Piazza Dallapiccola: cittadini chiedono più verde, panchine e l’organizzazione di eventi pubblici

 

E’ quanto è emerso dall’evento conclusivo del progetto “In Between-Piazza Dallapiccola”, a cura di Fondazione Architetti Firenze e in collaborazione con il Comune di Firenze e la Fondazione CR Firenze nell’ambito del bando “Paesaggi Comuni 2021”.

Aumentare il verde, installare più panchine, creare eventi pubblici (possibilmente in collaborazione con le associazioni del territorio) e riprogettare la piazza secondo standard qualitativi più elevati. È quanto è emerso dall’evento conclusivo, alla Palazzina Reale di Firenze, sede di Ordine e Fondazione Architetti, sul percorso partecipativo in piazza Luigi Dallapiccola.

Si tratta della fase finale del progetto “In Between-Piazza Dallapiccola”, a cura di Fondazione Architetti Firenze e in collaborazione con il Comune di Firenze, la Fondazione CR Firenze e in partenariato con Fondazione Fabbrica Europa, nell’ambito del bando “Paesaggi Comuni 2021” per la riqualificazione e rigenerazione di spazi pubblici a Firenze. Nell’ambito del bando, la Fondazione Architetti Firenze ha ricevuto un importante sostegno da Fondazione CR Firenze per questo progetto. Il progetto vede anche la partecipazione di Confesercenti.

Nello scorso aprile era stato promosso da Fondazione Architetti Firenze un concorso nazionale per la progettazione e autocostruzione di un’infrastruttura temporanea. L’opera è stata inaugurata il 7 settembre nell’ambito del Festival Fabbrica Europa.

Successivamente, ad ottobre, il Centro di creazione e cultura ha condotto un percorso laboratoriale per coinvolgere gli abitanti (soprattutto i più giovani) con l’obiettivo di attivare lo spazio pubblico attraverso la collaborazione tra i vari attori della piazza e del quartiere. Negli ultimi tre mesi del 2021 è stato poi diffuso il questionario di monitoraggio, a cura di Sociolab, sul futuro della piazza.

Nel futuro di piazza Dallapiccola i cittadini condividono l’importanza di “potersi confrontare sulla riqualificazione della piazza in modo creativo e informale, coinvolgere i bambini e i giovani e contribuire attivamente al design della piazza”. Si chiede “più verde, più sedute ma anche uno spazio per mercatini e fiere e giochi per i bambini”. Sugli elementi prioritari i cittadini propongono in particolare di “creare un calendario di eventi pubblici, concerti e manifestazioni”, “di realizzare un intervento architettonico di qualità” e di “localizzare in piazza nuove o altre funzioni di pubblico di interesse”.

“La Fondazione Architetti – ha dichiarato Silvia Ricceri, presidente di Fondazione Architetti Firenze – da anni indaga l’uso quotidiano dei luoghi pubblici che di fatto appartengono alla cittadinanza e che devono essere liberamente goduti e fruiti, uno spazio capace di innescare relazioni positive e di appartenenza. Su questa base piazza Dallapiccola è stata oggetto di studio del progetto ‘Spazi Sospesi’, indagine sulle aree irrisolte o vuoti urbani della città, spazi sottratti alle persone, con l’obiettivo del loro recupero e riuso. ‘In Between’ è la risultante di questo percorso che consideriamo come esempio di metodo efficace per contribuire ad una progettazione consapevole”.

“Un percorso che ha attivato un modello innovativo di progettazione partecipata – ha sottolineato l’assessore all’urbanistica del Comune di Firenze Cecilia Del Re – che ha dato una vocazione, seppur provvisoria, a questo luogo della città, per raccogliere proposte e idee dei cittadini della zona in vista della futura progettazione definitiva. Dobbiamo imparare sempre di più a gestire gli spazi ‘In Between’: in attesa che si risolva un contenzioso che ha impedito all’amministrazione di mettere in atto una progettazione per piazza Dallapiccola, l’abbiamo vissuta e testato il terreno per ciò che può essere ancora in via temporanea e ciò che sarà con la progettazione definitiva. Investire sull’In Between è una novità per il nostro territorio e ringrazio la Fondazione CRF e tutti coloro che hanno presentato questo progetto per averci creduto e aver rotto gli schemi ordinari di progettazione degli spazi pubblici”.

“Si compone di un altro tassello il cammino per la rinascita di piazza Dallapiccola, una parte importante di città che merita davvero questo salto di qualità – fa presente la vicesindaca Alessia Bettini -. Ancora una volta il bando ‘Paesaggi Comuni’ si conferma uno strumento valido per ripensare gli spazi urbani coinvolgendo la comunità: in questo caso c’è stato anche un importante percorso di partecipazione che ha fatto emergere desideri e necessità di chi vive questa zona e vuole valorizzarla al massimo. Ascolto, dialogo, rigenerazione urbana: tutto questo al centro di un’esperienza che siamo davvero orgogliosi di sostenere”.

“I risultati del questionario – hanno affermato Silvia Moretti e Colomba Pecchioli, responsabili del progetto ‘In Between’ di Fondazione Architetti Firenze – sono la conclusione di un processo di analisi fatto di azioni, installazioni e attività performative partecipate. Un processo utile a comprendere le basi per una soluzione definitiva che permetta di trasformare l’attuale ‘vuoto’ in un reale ‘spazio pubblico’, attraverso la lettura attenta del contesto e dettato dalle esigenze della cittadinanza che è chiamata a viverlo. L’analisi deve servire agli addetti ai lavori, ai progettisti e all’ amministrazione pubblica quale base per poter realizzare una soluzione progettuale definitiva”.

“E’ stata un’esperienza molto interessante – ha evidenziato Giorgio Cerrai, consigliere dell’Ordine degli Architetti di Firenze – che evidenzia ancora di più quanto un processo partecipato possa contribuire sostanzialmente ad una fase di analisi preliminare e quindi all’elaborazione dei quesiti per un concorso di progettazione. Come Ordine auspichiamo quanto prima che si possa procedere a dare avvio ad un processo concorsuale al quale da subito siamo disposti ad offrire la nostra collaborazione per dare un nuovo impulso vitale ad un luogo che ormai da troppi anni è diventato un vuoto urbano, uno spazio sospeso”.

Firenze, Spazi Sospesi: incontri con architetti per ripensare aree ‘irrisolte’

Prende il via “Spazi Sospesi”, progetto promosso da Ordine e Fondazione Architetti Firenze in collaborazione con Ground Action e Comune: incontri e passeggiate urbane fino a novembre tenuti da studi di fama nazionale e internazionale per discutere il futuro di luoghi come piazzale Vittorio Veneto, viale Tanini e piazza Dallapiccola. In programma anche un workshop operativo sull’area esterna della Palazzina Reale.

Si chiama “Spazi Sospesi” il progetto promosso da Ordine degli Architetti, Fondazione Architetti e Comune di Firenze, con la curatela scientifica di Ground Action, in programma da questo mese fino a novembre, volto a ripensare le aree “irrisolte” della città.

Si comincia con piazzale Vittorio Veneto (27-28 settembre), per poi proseguire con viale Tanini (11-12 ottobre) e piazza Luigi Dallapiccola (22-23 novembre): tre incontri per discutere il futuro di questi luoghi “che attualmente non hanno una loro riconoscibilità vera e propria, un loro utilizzo definito – spiega Silvia Moretti, presidente della Fondazione Architetti Firenze – l’obiettivo di questo progetto è suggerire punti di vista inattesi o non ancora espressi e riflessioni su luoghi presi come casi tipo che, tramite piccoli interventi a volte anche capillari, possano ritrovare una nuova identità, al fine di capire quali possano essere le opportunità per alcuni luoghi centrali di Firenze”.

Studi italiani ed esperti ospiti stranieri provenienti dai mondi dell’architettura, del paesaggio, della cultura, dell’arte e dell’esposizione internazionale, discuteranno le loro esperienze, nell’ipotesi di catalizzare l’attenzione su pratiche non convenzionali dei processi di trasformazione urbana. “Spazi Sospesi – spiegano gli organizzatori – vuol essere un luogo di incontro itinerante tra istituzioni, associazioni cittadine e liberi professionisti”.

Oltre a questi tre incontri (aperti gratuitamente a tutti i cittadini, mentre gli architetti che vorranno ricevere i crediti formativi dovranno iscriversi e seguire le procedure indicate), dall’8 al 10 novembre si terrà anche un workshop operativo a cura di Ground Action per riflettere sull’area esterna della Palazzina Reale, quella dell’Esedra, con l’obiettivo di produrre un’installazione-azione temporanea e immaginare un futuro anche per questo spazio.

“Ripensare gli spazi urbani in un’ottica sostenibile e integrata è oggi un fattore centrale nella pianificazione pubblica – ha detto l’assessore all’Urbanistica e Ambiente Cecilia Del Re –. Una visione che si ritrova nel legame ormai tracciato fra l’ambito urbanistico e quello ambientale e che sarà rispecchiata nel prossimo piano operativo da adottare. Spazi e luoghi ‘irrisolti’ della città potranno così rilanciare una propria vocazione in chiave di apertura e sostenibilità. In tutto il percorso, sarà fondamentale il confronto con i soggetti che sono parte attiva di questa evoluzione”.

“Questi eventi faranno risaltare le potenzialità dello spazio trascurato ed evidenzieranno l’importanza della qualità, della creatività e della progettualità applicate allo spazio pubblico. Le nostre città potranno cambiare fino a sorprenderci se sapremo recuperare spazi nel segno della poesia e di quella qualità aggiuntiva che fa la differenza tra edilizia e architettura”, commenta Duilio Senesi, presidente dell’Ordine degli Architetti di Firenze.

Per quanto riguarda il primo incontro in programma di “Spazi Sospesi”, quello su piazzale Vittorio Veneto, venerdì 27 settembre dalle 14.30 alle 19 alla Palazzina Reale di piazza Stazione si terrà una tavola rotonda moderata da Giulia Ricci (Domus) e Christiane Rekade (Kunst Merano Arte) con studi nazionali e internazionali: Coloco (Parigi), Analogique (Catania), Babau Bureau (Venezia), HPO (Ferrara) e Scuola del terzo luogo (Lecce). Il giorno successivo, sabato 28 settembre, è prevista una passeggiata urbana dalle 9.30 alle 13.30 in piazzale Vittorio Veneto, con esplorazione, interviste, mappatura e restituzione sul modello degli urban sketchers.

spazi sospesi

La due giorni dedicata a piazzale Vittorio Veneto sarà poi replicata con la stessa formula anche l’11 e il 12 ottobre per viale Tanini (venerdì 11 tavola rotonda alla Palazzina Reale, sabato 12 passeggiata urbana sul luogo) con ospiti lo studio Umschichten (Stoccarda), BdR Bureau (Torino), From Outer Space (Milano), False Mirror Office (Genova), Gnomone (Roma) e la moderazione della tavola rotonda a cura di Mario Lupano (Iuav) e Sociolab (Firenze), e il 22 e 23 novembre per piazza Luigi Dallapiccola, con ospiti lo studio Scob di Barcellona (in attesa di conferma), Camposaz (Trento), Fosbury (Milano), Robocoop (Roma), Senzastudio (Catania) e la moderazione della tavola rotonda a cura di Davide Tommaso Ferrando (Università di Innsbruck) e Sociolab (Firenze). Venerdì 8, sabato 9 e domenica 10 novembre l’attenzione si concentrerà invece sull’Esedra della Palazzina Reale, con un seminario e un laboratorio operativo.

Il comitato organizzatore di “Spazi Sospesi” è composto da Silvia Moretti e Colomba Pecchioli della Fondazione Architetti Firenze, Giorgio Cerrai dell’Ordine degli Architetti di Firenze e Matteo D’Ambros di Ground Action.

Firenze: nasce la città “fantastica” a misura di giovani

Nasce un nuovo pezzo di città, rigorosamente a misura di bambini e ragazzi. Succederà sabato 6 aprile, quando alla Palazzina Reale di piazza Stazione, sede dell’Ordine e della Fondazione Architetti Firenze, si terrà l’ultimo dei quattro appuntamenti del ciclo “Architetture fantastiche”.

Appuntamenti durante i quali bambini e ragazzi, insieme alle loro famiglie e agli architetti, hanno disegnato, ritagliato, incollato e costruito, per dar vita alla Firenze dei loro sogni. Che prenderà forma sabato, quando bimbi e professionisti, fianco a fianco, comporranno un nuovo pezzo di città in tre dimensioni, con gli edifici fantastici realizzati nel precedente incontro utilizzando scatole di recupero.

“Si chiude un ciclo che ha riscosso un grande successo, anche all’ultimo laboratorio hanno preso parte tantissimi bambini che alla fine non volevano più andare via – raccontano Silvia Moretti, presidente della Fondazione Architetti Firenze, e Silvia Ricceri, consigliera della Fondazione Architetti Firenze responsabile del progetto – per noi è stata una grande soddisfazione vedere la partecipazione e l’entusiasmo con cui i più piccoli hanno raccolto la nostra ‘sfida’, quella di immaginare e costruire tutti insieme la città del futuro”.

Città che è ormai pronta a prendere vita: l’appuntamento è sabato pomeriggio alla Palazzina Reale, dalle 16 alle 19. Anche questo laboratorio, come i precedenti, sarà a ingresso gratuito e rivolto a famiglie con bambini e ragazzi di ogni età.

Firenze

I bambini progettano la Firenze del futuro

Hanno disegnato, colorato, immaginato e creato. E, alla fine, hanno progettato la loro Firenze dei sogni su un grande pannello affisso a una parete della Palazzina Reale, sede dell’Ordine e della Fondazione Architetti Firenze, dove ieri, sabato 22 settembre, si è tenuto il laboratorio “La città fantastica”, nell’ambito del Big Draw Festival di settembre e ottobre.

Sono stati decine e decine i bambini che hanno partecipato all’iniziativa mettendosi “al lavoro” sul grande pannello che, un poco alla volta, si è riempito di colori, disegni e progetti, che tutti insieme hanno dato vita alla “città fantastica”, un’immagine inedita di Firenze vista con gli occhi dei più piccoli.

Seduti fianco a fianco, per terra o attorno ad alcuni tavoli, bambini, genitori e architetti hanno immaginato insieme il futuro della città e dei suoi quartieri: risultato, una Firenze mai vista prima, fantasiosa e variopinta. E non è finita qua, perché il laboratorio andato in scena ieri è stato solo il primo di quattro appuntamenti pensati per le famiglie in programma alla Palazzina Reale di piazza Stazione.

“Una bella occasione per far leggere ai più piccoli, tramite il gioco, il contesto in cui viviamo – ha spiegato Silvia Moretti, presidente della Fondazione Architetti Firenze – e per far crescere piccoli cittadini sempre più consapevoli della bellezza che ci circonda e sempre più attenti alla qualità della vita della città. La loro immaginazione, espressa attraverso i disegni, rappresenta un valore aggiunto: i bambini sanno guardare avanti, e l’architettura è proprio questo, saper andare avanti e cercare qualità per la vita dell’uomo”.

“Questo è stato il primo appuntamento del ciclo ‘Architetture fantastiche’: questa volta attraverso il disegno, e in seguito con altre tecniche, bambini e ragazzi hanno la possibilità di mostrare il modo in cui vedono la città e come la vorrebbero – ha raccontato Silvia Ricceri, consigliere della Fondazione Architetti Firenze responsabile del progetto – da qualche anno a questa parte abbiamo deciso di rivolgerci sempre più ai ragazzi, come stiamo facendo con gli itinerari nella Firenze del Novecento, e la risposta da parte loro è sorprendente. L’attenzione dei ragazzi verso l’architettura ci ha stupito, e il nostro obiettivo è quello di diffondere la cultura del progetto non solo tra i professionisti, ma anche nei più giovani”.

The Big Draw Festival

Il Big Draw Festival durerà 31 giorni, dall’1 al 31 ottobre 2018 in tutto il mondo e da metà settembre fino a metà ottobre in Italia.

Dal 2000, l’annuale festa internazionale del disegno, che unisce le persone sotto il motto “drawing is a universal language”, si svolge regolarmente in più di 25 paesi, implica più di 1000 eventi e ha riportato al tavolo da disegno oltre 4 milioni di persone. The Big Draw crede che “tutti possono disegnare” e promuove il disegno come linguaggio universale capace di cambiare la vita e unire le persone di ogni età, origine, razza o religione di tutto il mondo. Non è necessario essere disegnatori esperti, anche se molti artisti noti vi prendono parte.

Kate Mason, direttrice del Big Draw, ha dichiarato: “Come sempre il Big Draw Festival si rivolge a chiunque ami disegnare, e anche a chi non crede di esserne capace. Per 31 giorni in più di 25 paesi il Big Draw Festival riunisce centinaia di migliaia di persone per insegnare, sperimentare e realizzare idee tramite il disegno e il gioco”.

Concorso Architetti e Berni srl: vasca vincitrice alla Palazzina Reale

Si è tenuta nella sede della Fondazione Architetti Firenze la cerimonia di premiazione della seconda edizione del bando “A-Factor – interior design contest”, rivolto ai professionisti di tutta la Toscana. Al primo classificato la realizzazione del prototipo della vasca, che sarà esposto nello showroom Berni Store via del Sansovino. In occasione della cerimonia di premiazione, i progetti che hanno partecipato al concorso sono stati esposti nella Sala Reale della Palazzina Reale.

Al bando hanno partecipato professionisti di diverse zone della Toscana. Innovazione, purezza delle forme e gioco di pieni e vuoti sono stati i motivi che hanno spinto la giuria a individuare il progetto vincitore nell’elaborato presentato da Jacopo Maria Giagnoni e Sama Mohamed Tarek Abdelmohsen. Oltre alla vasca vincitrice, hanno ricevuto una menzione speciale i progetti di Gabriele Sinacori, Giulia Dell’unto e Jacopo Carli con la collaborazione di Carlotta Del Prato.

Una vasca realizzata in un materiale altamente innovativo, caratterizzata dalla purezza delle forme e da un gioco di pieni e vuoti. È questo il progetto vincitore della seconda edizione del bando “A-Factor – interior design contest”, organizzato dalla Fondazione Architetti Firenze in collaborazione con l’azienda Berni srl. La premiazione si è tenuta ieri alla Palazzina Reale di piazza Stazione, dove è stata allestita anche la mostra dei progetti che hanno partecipato al bando.

Obiettivo del concorso, che era aperto a tutti i professionisti iscritti agli albi degli Ordini degli Architetti della Toscana, era la progettazione e realizzazione di una vasca in resina – solid surface bathtub: della vasca vincitrice, progettata da Jacopo Maria Giagnoni in collaborazione con Sama Mohamed Tarek Abdelmohsen, verrà ora realizzato un prototipo che sarà esposto nel Berni Store di via del Sansovino 177 a Firenze.

Oltre alla realizzazione del prototipo della vasca in un box nello showroom fiorentino, al vincitore andranno un premio di 1.000 euro, un tablet I-pad, royalties del 5% per i primi due anni e tre menzioni ufficiali. Con questo bando, Berni srl vuol così dare a tutti i professionisti un’opportunità per mettersi alla prova: opportunità che si è rinnovata dopo la prima edizione del 2016 (aperta anche agli studenti) e che lo farà ancora con le prossime edizioni di un concorso che sta diventando sempre più un punto di riferimento per il settore.

“Grazie alla stretta collaborazione con l’azienda Berni srl e attraverso questo concorso cerchiamo, come Fondazione Architetti Firenze, di contribuire a instaurare nuove sinergie – spiega Silvia Moretti, presidente della Fondazione Architetti Firenze – ben consci dell’importanza che, nel sistema design, riveste il lavoro progettuale tra un architetto/designer e l’azienda produttrice, per la riuscita di un ‘prodotto’ di qualità che sappia interpretare i cambiamenti degli stili di vita ed esprimerli con un linguaggio innovativo e contemporaneo, portando così all’azienda il massimo dalla creatività e spingendola a soluzioni sperimentali e inedite”.

“Con la collaborazione della Fondazione Architetti di Firenze è possibile realizzare concorsi come ‘A-Factor – Interior Design Contest’, volti a valorizzare le qualità creative dei professionisti, fondamentali per la realizzazione di progetti innovativi e di design. L’augurio è che diventino sempre più occasione per creare collaborazioni virtuose e di crescita”, afferma l’amministratore delegato Raffaele Berni.

Opportunità per i professionisti e innovazione nei prodotti sono dunque due delle parole chiave di questa iniziativa, che ha visto ieri la sua conclusione con la cerimonia di premiazione che si è tenuta alla Palazzina Reale, alla presenza di Silvia Moretti, presidente della Fondazione Architetti Firenze, Fabrizio Lensi, responsabile showroom Berni Store Firenze Sansovino, e Arch. Gianpaolo Barra, presidente della giuria del concorso.

Nuova uscita Cappelle Medicee: premiazione Concorso progettazione

Lunedì 17 settembre, alle ore 11:00, presso la Sagrestia Nuova del Museo delle Cappelle Medicee si svolgerà la cerimonia di premiazione dei progetti che si sono distinti nel Concorso internazionale di progettazione della nuova uscita del Museo delle Cappelle Medicee. In quel complesso maestri quali Brunelleschi e Michelangelo hanno ideato le loro soluzioni architettoniche. La sfida lanciata agli architetti di oggi era quella di confrontarsi con questa storia e questi esempi.

L’evento rappresenta un’occasione per offrire  un riconoscimento pubblico alle idee innovative che sono state presentate e un tributo  a coloro che si sono spesi nello sforzo di dotare questo importante  museo fiorentino di una nuova soluzione logistica per l’uscita dei visitatori.

Interverranno alla cerimonia, premiando i vincitori:  la dottoressa Paola D’Agostino,Direttore dei Musei del Bargello, il dottor  Andrea Pessina, Soprintendente della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la citta metropolitana  di Firenze e le province di Pistoia e Prato, l’architetto Silvia Moretti, Presidente della Fondazione Architetti di Firenze e il dott. Gennaro Miccio, Segretario regionale Mibac del Piemonte e Presidente della Commissione di valutazione del Concorso di progettazione.

Le proposte, moderne e allo stesso tempo compatibili con il delicato contesto architettonico e urbanistico preso in considerazione, hanno previsto la progettazione  della copertura della nuova uscita, della scala di collegamento con gli ambienti interrati – dove troveranno spazio i servizi e il bookshop – e della nuova definizione del percorso museale. Il tutto  con la volontà di valorizzare pienamente e permettere una migliore fruizione di un luogo singolare e unico della città di Firenze.

Le Cappelle Medicee sono un museo la cui storia e articolazione architettonica  è strettamente legata alla Basilica di San Lorenzo. In questo complesso monumentale  si rispecchia la storia della città di Firenze e della sua famiglia più rappresentativa, i Medici, che ne ha adibito alcuni ambienti a luogo di sepoltura e memoria dei propri avi.

Dal 1869 alcuni ambienti del complesso sono diventati un Museo Statale con un proprio accesso autonomo: la Sagrestia Nuova, opera magistrale di Michelangelo per progettazione architettonica  e decorazione scultorea; la Cappella dei Principi, monumentale mausoleo della dinastia medicea realizzato in preziosi e rari marmi policromi; la Cripta, dove sono sepolti i Granduchi Medici e i loro familiari; la Cripta lorenese,che accoglie, oltre alle spoglie della famiglia dei Lorena, il monumento funebre a Cosimo il vecchio “Pater Patriae”. Dal 2014 il Museo delle Cappelle Medicee è diventato  parte del gruppo dei Musei del Bargello e oggi  è tra i monumenti più visitati a Firenze e in Italia.

L’esigenza di garantire le migliori condizioni di visita a un pubblico sempre in crescita ha dato un forte impulso a concludere i complessi lavori iniziati da diversi anni per dotare il Museo di una nuova uscita da collocare sul Canto dei Nelli e di adeguati e moderni spazi di servizio.

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