Regionali in Toscana a pochi giorni dal voto

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    Regionali in Toscana a pochi giorni dal voto
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    Pochi giorni al voto del 12 e 13 ottobre, che designa la guida amministrativa della Toscana nei prossimi cinque anni. Campagna elettorale sottotono, ma pronta ad accendersi nelle ultime ore di sfide e dibattiti, con sanità e lavoro al centro delle proposte dei tre candidati.

    I fioretti si incrociano soprattutto sui temi della sanità e del lavoro. Il presidente uscente gioca in difesa, i due sfidanti provano a pungerlo proponendo modelli alternativi di governo della Regione. A pochi giorni dal voto per le regionali in Toscana la campagna prova così ad entrare nel vivo, un tentativo che sconta la difficoltà di avvertire un vero e proprio clima di chiamata alle urne, anche in considerazione del mese scarso che i candidati hanno avuto per accendere l’interesse dei toscani.
    Il campo largo di Eugenio Giani (Pd) è spronato a sinistra da Toscana Rossa, con la candidata presidente Antonella Bundu. Per lei lo sviluppo deve essere guidato dal pubblico, con comunità energetiche diffuse, rifiuti zero e trasporto ferroviario al posto di traffico e alta velocità. «Le istituzioni – ha detto in uno dei suoi interventi più ficcanti – devono stare dalla parte di chi vive del proprio salario». La sua critica a rigassificatori e urbanistica contrattata fa il paio con la proposta di aggredire le liste d’attesa in sanità attraverso l’uso delle informazioni che la regione ha già, mettendo in discussione l’intramoenia e investendo su politiche di prevenzione.
    Questo è paradossalmente il punto di contatto più forte con lo sfidante della coalizione di centrodestra, Alessandro Tomasi (FdI). Che punta a convincere gli elettori sulla necessità di un cambio di passo: attrarre investimenti, sburocratizzare, rigenerare aree industriali e rilanciare infrastrutture e logistica. «La Regione non può fermarsi ai tavoli di crisi — dice Tomasi — serve una strategia per fermare la deindustrializzazione e dare opportunità ai giovani».
    Il centrosinistra di Giani, presidente uscente, rivendica invece la continuità rispetto ai progetti già inaugurati nella scorsa Consiliatura. Infrastrutture come la Tirrenica e l’Alta Velocità sono definite nella sua narrazione la spina dorsale di una Toscana che deve crescere senza lasciare indietro nessuno. Accanto a questo, Giani promette sostegno a imprese innovative, turismo sostenibile, artigianato e rigenerazione urbana. «La strada — ha detto su questo punto — è chiara: serve una regione più forte, competitiva e inclusiva».