Sab 20 Apr 2024

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Azienda Gkn impugna sentenza e conferma chiusura stabilimento

Firenze, l’azienda Gkn dichiara di voler impugnare la sentenza del Tribunale che ha revocato la procedura di licenziamento collettivo nei confronti dei 422 dipendenti della fabbrica di Campi Bisenzio, e conferma inoltre in una nota, la decisione di chiudere la fabbrica.

“Gkn Driveline Firenze rimane convinta della correttezza del proprio operato e non si sottrarrà al confronto con le parti sociali, si legge in un nota dell’azienda – avendo comunque dato mandato ai propri legali di presentare impugnazione”.

“La società – continua la nota -, nel prendere atto di quanto stabilito dal Tribunale, pur non condividendo la ricostruzione e le conclusioni del decreto, rileva come la decisione di chiusura non sia stata intaccata né censurata, così come la messa in liquidazione dell’azienda”, per cui “il confronto sindacale potrà avvenire nell’ambito delle procedure legali da questi invocate in giudizio sulle quali il Tribunale di Firenze si è pronunciato”.

Dunque, l’azienda, si legge ancora, ha dato esecuzione al decreto del Tribunale, revocando la procedura “al fine di convocare, tramite Confindustria Firenze, le Rsu e il sindacato territoriale per dare corso all’informativa e consultazione dell’art. 9, prima parte, del contratto collettivo nazionale, nonché al confronto menzionato nell’accordo aziendale del 9 luglio 2020, il tutto già a partire dal 21 settembre”.

In questa fase, dichiara Gkn, “eventuali altri tavoli, ancorché istituzionali, saranno affrontati tenendo conto dei vincoli normativi e delle statuizioni del Giudice del Lavoro”.

Tutto ciò in totale contrasto con quanto sperato dai sindacati e dai lavoratori della Gkn, “si riprenda subito la produzione con il rientro al lavoro di tutti i metalmeccanici”, alla luce della sentenza del Tribunale di Firenze che ha revocato i licenziamenti. Avevano infatti dichiarato in una nota congiunta Michele De Palma, segretario nazionale Fiom e responsabile del settore automotive e Silvia Spera, dell’area politiche industriali per la Cgil nazionale, dopo il tavolo di oggi al Mise.

“Alla richiesta di riprendere il confronto da parte dell’azienda – affermano i sindacalisti – abbiamo ribadito che per la Fiom la sede naturale del confronto è quella istituzionale. Il Mise ha deciso di convocare entro la fine della settimana il prossimo incontro”.

Per De Palma e Spera “la magistratura ha riaffermato il diritto del lavoro così come sancito dallo Statuto delle lavoratrici e dei lavoratori. I lavoratori e la Fiom hanno fermato una procedura illegittima, ora il Governo faccia rispettare la responsabilità sociale dell’impresa”.

La riapertura dello stabilimento di Campi in conseguenza della sentenza del Tribunale di Firenze era stata auspicata anche dal presidente della Regione Toscana Eugenio Giani: “Sono davvero contento per i lavoratori che, dopo l’intervento del giudice del lavoro a seguito dell’iniziativa della Fiom, possono vedere sostenuti con più fiducia i loro diritti – ha detto Giani – Lo spirito della manifestazione di sabato, quando 20mila persone hanno sfilato a Firenze, deve darci la forza per risolvere il disagio causato dalla chiusura dell’azienda. Melrose, ora che i lavoratori non sono più da considerarsi licenziati, deve riaprire lo stabilimento: con lo stabilimento aperto e in grado di far fronte alle commesse, perché questa non è un’azienda in crisi di produzione, c’è la possibilità di aprire un tavolo di relazioni sindacali e sociali in grado comporre le diverse posizioni”.

“Ringrazio la viceministra Todde – ha concluso Giani – per tenuta di questo tavolo. Questa vertenza ha un significato che va ben oltre la Gkn di Campi, e parla a tutti coloro che pensano che le relazioni sindacali possano essere banalizzate in modo così arrogante come avvenuto da Gkn con i lavoratori di Campi Bisenzio”.

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