsi accademici nella offerta formativa, un aumento delle domande d’iscrizione del 17% rispetto al precedente anno accademico e centinaia di concerti ed eventi che vedono impegnati studenti e professori del Cherubini in un fitto calendario che ha preso  il via sabato 22 settembre

Nella lunga lista di appuntamenti che vedono protagonista il Conservatorio ha spiccato sicuramente il  convegno dedicato a Basevi, Briccialdi e Ciardi. L’appuntamento prende spunto dalla fortunata coincidenza nella celebrazione del bicentenario dalla nascita (1818) di questi tre importantissimi musicisti

La vitalità e l’eterogeneità della musica classica declinata al futuro è affidata alla seconda edizione di fff Fortissimissimo Firenze Festival, organizzata dagli Amici della Musica Firenze su progetto artistico di Andrea Lucchesini. La rassegna, che è partita lo scorso 20 settembre e che si protrarrà fino al 7 ottobre presso la Sala del Buonumore Pietro Grossi del Conservatorio Cherubini, è inserita nel calendario dell’Estate Fiorentina 2018 (ingresso 5 €).

Il Conservatorio aderisce anche quest’anno alla Notte dei Ricercatori, iniziativa promossa dalla Commissione Europea fin dal 2005 coinvolge ogni anno migliaia di ricercatori e istituzioni di ricerca in tutti i paesi europei. Firenze, e in particolare l’Università degli studi di Firenze, aderisce a questo progetto europeo e ha chiesto la collaborazione dei Conservatori toscani per la realizzazione di una conferenza-concerto-spettacolo il 28 settembre. L’iniziativa sarà ospitata presso il Teatro dell’Opera di Firenze, e gode quindi della collaborazione della Fondazione Maggio Musicale Fiorentino. Come filo conduttore il testo scritto dal Rettore Prof. Luigi Dei intitolato Conversando con Darwin. Dei generi musicali e di tanto alto. Ai conservatori toscani, nell’ambito del progetto OTC, è affidata l’intera gestione musicale del progetto. Capofila del progetto è il Conservatorio di Firenze, nella persona del M. Paolo Ponziano Ciardi.

Numerose classi del Cherubini saranno protagoniste nei concerti finali dell’anno accademico appena concluso che si terranno il 26 settembre, il 2 e l’8 ottobre presso la Sala del Buonumore Pietro Grossi (Ingresso libero), mentre sabato 6 ottobre alle 20:30 (con replica lunedì 8 ottobre nello stesso orario) il Conservatorio presenterà presso il Teatro dell’Affratellamento il proprio omaggio alla figura del compositore fiorentino Mario Castelnuovo-Tedesco (Firenze, 3 aprile 1895 – Beverly Hills, 16 marzo 1968) nel cinquantenario della sua scomparsa. Sarà eseguita in forma semi-scenica l’opera da camera L’importanza di esser Franco, un vero e proprio unicum nella produzione operistica di tutti i tempi essendo scritta per 8 cantanti, 2 pianoforti e strumenti a percussione. Un puro e totale divertissement musicale, scritto senza esser stato commissionato e senza scadenze temporali all’insegna del motto “e lasciatemi divertire”, mutuato sì dal Futurismo, ma senza le sue connotazioni ideologiche, essendo Castelnuovo-Tedesco vittima del fascismo e delle leggi razziali, che lo costrinsero all’esilio negli Stati Uniti dal 1938. Il motto è messo in bella vista nel manoscritto sulla prima pagina di ciascuno dei 3 atti dell’opera, che fu scritta a Beverly Hills (dove il compositore fiorentino abitava ormai da decenni) tra il Settembre 1961 ed il Febbraio 1962. Il progetto gode del Patrocinio del Lyceum Club Internazionale di Firenze (Ingresso 10 € – ridotto studenti e professori 5 € prenotazioni 055 681 4309).

Nell’iniziativa, al Conservatorio Cherubini il 3, il 4 e il 5 ottobre, si segnala il conferimento del Premio alla Carriera a Angelo Gilardino “per la sua opera a favore del repertorio della chitarra come compositore, storico, ricercatore e didatta”. Fra gli ospiti Diana Castelnuovo-Tedesco, nipote del compositore fiorentino Mario Castelnuovo-Tedesco, Sergio Givone, filosofo e scrittore, ordinario emerito di estetica all’Università di Firenze, Marco Tullio Giordana, regista cinematografico e teatrale e Luigi Attademo, concertista e docente di chitarra.

La proficua collaborazione con la Biblioteca Marucelliana è riconfermata grazie alla rassegna Note tra i libri rassegna organizzata dal Conservatorio al via venerdì 12 ottobre. Scenario della manifestazione sarà il suggestivo salone di lettura della Marucelliana, biblioteca aperta al pubblico nel 1752 e dotata di importanti collezioni sia antiche che moderne. Tra i protagonisti di questa seconda edizione di Note tra i libri i migliori allievi delle classi del Cherubini.
In partenariato con il Museo Galileo di Firenze Il 10 novembre si terrà un’importante convegno su Vincenzo Galilei. Una giornata di studio con momenti musicali in occasione della ricorrenza dei 450 anni dalla pubblicazione dell’opera “Fronimo. Dialogo nel quale si contengono le vere e necessarie regole di intavolare la musica per liuto” (Venezia 1568) di Vincenzo Galilei, padre dello scienziato Galileo Galilei. Tra i partecipanti studiosi ed interpreti tra i più accreditati del mondo liutistico italiano e contemporaneo: Philippe Canguilhelm, Dinko Fabris, Andrea Damiani. Non ultimo un momento importante per ricordare la recente apertura della prima cattedra di liuto del Cherubini tenuta dal M° Francesco Romano.

Riconfermata anche quest’anno la partecipazione a Strings City, festival diffuso dedicato alla musica degli strumenti a corda nei luoghi della cultura più suggestivi della città che si terrà nel mese di dicembre.

Tra le novità anche una convenzione con l’Accademia della Crusca finalizzata alla promozione di progetti culturali ed eventi musicali. Prossimo appuntamento il 6 ottobre in occasione delle manifestazioni per la XIII edizione del Premio Nazionale delle Arti.

Calendario eventi in continuo aggiornamento sul sito www.conservatorio.firenze.it

Musica dei Popoli 2018 presenta King Ayisoba in concerto

XLIII Edizione Festival Musica dei Popoli 2018 presenta King Ayisoba dal Ghana, virtuoso del kologo in concerto all’Auditorium Flog di Firenze sabato 29 settembre

King Ayisoba dal Ghana, virtuoso del kologo, liuto tradizionale a due corde che ha imparato a suonare pascolando il bestiame nel suo villaggio.Approdato poi nella cosmopolita giungla urbana della capitale Accra ha iniziato ad elaborare la sua musica, creando un gruppo di musicisti con cui fonde tradizione e modernità. Ed in breve è diventato uno degli artisti ghanesi più seguiti in patria ma anche al di fuori del continente africano.

In queste 43 edizioni, il festival ha saputo tenere fede al suo intento originario, quello di rappresentare culture extraeuropee ed eurofolkloriche tramite le manifestazioni musicali e coreutiche come espressioni artistiche e culturali dei popoli a cui appartengono. La politica culturale del Centro Flog, che si esprime attraverso le attività interculturali con festival e rassegne di musica e cinema etnomusicale, è diretta al riconoscimento e alla valorizzazione delle diversità culturali espresse attraverso il linguaggio dei suoni. Ed è in questa direzione che il Centro Flog intende proseguire il suo cammino.

KING AYISOBA & band in concerto per Musica dei Popoli 2018
sabato 29 settembre h.21,30 – Auditorium Flog “Official”
biglietto 12€ porta – 10€+dp in prevendita
Prevendite > Ticket One https://www.ticketone.it/biglietti.html?affiliate=IGA&doc=venuePage&fun=venue&action=overview&venueGroupId=16237

PROGRAMMA

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