Gio 18 Apr 2024

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Accoglienza: le associazioni disertano i bandi, oltre mille posti scoperti a Firenze

Il giorno dopo la scadenza ufficiale dei bandi della Prefettura di Firenze per l’accoglienza dei migranti nei Cas la copertura non è stata raggiunta. Su una domanda di 1500 posti  ne sono stati raggiunti poco più di 300. “Non siamo degli alberghi. Così è impossibile fare integrazione” denunciano le associazioni.

Lo scenario che va profilandosi a partire da luglio è il caos, quanto scadrà la proroga dei vecchi bandi e per l’estate ci potrebbero essere circa 1200 migranti senza più un tetto.

Le associazioni che fino ad oggi si sono occupate dell’accoglienza  non hanno partecipato in segno di protesta per un contesto reso oggettivamente impossibile dopo i tagli del Viminale di risorse e servizi. Nel primo caso con decurtazioni di 10-15 euro al giorno per ogni profugo a seconda delle dimensioni dei centri, oltre alla scomparsa dell’obbligo di corsi di italiano, corsi di formazione, del supporto psicologico, dell’assistenza legale in funzione solo per chi  avrà già ottenuto l’asilo politico. I richiedenti avranno diritto a vitto, alloggio, un gettone di 2 euro e 50 al giorno, una scheda telefonica da 5 euro e l’assistenza sanitaria.

L’impostazione che ne deriva viene denunciata dalle associazioni come troppo assistenzialista e poco orientata all’integrazione. Fra chi ha disertato i bandi voluti dal ministro Salvini e declinati sui territori attraverso le Prefetture ci sono, come riportato stamattina dal Corriere Fiorentino, le cooperative Albatros e Cristoforo, la Diaconia Valdese, Oxfam e il Cenacolo. Fra quelle che invece hanno partecipato ma con disponibilità ridotta la Caritas diocesana, passando da 200 a 50 posti messi a disposizione.

Sul fronte poi del lavoro, questi bandi non prevederebbero nemmeno le spese per la sicurezza degli operatori delle cooperative che si limiterebbero a fare i sorveglianti e non ad accompagnare il migrante in un percorso di inserimento e autonomia.

Per sopperire al gap da luglio la Prefettura potrebbe rinegoziare il bando o rimodulare l’accoglienza in altre regioni.

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