Critico per un giorno: ‘Sono Angelica, voglio vendetta’

?Firenze, ‘Critico per un giorno’, è un progetto di ‘Cinema la Compagnia‘ e ControradioClub, tramite il quale un gruppo di soci del Club, che si sono registrati all’evento, può assistere gratuitamente alle anteprime di film o di documentari selezionati in programmazione al Cinema La Compagnia, per poi essere intervistati da Gimmy Tranquillo e stilare una recensione che sarà poi pubblicata sui media di Controradio.

Martedì 20 marzo al cinema La Compagnia, è stata la volta della prima nazionale del film, ‘Sono Angelica, voglio vendetta’, il film è scritto, diretto e montato da Andrea Zingoni, con il sostegno di Fondazione Sistema Toscana e la partnership di Controradio.
I protagonisti di ‘Sono Angelica, voglio vendetta’ sono tutti i giovanissimi esordienti, Sofia Rivolta di 19 anni, Pietro Zingoni di 20 e Eloisa Reverie Vezzosi di 22, con una formazione durata 12 mesi affidata a Marco Mattolini.

Nella breve nota della presentazione del film si legge: “Sono Angelica, voglio vendetta’ è un film sulla violenza sulle donne. Ma è anche un film sulle donne che non ci stanno a essere vittime. E’ un film sulla consapevolezza che ogni destino può diventare epico. Ed è un film per ciascuno di noi. Per chi cerca una storia avvincente. Per chi cerca grandi suggestioni visive. Per le giovani ragazze e i giovani ragazzi. Per chi non ha paura dei sentimenti. Per chi vuole uscire dal cinema più forte di prima”.

Le Recensioni dei soci del ControradioClub.

A.F.B. e F.T.:
Prima di tutto voglio ringraziarvi per la possibilità che date a noi soci di partecipare a vari avvenimenti culturali, a gratis o a prezzi scontati.
Non è facile fare la recensione di un film come questo che tratta del retrogrado rapporto di sopraffazione uomo-donna/maschio-femmina ancora purtroppo attuale e forse in aumento nella ns. società.
La Protagonista, molto brava, ci ha ripetuto e fatto capire bene che nella realtà attuale essere sé stessi, cercare di affermarsi come persona E’ PERICOLOSO.
Non sei realmente libero, devi mimetizzarsi, rinunciare alla tua spontaneità, alla tua diversità e questo è tremendo sia a chi è toccato subire violenza che a chi potrebbe subirla. La violenza non guarda in faccia nessuno uomo o donna che sia.
Il film ha piglio e scorre bene anche se in certi momenti non ne sei abbastanza coinvolto. Il regista nel dopo film ha spiegato che ha intenzionalmente scelto la vendetta come conclusione della storia perché voleva che lo spettatore si ponesse la domanda di come si sarebbe comportato in una situazione analoga. Non sono d’accordo con lui perché lo spettatore questa domanda se la sarebbe posta anche con un finale diverso.
E’ comunque quasi impossibile ipotizzare un certo comportamento nel caso capitasse a te. Solo dopo che hai subito tutte queste pene, violenze e torture forse saprai cosa fare per ritrovare te stesso. Per le persone più vicine è forse più facile prevedere come  affrontare questo dolore e la difficoltà di rientrare in comunicazione con la vittima anche per chi la ama e ne è riamato.
Sofia ha spiegato che lei non farebbe questa scelta ed anch’io mi trovo d’accordo perché la legge “occhio per occhio, dente per dente” è anche questa una grande violenza ma in questo caso, personaggi di tale ferocia, che avrebbero senz’altro reiterato e la giustizia, che lascia il tempo che trova…: quindi hanno avuto quello che meritavano, con risparmio per le patrie galere
E’ comunque encomiabile sostenere i nostri registri che fanno film interessanti con tutte le difficoltà che ci sono per i costi e la distribuzione, grazie anche alla collaborazione vostra e di altri enti. E’ sempre comunque bello vedere Firenze in un film girato bene e con inquadrature particolari.

Gianni:
Dico subito.che il film non mi è piaciuto e se non fosse stato per il rispetto per Controradio me ne sarei andato dopo mezzora. Mi è sembrato un film supponente e velleitario in cui l’autore scopiazza alcune cose viste e sentite senza averle capite (psicoanalisi e psicologia da baraccone, personaggi tratti da “io ballo da sola” (ambiente di ricca borghesia che se ne frega del mondo) scene truculente prese da Tarantino in particolare Kill Bill) non parlo poi della recitazione degli attori (se si può’ chiamarli attori). In sostanza il mio pensiero è: NON E’ OBBLIGATORIO FARE UN FILM. SI DEVE FARE SE SI E’ CAPACI. Come ha detto una mia amica è un film offensivo per le donne che hanno subito violenza e per chi ci lavora.

Maria Laura:
Sofia ci fa vivere la devastazione che vive una donna che è stata violentata. Il suo mondo interiore, il terrore, i suoni amplificati nella mente. La devastazione fisica ed emotiva. Poi il percorso di risalita dall’abisso, con l’aiuto degli amici, dei medici olistici e istituzionali, della madre (?). Quando infine grida vendetta, vince la paura e affronta e il carnefice come donna ho sentito il versamento di sangue dello stupratore come un atto riparatore alla violenza gratuita e inaudita.

Alberto:
Per la sua prima opera cinematografica a lungometraggio, Andrea Zingoni non ha voluto
allontanarsi troppo dalle sue precedenti esperienze artistiche. Disegnatore di cartoons (per
Frigidaire, Re Nudo, Linus…), V-Jay del Tenax, video artist con il gruppo dei Giovanotti Mondani Meccanici, Zingoni pesca a piene mani da questo genere di immaginario visivo per comporre un’opera costruita non velatamente in uno stile alla Tarantino e ispirata al genere “rape and revenge” di tanti B-movies americani e asiatici degli anni ’70.
Gli attori, pressoché tutti esordienti e giovanissimi, ruotano intorno alla protagonista interpretata dalla diciannovenne Sofia Rivolta, un volto che a tratti ricorda parecchio quello di Asia Argento, tanto per rimanere in tema di violenze e molestie.
Angelica – di nome e di fatto – è bella, vive una bella vita insieme a gente bella e si muove nella bellezza di Firenze, una Firenze magistralmente esaltata nei suoi scorci più tradizionali da una fotografia incisiva e brillante. Ma abita, profeticamente, in via dell’Inferno ed è in un inferno di disperazione e paura che si troverà improvvisamente catapultata da una violenza brutale e feroce che spazza via ogni precedente bellezza e la confina in una dolente solitudine.
Fallita ogni altra via, troverà un riscatto shakespeariano – ed un pianto finalmente liberatorio – solo vendicandosi personalmente e violentemente dei suoi aguzzini.
Di questi tempi, un “messaggio” di violenza privata e vendetta personale, diciamolo, non suona molto bene. Di gente che invoca il farsi giustizia da sé verso chiunque sia davvero, o comunque sia ritenuto, dannoso, in giro ce n’è fin troppa, e non si avverte il bisogno che si soffi sul fuoco.
Ma quest’opera non vuole inviare un messaggio così impegnativo, è palesemente di minor
intendimento. Anzi, caso mai, vuole, in chiave di fumetto, parlare di violenza contro le donne, e di questo invece c’è grande bisogno.
L’opera però è riuscita a metà. Convincente nella fotografia e negli effetti (bella un’efficace scena onirica in un paesaggio innevato, con una nevicata che va in senso inverso), scorrevole nel suo stile fumettistico, forte in alcune scene di violenza e di dolore, ben scandita da una colonna sonora che ha il pregio dell’originalità, risulta invece troppo schematica nella sceneggiatura, eccessivamente caricaturale in alcune figure, specialmente quelle degli psicologi/santoni che dovrebbero dare aiuto ad Angelica, e non può non risentire della recitazione ancora acerba dei suoi giovanissimi ed esordienti attori.

Laura:
Premettendo che non amo i film visionari e poco lineari, mi tolgo subito
dall’imbarazzo dicendovi che il film non mi è piaciuto. L’ho trovato faticoso, troppo
carico di stimoli visivi e uditivi, troppo “videoclip”. Per la soglia sopportazione dei
miei sensi sarebbe potuto finire almeno una mezz’ora prima.
Però devo riconoscergli alcuni meriti. Il primo è quello di mostrare Firenze nella sua
bellezza, una bellezza che incanta e che si contrappone con forza all’orrore vissuto da
Angelica. E da fiorentina che troppo spesso non riesce a vedere le meraviglie che ha
sotto gli occhi tutti i giorni, questo non è un merito di poco conto.
Secondo punto a suo favore è quello di saper emozionare, anche se la maggior parte
delle emozioni che mi ha suscitato erano piuttosto fastidiose. Il dolore fisico e morale
di Angelica è quasi palpabile, l’angoscia dei suoi incubi è penetrante, il ribrezzo
provato (da me spettatrice) di fronte a quegli uomini bestiali è difficilmente
sopportabile.
Considerando che il tanto acclamato “La forma dell’acqua” non è riuscito ad emozionarmi – nel bene e nel male – per più di qualche secondo, direi che avermi suscitato emozioni, anche se nere, può dirsi un successo.
Ed infine, merito forse più grande, è il senso di liberazione sprigionato dalla vendetta
di Angelica.
Se nel mondo civile e moderno non possiamo in alcun modo accettare la logica dell’occhio per occhio, alla quale tutti dovremmo opporci, nello spazio della favola quasi horror la vendetta è liberatoria, rappresenta ciò che forse ognuno di noi vorrebbe avere il coraggio di fare se succedesse qualcosa di così orribile a sé o ad uno dei propri cari.
È indubbio che il film non voglia porsi come veritiero o credibile nei fatti che narra – come potrebbero altrimenti restare impuniti i mostri che hanno agito a volto scoperto? Come potrebbero passare inosservati i cadaveri che Angelica lascia letteralmente sulla strada? E allora, se siamo nello spazio della favola, per quanto nera,  ben venga quella vendetta che ci restituisce un po’ di quel senso di giustizia che troppo spesso non riusciamo a trovare nel mondo reale (e in una forma che comunque io non vorrei trovare nel mondo reale!).

Giuditta:
Neanche degno di essere definito film. Nessuna capacità di recitazione. Nessuno sforzo per evitare banalità intollerabili. Offensivo per le donne che hanno subito violenza. Offensivo per chi lavora con loro cime psicoterapeuta nella dolorosa e difficile vita dopo un simile trauma.

Rosy:
L’invito ai soci di fare ‘Critico per un giorno’ è una bellissima cosa se la risposta viene fatto nello spirito giusto. La Critica serve per dare una lettura al pubblico e serve a chi lavora per fare meglio. Non condivido la presunzione di che spara a zero e sputa veleno sul lavoro di un altro.
Il film scritto e diretto da Andrea Zingoni come primo lungo metraggio ha affrontato un tema delicato-la violenza sulla donna-con coraggio e senza superficialità. Forse troppo lungo e a volte poco convincente per la mancanza di esperienza dei giovanni attori ma sicuramente efficace nel intento di farci sentire la sofferenza del corpo e psyche infranto da una violenza atroce.
Ho trovato il formato delle riprese fotografiche e fumetto un connubio efficace per farci esaudire la Vendetta finale di Angelica pur sapendo che nella realtà la Vendetta non è altro che un ampliasi della violenza.
La scena onirica della neve é di grande livello, la colonna sonora originale. Ho trovato la scena di violenza estremamente raccapricciante ed inquietante. Il film mi rimane dentro e mi provoca una riflessione sulla vendetta.
Sono certa che il regista non vuole incitare le brave ragazze ad essere violente e vendicative, ma forse vorrebbe vedere le donne libere di essere se stesse e non sopportare in silenzio la sopraffazione nel il giudizio del maschilista omofobico.
Ringrazio Andrea Zingoni che sta dalla parte delle donne.

Presentazione “Sono Angelica voglio vendetta”

?Firenze, si è svolta oggi, venerdì 16 marzo, la conferenza stampa di presentazione del film Sono Angelica voglio vendetta, di Andrea Zingoni, che sarà proiettato in anteprima per il pubblico martedì 20 marzo alle ore 21.00 al cinema La Compagnia.

Sinossi:
Angelica Tornatori, 19 anni, modella, dj, cantante e producer di successo. Una hit nelle
principali classifiche internazionali lanciata da uno stravagante cartoon musicale. Nella clip
DJA (DJ Angelica) in costume da supereroina, combatte tra le vie di Firenze le orde di
zombi stupratori, e grazie all’aiuto della statua del David di Michelangelo, salva la pelle
alle ninfe del Botticelli. Angelica ha tutto dalla vita: bellezza, successo, libertà. Ed è una
bravissima ragazza che crede nelle stelle, nell’amicizia, nella convivenza civile; a suo modo
di vedere per gli esseri umani c’è ancora speranza.
Vive in una grande casa in via dell’Inferno, nel centro fiorentino, che divide con gli amori
della sua vita, la promoter Maria Romei e Raul, visual-artist. Un triangolo amoroso pieno
di energia e dolcezza.
All’improvviso la sua vita da sogno cambia. Viene rapita, stuprata da un branco, mutilata,
rischia di perdere un occhio. In pieno stress post-traumatico la sua vita diventa un abisso
di angoscia e dolore. La sfortuna la perseguita, e mentre lei è in ospedale muore suo
padre, un baritono di grande successo.
In preda agli attacchi di panico, Angelica non dorme, non mangia. E’ ossessionata dai
flashback del suo stupro, e dalla visione dei suoi stupratori che le si materializzano davanti
come fantasmi. Le indagini della polizia sono rivolte verso il mondo della droga.
Considerano quello di Angelica uno stupro punitivo e insinuano che la ragazza sia
coinvolta in qualcosa di losco, contribuendo in tal modo a deprimerla ancora di più.
Aiutata da Raul e Maria, Angelica prova a curarsi, lunghe passeggiate, sedute dalla
psicologa, visite mediche. Esplorando la città, trascinandosi col suo bastone, scopre il
luogo dove spacciano due dei suoi stupratori. Dopo aver compiuto un rituale
propiziatorio, una notte, attraversa in pieno attacco di panico il centro affollatissimo di
Firenze, raggiunge il parco dello spaccio, e in un raptus uccide uno dei suoi massacratori
a colpi di bastone.
Le crisi non si placano, nel tentativo estremo di curarla, Maria e Raul la mandano in
Svizzera, da un terapista che usa droghe psichedeliche ricavate da piante sacre
amazzoniche.
La sconvolgente terapia sciamanica funziona. Angelica sta meglio, passa una serena
convalescenza nel suo studio di registrazione nel Chianti toscano, circondata dalla sua
crew. E’ cambiata, è cresciuta. Torna a suonare, incide una nuova canzone ‘Incident Of
Love’ mettendo in musica delle poesie di Emily Dickinson.
Ben presto però i fantasmi tornano a trovarla. Accompagnata da Maria e Raul, Angelica
rientra a Firenze, disperata tenta di suicidarsi. Solo il ricordo del padre la spinge a
desistere.
E’ allora che decide shakespearianamente che l’unica sua cura è la vendetta. Recupera il
costume da supereroina, lo restaura, lo indossa, si trucca, e a notte fonda percorre
epicamente le strade di una Firenze deserta. Si ferma a meditare sul Ponte Vecchio, corre
inebriata nel cortile degli Uffizi, attraversa Piazza Pitti, il Duomo, Santo Spirito. Salva una
ragazza da un molestatore ubriaco, saluta Dante, si mette in posa in Piazza della Signoria
davanti alla statua del David, come nel cartoon del suo videoclip musicale.
Ora vuole giustizia. Ora vuole vendetta, e non importa se la vendetta sconvolgerà i suoi
affetti più cari. Non possiede nessun superpotere, è fragile, è ancora completamente fuori
forma, ma chi l’ha distrutta si accorgerà presto che neanche la più cattiva ragazza può
essere così cattiva come una bravissima ragazza.
Si chiama Angelica, vuole vendetta.

Gimmy Tranquillo ha intervistato il regista del Film Andrea Zingoni:

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2018/03/180316_05_SONO-ANGELICA_ZINGONI.mp3?_=1

La Compagnia: ‘Sono Angelica, voglio vendetta’

?Firenze, martedì 20 marzo ore 21 al cinema La Compagnia, si terrà la prima del film, ‘Sono Angelica, voglio vendetta’, il film è scritto, diretto e montato da Andrea Zingoni, con il sostegno di Fondazione Sistema Toscana e la partnership di Controradio.

I protagonisti di ‘Sono Angelica, voglio vendetta’ sono tutti i giovanissimi esordienti, Sofia Rivolta di 19 anni, Pietro Zingoni di 20 e Eloisa Reverie Vezzosi di 22, con una formazione durata 12 mesi affidata a Marco Mattolini.

Il film è sulla violenza sulle donne e sull’orrore e le conseguenze di aver subito uno stupro, ma il film è anche sulle donne che non ci stanno ad essere vittime e sulle brave ragazze che per essere più che brave diventano molto cattive.

Il film è girato in una delle città più belle del pianeta, Firenze, ed è costruito con il linguaggio del nuovo mondo, un film che coniuga tutti i linguaggi visivi contemporanei, un film visivamente raffinato e potentissimo.

Il film vuole essere per ciascuno di noi: per chi cerca una storia avvincente, per chi cerca valori forti, per chi cerca grandi suggestioni visive. Per le giovani ragazze e i giovani ragazzi. Per chi non ha paura dei sentimenti forti. Per chi vuole uscire dal cinema più forte di prima.

AngelicaSinossi breve.
Angelica Tornatori: 19 anni, modella, dj, cantante e producer di successo, con una hit nelle principali classifiche internazionali lanciata da un cartoon musicale dove vestita da supereroina pop combatte gli zombi stupratori nelle vie della bella città di Firenze.
Ha tutto dalla vita, bellezza, successo, libertà. Crede nelle stelle, nell’amicizia, nella convivenza civile, a suo modo di vedere per gli esseri umani c’è ancora speranza.
Vive in una grande casa in via dell’Inferno, a Firenze, che divide con la sua promoter Maria Romei e con Raul, visual-artist. Un giovane triangolo amoroso pieno di energia e dolcezza.
All’improvviso la sua vita cambia. Viene rapita, stuprata, mutilata. In pieno stress post-traumatico la sua vita da sogno diventa un abisso di angoscia e dolore. Gli attacchi di panico si susseguono, non dorme, non mangia.
È ossessionata dai flashback del suo stupro, e dalla visione di due dei suoi stupratori che le si materializzano davanti come fantasmi.
L’amore di Raul e Maria non basta. Le cure non servono, neanche l’estremo tentativo di un rito sciamanico psichedelico la risana. Pensa di morire, ma sopravvive.
Adesso vuole giustizia. Vuole vendetta. Non importa se la vendetta sconvolgerà anche i suoi affetti più cari. È debole, non possiede nessun potere, ma indossa ugualmente il suo costume da supereroina.
E ora chi l’ha distrutta si accorgerà presto che neanche la più cattiva ragazza può essere così cattiva come una bravissima ragazza.

Altri interpreti: Sabrina Querci, Alessandro Floris, Marco Porta, Luigi Fiorentino, Stefano Bresciani, Gloria Pomardi, Derek Allen, Jeff Franchi, Marta Bigozzi con la partecipazione di Amerigo Fontani.

prodotto da: T-REX DIGIMATION in collaborazione con Indiana Production
prodotto da: Antonio Glessi e Alessandra Porta
produttore esecutivo: Silvia Rigotto
Musiche originali: Dario Brunori e Piercarlo Giachetti
La canzone ‘Incidents of Love’, tratta dal tema del film, mette in musica poesie di Emily Dickinson
La canzone ‘Firenze’ scritta da Andrea Zingoni e musicata da Piercarlo Giachetti, è cantata da Verdiana Raw
Rifacimenti elettronici di musiche di Giuseppe Verdi, Antonio Vivaldi, Giacomo Puccini, Ruggero Leoncavallo, Giovanni Battista Pergolesi
Direttore della fotografia: Maurizio Montagni.
Light Designer: Paolo Magni
Costumi: Sabrina Querci

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