
Attentato, ieri sera attorno alle 22,00, nei confronti delle auto del giornalista e conduttore di Report Sigfrido Ranucci e della figlia a Pomezia, vicino a Roma. Le due vetture sono esplose e sono state completamente avvolte dalle fiamme. Ne ha dato notizia lo stesso giornalista sui social.
Vi proponiamo un estratto dell’intervista di Raffaele Palumbo realizzata nel luglio scorso a Ranucci in occasione della sua presentazione al Forte Belvedere a Firenze del suo libro ‘La Scelta’ (Bompiani) nel quale racconta il suo personale cammino nel giornalismo.
“Due ordigni – si legge nel post – hanno distrutto le automobili parcheggiate davanti casa a Campo Ascolano, alle porte di Roma. Le deflagrazioni sono state così forti da scuotere l’intero quartiere”. Anche la trasmissione Report sui suoi profili social fa esplicito riferimento all’esplosione di un ordigno piazzato sotto l’auto del giornalista che la deflagrazione avrebbe potuto uccidere. “L’auto è saltata in aria danneggiando anche l’altra auto di famiglia e la casa accanto. Sul posto carabinieri, Digos, vigili del fuoco e scientifica. La Procura di competenza si è attivata per le verifiche, avvisato il Prefetto. La potenza dell’esplosione è stata tale per cui avrebbe potuto uccidere chi fosse passato in quel momento”. Il giornalista e la figlia erano appena tornati a casa nel momento della deflagrazione. Già in passato il giornalista aveva ricevuto minacce, attraverso dei proiettili fatti trovare nei pressi della sua abitazione. Indaga l’antimafia.
“Un attentato spaventoso che ci riporta indietro agli anni più bui. Siamo vicini a Sigfrido Ranucci alla sua famiglia”. A sottolinearlo è l’esecutivo dell’Usigrai. “Siamo.certi che né Sigfrido né i colleghi di Report si lasceranno intimorire. Saremo sempre al loro fianco – continua l’Usigrai – affinché possano continuare liberamente il loro lavoro d’inchiesta. Abbiamo denunciato in questi mesi come la Rai abbia ridotto lo spazio a disposizione di Report e sopratutto il clima d’odio e insofferenza per le inchieste della redazione. In prima serata su Rai1 si è arrivati addirittura – da parte della seconda carica dello Stato – a definire i colleghi di Report “calunniatori seriali”, senza che né il conduttore né l’azienda prendessero le distanze. Una campagna d’odio contro il giornalismo d’inchiesta che deve finire”.
“La bomba fatta esplodere sotto la casa di Sigrido Ranucci rappresenta un inquietante salto di qualità degli attacchi contro il giornalismo d’inchiesta e la libertà di informazione.
A lui, alla sua famiglia, alla redazione di Report va tutta la nostra solidarietà e vicinanza.
Siamo certi che saranno rafforzate le misure di protezione: c’è una parte delle istituzioni che protegge il giornalismo, mentre un’altra fomenta irresponsabilmente l’odio.
C’è un attacco concentrico all’autonomia dei giornalisti e il ritorno delle bombe ci riporta ad anni bui della storia italiana.
Dopo gli insulti, le accuse di faziosità, le campagne di diffamazione, le aggressioni in piazza, adesso si alza il tiro: come ai tempi di Cosa Nostra, cone ai tempi delle Brigate Rosse. Chi non china la testa viene colpito.
Il Consiglio nazionale dell’Ordine intraprenderà ogni azione per denunciare minacce, violenze e intimidazioni e per contrastare questo clima di caccia al giornalismo che rischia di riportarci agli anni più bui della Repubblica”, la nota del presidente dell’ordine dei Giornalisti Carlo Bartoli.
L’associazione Stampa Toscana, con il presidente Sandro Bennucci e tutti gli organismi dirigenti, insieme ai giornalisti e al Cdr della Tgr Rai Toscana, esprimono in una nota “grande preoccupazione per l’attentato al collega Sigfrido Ranucci, un gesto che evoca gli anni di piombo e gli ordigni della mafia”. Associazione Stampa Toscana e il corpo redazionale e il Cdr della Tgr Rai della Toscana, “esprimono piena solidarietà e vicinanza a Sigfrido Ranucci e a tutti i colleghi che lavorano con lui e chiede alle Autorità un rapido intervento affinché si possa fare luce su questo inquietante episodio”.
“La nostra piena solidarietà a Sigfrido Ranucci e alla sua famiglia per l’attentato incendiario di questa notte. C’è viva preoccupazione per quanto successo: un gesto profondamente inquietante perché quando si attacca un giornalista si attacca la democrazia”. Così la Giunta esecutiva centrale dell’Anm.
L’informazione, il diritto di cronaca, il giornalismo d’inchiesta sono beni comuni a fondamento di una sana democrazia. Pensare di imbavagliarli o minacciarli a suon di bombe non solo è criminale ma è anticostituzionale. Fomentare un clima di odio e delegittimazione nei confronti di chi fa questo mestiere non contribuisce a generare un tessuto sociale che tuteli la libertà d’informazione e che generi anticorpi per impedire che attacchi come quello a Sigfrido Ranucci possano essere compiuti.
Dalla redazione di Controradio solidarietà al collega, alla famiglia e alla redazione di Report.
Il Comitato di Redazione della Tgr Rai Toscana, convoca per le 15.30 un presidio-assemblea di solidarietà davanti alla sede Rai di Firenze, in Via Ettore Bernabei 1. Parteciperanno anche rappresentanti dell’Associazione Stampa Toscana, dell’Ordine dei Giornalisti e dell’Ussi Toscana.