“Un uomo da marciapiede”, il diario dell’Orla a New York.

Per tutto febbraio, martedì e giovedì alle 17:05, un occhio particolare sulla “Grande Mela”, con “Un uomo da marciapiede”, il diario quasi quotidiano dell’Orla di Bandabardò e Crazy Mama. Si comincia giovedì 1°, su Controradio!

 

Per tutto il mese di febbraio Andrea Orlandini (per tutti “l’Orla”), il mitico chitarrista di Bandabardò e Crazy Mama, sarà il nostro specialissimo inviato a New York. Storie, aneddoti, cibo, drink e soprattutto musica, tutto quello che non si può leggere e trovare sulle consuete guide turistiche. Un occhio speciale sulla città, tutti i martedì e giovedì di febbraio alle 17:05 all’interno di “Bravo chi ascolta!” con Gustina Terenzi, ovviamente su Controradio!

Primo appuntamento di “Un uomo da marciapiede, diario quasi quotidiano dell’Orla a New York” giovedì primo febbraio, 17:05.

ASCOLTA LE PUNTATE 🎧:

(puntata giovedì primo febbraio)

ORLA prima puntata NEW YORK

 

(puntata martedì 6 febbraio)

Orla seconda puntata

 

(puntata giovedì 8 febbraio)

ORLA OK 8 febbraio

 

(puntata martedì 13 febbraio)

orla puntata 13 febbraio

 

(puntata martedì 20 febbraio)

ORLA martedì 20 febbraio

 

(giovedì 22 febbraio)

orla giovedì 22 febbraio

 

(martedì 27 febbraio)

collegamento ORLA 27 febbraio

Enrico Rossi: “Putin ha fatto un’aggressione criminale a uno stato libero”

Firenze, un’intervista fatta all’ex presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, durante la manifestazione per l’Ucraina in Piazza Signoria del 28 febbraio scorso, ha raggiunto ben oltre le 400.000 persone sulla nostra pagina Facebook, Controradio Firenze.

Vista quindi l’attenzione che l’intervista ad Enrico Rossi ha generato sui nostri social, la riproponiamo in versione ‘da leggere’ qui, sul nostro sito.

Che cosa vuole Putin?

“Intanto prendiamo atto che almeno a memoria mia in una situazione così difficile non ci siamo mai stati, perché abbiamo avuto la guerra nei Balcani ma comunque per quanto atroce fratricida era limitata in uno spazio, adesso è una guerra che può portare rischi di guerra mondiale e persino anche di nucleare”.

Non ha esagerato Biden a dire che o si fanno le sanzioni o si arriva alla terza guerra mondiale?

“Che un presidente degli Stati Uniti parli di guerra mondiale è già preoccupate che è un presidente Putin metta allerta per un’eventualità di guerra nucleare è ancora più preoccupante. Io penso che esista una sola strada quella di riprendere il negoziato, di discutere, di far cessare il fuoco e di trovare una soluzione al conflitto che si è scatenato e mi auguro che per questo si adoperino tutti, le sanzioni possono servire ma occorre anche che ci sia una ripresa di un negoziato: si persegua direttamente un negoziato”.

“Io ho apprezzato molto il lavoro che sta facendo Papa Francesco e sono confortato dal fatto che c’è un movimento pacifista che si sta manifestando nelle piazze che avverte questo pericolo e deve essere assolutamente fermato. No, non ci sono ragioni, Putin ha fatto un’aggressione criminale a uno stato libero, democraticamente capace di eleggersi un governo e quindi si colloca al fondo della storia. Il suo obiettivo mi pare di intendere è quello di un nazionalismo imperialista e vuole ristabilire una zona di influenza per la Russia, si ispira agli Zar a Stalin”.

Se è così, la trattativa è difficile perché lui sa quello che vuole, quindi che cosa possiamo trattare?

“Bisogna sapere anche quello che vogliamo noi cioè la pace! Trovare un punto di equilibrio tra est e ovest che va ristabilito, va ricostruito tutelando gli interessi dell’Ucraina e facendo sentire anche la Russia in sicurezza. Mi pare che sia interessante il fatto che anche in Russia ci siano manifestazioni di opposizione aperta al despota Putin e queste possono senz’altro servire”.

“Io sono favorevole a bloccare questa escalation di tensione che mette a rischio, a me pare la pace nel mondo, poi spero di sbagliarmi e che invece non sia così. Intanto ogni giorno che passa muoiono persone, ci sono più profughi, persone che soffrono, distruzioni, e questo non mi sembra affatto secondario. Credo che su Putin la comunità internazionale deve esercitare una pressione, isolarlo, costringerlo ad un negoziato che riporti alla pace”.

Il Mondo di Erriquez: 24 ore di musica e parole.

Ad un anno dalla scomparsa una giornata di radio in ricordo di Enrico Greppi – Erriquez. Lunedì 14 febbraio una non-stop di ventiquattro ore con più di 150 brani per descrivere l’universo musicale dell’artista scomparso proprio un anno fa; i brani più significativi con la Bandabardò, le collaborazioni e le produzioni con altri musicisti, le interviste ed alcuni dei brani preferiti da Enrico dalla storia della musica italiana ed internazionale. Il tutto tramite i canali di Controradio e del Rock Contest sulla web radio “RockContest Radio Station

(Foto di Silvia Maglione)

Erriquez, scomparso il 14 febbraio 2021, era nato a Firenze nel 1960 e si era presto trasferito con la famiglia a Bruxelles. Tornato a Firenze, negli anni dell’università inizia a perseguire la carriera musicale e viene aiutato da Gianni Maroccolo dei Litfiba nella produzione del disco del suo primo gruppo, i Vidia, vincitori dell’edizione 1988 del Rock Contest di Controradio. Dopo la separazione della band nasce con Finaz, Orla e Nuto, il nucleo della Bandabardo‘, gruppo folk rock in cui è autore, cantante e chitarrista. La Bandabardo’ riesce prima ad affermarsi in Toscana con un nutrito pubblico di appassionati e, presto diventati un vero fenomeno nazionale, e grazie al successo intergenerazionale continua ad esibirsi per lungo tempo.

Legatissimo alla nostra emittente, che ha sempre seguito il suo percorso artistico Erriquez e che l’ha visto compartecipe di numerose iniziative, Enrico aveva partecipato anche come ospite dal vivo nella seconda puntata del Rock Contest 2020 (la manifestazione in cui i Vidia avevano mosso i primi passi) con che resta la sua ultima apparizione pubblica, accompagnato dall’amico Finaz (guarda il video).
YouTube video player

Dall’edizione 2021 il Rock Contest ricorda l’amico scomparso assieme alla Regione Toscana, con il Fondo Sociale Europeo, con uno speciale Premio Enrico Greppi “Erriquez” dedicato alla memoria del leader della Bandabardò premiando il brano che si distingue per la positività dei valori e dell’impegno sociale, in continuità con la produzione artistica e la carica umana trasmessa da Erriquez durante tutta la sua vita.

Il Mondo di Erriquez si ascolta dalle 24:00 di domenica 13 alla mezzanotte di lunedì 14, solo sulla RockContest Radio Station.

🎧 Vaccino Covid, open day al Meyer domenica per 5 – 11 anni. Intervista al dott. Indolfi

Vaccino Covid, open day al Meyer domenica 6 febbraio per i bambini tra i 5 e gli 11 anni

Anche il Meyer partecipa alla campagna straordinaria di vaccinazione pediatrica promossa dalla Regione Toscana. Domenica 6 febbraio il Meyer aprirà le sue porte per un open day dedicato alla vaccinazione dei bambini di età compresa tra i 5 e gli 11 anni. L’accesso sarà libero, dalle 9 alle 18, e non sarà necessaria alcuna prenotazione. I piccoli potranno effettuare la prima dose oppure la seconda: ovviamente, in quest’ultimo caso, dovranno essere trascorsi almeno 21 giorni dalla prima dose. Sarà consentito l’accesso a un solo genitore.

La vaccinazione verrà effettuata in un ambiente a misura di bambino: grazie al sostegno della Fondazione Meyer, ad accompagnare i piccoli in questa esperienza, che può incutere qualche timore, ci saranno i cagnolini della Pet Therapy e i clown. “Siamo felici – spiega Alberto Zanobini, direttore generale del Meyer – di poter dare il nostro contributo a questa iniziativa così importante per proteggere la salute dei bambini. La vaccinazione permette di proteggere i piccoli dalla forma grave della malattia che, seppur molto rara, è purtroppo possibile e consente loro di tornare a godere della socialità di cui hanno tanto bisogno”.

Per informazioni: www.meyer.it

Ascolta l’intervista di Gimmy Tranquillo e Chiara Brilli al dott. Giuseppe Indolfi pediatra del Meyer sull’open day, la campagna vaccinale e il punto sui ricoveri.

🎧 Borgomeo: “A Campi ho trovato l’energia giusta per ripartire. La fabbrica è una comunità”

Ai nostri microfoni Francesco Borgomeo, l’imprenditore che ha elevato lo stabilimento ex GKN. “Vicenda dolorosa ma ora possiamo partire”

Un imprenditore ‘atipico’ specializzato in fabbriche da rivitalizzare (reindustrializzare) che ama citare Sant’Agostino e Nelson Mandela: Francesco Borgomeo, dopo l’approvazione da parte dei lavoratori dell’accordo firmato presso il MISE, è pronto a lanciarsi mani e piedi nella nuova avventura, ovvero riportare l’oramai ex GKN, ora Qf, ai fasti di una volta, quando produceva semiassi, mantenendola nel campo della meccanica ma spostando gli asset nel mercato farmaceutico o delle energie rinnovabili.

“E’ molto importante -dice Borgomeo- il fatto che i lavoratori abbiano aderito alla proposta. Credo che abbiamo fatto un lavoro difficilissimo, perché non ci conosciamo e perché c’era una grande tensione per i  pregressi con la precedente società. C’è voluta tanta responsabilità, razionalità, intelligenza. E’ stata una cosa difficile, ma ora siamo al punto di partenza. Si può partire”.

Per andare dove? Gli chiediamo…
“Fare una riconversione produttiva” risponde Borgomeo. “La mia storia parla. Io ne ho fatte tante, ad Anagni, a Cisterna, di Latina, a Roccasecca, a Perugia: ne ho fatte tante  e tutte sono  andate bene, con i lavoratori che sono tornati nella loro fabbrica, anche se magari a fare cose diverse”.

“A Campi Bisenzio faremo lo stesso -prosegue Borgomeo-. Ci sarà un percorso di riconversione delle competenze e dello stabilimento, che comunque rimarrà in ambito meccanico, cioè produrrà macchinari. Certo usciremo dall’automotive perché in Italia questo settore sta vivendo un processo di crisi e transizione che mi permetto di dire, non governata. E quindi faremo altro”.

Cosa l’ha convinta?
“Questo è un momento un po’ magico -afferma Borgomeo- perché abbiamo una ripresa post covid dove c’è tanta energia con un Pil al 6% , una cosa che non capitava dagli anni 50/60. E poi il PNRR che è una specie di Piano Marshall per l’Italia. E quindi effettivamente ci sono tante potenzialità ed opportunità, ad esempio per la mobilità sostenibile e le energie rinnovabili, da una parte, e per il settore farmaceutico dall’altra, che stanno cercando spazi produttivi, e Campi mi pareva adeguato per questo”.

Borgomeo si dice fiducioso nonostante le difficoltà perché, dice “ è stata una vicenda dolorosa ma ho capito che c’era tanta energia che poteva essere coltivata”.“Nel mio lavoro -conclude – c’è una tensione sociale molto forte. Sempre poi più sarà necessario pensare che non c’è la logica del profitto da una parte e il lavoratore da tutelare dall’altra. La fabbrica è una comunità. Dobbiamo evitare che sviluppo si traduca nell’arricchimento solo di una parte. Una logica che abbiamo vissuto e che secondo me è tramontata, perché non porta da nessuna parte”

🎧 Giannasi: al posto dei tamponi a tappeto serve una valutazione dello stato immunitario della popolazione

Il direttore del Pronto Soccorso di Torregalli Gianfranco Giannasi propone alla Regione di fare uno screening per valutare lo stato immunitario della popolazione toscana nei confronti del Covid 19.

Una proposta per cambiare paradigma. E smetterla di fare tamponi a tutto spiano per spostare il focus dell’attenzione sul sistema immunitario. Nel corso di questi due anni di pandemia infatti in molti hanno osservato l’impermeabilità di alcune persone al virus. Perché?

Gianfranco Giannasi è il Direttore del Pronto soccorso dell’ospedale fiorentino San Giovanni di Dio, conosciuto in città come Torregalli. Ed è anche il Direttore del dipartimento di medicina d’urgenza della Ausl Toscana centro. Questo è il suo ragionamento e la proposta che ha rivolto alla Regione Toscana.

“Ci sono studi in letteratura che dimostrano come alcuni soggetti non si ammaleranno mai di Covid 19, mentre altri sono soggetti a continue infezioni. Il sistema immunitario è costituito dalla immunità immediata che tutte le persone mantengono fino a 40 anni e successivamente dalla immunità adattativa che invece è comune nelle età successive”.

“Inoltre – è sempre Giannasi che parla – gli individui umani possono avere tre tipi di risposte nei confronti di uno stimolo antigenico infettivo: risposta iperergica, risposta normoergica, risposta anergica. Coloro i quali hanno una risposta iperergica sviluppano una infezione severa e molto volte hanno una mortalità aumentata, mentre quelli che sono normoergici hanno una infezione con decorso normale ed infine gli anergici non hanno nessuna risposta nei confronti dell’infezione stessa essendo loro stessi portatori sani di tale infezione”.

Nel dettaglio, dice Giannasi: “Immunità Innata: attivazione macrofagica——cellule dendritiche— chemosine e citochine— NK durata dei sintomi 3-4 giorni. Immunità adattativa: Fase precoce: risposta umorale IgM, IgA, IgG durata immunità 10 settimane. Fase tardiva: risposta cellulo mediata Linfociti T e B memory interferone gamma durata immunità per sempre”.

Quindi, detto in parole (quasi) più semplici, Gianfranco Giannasi sostiene e propone alla Regione: “invece di fare tutti questi tamponi sarebbe importante vedere lo stato immunitario della popolazione toscana nei confronti dell’infezione da Sars Cov 2 tramite un dosaggio degli anticorpi neutralizzanti lo spike ed il dosaggio degli IGRA che dosano l’interferone gamma basale dopo stimolatore e dopo stimolo con lo spike. In questo modo vedremo chi necessita di vaccinazione ogni 3-4 mesi: soggetti con titolo anticorpale che decade dopo 10-12 settimane e scarso valore di IGRA, soggetti anergici che non faranno mai l’infezione perché non hanno né titolo anticorpale né IGRA e soggetti con titolo anticorpale basso ed IGRA alto che non hanno necessità di vaccinazione”.

In Podcast puoi ascoltare l’intervista integrale a Gianfranco Giannasi.

 

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