E’ quanto emerge dall’indagine pubblicata da ‘Il Sole 24 Ore’ sulla qualità della vita per fasce di età, basata su 15 indicatori per ogni segmento. La Toscana si segnala in positivo nei dati sull’infanzia meno bene pere quelli sulla fascia anziana della popolazione
La Toscana spicca nella fascia 0-14 anni: su 107 province, Siena è seconda in Italia dietro a Lecco; Firenze quinta ma la migliore fra le Città metropolitane. Tra le prime venti ci sono anche Arezzo (14/a), Pisa (15/a) e Lucca (20/a); a seguire Massa Carrara (28/a), Grosseto (34/a), quindi Prato (55/a, ma prima per percentuale di edifici scolastici con palestra), Pistoia (69/a) e a chiudere Livorno (70/a). E’ quanto emerge dall’indagine pubblicata da ‘Il Sole 24 Ore‘ sulla qualità della vita per fasce di età, basata su 15 indicatori per ogni segmento
Siena prima tra le toscane anche nella classifica 18-35 anni, sebbene sia ‘solo’ in 22/a posizione, davanti ad Arezzo (34/a), Grosseto (49/a), Pisa (52/a), Firenze (62/a), Lucca (75/a). In questa fascia i dati sono meno confortanti: tra le ultime in Italia Pistoia (93/a), Livorno (94/a), Massa Carrara (96/a) e Prato (100/a).
Nella graduatoria relativa alla qualità della vita per gli over 65 bisogna scendere invece al 38/o posto per trovare la prima provincia toscana, Prato; il podio regionale è completato da Siena (44/a), e Firenze (46/a). Scorrendo la classifica ci sono poi Arezzo (49/a), Pisa (56/a), Pistoia (73/a), Grosseto (78/a), Livorno (84/a), Massa Carrara (93/a) e Lucca (96/a).
In generale è un podio quasi tutto al Nord quello che premia le città con la migliore graduatoria sulla Qualità della vita redatto dal Sole 24 Ore.
Bolzano svetta nella graduatoria sulla Qualità della vita degli over 65, seguita da Treviso e Trento. Gorizia è, per il secondo anno consecutivo, in testa nell’indice rivolto ai giovani che fotografa le opportunità offerte ai residenti tra 18 e 35 anni, seguita da Bolzano, Cuneo e Trieste. Infine, Lecco, Siena e Aosta occupano il podio della graduatoria che misura il benessere dei bambini.
In particolare, la provincia altoatesina si distingue per il benessere degli “over” con il più basso consumo di farmaci per malattie croniche, la più elevata spesa sociale per gli anziani e l’alta incidenza di biblioteche. Gorizia, quest’anno Capitale europea della cultura transfrontaliera 2025, è una città di frontiera e universitaria che svetta per numero di locali e organizzatori di spettacoli in rapporto ai giovani residenti (è seconda su 107 province), per il lavoro (è quarta nelle trasformazioni contrattuali a tempo indeterminato) e vanta una delle più basse età medie della donna al parto del primo figlio (31,6 anni, rispetto alla media nazionale di 32,6). Infine Lecco conquista la Qualità della vita dei bambini grazie al primato nell’indice Sport e bambini (praticanti, scuole e risultati), eccelle sul podio delle competenze scolastiche fotografate dai test Invalsi e ha una bassa incidenza di delitti a danno dei minori.
A fare da contraltare il Sud che, quasi sempre, si trova in coda alla classifica: Trapani chiude la graduatoria dedicata agli anziani e Caltanissetta quella dei bambini; le ultime 20 posizioni dei tre indici sono occupate in gran parte da province meridionali (19 su 20 nei bambini, 15 su 20 negli anziani e 10 su 20 nei giovani). A fare compagnia al Mezzogiorno, in particolare nell’indice dei giovani, sono le città metropolitane: Roma occupa la 107ª posizione, accompagnata tra le ultime 20 classificate anche da Napoli (104ª), Milano (101ª) e Torino (90ª). Qui a penalizzare il territorio sono soprattutto i canoni d’affitto che incidono per oltre il 35% sul reddito medio dichiarato dai residenti.
Ad emergere sono anche una serie di tendenze nel Paese: sale il numero di pediatri attivi e crescono, seppur di poco, le competenze numeriche degli studenti di terza media. Allo stesso tempo, però, aumenta dal 38,5% al 40,1% la percentuale di alunni con competenze alfabetiche non adeguate. E cresce il numero di delitti a danno dei minori (+6% annuo nelle denunce).
Nonostante un miglioramento delle condizioni generali, sui giovani pesa la fatica nei progetti di vita: nel 2024 cala dal 13,4 all’11,8 % la disoccupazione giovanile e restano stabili i canoni d’affitto (che incidono per il 22,4% sul reddito), ma gli under 35 si sposano sempre meno e, a marzo 2025, le imprese con titolari sotto i 35 anni erano il 3,4% in meno rispetto a 12 mesi prima. Sale ancora infine l’età media al primo figlio: 32,6 anni nel 2024. Diminuiscono invece le trasformazioni contrattuali a tempo indeterminato (-1,8% nel 2024). Infine, gli anziani: aumenta il consumo dei farmaci antidepressivi (+3,6%) e per le malattie croniche (+1,6%), mentre salgono il numero di geriatri e infermieri e la speranza di vita (21,2 anni a 65 anni). Ma continua ad ampliarsi, lentamente, il numero di persone over 65 che vivono sole.