Mer 15 Mag 2024

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Uffizi, nuove sale con 250 opere dal ‘400 ad oggi

Dodici sale agli Uffizi con 250 autoritratti e ritratti dal ‘400 a ora che fanno vedere come erano gli artisti. Il ritratto più antico è quello dei pittori Gaddo, Agnolo e Taddeo Gaddi, ma ci sono anche la scultura di Antony Gormley, l’autoritratto di Pistoletto e quello in mattoncini di Ai Weiwei.

In totale si parla di 600 anni di storia dell’arte agli Uffizi. Fu il cardinale Leopoldo dei Medici a avviare la raccolta che negli anni non si è mai interrotta. Il museo ora ne possiede circa 2000. Si vedono tra gli altri Andrea del Sarto, Luca Giordano, Rubens, Rembrandt. Assente la fotografia, il ritratto è stato il solo modo di trasmettere l’immagine.

Il direttore Eike Schmidt ha spiegato che “l’allestimento è stato possibile grazie alla donazione di un milione e mezzo di euro da parte della famiglia Pritzker” e ora “nelle sale dove dal Cinquecento lavoravano artisti e artigiani, ora rivivono i tanti protagonisti di quella stessa arte che si può ammirare agli Uffizi e a Palazzo Pitti”. Il percorso, organizzato secondo criterio cronologico, offre una selezione di oltre 250 opere, tra dipinti, sculture, installazioni e grafica. Gli autoritratti degli artisti celebri vengono esposti per la prima volta da un secolo a questa parte all’interno del normale percorso di visita degli Uffizi.

Dal 1973 al 2016 una parte di essi era stata installata nel Corridoio Vasariano, però visibili solo nell’ambito delle ristrette e saltuarie visite consentite in questo spazio. Molte altre erano giacenti nei depositi degli Uffizi. Da qui altre opere via via saranno prelevate e messe in mostra secondo il principio della rotazione espositiva.

“Siamo grati alla famiglia Pritzker, generosissimi mecenati, che con la donazione di un milione e mezzo di euro ha permesso il restauro di molte opere e il nuovo allestimento – ha aggiunto Schmidt .- Esso precede, tra l’altro, la pubblicazione del catalogo sulla collezione, i cui due primi volumi usciranno entro l’anno, occasione in cui queste opere sono state studiate dai maggiori esperti che per molti dipinti hanno proposto nuove attribuzioni e, per quanto riguarda il Seicento, anche tante smentite: gli agenti del cardinal Leopoldo infatti si sono fatti spesso raggirare da truffatori che gli spacciavano come autoritratti dipinti che erano invece copie, o addirittura falsi confezionati per l’occasione”.

“Ma questo – ha concluso Schmidt – garantisce una selezione ancora più accurata, che permette al visitatore di comprendere la vocazione fortemente internazionale della collezione, in ogni secolo e grazie all’interesse di tutti i committenti”.

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