Via de’ Neri: il ‘Borg’unto’ di nessuno, senza panini e senza turisti

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Poco prima del lockdown era partita la sperimentazione delle fioriere nella tanto discussa via de’ Neri a Firenze, ribattezzata dalla stampa Borg’Unto ed al centro delle annose polemiche per gli assembramenti di turisti ed avventori davanti ai negozi di panini e schiacciate.

La sperimentazione, doveva terminare a Pasqua, per verificare come e se proseguire nell’alta stagione e invece il coronavirus ha di fatto ha riportato le lancette indietro e nel contempo svuotato anche questa via della città che ora è solo animata da qualche passeggiata e sparute riaperture.

Chiara Brilli ha intervistato un anziano residente di via de’ Neri

Autore: Chiara Brilli

Giornalista professionista, scrittrice e musicista. Laureata in Scienze politiche e diplomata in flauto traverso al Conservatorio, si è poi innamorata del giornalismo radiofonico che non ha più abbandonato. Consigliera nazionale della FNSI (Federazione nazionale stampa italiana) e membro del direttivo dell'Associazione Stampa Toscana. Mamma dal 2008, ha scritto con altre due colleghe la raccolta di racconti per bambini “La tramvia che scappò via” (Accademia dell'Iris, 2010). Interprete di reading e pièce teatrali (Il mio nome è mai più, 2008; Ordine Nuovo, 2009; Ribelli 2012). Coautrice del libro "Ribelli! Gli ultimi partigiani raccontano la Resistenza di ieri e di oggi" (Infinito Edizioni, 2011) e "Sono ancora viva. Voci di donne che hanno detto basta alla violenza" (Le Lettere 2014). Tutor giornalistica del progetto "Mai in silenzio. Musica contro la violenza di genere".

Un commento su “Via de’ Neri: il ‘Borg’unto’ di nessuno, senza panini e senza turisti”

  1. Finalmente ci riappropriamo del nostro tessuto cittadino. Almeno per un po’! Basta questo sudicio in città. Torniamo alla bottega di qualità.

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