Mer 24 Apr 2024

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Bandiera neonazista: procuratore militare avvia indagine

Una relazione su tutto il caso è stata inviata anche alla magistratura ordinaria. Intanto sono partiti gli accertamenti di natura disciplinare nei confronti dal giovane militare del 6/o battaglione che nella sua camera, nella caserma Baldissera di Firenze, ha esposto il vessillo della Kaiserliche Marine, ovvero la Marina militare della Germania imperiale schierata tra il 1871 ed il 1919. Bandiera oggi utilizzata da gruppi neonazisti.

La procura militare ha avviato un’indagine, ma al momento quello che sembra accertato è “un grande problema” di formazione culturale dei giovani, non un reato: “Sulla base delle informazioni che abbiamo ricevuto non c’è nulla che faccia pensare alla violazione di una norma penale militare”, spiega il procuratore Marco De Paolis.

A mostrare quel vessillo, appeso insieme a un manifesto con un fotomontaggio di Matteo Salvini, risultato essere un poster di ”Call of Salveenee”, parodia già nota del videogioco ”Call of duty”, e a una sciarpa romanista, è stato ieri ”ilsitodifirenze”, riprendendo dalla strada, all’esterno della caserma, la finestra della camera, oggi come altre della Baldissera con le imposte chiuse.

Tutto appartenente a un militare, ventenne, tra gli occupanti di quell’alloggio, a più posti letto come le altre camere che ospitano i circa 300 carabinieri in servizio al battaglione. “Probabilmente non è stato commesso nessun reato militare, ma c’è un problema disciplinare e un grande problema culturale”, spiega al Giornale radio Rai De Paolis che ha dato comunque “disposizioni affinché si verifichi se invece vi siano gli estremi per configurare un qualche reato”.

“La norma secondo la quale è reato esporre un vessillo che evochi il nazismo vale per i civili e non specificamente per i militari”, aggiunge De Paolis: “Penso – prosegue – che sia più un grande problema di natura disciplinare e culturale”, “la questione è capire cosa significa un simbolo del genere, soprattutto per un militare, credo che ci sia da interrogarsi sulla formazione culturale dei giovani prima e dei militari poi”. Sul fronte disciplinare l’Arma ha fatto scattare gli accertamenti “immediatamente” come si legge in una nota a firma del comandante del 6/o battaglione, tenente colonnello Alessandro Parisi, avvisando anche l’autorità giudiziaria militare, e definendo “grave il comportamento posto in essere” dal giovane carabiniere. Intanto sul fronte politico, la vicepresidente del Senato Rosa Maria di Giorgi auspica “che vengano presi quanto prima provvedimenti esemplari nei confronti della persona che si è resa protagonista di questo squallido gesto”: “Siamo certi che l’Arma dei Carabinieri, di cui conosciamo la ferma ed assoluta dedizione democratica, saprà fare quanto prima chiarezza al proprio interno”.

Il sindaco di Firenze Dario Nardella ricorda i tre carabinieri ”martiri” che si immolarono “per salvare 10 ostaggi innocenti, cadendo sotto i colpi dei nazifascisti. Questi uomini rappresentano davvero con onore l’Arma e i suoi valori”, e auspica “che l’Arma faccia piena chiarezza, come sempre. Firenze è e resterà antifascista”. Di atto “intollerabile” parla poi l’Anpi di Firenze insieme ad Arci e Cgil fiorentine, aggiungendo che bisogna interrogarsi anche “su chi, prima che divenisse di dominio pubblico, ha visto ed ha taciuto”.

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