Sab 27 Apr 2024

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🎧 Contratto di fiume: al via ‘Casentino H2O’, prima attuazione del Patto per l’Arno

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🎧 Contratto di fiume: al via 'Casentino H2O', prima attuazione del Patto per l'Arno
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Sinergie e progetti integrati comuni per tutelare corsi d’acqua e territori, anche con l’obiettivo di renderli maggiormente fruibili. È questo il proposito del Contratto di Fiume, strumento partecipato che vede collaborare enti, istituzioni, associazioni e singoli cittadini per la valorizzazione dei corsi d’acqua a tutto tondo in un’ottica di sussidiarietĂ  verticale e orizzontale.

Con questo proposito nasce anche Casentino H20, il primo contratto di fiume formalizzato nell’ambito del Patto per l’Arno, il “contratto dei contratti” che l’AutoritĂ  di bacino distrettuale dell’Appennino Settentrionale, prima e unica a livello nazionale, promuove e coordina sull’intera asta del grande fiume toscano. Un progetto che vede lavorare giĂ  da piĂš di un anno in stretta sinergia Regione Toscana e AutoritĂ  di bacino, insieme ad Anbi Toscana, Anci Toscana. Oltre 45 amministrazioni comunali e i Consorzi di Bonifica 2 Alto, 3 Medio e 4 Basso Valdarno. Nel caso del contratto Casentino H2O il promotore è il Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno.

Il Contratto di Fiume rappresenta un efficace strumento di presidio del territorio e, in quanto tale, riveste un ruolo importante in tema di sicurezza e tutela. Che si legano alle finalità di promozione e fruibilità dei corsi d’acqua e dei territori su cui gli stessi insistono. Un aspetto importante, se si pensa che in Toscana il 12,49% del territorio, pari a 2.872 Kmq, è in classe P3, codice che indica le aree potenzialmente instabili per fattori fisici o propensione al dissesto. Il 3,75% è addirittura in P4, ovvero ha dissesti attivi, per un totale di 863 Kmq. Nel bacino dell’Arno il 5,9% delle aree (536,5 Kmq) è in P3, ovvero a pericolosità elevata; in quello del Serchio il 10% (162,3 Kmq), nel Magra il 3,8% (64,4 Kmq).

“Nasce il Contratto di fiume per il primo tratto dell’Arno – ha detto il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani – un elemento di presidio per il fiume Arno e per i suoi affluenti.  Coinvolge i 10 Comuni del Casentino, che vivono uno stretto legame con i fiume fin dall’antichitĂ , come dimostrano anche i ritrovamenti di manufatti votivi nel lago degli Idoli. E’ importante la sinergia che si viene a costituire tra l’AutoritĂ  di bacino guidata da Gaia Checcucci, il Consorzio di Bonifica, che sarĂ  il soggetto attuatore degli interventi previsti dal contratto. Come Regione Toscana vogliamo che i contratti di fiume diventino sempre di piĂš la regola”.

ÂŤI recenti eventi meteo hanno messo ancor piĂš in evidenza la fragilitĂ  del territorio – spiega Gaia Checcucci, segretario generale dell’AdB Appennino Settentrionale – Ancora una volta si dimostra cruciale la necessitĂ  di avere un quadro conoscitivo sempre piĂš aggiornato, come è quello che deriva dai nostri Piani di bacino e degli studi a supporto della pianificazione. In un territorio come quello dell’Alto Casentino la nostra pianificazione, aggiornata prioprio in questi giorni per gli aspetti della pericolositĂ  da dissesti geomorgologici, mette in evidenza l’importanza degli interventi di manutenzione del territorio e delle opere. Nella sua veste di promotore del Patto per l’Arno sull’intera asta, spetterĂ  all’AutoritĂ  di bacino valorizzare poi queste best practice, come quella attuata con il Contratto H2O, ed esportarle in tutti gli altri trattiÂť.

Per quanto riguarda l’Alto Casentino, che rappresenta il perimetro del contratto H2O, il quadro tracciato dall’AutoritĂ  di bacino nell’aggiornamento di novembre 2022, vede il 31,4 % del territorio interessato da 3108 aree a pericolositĂ  geomorfologica dovute a dissesti di varia natura; si tratta di 277 kmq su un totale di 881 kmq. Di tutto il territorio il 5.3% (pari a 851 aree per 47,5 kmq) è interessato dalla classe di pericolositĂ  P4 “molto elevata” per la presenza di dissesti attivi, il 25,6 % (per 2185 aree per 226 kmq) ricade nella classe di pericolositĂ  P3 “elevata” dovuta a dissesti potenzialmente instabili. Sul fronte della pericolositĂ  da alluvione un dato preoccupa: anche l’Alto Casentino è interessato da numerose zone a pericolositĂ  molto elevata da flash flood, le ormai note “bombe d’acqua”.

“Fruizione dei corsi d’acqua, sicurezza idrogeologica e qualitĂ  delle acque, tutela dell’ambiente fluviale, sviluppo sociale ed economico del territorio partendo dall’acqua – spiega Serena Stefani, presidente del Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno – sono i quattro assi su cui si sono concentrati gli oltre 30 stakeholder di Casentino H2O. Di questi, 14 hanno proposto 28 azioni, che richiedono un investimento di 6.700.000 euro, un milione disponibile o con linee di finanziamento giĂ  individuate. La scelta del nostro Consorzio è di avere nel Patto per l’Arno una cornice di riferimento strategica, pur conservando il massimo protagonismo dei territori”

 

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