Mar 30 Apr 2024

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🎧 Affitti universitari, Sunia e Cgil: “Prezzi alti e scarsa reperibilità, vogliamo un incontro con Nardella”

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🎧 Affitti universitari, Sunia e Cgil: "Prezzi alti e scarsa reperibilità, vogliamo un incontro con Nardella"
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Per gli studenti fuori sede l’alloggio a Firenze è un lusso, tra canoni aumentati del 35%, costi insostenibili (500-550 una singola, 400 una doppia) e irregolarità (contratti anomali in quasi la metà dei casi). La ricerca Udu-Sunia-Cgil sugli affitti universitari parla chiaro e dice che uno studente su tre desiste dalla ricerca della casa e opta per mezzi pubblici, altre città o stop agli studi. I proprietari chiedono addirittura settimane corte per affittare ai turisti nel weekend. Gli appartamenti Dsu sono pochi e un terzo è inutilizzabile per lavori.

Nell’Università di Firenze ci sono oltre 15mila studenti fuori sede. Il tema degli affitti universitari è sempre stato una corsa ad ostacoli e il rialzo degli affitti non sembra conoscere battute d’arresto. Secondo i dati usciti il 7 novembre, elaborati da abitare.com, a Firenze vi è stato un aumento del 35% dei prezzi, rispetto al 2021. Un aumento che fa balzare Firenze tra le città più care d’Italia. Così ogni anno le abitazioni a prezzi sostenibili sono introvabili, molti sono costretti a cambiare città e spesso anche il corso della laurea.

E’ lo spietato Far west del mercato degli affitti universitari nel comune fiorentino. Per una camera singola si pagano mediamente 500/550 euro al mese. Mentre ci vogliono 400 euro a persona richiesti per un posto letto in doppia. Sulla base dei contratti di affitto stipulati presso la sede Sunia, gli studenti che sono passati negli uffici del sindacato e i dati comunicati da alcune agenzie immobiliari le zone più care sono quelle in zona Campo di Marte (550 euro stanza singola, 400 euro doppia) ma soprattutto zona centro storico (600 singola, 450 doppia) e zona San Jacopino 500 euro stanza singola, 350 euro doppia.

Carissima anche la zona di San Frediano. Un signore ha portato negli uffici Sunia un annuncio che dice: per zona Oltrarno, palazzo signorile camera grande 16 metri quadrati con letto matrimoniale, 650 euro. Camera singola media 14 metri quadrati (letto matrimoniale) 590 euro. Camera singola piccola (con letto a soppalco) 11 metri quadrati 540 euro. Tutti prezzi sono esclusi i servizi. Nella ricerca dell’alloggio gli studenti non privilegiano più la vicinanza alla facoltà (il 36%) ma un’adeguata presenza di mezzi pubblici (il 64%). Infatti gli studenti sono, ancor più quest’anno rispetto al passato, disposti a rinunciare alla vicinanza alla sede universitaria per una casa meno costosa. Restano inoltre molto sostenute le richieste di stanze singole (60,4%), ma alla fine ci si sacrifica (nel 37%) a condividere la stanza, sempre per risparmiare.

Viene meno anche l’esigenza di un arredamento moderno e curato dell’appartamento (41% dice di non essere interessato agli arredi). Specie se si possono spuntare canoni più bassi facendo di necessità virtù. Insomma, pur di risparmiare qualche decina di euro al mese, gli studenti sono disposti a scarificare decoro e ‘salute’. Nella ricerca spasmodica di un posto letto accettabile, lo studente ritiene comunque necessaria la presenza del wifi (65%) e della lavatrice/lavastoviglie (67%). Insomma poche esigenze. Quello che viene evidenziato in questa nuova era degli affitti a studenti è anche la richiesta da parte del proprietario delle settimane corte. Non vengono ammesse coppie.

Al campione di 287 studenti che si sono rivolti al Sunia, il 28% ha riferito che alla fine ha desistito dalla ricerca della casa. Di questi 192 sono ragazzi: il 12% (23 ragazzi) faranno i pendolari con i mezzi pubblici (treno/corriera). Gli altri hanno scelto altra sede universitaria o in alcuni casi, addirittura, si sono scoraggiati ed hanno deciso di non proseguire gli studi (6 ragazzi). Tra l’altro il 23% del campione che ha trovato casa (114 persone) riferisce di aver trovato strutture vetuste o addirittura fatiscenti. Questo perché i proprietari tendono a destinare gli alloggi meglio mantenuti o ristrutturati per gli affitti brevi destinati a turisti.

Per quello che riguarda gli affitti universitari percepiti, si continua ad avere una grande sacca di illegalità. Il dato è sempre alto e non accenna a diminuire. In questo quadro, si aggiunge il fatto che gli appartamenti degli studentati Dsu (dove agli studenti vincitori di una specifica borsa di studio viene dato gratis un alloggio tramite bando) sono pochi. E un terzo di essi è addirittura inutilizzabile per lavori. Quest’anno infatti, a Firenze, su 1.849 posti totali, ce ne sono 693 (nelle residenze Calamandrei e Caponnetto) temporaneamente non utilizzabili perché interessati dai lavori di adeguamento antincendio (dureranno fino a fine 2023). Tra gli esclusi, alcuni sono stati sistemati in strutture private, ad altri viene dato un contributo affitto di 350 euro al mese che come visto non è una cifra che garantisce soluzioni consone. Su oltre 2mila ragazzi con i requisiti per l’alloggio, si registrano circa 1.700 ‘idonei non beneficiari’.

Giancarla Casini (segreteria Cgil Firenze): “Mentre si continua a discutere dei danni indiretti del Covid sui giovani studenti, dal senso di isolamento al crollo motivazionale, è ancora più inaccettabile quanto sta accadendo. Il diritto allo studio è strettamente correlato a quello abitativo: Università e Comune devono dare una risposta immediata e consona al disagio provocato dalla mancata programmazione di soluzioni rispetto ai disagi provocati dalla chiusura per lavori di alcune residenze”. Il sindacato, tra l’altro, chiederà un incontro a Nardella.

Ribatte Laura Grandi, segretaria generale Sunia Firenze-Toscana, a proposito degli affitti universitari: “Di fronte a questa situazione non vi sono agevolazioni, né politiche pubbliche per aiutare gli studenti a pagarsi una stanza. Sono lasciati troppo spesso in balia della speculazione immobiliare, di stanze troppo piccole e di contratti inadeguati alle loro esigenze. È assolutamente necessario che il governo torni a finanziare strutturalmente il diritto allo studio. Ancora oggi migliaia e migliaia di studenti che ne hanno diritto non riescono ad accedere a un posto alloggio e sono costretti a rivolgersi al mercato privato”.

Parla anche Sara Sayad Nik dell’Udu: “Vogliamo mobilitarci sul tema perché ogni giorno riceviamo dagli studenti richieste di aiuto e segnalazioni. Firenze è una delle città italiane in cui è aumentato di più il prezzo medio dell’affitto. In epoca prepandemica, nella nostra regione, le residenze gestite da Ardsu contavano un numero di posti letto disponibili di per sé sufficiente ad accogliere tutti gli studenti e le studentesse risultati idonei alla borsa di studio che ne facevano richiesta. Attualmente, rimangono ancora 1700 studenti e studentesse da convocare. All’amministrazione comunale chiediamo, prima di tutto, un impegno concreto nel cercare di collaborare con l’Università di Firenze”.

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