Viadotto Puleto, Toscana chiede 9mln di danni

Ammonta a 9,1 milioni di euro la stima complessiva dei danni subiti dal territorio della Valtiberina (Arezzo) a seguito dell’interruzione parziale della circolazione sulla strada di grande comunicazione E45 per la chiusura del viadotto del Puleto.

La comunicazione, come annunciato si spiega in una nota, è stata inviata ieri dalla Regione Toscana al Governo, con una lettera firmata dal governatore Enrico Rossi al premier Giuseppe Conte, al ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio e al capo della Protezione civile Angelo Borrelli. A questa comunicazione si affianca inoltre la richiesta – partita oggi con una nuova lettera a firma Rossi – di mettere con urgenza a disposizione risorse per 6 milioni di euro per gli ammortizzatori sociali in deroga o per indennità una tantum a favore di tutte le tipologie di lavoratori (dipendenti, autonomi, titolari d’impresa) che abbiano dovuto sospendere o ridurre l’attività a causa della chiusura dell’asse viario E45.

“Nonostante la procedura inusuale seguita dal ministero – spiega l’assessore toscano ai trasporti Vincenzo Ceccarelli – i dati della Toscana sono arrivati puntualmente a destinazione. Voglio sottolineare ancora una volta la stretta ed efficace collaborazione con le istituzioni locali e le associazioni di categoria, che ha consentito la rapida e attenta ricognizione del danni. Adesso ci attendiamo che il Governo si attivi rapidamente e che garantisca tutte le risorse che sono necessarie alla ripresa delle attività sul territorio colpito”.

Toscana, velocità e cellulare maggiori cause incidenti stradali

Lo ha calcolato il Centro di monitoraggio regionale della Sicurezza Stradale. Per gli utenti sarebbero invece le buche a causare maggiormente incidenti stradali.

La differenza tra la percezione dei rischi da parte degli utenti della strada e la reale incidenza sui sinistri è uno dei principali aspetti che emergono dalla terza indagine statistica sul tema della sicurezza stradale appena pubblicata dal Centro di monitoraggio regionale della Sicurezza Stradale (Cmrss) della Toscana. Così se gli utenti indicano la presenza di buche e le condizioni del manto stradale come l’aspetto più critico e rischioso della viabilità, i dati sui sinistri dimostrano che la prima causa di incidenti sono i comportamenti non corretti alla guida, in particolare l’alta velocità e l’utilizzo di smartphone e navigatori, specie quando quest’ultimi sono applicazioni del cellulare, usati ‘spesso’ dal 35% degli automobilisti.

La guida distratta e l’eccesso di velocità, si spiega dalla Regione, causano il 28% degli incidenti non mortali e il 42% di quelli mortali. Altri comportamenti sbagliati che causano incidenti sono il mancato rispetto della segnaletica e della precedenza e le manovre o svolte irregolari (all’origine del 47% dei sinistri). Anche la percezione della pericolosità grave dell’alcool è spesso sottostimata.

L’analisi dei dati mostra poi che l’88,5% della popolazione toscana tra i 14 e i 70 anni guida uno o più mezzi (a motore e non). Il mezzo più usato è l’auto (78,3%, pari a 2.076.192 toscani), seguono la bici (32,8%), il ciclomotore (4,2%) e il motociclo (4%). Preferiscono l’auto gli uomini, età tra i 25 ed i 60 anni. L’uso della bicicletta è invece più diffuso tra i giovani. Ancora, il 43,6% dei conducenti di mezzi privati a quattro ruote ritiene più pericolose le strade urbane, mentre quelle extraurbane sono considerate rischiose dal 34,6% dei conducenti; sostanzialmente stabile la valutazione sulle autostrade. La maggioranza dei conducenti teme poi di più gli spostamenti notturni (53,6%), il 19% quelli a inizio o fine della giornata lavorativa mentre il 21,7% indica gli spostamenti nel fine settimana (21,7%). Il 57% dichiara poi di usare il cellulare alla guida, di cui il 38,3% sempre col viva voce, auricolare, bluetooth, il 22,4% qualche volta, il 39,3% raramente. Per chi va in bici, quasi il 70% non usa nè il casco né abiti catarifrangenti.

“Riteniamo – commenta l’assessore regionale alle infrastrutture Vincenzo Ceccarelli -, che la prevenzione vada fatta con continuità, rimuovendo le possibile situazioni di rischio e per questo tutti gli anni, nonostante le difficoltà ben note dei bilanci pubblici, abbiamo cercato il modo di finanziare interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria sulla viabilità regionale nonché interventi di eliminazione di punti critici anche su quella comunale, provinciale e addirittura statale”. E’ poi fondamentale “l’impegno di tutti per avviare una svolta culturale per il rispetto delle corrette regole di comportamento da parte di tutti gli utenti della strada”. “Dobbiamo perciò lavorare – conclude – ad una nuova cultura della strada, dove tutti si sentano e si comportino come utenti responsabili”.

Toscana, 7,4mln per ciclopista Arno e Tirrenica

Firenze, ammontano a 7,4 milioni di euro le risorse assegnate dalla Regione Toscana per il completamento della ciclopista dell’Arno-Sentiero della bonifica e per la ricucitura di ampi tratti già realizzati della ciclopista tirrenica.

Le risorse stanziate agli enti locali provengono da fondi europei, in particolare dal Fondo per lo sviluppo e la coesione, e grazie a questo nuovo finanziamento, spiega una nota, tutto il tracciato litoraneo della ciclopista tirrenica ricadente nelle province di Massa Carrara e Lucca diventa quindi percorribile con continuità, attraverso un cruciale intervento di lunghezza molto limitata (730 metri) realizzato dal Comune di Montignoso (Massa Carrara) grazie ad un contributo di 348mila euro.

Per la ciclopista dell’Arno è previsto il completamento del tracciato dalla sorgente alla foce, con interventi funzionali al collegamento ad altre ciclovie di rilievo provinciale o regionale.

Prevista una serie molto variegata di azioni di adeguamento e messa in sicurezza di tratti a viabilità promiscua, costruzione di passerelle e ponti, e realizzazione ex novo di tratti ciclopedonali permetterà completare le opere necessarie per percorrere in sicurezza tutta la ciclopista dell’Arno, da Stia (Arezzo) al mare.

“Prosegue l’impegno sulla mobilità sostenibile della Regione Toscana – commenta l’assessore toscano alle infrastrutture e mobilità Vincenzo Ceccarelli -, che continua a finanziare progetti importanti che incentivano la mobilità alternativa, anche intesa come mobilità ciclabile. I cambiamenti culturali hanno bisogno di strumenti adeguati: dotarsi di vie ciclabili, destinate sia all’uso quotidiano che al cicloturismo, è uno dei passi necessari per decongestionare la mobilità, migliorare il nostro stile di vita e abbattere le emissioni”

Nuova flotta di bus ibridi per Firenze

Trenta nuovi autobus per una mobilità sempre più sostenibile nella Città Metropolitana di Firenze. I nuovi mezzi ibridi contribuiscono ad un ulteriore abbattimento dei consumi e delle emissioni inquinanti.

Gli autobus sono la versione ibrida del bus di 12 metri CitaroC2 realizzato dalla Mercedes, già in uso a Firenze nella versione alimentata a gasolio Euro6. I nuovi bus sono stati presentati oggi in Piazza Santa Croce. All’evento hanno partecipato il sindaco di Firenze Dario Nardella, l’assessore ai Trasporti della Regione Toscana Vincenzo Ceccarelli, l’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato Italiane Gianfranco Battisti, l’amministratore delegato di Busitalia e presidente di Ataf Gestioni Stefano Rossi e l’amministratore delegato di Ataf Gestioni Stefano Bonora.

La livrea, caratterizzata dal colore verde e dalla scritta Hybrid, sottolinea le caratteristiche di sostenibilità ambientale e rimarca l’attenzione del Gruppo Fs Italiane per l’integrazione modale mantenendo l’identità visiva dei bus extraurbani di Busitalia e dei treni regionali di Trenitalia. Acquistati da Ataf Gestioni, in applicazione del contratto ponte stipulato con la Regione Toscana, con un investimento di circa 7 milioni di euro, di cui circa il 60% finanziati dalla Regione, gli autobus sono dotati di un sistema di video sorveglianza a bordo a tutela della sicurezza dei viaggiatori e del personale e di monitor che forniscono informazioni e notizie legate al servizio di trasporto e all’esperienza di viaggio. Diventano quindi 197 i nuovi autobus che l’Azienda di trasporto fiorentina, diretta e controllata dal Gruppo Fs Italiane, ha messo in servizio per il trasporto pubblico a Firenze negli ultimi 5 anni con un rinnovo della flotta del 55%. Per fare un esempio, nell’orario di punta il servizio è erogato per oltre il 73% con veicoli di ultima generazione.busi ibridi

Questa tranche rappresenta un’ulteriore tappa del processo di rinnovamento che, grazie agli ingenti investimenti degli ultimi anni, ha portato l’Ataf Gestioni ad avere una flotta tra le più giovani (età media di 7 anni) ed ecosostenibili (circa l’80% della flotta elettrica, Euro 5/6 o metano) in Europa. L’attenzione ed una quota di investimenti, infatti, si sono spostati verso tecnologie a trazione alternative e più sostenibili. Questo si traduce nella progressiva introduzione di autobus ibridi ed elettrici. “Firenze è il modello italiano del trasporto pubblico locale – ha detto il sindaco Nardella – Grazie anche a questi nuovi autobus ibridi, abbiamo la flotta più giovane e più green d’Italia e siamo l’unica città italiana che è pienamente inserita negli standard europei per quanto riguarda la modernità degli autobus e il basso impatto ambientale”. “Con questi nuovi trenta autobus potremo ridurre ulteriormente le emissioni di anidride carbonica – ha spiegato il sindaco -, che è uno dei nostri obiettivi. Con autobus sempre più moderni, più comodi e meno inquinanti e con le nuove linee della tramvia il trasporto pubblico fiorentino è un modello a servizio di tutti i cittadini non solo del Comune di Firenze, ma di tutta l’area metropolitana”. ”Siamo soddisfatti e vogliamo proseguire il lavoro per completare l’ammodernamento della flotta – ha concluso Nardella – che ormai è all’80% del ricambio. Un record di cui siamo orgogliosi e per il quale voglio ringraziare Ferrovie dello Stato italiane, Busitalia e la Regione Toscana per gli investimenti fatti”.

Livorno, in manutenzione c’è l’Orient Express

Attualmente si trova alla Mida di Collesalvetti (Livorno), prima di ripartire per stagione 2019.

Il leggendario ‘Venice Simplon Orient Express’, che dal 1906 collega mezza Europa arrivando fino a Istanbul e che ha ospitato nel lusso e nella raffinatezza dei suoi interni nobili e famiglie reali, diplomatici e ricchi borghesi, ha fatto sosta a Collesalvetti (Livorno) nei capannoni dello stabilimento Mida. Qui ha potuto effettuare le operazioni di normale manutenzione, verniciatura delle vetture (13 in totale a Livorno) con la lucidatura dei marmi e degli interni intarsiati d’epoca. Inoltre le carrozze sono state attrezzate con un nuovo impianto frenante e con un sistema ad aria condizionata sia nella zona giorno che notte oltre che del servizio wi-fi.

La stagione del Venice Simplon Orient Express inizia a marzo e finisce a novembre – “80 viaggi, 140 mila km percorsi ogni anno attraverso 17 paesi con 13 mila passeggeri”, ha sottolineato il direttore tecnico del Vsoe, Jean Marie Morreau – e proprio sfruttando la sosta invernale vengono effettuate le manutenzioni, senza dunque interrompere il servizio”.

I lavori di adeguamento degli impianti sono stati compiuti in tre fasi, come ha evidenziato Simone Mantero ad di Knorr-Bremse Rail System Italia. In un primo step si è adeguato l’impianto frenante, poi è stata installata l’aria condizionata nella zona giorno e nell’ultima fase, appena conclusa, l’aria condizionata nella zona notte.

“La combinazione dell’eccellenza tecnologica di Knorr-Bremse e la competenza di Ma Service nelle opere di installazione – ha detto Mantero – sono il meglio di categoria a servizio di un treno che ha attraversato al storia, ispirando capolavori della letteratura e del cinema”.

“La sfida per noi più difficile – ha aggiunto – è stata rendere possibile l’installazione di sistemi altamente tecnologici in carrozze di 100 anni fa lavorando in spazi ristretti e garantendo il rispetto dell’estetica del treno. Adesso stiamo lavorando su uno studio di fattibilità per i nuovi sistemi dei servizi sanitari che adesso scaricano in massicciata: vogliamo adeguarli ai nuovi standard con un circuito chiuso. sarà un’altra sfida per noi”. Gianpaolo Pranzetti di Ma Service spiega che sono “due i motivi di questa scelta. Il primo perché a Livorno c’era lo spazio a disposizione e poi perché finalmente dopo aver peregrinato per officine di mezza Italia pensavamo si dovesse trovare un po’ di pace”. Il treno sarà visitabile al pubblico domani 23 febbraio dalle 10.30 alle 17.30 nello stabilimento Mida.

Enrico Rossi, governatore della Regione Toscana, era presente oggi alla presentazione della fine dei lavori dell’Orient Express. “Livorno è una città che, come sappiamo, più di altre zone della nostra regione ha bisogno di lavoro, – ha detto – e sono contento che proprio qui sia stata portata questa iniziativa”.

All’appuntamento ha partecipato anche l’assessore ai Trasporti della Regione Vincenzo Ceccarelli insieme al sindaco di Collesalvetti Lorenzo Bacci. “Una soddisfazione vedere che in Toscana – ha detto Ceccarelli – abbiamo un settore che lavora nel comparto ferroviario che ha un know-how così qualificato da poter fare interventi su questo mitico treno”.

“Una delle soddisfazioni più grandi – ha aggiunto il sindaco di Collesalvetti Lorenzo Bacci – è avere sul nostro territorio questo pezzo di storia. Un evento che dà lustro alle capacità del nostro territorio e che evidenzia già da ora con i capannoni serviti da questi binari, in attesa dello ‘scavalco’ ferroviario, come da un punto di vista logistico il parco industriale di Guasticce sia funzionale anche in ottica futura”.

Pendolaria 2018, Toscana al top per il trasporto ferroviario in Italia

La Toscana tra le migliori regioni italiane per il trasporto ferroviario. E’ il dato che emerge da Pendolaria 2018, l’annuale rapporto redatto da Legambiente sulla situazione e gli scenari del trasporto ferroviario pendolare In Italia.

Secondo Pendolaria la maggiore domanda di trasporto pendolare è concentrata, in ordine decrescente, nelle Regioni Lombardia, Lazio, Campania, Toscana, Emilia-Romagna, Piemonte, Veneto, Puglia e Liguria che messe assieme contano oltre 2 milioni e 620mila viaggiatori al giorno, oltre il 90% del totale.

La Toscana, assieme a Lazio, Veneto, Lombardia e Emilia-Romagna, è tra le regioni che si è resa più attiva, in termini di investimenti, per la riduzione dell’età media dei treni regionali circolanti, oggi pari a 11,8 anni – rispetto a una media nazionale di 15,4 – attraverso l’entrata in servizio di nuovi treni per i pendolari.

La Toscana risulta tra le prime sei regioni che hanno investito di più in valore assoluto per i servizi aggiuntivi ed il materiale rotabile dei treni pendolari nel periodo 2008-2017.

Tra le opere infrastrutturali per i pendolari il rapporto cita il tema ancora oggi irrisolto del sotto attraversamento AV di Firenze, del quale la Regione chiede il completamento, cui aggiungere la richiesta di un progetto per il raddoppio della Direttissima con separazione del traffico AV da quello regionale a partire dal Valdarno.

“Ancora una volta – commenta l’assessore regionale a infrastrutture e mobilità Vincenzo Ceccarelli – Pendolaria evidenzia l’impegno della Toscana per la qualificazione del servizio di tpl su rotaia e di questo siamo ovviamente soddisfatti, visto il grande impegno profuso in questa direzione. Sappiamo che ci sono criticità da risolvere e su questa siamo concentrati. Uno dei nodi da sciogliere riguarda l’eccessivo affollamento di treni AV sulla Firenze-Roma e per questo motivo chiediamo che il Governo tuteli i treni dei pendolari e ponga un freno alla crescita esponenziale del numero dei treni ad alta velocità immessi in servizio”.

Il rapporto si concentra anche sulle buone notizie del raddoppio della Pistoia-Montecatini, che procede come da cronoprogramma, dell’elettrificazione della linea Empoli-Siena, del raddoppio della tratta Granaiolo-Empoli inserito nel contratto di programma tra Stato e Rfi e dell’estensione del sistema tramviario alla piana fiorentina dopo l’entrata in esercizio della linea T2 verso l’aeroporto Vespucci.

Pendolaria infine cita la Regione Toscana come esempio positivo per non aver chiuso nessuna linea ferroviaria in questi anni. Anzi la Toscana è citata come tra le più attive per aver provveduto alla valorizzazione delle linee minori, anche attraverso bandi per l’incentivazione di percorsi turistico-culturali. Unica criticità evidenziata, la manutenzione della stazione di Cecina, per la quale il gestore Rfi ha in programma interventi a breve.

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