
Il Presidente della Regione Toscana uscente Eugenio Giani incontra il segretario regionale del Pd Emiliano Fossi e il fedelissimo di Schlein, Marco Furfaro. E insieme stringono un patto per la ricandidatura, con dentro il M5s. Ora manca solo l’ufficializzazione.
Un pranzo, un lunghissimo pranzo nel centro di Firenze. E un patto per le regionali. Che avvicina i commensali e getta le basi per un vero campo largo. In vista delle regionali del 12 ottobre. A tavola, il Presidente uscente e (auto) ri-candidato Eugenio Giani, il segretario regionale del partito, onorevole Emiliano Fossi e il politico più vicino alla segretaria Elly Schlein, ovvero Marco Furfaro. Obiettivo: mettere in pratica il progetto della segretaria. Ovvero mettere in piedi una coalizione con Avs e M5s (e perché no, anche IV) in modo da rodare una dinamica politica larga e inclusiva in vista della elezioni politiche del 2027. Eugenio Giani ha detto, alla fine del pranzo: «Si è ritrovata quella lunghezza d’onda che serviva». Già, perché negli ultimi giorni la questione si era fatta parecchio tesa, con un Giani stanco di aspettare, da mesi ormai, una ufficializzazione della sua ricandidatura. La Toscana dovrebbe così diventare il laboratorio e insieme l’epicentro di un progetto politico nazionale che nei desiderata della Schlein dovrebbe portare alla vittoria contro la Meloni. Ora però per fare questo servono segnali programmatici forti nei confronti del partito di Giuseppe Conte. Quindi «acqua pubblica e rinnovata gestione servizi», «la centralità del tema ambientale”, «il no ai termovalorizzatori», «l’economia circolare» e «i sussidi per i lavoratori con redditi di inclusione». Ovvero gli schleiniani vogliono dettare la linea ai riformisti. Con ogni probabilità Eugenio Giani farà quindi una sua lista, proprio per cercare di raggruppare i moderati. Necessario però a questo punto un tavolo per mettere in piedi la coalizione. Prima però urge l’ufficializzazione della ricandidatura. Ma questo bisognerà aspettare la prossima settimana.