Unipi a Pompei: resti di riti nel complesso dei Riti Magici

Gli scavi, condotti dall’Università di Pisa e dalla Scuola Imt alti studi Lucca nel complesso dei Riti Magici, a Pompei, hanno permesso di ricostruire la scena di un rito che dovette svolgersi probabilmente nel corso delle celebrazioni in onore del dio Sabazio

Grazie al rinvenimento di un piccolo ma importante deposito di resti vegetali presso i complesso dei Riti Magici, a Pompei, tra cui melagrane, nocciole e forse datteri, è stato possibile ricostruire la scena di un sacrificio che dovette svolgersi probabilmente nel corso delle celebrazioni in onore del dio Sabazio.

La scoperta è stata fatta a Pompei durante la sesta campagna di indagini archeologiche del progetto Praedia, ‘Pompeian residential architecture: an environmental, digital, and interdisciplinary archive’, condotta dall’Università di Pisa e dalla Scuola Imt alti studi Lucca, con il coordinamento di Anna Anguissola e Riccardo Olivito e la direzione di Silvia Martina Bertesago, conclusasi il 21 luglio scorso.

Per il terzo anno lo scavo si è concentrato nel Complesso dei Riti magici, che occupa la parte centrale dell’Insula 1 della Regio II lungo via di Nocera. Gli scavi degli anni passati si erano concentrati nel giardino più esterno, accessibile dalla strada. Le indagini avevano messo in luce i resti di almeno tre abitazioni che occupavano l’area prima che fosse costruito il Complesso dei Riti magici: edifici a pianta rettangolare, che mostrano i segni di successive ristrutturazioni e riorganizzazioni dello spazio, talvolta accompagnate da riti propiziatori che prevedevano la deposizione di vasi in ceramica e altri oggetti in piccole fosse.

La campagna di ricerca del 2023 ha riguardato invece i giardini interni in tre punti differenti, per definire in modo più preciso lo sviluppo di questo complesso edilizio. È stato così possibile riportare alla luce i resti di strutture molto più antiche di quelle rinvenute nelle precedenti campagne e di arricchire i dati sulla storia del complesso e dei riti che in esso si svolgevano, tra cui, appunto, anche quelli dedicati al dio Sabazio.

🎧 Keu in Toscana: firmato accordo con Arpat e Unipi per studiarlo

Firmato un accordo tra Regione Toscana, Arpat e Università degli Studi di Pisa per conoscere e studiare il Keu, il materiale derivante dagli scarti della concia delle pelli. Un progetto da 194mila euro.

Il Keu verrà studiato in Toscana da Arpat, Regione Toscana e Univesrità di Pisa. Un lavoro corale per capire come si diffonde nell’ambiente e quali criticità comporta. Il lavoro si svolgerà in tre fasi e durerà un anno. La prima prevede uno studio di conoscenza scientifico per capire come è fatto il Keu. La seconda fase vedrà allo studio la sua reazione nell’ambiente. Per farlo verranno riprodotti ambienti artificiali.

Infine, l’obiettivo del progetto, che sarà anche la terza fase, sarà quello di consegnare alle industrie o altri soggetti, dei metodi da utilizzare per mitigare il problema o risolverlo. Una fase in cui verranno dati da Arpat e Unipi dei suggerimenti.

Alla conferenza stampa della presentazione del progetto che metterà in campo risorse per 194mila euro, erano presenti anche il direttore generale di Arpat Pietro Rubellini ed il Direttore del dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa, Luca Pandolfi.

La Regione Toscana investirà 94mila euro, la quota restante verrà finanziata dall’Università di Pisa.

Facendo il punto sullo stato di avanzamento delle bonifiche dei siti contaminati da Keu, Monni ha spiegato che “lo stato dell’arte è variegato: ci sono siti come quello di Pontedera che già ha visto finire la bonifica e certificarne gli esiti, altri come la strada regionale su cui abbiamo fatto l’ordinanza per l’individuazione dei soggetti responsabili perché agiamo in danno rispetto a chi ha provocato l’inquinamento. Abbiamo deciso di chiamare in causa tutti i soggetti della filiera di questa tipologia di rifiuti, da chi produce il Keu, chi lo ha trasportato, chi lo ha utilizzato, chi non l’ha correttamente riciclato perché siamo consapevoli che le spese da sostenere saranno importanti e faremo tutto quanto in nostro potere affinché non siano sulle spalle dei cittadini”. Attualmente, ha concluso Monni, la Regione sta anche facendo “le ultime valutazioni sui due siti sede degli impianti di Lerose, quindi Bucine e Pontedera, e abbiamo intenzione di partire il prima possibile con le bonifiche di questi impianti che per quantità sono particolarmente significativi”.

In podcast l’intervista all’assessore all’ambiente della Regione, Monia Monni, a cura di Lorenzo Braccini.

Livorno, reti biodegradabili per riforestazione posidonia

In una vasca dell’Acquario di Livorno è stata installata una rete costituita da una bioplastica in grado di degradarsi in acqua salata, che verrà usata per realizzare impianti di riforestazione della posidonia oceanica, pianta essenziale per l’ossigenazione dell’ecosistema marino.

Il risultato deriva da una collaborazione tra Asa spA (Azienda servizi ambientali), il dipartimento di ingegneria civile e industriale dell’Università di Pisa (Dici), Francesco Cinelli, già docente di ecologia marina e scienza subacquea all’Ateneo pisano, BioIspra, l’Acquario di Livorno e l’azienda tessile Coatyarn srl.

“I supporti proposti per la riforestazione dei fondali – spiega Maurizia Seggiani, docente di fondamenti chimici delle tecnologie al Dici – hanno un grande impatto ambientale, perché costituiti da reti di ferro rivestite con monofilamenti di polipropilene che causano la dispersione in mare di microplastiche e la morte delle specie marine che vi rimangono intrappolate. Il nostro gruppo di ricerca ha individuato e testato una bioplastica, il Pbsa (polibutilene succinato-co-adipato), usata in diverse applicazioni in sostituzione di plastiche tradizionali ma mai fino ad ora per applicazioni di restauro marino. Dal Pbsa è stata ricavata una rete con proprietà meccaniche adeguate a contenere le talee di piccole piante di posidonia, e in grado di biodegradarsi in un paio d’anni, il tempo necessario alla pianta per mettere radici”.

La rete per la messa a terra delle piante è stata realizzata grazie alla collaborazione con Coatyarn, azienda leader nel settore tessile specializzata nella produzione di filati rivestiti ad alto contenuto tecnologico, e il primo prototipo è stato posato all’Acquario di Livorno assieme ad alcune talee di posidonia per verificarne l’efficacia nel trattenere le piantine al suolo per il tempo necessario al loro radicamento.

Il prossimo passo, previsto nella primavera prossima, sarà un test in mare aperto, in prossimità dell’isola D’Elba, dove le praterie di posidonia sono minacciate dagli impianti di dissalazione del mare a osmosi inversa, che rilasciano acqua ipersalina mal tollerata dalla pianta, rendendo necessarie operazioni di trapianto.

UniPi, un lenzuolo bianco alla finestra per anniversario stragi

Pisa, un lenzuolo bianco per non dimenticare le vittime delle stragi e ringraziare le tante persone coraggiose dei nostri giorni. Un lenzuolo bianco alle fonestre UniPi per celebrare la legalità.

È questo il simbolo che il 23 maggio i cittadini pisani vedranno apparire alle finestre dello storico Palazzo alla Giornata, sede del Rettorato dell’Università di Pisa che, anche quest’anno, UniPi sarà al fianco della Fondazione Falcone per celebrare l’anniversario delle Stragi di Capaci e Via D’Amelio.

E alle 10.30 tutto il sistema universitario nazionale sarà in collegamento streaming con la Sicilia per ribadire una convinzione: ogni processo educativo e formativo deve puntare allo sviluppo di una coscienza critica delle giovani generazioni, determinata a sostenere ogni azione volta a combattere e sconfiggere qualunque attività o organizzazione mafiosa, senza riserve e senza tentennamenti.

“Oggi più che mai ricordare quella che è stata una delle pagine più cupe della nostra storia nazionale ha un valore particolare – commenta il rettore Paolo Mancarella –. Le condizioni economiche di molte imprese e famiglie, causate dall’emergenza Covid-19, possono rappresentare, infatti, un pericoloso elemento di attrazione per la criminalità organizzata. È dovere di tutte le istituzioni ribadire il proprio “no” alle mafie e farsi sentire vicini a chi, in questo momento, è più esposto a cadere nel mirino dei clan». «L’Università di Pisa – prosegue Mancarella – non poteva far mancare il suo appoggio a questa iniziativa, anche per rimarcare il ruolo fondamentale che la cultura, nel senso più ampio del termine, svolge in questa lotta. Ma la ricorrenza di quest’anno, come ci ha ricordato la professoressa Maria Falcone, è anche l’occasione per dire grazie a medici, infermieri, farmacisti, forze dell’ordine, volontari e a tutti coloro che, quotidianamente e con grande altruismo, rischiano la propria vita per il bene del Paese”.

Pisa, Fridays for Future lancia la Climate Action Week

Il 20 settembre alle 18.00 in piazza XX settembre prende il via la Climate Action Week. La settimana si concluderà il 27 settembre con la terza mobilitazione sul clima. Sostegno da parte delle sigle sindacali COBAS, FLC CGIL, SISA, USB, USI e CUBToscana, che per il 27 hanno proclamato sciopero, e anche dalla Scuola Normale Superiore, mentre gli scienziati Buizza e Provenzale terranno due lezioni aperte sul clima.

Dal 20 al 27 settembre Pisa, come molte città in tutto il mondo, verrà animata da giovani di Fridays For Future per la Climate Action Week, una settimana dedicata ad eventi e mobilitazioni sull’emergenza climatica, che culminerà venerdì 27 settembre con il Global Climate Strike, il terzo dopo quelli di marzo e maggio, che hanno visto scendere in piazza milioni di persone in tutto il mondo per chiedere misure concrete contro il riscaldamento globale.

La settimana comincerà venerdì 20 settembre alle ore 18.00 con una assemblea pubblica aperta a tutta la città e a tutte le associazioni, i movimenti presenti a Pisa, per allargare la protesta e chiedere che i temi legati alla Giustizia Climatica siano prioritari nelle agende politiche di tutte le istituzioni.

La mobilitazione vede adesioni importanti sia nel mondo della scuola, che delle università, che nei sindacati: COBAS, FLC CGIL e SISA hanno dichiarato sciopero del comparto scuola, mentre USB, USI e CUBToscana hanno dichiarato sciopero generale nazionale di tutti i comparti ad eccezione di quello dei trasporti.

La CGIL Nazionale si occuperà invece di creare assemblee nei luoghi di lavoro di tutte le categorie, riconoscendo, come si legge nella nota di FLC CGIL, che “la lotta per un pianeta vivibile e quella per i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori sono intimamente connesse, così come lo è la lotta contro le diseguaglianze sociali, che comporta che anche il fardello dei costi ambientali si scarichi sugli ultimi anelli della piramide: i lavoratori, i disoccupati, gli studenti, i migranti, i pensionati”.

A Pisa arriva anche il supporto dalla Scuola Normale Superiore, che ha accettato di invitare studenti, docenti e personale alla mobilitazione. Tra gli ospiti della settimana anche il professor Buizza, della Scuola Superiore S.Anna, promotore della lettera aperta “No alle false informazioni sul clima. Il riscaldamento globale è di origine antropica”, indirizzata alle più alte cariche dello stato, e che invita a far sì che “l’Italia segua l’esempio di molti paesi Europei e decida di agire sui processi produttivi e il trasporto, trasformando l’economia in modo da raggiungere il traguardo di ‘zero emissioni nette di gas serra’ entro il 2050”. Il professore terrà una lezione aperta in Piazza Garibaldi sabato 21 settembre.

La Climate Action Week a Pisa prevede queste iniziative:

Venerdì 20 settembre ore 18:00, Piazza XX Settembre: Assemblea Pubblica Fridays For Future Pisa – 20 Settembre.

Sabato 21 settembre ore 17:00, Piazza Garibaldi: lezione a cura del prof. Roberto Buizza (Scuola Superiore Sant’Anna) “Rispondiamo ai negazionisti”.

Domenica 22 settembre ore 10:00, Mondostazione DLF: Terra. Acqua. Beni Comuni, in collaborazione con Un Ponte Per – Comitato Toscano, Progetto Rebeldia e Distretto Economia Solidale Altro Tirreno.

Lunedì 23 settembre ore 20:30, Cinema Arsenale: “Antropocene”, proiezione film e discussione con Fridays For Future.

Martedì 24 settembre ore 18:00, Largo Ciro Menotti: lezione a cura del prof. Antonello Provenzale (CNR – Area di Pisa) “Come e perché cambia il clima”.

Giovedì 26 settembre ore 18:00, Biblioteca storia filosofia UniPi: aperitivo sociale per preparazione materiali per il corteo e benefit.

Venerdì 27 settembre ore 9:00, piazza Guerrazzi: 3° sciopero mondiale per il clima a Pisa – 27 settembre.

 

Unipi tra primi 100 Atenei in Europa per didattica

Pisa, Unipi si colloca tra le prime 100 università europee e tra le prime cinque in Italia nello Europe Teaching Rankings 2019, appena pubblicato dal Times Higher Education.

Lo rende noto l’Ateneo pisano precisando che Unipi si colloca “nella fascia 76-100 insieme all’Università di Pavia, preceduto solo da Bologna, Politecnico di Milano e Siena, tutte in fascia 51-75: in totale sono 33 le università italiane che compaiono in questa classifica, delle quali 20 sono tra le prime 200 in Europa”.

Questa speciale classifica riguarda in modo specifico la didattica e per omogeneità è stata limitata alle sole università europee.

“La peculiarità del ranking – spiega una nota dell’Università pisana – è che la maggior parte degli indicatori utilizzati derivano da una indagine che Times Higher Education ha svolto somministrando questionari agli studenti dei vari atenei”.

Secondo il rettore Paolo Mancarella, “questo nuovo importante risultato premia gli sforzi che stiamo facendo nel settore della didattica, con un’offerta ampia e variegata: chi sceglie di venire a formarsi all’Università di Pisa trova corsi all’avanguardia, competenze fondate su una lunga tradizione e sull’alta qualificazione della classe docente e una popolazione studentesca vivace, partecipe e motivata nella cornice di una città ricca di storia, cultura ed eccellenza scientifica”.

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