
Il Pd della Toscana prova a fare i conti con il caso Bugetti a Prato mentre sta per iniziare la campagna elettorale per le regionali. La sindaca di Prato è accusata di corruzione e mentre continua la sua difesa ad oltranza, nel partito cresce invece l’ipotesi dimissioni.
Primo fatto. La Sindaca di Prato Ilaria Bugetti del Pd è indagata per corruzione e presto arriverà la decisione su un suo eventuale arresto (ai domiciliari). Secondo fatto. Ad ottobre andremo a votare per le elezioni regionali. Questi due fatti insieme stanno creando una forte discussione interna al Partito democratico della Toscana. Il timore è che la vicenda pratese possa influire negativamente sul risultato elettorale. In un continuo e caotico rimescolamento del fatto politico e di quello giudiziario, mentre la Bugetti continua la sua difesa ad oltranza, nel partito ci si interroga sulla opportunità o meno di chiederne le dimissioni. Dimissioni che il partito potrebbe pretendere non per il fatto giudiziario ma per una questione di opportunità politica. Ilaria Bugetti sarà sentita dal giudice lunedì prossimo ed ha deciso di parlare per dire tutta la sua verità, difendersi, argomentare. La giudice dovrà decidere sui domiciliari. Nel partito si cerca una exit strategy e la parola “dimissioni” inizia a circolare. Parola non contemplata da Ilaria Bugetti, convinta di poter presto dimostrare di avere contro delle accuse debolissime. Nel partito c’è chi invoca la “questione morale”, i comportamenti non penalmente rilevanti ma politicamente poco opportuni ed altre cose del genere. In ogni caso, un comune importante come quello di Prato senza sindaco a ridosso delle elezioni sarebbe peggio di un comune importante come quello di Prato con una sindaca dentro una inchiesta per corruzione. Ufficialmente nel Pd le bocce continuano ad essere cucite, la Schlein viene costantemente informata, si attende la giornata di lunedì. Poi, andrà presa una decisione.