Controradio in esterna – Georgofili, 32 anni fa. Quella notte, come se fosse successo ieri. L’anniversario della strage di via dei Georgofili a Firenze. In diretta con Raffaele Palumbo dal luogo della strage che 32 anni fa fece 5 vittime e sconvolse la città e il paese intero. Con Daniele Gabbrielli, vicepresidente dell’associazione vittime della strage dei Georgofili.
“La mafia ha messo le bombe, però qualcuno l’ha aiutata e noi siamo sempre preoccupati che chi è rimasto nell’ombra, possa di nuovo agire o comunque prendere esempio dalle vicende di 30 anni fa per tentare di inquinare la vita democratica del nostro Paese”. Lo ha detto Daniele Gabbrielli, vicepresidente dell’associazione vittime della strage dei Georgofili ai microfoni di Raffaele Palumbo in occasione del 32/o anniversario dell’attentato avvenuto la notte del 27 maggio 1993.
Ascolta QUI la diretta.
“Noi stiamo lavorando tantissimo sulle scuole – ha aggiunto – Ci rendiamo anche conto che più il tempo passa, più è fondamentale questo aspetto. Però non può essere semplicemente un ricordo, deve essere anche legato al discorso che non c’è memoria senza verità. E quindi ricordiamoci che nonostante i 32 anni, la vicenda dei Georgofili è ancora in parte aperta”.
“Ci sforziamo di fare memoria e vedere di ricordare quello che è successo, non perché non accada più, perché mi sembra un po’ retorico – ha spiegato nei giorni scorsi alla vigili dell’anniversario il presidente dell’associazione, Luigi Dainelli, cognato di Fabrizio Nencioni, una delle vittime con tutta la sua famiglia, la moglkie Angela, le figlie Caterina e Nadia – Speriamo ovviamente di no, ma non dipende certo da quello che facciamo noi. Intanto sarebbe bene conoscere la verità fino a fondo. Noi abbiamo la verità penale, giuridica. Quella storica la sappiamo, ma non la vogliamo riconoscere perché ci vogliono prove Non bastano i pentiti che hanno parlato o atti anche dei processi dove c’è il nome e cognome di persone coinvolte. Se si pensa che il presidente della Repubblica nel trentesimo anniversario disse che le stragi del 1993 erano successe grazie anche a una parte di Stato deviato che aveva collaborato. Più esplicito di così non poteva essere”.