A Prato un uomo di 53 anni è finito agli arresti domiciliari con l’accusa di violenza sessuale su più pazienti durante sedute di idrocolonterapia. L’indagine è partita dalla denuncia di una donna che ha raccontato di essere stata molestata durante un trattamento in uno studio privato alla prima periferia della città. La procura rivolge un appello diretto a chi ha vissuto situazioni simili.
PRATO Tutto è partito dal racconto di una donna: durante una seduta in uno studio medico, avrebbe subito molestie. Il suo coraggio ha portato la Squadra mobile e la procura a scavare più in profondità. E proprio dalle verifiche è emersa la possibilità di altri episodi: almeno tre, secondo quanto riferiscono gli investigatori.
Un uomo di 53 anni è finito agli arresti domiciliari con l’accusa di aver abusato sessualmente di alcune pazienti durante sedute di idrocolonterapia. Una pratica invasiva, proposta come trattamento medico, che l’indagato però non aveva alcun titolo per effettuare. L’uomo, un’ex guardia giurata, operava infatti all’interno dello studio gestito dalla moglie, medico endoscopista. Ora anche lei è indagata per aver favorito — e in parte diretto — l’attività abusiva del marito, indirizzando allo studio i pazienti.
Le perquisizioni nello studio situato a Prato hanno aggiunto ulteriori elementi inquietanti. Gli inquirenti avrebbero trovato condizioni igienico–sanitarie precarie: sonde pronte all’uso lasciate accanto a un bidone della spazzatura e un ambiente che, secondo la procura, non rispetterebbe gli standard necessari per trattamenti così delicati. Tutto il materiale è ora al vaglio dell’Ufficio igiene della Asl Toscana Centro. La procura rivolge un appello diretto a chi ha vissuto situazioni simili: chiunque abbia subito abusi, molestie o comportamenti inappropriati durante trattamenti sanitari è invitato a denunciarlo. Perché, spiegano gli investigatori, soltanto facendo emergere tutte le testimonianze sarà possibile ricostruire con completezza la vicenda.


