Ven 29 Mar 2024

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Lucca: bocciatura per tre degli studenti coinvolti in bullismo contro professore

Ieri il consiglio di classe aveva proposto 5 bocciature, collegate alla sospensione fino a fine anno per due studenti e fino al 19 maggio per altri tre: per quest’ultimi la perdita dell’anno, aveva spiegato il presidente dell’Itc Carrara Cesare Lazzari, diventava automatica a causa della sospensione superiore a 15 giorni.

Bocciatura per tre studenti coinvolti nella vicenda delle minacce al professore dell’Itc di
Lucca, finite poi in rete. E’ quanto ha deciso il consiglio di istituto riunitosi oggi. Per altri due studenti ha confermato la sospensione fino al 19 maggio, ammettendoli però agli
scrutini Ieri il consiglio di classe aveva proposto 5 bocciature, collegate alla sospensione fino a fine anno per due studenti e fino al 19 maggio per altri tre: per quest’ultimi la perdita dell’anno, aveva spiegato il presidente dell’Itc Carrara Cesare Lazzari, diventava automatica a causa della sospensione superiore a 15 giorni.  Oggi invece il consiglio di istituto, riunitosi per circa quattro ore, dalle 12 alle 16, ha rivalutato la posizione di due studenti, alla luce, spiega il preside Cesare Lazzari, di informazioni “utili” rese da uno dei giovani coinvolti che è stato ascoltato stamani (ieri non aveva potuto partecipare al consiglio di classe), dello statuto degli studenti, della valutazione delle presenze complessive durante l’anno scolastico e anche nell’ottica di non precludere un possibile recupero del percorso didattico. Motivo per cui rimane la sospensione fino al 19 maggio ma saranno ammessi agli scrutini. E’ stata anche valutata la recidiva nelle condotte: i due, ha spiegato sempre il preside, non erano stati sospesi in precedenza, a differenza degli altri tre. Lazzari ha tenuto a precisare che “non è un premio: gli alunni che rientrano dovranno sudare sette camicie”,
spiegando inoltre di non sapere se le famiglie decideranno di mandarli nuovamente a scuola, una volta conclusa la sospensione.

 

1 commento

  1. i veri problemi sono che:

    1. quell’insegnante non sapeva fare il suo lavoro, cioè educare;
    2. la scuola è diventata uno stipendificio, per “dare occupazione” a molta gente inadeguata all’insegnamento;
    3. il nocciolo duro dell’impossibilità di educare è nello Stato, che nella forma di democrazia rappresentativa, senza sussidiarietà, ha già virato in oligarchia pratica;
    4. risolviamo questo problema con la libertà di educazione, ovvero il buono-scuola, subito!…

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