Ven 19 Apr 2024

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‘Assolirica: “Vero sconcerto le parole del Sovrintendente Pereira”

Roma, ”Assolirica apprende con vero sconcerto le parole del Sovrintendente del Maggio fiorentino Alexander Pereira, almeno per come riportate dalla stampa nazionale, con le quali asserisce che ‘mai abbiamo pagato artisti dopo nove mesi, al massimo dopo 90/95 giorni e spesso perché arrivavano fatture mal compilate'”.

A sostenerlo è il presidente di Assolirica Roberto Abbondanza, che aggiunge: ”Al di là del fatto che 95 giorni non dovrebbe essere la normalità (almeno se nel contratto fosse previsto il tempo limite di 60); al di là del fatto che è da ritenersi ormai una gravissima stortura il considerare normale saldare le competenze di chi è a tutti gli effetti il ‘sine qua non’ di qualsiasi spettacolo lirico, e quindi gli artisti che lo interpretano che, per non far capire la loro imprescindibile importanza, vengono burocraticamente chiamati ‘fornitori’; al di là del fatto che i pagamenti in ritardo si riferiscono ad ‘alcuni’ artisti, certamente non tutti, come vorrebbe una giusta eventuale condivisione delle difficoltà economiche del Teatro. (E invece in una stessa produzione c’è chi viene pagato prima e chi dopo, e quest’ultimi non sono certamente le famose star che il Sovrintendente chiama per risollevare il livello della programmazione).

Assolirica trova per lo meno stupefacente giustificare ritardi sistemici con giustificazioni che non possono trovare riscontro nella realtà dei fatti: quando una fattura elettronica è sbagliata (e può accadere che qualche commercialista talora sbagli la corretta compilazione) in automatico viene rifiutata dal sistema della Pubblica amministrazione e segnalata la cosa al compilatore, che in tempo reale la ricompila corretta. In questi casi si tratta di ritardi che possono protrarsi per pochissimi giorni, di media due o tre, ma al massimo di una settimana, e non per mesi, come da molti associati viene segnalato”. “Dobbiamo in sostanza rilevare che questa giustificazione oltre che debole è anche oltraggiosa rispetto all’intelligenza non solo degli artisti ma anche dei lettori dell’articolo”, conclude Abbondanza.

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