Lun 29 Apr 2024

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🎧Per ricordare Giulio Regeni nel giorno del suo rapimento, cinque panchine gialle nei parchi Fiorentini

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🎧Per ricordare Giulio Regeni nel giorno del suo rapimento, cinque panchine gialle nei parchi Fiorentini
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A otto anni dal suo sequestro, avvenuto il 25 gennaio 2016, il Comune di Firenze, dando seguito a una mozione approvata da tutto il Consiglio comunale, commemora Giulio Regeni installando una panchina gialla nel Giardino delle Rose, la prima delle 5 che verranno installate in altri spazi verdi della città. Un gesto simbolico, che le autorità presenti alla cerimonia hanno indicato come una presa di posizione della città contro la tortura e per la ricerca della verità e della giustizia.

Audio:  Antonella Bundu, consigliera di Sinistra Progetto Comune e Andrea Giorgio, assessore all’ambiente 

La cerimonia si è tenuta oggi alla presenza dell’assessora alla cultura della memoria Maria Federica Giuliani e dell’assessore all’ambiente Andrea Giorgio, e della consigliera comunale Antonella Bundu. Con loro la rettrice Alessandra Petrucci, la professoressa Paola Monaco, il presidente della deputazione di San Giovanni Claudio Bini ed i volontari degli Angeli del Bello. Il giallo, si ricorda dal Comune, è diventato il colore simbolo della battaglia della famiglia Regeni e di Amnesty che continuano a chiedere che sia fatta luce sulle vere circostanze del sequestro e dell’omicidio del giovane ricercatore friulano il cui cadavere venne trovato il 3 febbraio 2016 nelle vicinanze di una prigione dei servizi segreti al Cairo.

“Diamo seguito così alla mozione approvata dal Consiglio comunale che chiedeva l’installazione di cinque panchine in altrettanti giardini nei diversi quartieri, rendendo visibile il richiamo alla sua memoria in modo importante”, sottolinea Giuliani. “Giulio Regeni deve avere giustizia e il Comune di Firenze non si stanca di chiederla anche con iniziative simboliche come questa”, dichiara Giorgio. “La ragion di stato non può nascondere la verità. Firenze chiede verità e giustizia, per Regeni e per tutti gli altri casi simili nel mondo. La ricerca della verità viene spesso ostacolata da chi pensa che ci siano cose più importanti di scoprire cosa è successo a un nostro giovane ricercatore” ha concluso l’assessore.

“Pensiamo sia utile sottolineare che l’Amministrazione ha avuto la capacità di ascoltare un’istanza su cui forte è stata l’attivazione delle pressioni dalla società.
È avvenuto per lo striscione per Patrick George Zaki e ora per questo evento, a 8 anni dal rapimento. Confidiamo che entro la fine consiliatura vengano individuate anche le prossime quattro. Intanto esprimiamo soddisfazione e ringraziamo la Giunta per aver voluto accogliere questa proposta” affermano Antonella Bundu e Dmitrij Palagi, consiglieri di Sinistra Progetto Comune e di Possibile Firenze. “Questo luogo che guarda Firenze è simbolico, Firenze è una città che ha fatto tanto contro la tortura e la pena di morte” ha dichiarato Bundu.

“Gentile Ambasciatore, sono passati otto anni da quando Giulio Regeni, un cittadino europeo, è stato rapito, torturato e ammazzato al Cairo. Otto anni senza verità e giustizia”. Comincia così la cartolina che l’associazione EuropaNow! ha inviato alle rappresentanze diplomatiche in Italia degli altri 26 Paesi Ue, per ricordare, in occasione dell’anniversario del 25 gennaio 2016, che la vicenda del giovane ricercatore resta una sfida aperta ai valori democratici e ai principi fondanti dell’Unione Europea. Da Berlino a Madrid, da Parigi ad Atene, il fronte della cartolina ritrae i volti di tanti cittadini europei che sostengono la campagna #giuliosiamonoieuropei promossa da EuropaNow! per chiedere verità e giustizia sul caso. “E’ ora che tutti paesi dell’Unione facciano insieme pressione sulle autorità egiziane- si legge sulla cartolina inviata ai diplomatici- affinché consegnino alla Procura di Roma i quattro ufficiali, Tariq Sabir, Athar Kamel Mohamed Ibrahim, Usham Helmi, Magdi Ibrahim Abdelal Sharif , chiamati a rispondere del sequestro e della morte del giovane ricercatore”. Mentre sul piano giudiziario il lavoro della magistratura italiana va avanti, EuropaNow! invita la società civile europea a continuare a mobilitarsi per non lasciare impunito questo crimine.

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