Presidio degli studenti universitari “Riaprite le aule”

?Firenze, decine di studenti in presidio davanti alla sede del rettorato dell’Università di piazza San Marco per chiedere la riapertura, in sicurezza, delle aule.

I giovani, sotto la sigla “Studenti in Lotta per il Diritto allo Studio” che riunisce vari comitati studenteschi, dopo un breve corteo da piazza santa Maria Annunziata, hanno organizzato un presidio ed esposto di fronte all’ingresso del rettorato uno striscione con la scritta ‘Garantire il diritto allo studio è vostra responsabilità, l’Università deve riaprire per tutti’.

“Abbiamo organizzato questo presidio – racconta uno di loro – perché vogliamo che sia garantito il diritto allo studio a tutti e questo deve essere fatto attraverso la riapertura totale e in sicurezza dell’Università. È impensabile che si possano riaprire le discoteche e le fabbriche in sicurezza, ma che ancora l’Università, perché considerata improduttiva, non si riapra e si lasci gli studenti in un limbo”.

“Mentre tutto è ormai riaperto l’università continua a restare chiusa, – si può leggere sulla pagina Facebook “Studenti in lotta per il diritto allo studio – Firenze” – con il rischio che lo resti anche il prossimo semestre. Sessioni di laurea ed esami continuano ad essere svolti online, con una regolamentazione folle che non tiene conto dei problemi: non tutti abbiamo la fortuna di avere un’ottima connessione, uno spazio sufficiente in casa, un PC tutto per noi, viviamo in case dello studente fatiscenti, senza connessione Wi-Fi, in stanze condivise con altri o con genitori in smart-working. Nonostante il servizio offerto dall’Ateneo sia stato del tutto carente, si è preteso che gli studenti versassero per intero la rata primaverile, solamente prorogata ai primi di giugno. Non si può pensare di richiedere rate in un contesto in cui gli studenti non possono usufruire completamente del proprio diritto allo studio, in cui non possono accedere a spazi ed attività fondamentali per la didattica. Le proroghe delle scadenze non bastano se i soldi non ci sono!”.

Gimmy Tranquillo ha intervistato alcuni dei ragazzi presenti al presidio:

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2020/06/200626_04_MANIFESTAZIONE-UNIVERSITARI_RAGAZZI.mp3?_=1

Studiosa toscana premiata dall’Accademia del Belgio

Prato, l’Accademia del Belgio ha premiato come più promettente giovane scienziato dell’anno, per i suoi studi sull’antrace, Antonella Fioravanti, 37 anni, questo premio non era mai stato assegnato prima ad una straniera.

“Faccio tanti complimenti ad Antonella, ma vorrei anche dirle che la sua storia di giovane studiosa è non solo una testimonianza preziosa del valore della formazione, ma anche un bellissimo spot per far comprendere cos’è la migliore Europa, come racconta il suo curriculum con gli studi a Firenze, a Lille, a Parigi, a Bruxelles”. Così la vicepresidente della Regione Toscana e assessora a cultura e università, Monica Barni, commenta la notizia del riconoscimento dell’Accademia del Belgio.

“Questo successo – continua Barni – viene in un momento del tutto particolare, segnato dagli effetti dalla pandemia, ed assume un significato ancora più importante, mostrando quanto sia necessario per l’umanità il lavoro di ricerca della scienza. Auguro ad Antonella – conclude – di proseguire nella sua brillante carriera di ricercatrice e di continuare a testimoniare il valore dello studio e della capacità formativa del sistema universitario italiano ed europeo”.

Antonella ha ottenuto la laurea magistrale in biologia all’Università di Firenze nel 2010 con il massimo dei voti e ha poi proseguito i suoi studi in Francia e in Belgio, dove oggi è ricercatrice alla Vrije Universiteit di Bruxelles.

Coronavirus: prof Unifi dice a studenti rientrati dalla Cina di non presentarsi all’esame

Un’ascoltatrice ci segnala un caso di discriminazione relativo alla psicosi da Coronavirus che si sarebbe verificato all’interno del Design Campus dell’Università degli Studi di Firenze.

“La settimana scorsa una professoressa del Design Campus di Calenzano UNIFI, ha pubblicato un post dalla pagina facebook del suo laboratorio KIDE – design for kids lab, in cui comunicava ai suoi studenti cinesi di non presentarsi all’esame.
La cosa ha messo molto in difficoltà gli studenti cinesi, che adesso temono di non essere ricevuti dai tutti professori e si sentono discriminati. Inutile sottolineare quanto sia stato scorretto fare dichiarazioni simili da una figura istituzionale in una scuola”.

Ci scrive l’ascoltatrice  inviandoci anche lo screenshot del post (foto).Coronavirus

Il post incriminato ora è stato cancellato su indicazione del Capo Dipartimento, ma sta creando imbarazzi nell’ambiente accademico. 

Una sorta di quarantena ‘preventiva’ del tutto contrastante con la circolare ministeriale diffusa in questi giorni per fugare ogni preoccupazione rispetto alla gestione della tutela della salute e del diritto allo studio.

 

Per tutti gli studenti universitari o di corsi equivalenti, che non rientrano in casi specifici, le indicazioni sono quelle mirate a prevenire le comuni infezioni delle vie respiratorie: «Lavarsi le mani; coprire le vie aeree quando si tossisce e starnutisce; in caso di utilizzo di fazzolettini di carta, una volta utilizzati, vanno gettati. Porre particolare attenzione all’igiene delle superfici; evitare contatti stretti con persone con sintomi simil influenzali».

Per gli studenti universitari che sono rientrati dalla Cina nelle ultime 2 settimane, invece, è previsto inoltre di «monitorare la eventuale insorgenza di sintomi come tosse, febbre, difficoltà respiratorie; in caso di insorgenza di sintomi chiamare il 1500 o i centri regionali di riferimento; proteggere le vie aeree con mascherina; evitare contatti stretti fino alla definizione della situazione sanitaria da parte del personale sanitario».

Per gli studenti universitari ai quali è stato comunicato dall’autorità sanitaria, o che sono venuti in altro modo a conoscenza, di aver effettuato un viaggio insieme ad un paziente infetto da coronavirus – con qualsiasi tipo di trasporto – e/o di aver coabitato con un paziente infetto, entro un periodo di 14 giorni, la circolare prevede di «telefonare tempestivamente al 1500 o ai centri di riferimento delle regioni, per le misure di sorveglianza, ove non siano state già adottate dall’autorità sanitaria».

Nel pomeriggio è stata diffusa una nota ufficiale dell’Ateneo fiorentino in cui si comunica che: “in merito all’emergenza legata alla diffusione del Coronavirus, l’Università di Firenze ha istituito un tavolo tecnico che agisce in stretto rapporto con la Regione Toscana e i servizi territoriali di Igiene e Sanità Pubblica dell’Azienda Sanitaria Toscana Centro. L’Ateneo ha segnalato tempestivamente alla comunità accademica le indicazioni diffuse dal Ministero della Salute, recependo fin da venerdì 31 gennaio le informazioni condivise dalla Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI).

Nei giorni precedenti, nel contesto di un clima di preoccupazione legato alle notizie relative al virus e in mancanza di direttive nazionali, sui canali social è comparsa un’indicazione relativa al rinvio di un esame del corso di laurea di Architettura per gli studenti provenienti dalla Cina.

La docente che, per iniziativa personale, aveva pubblicato il post ha provveduto tempestivamente a rimuovere i contenuti e ad attivarsi affinché tutti gli studenti che si sono presentati all’appello del 28 gennaio, compresi quelli provenienti dalla Cina, potessero sostenere l’esame regolarmente”.

Nelle scorse ore contro episodi di discriminazione ed intolleranza si erano espressi sia il Sindaco di Firenze, Dario Nardella che il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani riprendendo l’intervento del Garante regionale che a sua volta aveva richiamato l’invito di Massimiliano Martigli Jiang, cinese di nascita, italiano di adozione, perché i cinesi in Italia non siano “trattati come un virus”.
“Bianchi richiama tutti noi adulti ad un comportamento responsabile – afferma Giani -. Mi unisco al suo appello per combattere pericolosi pregiudizi e condannare episodi di discriminazione”, “l’esempio che dobbiamo dare ai giovani e alle famiglie è quello che la Toscana esprime da sempre: tolleranza, accoglienza, difesa dei diritti umani e civili. Comportamenti che molto hanno a che fare con il razzismo non troveranno mai terreno fertile nella nostra regione”.

Le telecamere di Agorà-Rai 3 sono venute negli studi di Controradio per raccontare attraverso la giornalista Elena Bigioggero la notizia curata in anteprima dalla nostra Chiara Brilli

 

 

https://www.raiplay.it/video/2020/02/firenze-prof-a-studenti-cinesi-non-venite-allesame—04022020-5284fe42-2fe0-40d3-9b6e-a1167b164cd5.html

Delegazione Italia-Israele presenta documento a rettore Firenze su antisemitismo

Una delegazione dell’Associazione Italia-Israele di Firenze ha incontrato il rettore dell’Ateneo fiorentino Luigi Dei per affrontare il tema dell’antisemitismo. La delegazione, spiega una nota, composta dal presidente dell’associazione Valentino Baldacci e da cinque professori ordinari dell’Università di Firenze, Benedetto Allotta, Sergio Caruso, Zeffiro Ciuffoletti, Gigliola Mariani Sacerdoti e Ida Zatelli, “ha presentato al rettore un documento nel quale si esprime forte preoccupazione per il dilagare di episodi di antisemitismo che nella maggioranza dei casi hanno come matrice l’odio contro lo Stato d’Israele e il rifiuto della sua esistenza”.

La delegazione ha sottolineato “la necessità che si vada oltre le tradizionali manifestazioni per il Giorno della Memoria e vengano promosse azioni più incisive capaci di coinvolgere, in particolare, i giovani e che abbiano al centro la diffusione della conoscenza della realtà attuale e di quella storica”. La diffusione della conoscenza – osserva ancora l’associazione – è infatti l’unica vera arma di cui si dispone per combattere le diverse forme di antisemitismo”.

Dei ha accolto le esigenze espresse dalla delegazione e ha illustrato le iniziative che l’Università sta prendendo in esame, in particolare quelle legate a una diffusione della conoscenza della storia contemporanea. Sono state discusse altre proposte della delegazione, come quella di iniziative per ricordare i docenti dell’Università di Firenze colpiti dalle leggi razziste del 1938. Il rettore si è detto poi disposto a esaminare la definizione di antisemitismo formulata dall’Ihra (International Holocaust remembrance alliance) che sottolinea che l’antisionismo è oggi la forma più diffusa di antisemitismo.

Si cercano farmaci antitumorali nei dolcificanti artificiali

Dai dolcificanti artificiali potrebbero essere ricavati due derivati da cui poter sviluppare nuovi farmaci antitumorali: è una prospettiva aperta dallo studio di un team internazionale guidato da Claudiu Supuran, docente dell’università di Firenze, pubblicato sul Journal of Medicinal Chemistry.

“Ricerche recenti hanno messo in luce che, a dispetto dei timori per gli effetti sulla salute umana emersi negli scorsi decenni, le sostanze che compongono molti dei dolcificanti artificiali possono uccidere le cellule cancerose umane – spiega Supuran, ordinario di Chimica farmaceutica dell’Ateneo fiorentino -. Il nostro studio si è posto l’obiettivo di individuare una versione di tali sostanze in grado di inibire con ancora maggiore efficacia un enzima, l’anidrasi carbonica, che favorisce nei tumori il meccanismo di crescita delle cellule malate”.

I ricercatori – delle Università di Firenze, Florida, King Saud University e istituti egiziani National Research Center e Kafrelsheikh University – hanno studiato oltre 20 sostanze combinandole con il sulfonammide/sulfamato contenuto negli edulcoranti, per sfruttare e potenziare le capacità di tale gruppo chimico di bloccare l’azione dell’anidrasi carbonica. “Alcuni composti che abbiamo studiato, legati in posizioni specifiche con le strutture chimiche dei dolcificanti artificiali presi in esame – chiarisce il ricercatore – hanno mostrato una capacità ancora superiore rispetto agli edulcoranti stessi nel selezionare le varianti dannose dell’anidrasi carbonica, bloccando così cellule tumorali polmonari, prostatiche e del colon, ma senza danneggiare le cellule sane”.

L’esperimento, condotto in vitro, ha permesso di individuare in particolare due molecole che in futuro potranno aprire la strada a nuove terapie antitumorali con effetti collaterali sempre più ridotti.

Accorsi testimonial di #Tuttomeritomio: ”Questo è un progetto per la vita!”

L’attore Stefano Accorsi è stato il testimonial, ieri pomeriggio al Teatro Odeon, dell’avvio del programma #Tuttomeritomio che interessa 160 studenti delle province di Firenze, Arezzo e Grosseto. L’iniziativa vuole sostenere giovani di talento attraverso l’accompagnamento agli studi con un contributo fino alla laurea ed è stata promossa da Fondazione CR Firenze e da Intesa Sanpaolo, in collaborazione con l’Università di Firenze, l’Ufficio Regionale Scolastico per la Toscana e la Fondazione Golinelli.

I giovani hanno ascoltato, in particolare, con una evidente emozione il saluto di Marino Golinelli,  99 anni, che li ha invitati a credere nelle loro capacità e ad impegnarsi nel programma. A sua volta Accorsi ha interpretato il dialogo epistolare tra Umberto Galimberti e Camilla de Meis interpretata dalla giovane allieva della Scuola di Orazio Costa Elena Meoni.

“Trovo questa iniziativa bellissima – ha aggiunto l’attore – perché riconosce il merito e lo premia dando un aiuto concreto a chi non ha le possibilità di tanti altri. Consente anche di entrare in contatto con il mondo culturale di una città come Firenze, quindi mondiale. Non è vero che in Italia vanno avanti solo quelli che hanno le spinte, si può fare anche affidamento sul proprio talento. Il talento, brillando, si fa notare, e questo programma è un ottimo trampolino di lancio per il futuro. Questo è un progetto per la vita”.

Raffaele Palumbo ha intervistato il testimonial di #Tuttomeritomio, l’attore Stefano Accorsi

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