L’export delle province di Pisa, Lucca e Massa-Carrara ha chiuso il primo semestre 2025 con il segno meno. Un risultato in controtendenza rispetto al quadro nazionale (+2,1%) e soprattutto alla Toscana, che ha segnato un brillante +11,8% grazie alla spinta della farmaceutica e dell’oro aretino.
Le tre province della Toscana Nord-Ovest, al contrario, hanno risentito delle difficoltà di diversi comparti chiave e del contesto internazionale sempre più incerto, tra la recessione tedesca, i segnali di frenata in Francia e le tensioni geopolitiche che pesano sugli scambi.
“I dati indicano un contesto per l’export delle province di Lucca, Massa-Carrara e Pisa sempre più complesso – afferma Valter Tamburini, presidente della Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest – La situazione internazionale è caratterizzata da crescenti difficoltà. Alcuni paesi di riferimento per le nostre imprese, come la Germania, sono in recessione e anche la Francia mostra segnali preoccupanti. A questo si aggiungono le tensioni geopolitiche in peggioramento e le crisi ancora in atto, oltre alla questione tariffaria che resta aperta e fluida, rendendo il quadro difficile da leggere e da affrontare. In questo scenario, il nostro impegno sarà ancora più deciso nel supportare le imprese del territorio che vogliono misurarsi con i mercati esteri, non solo attraverso incentivi economici, ma anche con servizi di accompagnamento, formazione e assistenza mirata, fondamentali per affrontare un contesto così incerto con gli strumenti adeguati.”
Con quasi 2,8 miliardi di euro di merci vendute oltreconfine, l’export lucchese segna un arretramento dell’1,7% rispetto al record del 2024. La cantieristica navale (690 milioni, +6,8%) conferma la sua leadership, sostenuta da commesse dirette soprattutto verso Regno Unito, Isole Cayman e Isole Marshall. Buoni anche i segnali dal comparto cartario e cartotecnico (642 milioni, +3,6%), che continua a garantire stabilità sui mercati europei e nordamericani. In controtendenza invece la meccanica, dove le macchine per impieghi speciali hanno segnato un calo del 17,3%. A rallentare anche il farmaceutico (-11,5%), il settore dell’olio (-16,8%) e le calzature (-9,2%), confermando la fragilità di alcuni comparti del sistema moda. Sul fronte dei mercati, la Francia resta la prima destinazione (394 milioni, -5%), seguita dagli Stati Uniti (oltre 270 milioni, stabili). Forte rimbalzo invece per il Regno Unito (+28,7%) che ha superato la Germania. Le Isole Cayman crollano (-60%) mentre Malta (+382%) e le Isole Marshall (+167%) salgono per effetto del ciclo di consegna e fatturazione delle imbarcazioni.
Massa-Carrara chiude il semestre con circa 1,08 miliardi di euro di export (-6%). La flessione è legata soprattutto all’andamento discontinuo dei cicli di fatturazione della meccanica, che rappresenta più della metà delle vendite provinciali: ottime performance per le macchine di impiego generale (+86%, 340 milioni), trainate dalla domanda asiatica e mediorientale, ma crollo verticale per le apparecchiature destinate alla chimica e al petrolio (-81,8%). Il lapideo rimane un pilastro con circa 300 milioni complessivi, pur con un lieve calo: il marmo lavorato (194 milioni) ha mostrato ottimi risultati negli Stati Uniti (+16,4%), mentre l’Arabia Saudita ha ridotto drasticamente gli acquisti. Segnali positivi anche dalla cantieristica nautica (135 milioni, grazie a consegne nelle Cayman) e dal comparto degli abrasivi (+14,8%). Sul fronte geografico, gli USA restano il principale mercato (174 milioni), pur dimezzando i flussi rispetto al 2024 per effetto delle consegne della meccanica. Crescono invece le Isole Cayman (132 milioni, imbarcazioni) e la Corea del Sud (101 milioni, meccanica), che balzano in classifica grazie a nuove commesse. Buona la dinamica anche negli Emirati Arabi Uniti e in Qatar, mentre la Cina arretra sensibilmente (-41%).
La provincia di Pisa si ferma a 1,74 miliardi di euro di esportazioni, in calo del 4% rispetto al 2024. Il peso maggiore sul risultato è dato dal settore di punta, cicli e motocicli, sceso del 14,8% a 388 milioni, con cali pesanti in Germania, Francia e soprattutto Stati Uniti (-39,7%). In difficoltà anche il cuoio (-4,2%), le calzature (-10,4%), la meccanica (-9,4%) e la chimica di base (-28,8%). Male pure l’arredamento (-18,3%), che conferma il trend discendente. In controtendenza alcuni comparti che mostrano vitalità: il farmaceutico (134 milioni, +28,1%) ha recuperato terreno soprattutto grazie all’Austria (+50%), mentre l’abbigliamento ha segnato un balzo del 54% dopo la crisi del 2024. Positivo anche l’export di bevande (+3,1%). Quanto ai mercati, la Germania resta il primo partner (224 milioni, -14,5%), seguita dalla Francia (207 milioni, -9,9%) e dall’Austria, in forte crescita (+27,4%), che diventa la terza destinazione della provincia. Segnali incoraggianti arrivano anche da Regno Unito (+19,2%), Cina (+10%) e Svizzera (+36%), mentre si confermano in difficoltà gli scambi con Stati Uniti (-28,6%) e Turchia (-35%).