Presentato programma Festa della Toscana, sarò nel segno di don Milani

Il 30 novembre  la 24/a edizione della Festa della Toscana.  Tra gli ospiti La presidente emerita della Corte costituzionale Silvana Sciarra, la presidente del Comitato delle celebrazioni per il centenario di don Milani Rosy Bindi, l’arcivescovo di Firenze Giuseppe Bettori, il rabbino capo della comunità ebraica di fiorentina Gad Piperno e l’imam di Firenze Izzedin Elzir.

La Festa ricorda la decisione con cui, nel 1786, l’allora Granduca Pietro Leopoldo fece della Toscana il primo stato al mondo ad abolire la pena di morte. Il titolo scelto per l’edizione 2023  ‘I care, la Toscana dei valori umani e della lotta alle disuguaglianze’, seguendo il motto di don Milani.

Si ricorderà poi il vignettista Sergio Staino e si aiuteranno le popolazioni colpite dall’alluvione dello scorso 2 novembre. Oltre alla seduta solenne, l’1 dicembre sarà presentato in Consiglio regionale toscana il libro di Francesco Niccolini ‘La scuola più bella che c’è. Don Milani, Barbiana e i suoi ragazzi’, con Luigi d’Elia e Sandra Gesualdi, figlia di Michele Gesualdi, allievo di don Milani a Barbiana. Il 12 e 13 dicembre, al teatro Aurora di Scandicci, andrà in scena il racconto teatrale ‘Cammelli a Barbiana’.

“Abbiamo voluto celebrare la Festa della Toscana 2023 nel segno di un grande toscano, don Lorenzo Milani, nel centenario della nascita – ha affermato Mazzeo -. Solidarietà e dialogo si tengono insieme. In quel motto, ‘I care’, che abbiamo voluto all’ingresso della nostra aula consiliare c’è tutto e lo dedichiamo a tutti coloro i quali si prendono cura degli altri. Abbiamo poi deciso di non svolgere un concerto per i ragazzi, ma di utilizzare quelle risorse per sostenere l’iniziativa di raccolta fondi ‘Toscana & Friends ripartiamo’, promossa da Stefano Massini, Piero Pelù e Fiorella Mannoia che si terrà il 3 gennaio 2024 al Tuscany Hall: pagheremo i costi dell’iniziativa, così tutto il ricavato andrà alle popolazioni alluvionate”. Mazzeo ha annunciato che l’Assemblea toscana realizzerà “una campagna di sensibilizzazione volta a non dimenticare e a proseguire negli aiuti e nella raccolta di fondi destinati alle popolazioni colpite dall’alluvione

Mattarella chiama la moglie di Staino: “conservo suo libro con dedica”

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha chiamato nelle scorse ore Bruna Binasco per manifestarle affetto e vicinanza dopo la morte di Sergio Staino avvenuta sabato scorso all’età di 83 anni.

“Mi ha telefonato Mattarella. Per dirmi quanto bene voleva a Sergio e che conserva il suo libro con dedica. Ci teneva a parlare con me e a unirsi al coro unanime di affetto nei suoi confronti”, sono le parole della moglie che raccontano il gesto fatto da Mattarella, di vicinanza umana prima ancora che istituzionale.

La settimana di attestati di stima, affetto, cordoglio, ricordi, testimonianze, aneddoti e momenti di grande commozione sono culminati nella telefonata del presidente della Repubblica in una dimensione intima, familiare e lontana dalle telecamere. Un gesto di sincera partecipazione che si aggiunge ai momenti di condivisione intorno a Staino e ai suoi familiari, dalla camera ardente domenica a Scandicci al Salone dei Cinquecento affollato come non mai lunedì scorso, per  l’ultimo saluto al babbo di Bobo.

I cantautori Francesco Guccini e Roberto Vecchioni, l’attore David Riondino, l’attrice Lella Costa, Carlin Petrini, fondatore di Slow Food, l’ex leader di Lotta Continua Adriano Sofri, la segretaria del Pd Elly Schlein, il sindaco di Firenze, Dario Nardella, il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, i consiglieri regionali toscani Andrea Vannucci e Cristina Giachi, il presidente del Consiglio regionale della Toscano, Antonio Mazzeo, l’ex leader dei ‘girotondi’ Francesco ‘Pancho’ Pardi, l’ex ministro Giuseppe Provenzano. Al centro del Salone un’immagine di Bobo, una vignetta che ritraeva il personaggio nato dalla matita di Staino che stando in piedi su uno sperone di roccia guarda in lontananza e afferma “Sono il raccattapalle del mio destino” e l’urna delle ceneri con i fiori e vicino la moglie Bruna. A condurre il funerale laico, introdotto da un momento musicale dedicato dal figlio Michele al padre, è stato l’attore Paolo Hendel, che insieme ad Adriano Sofri è stato uno dei due grandi amici del vignettista che sono stati sempre accanto a lui dopo che il 31 ottobre 2022 fu ricoverato in ospedale per un ictus.

“Caro babbo”, da adolescente “non è stato sempre facile essere tua figlia”, perché “quello che accadeva in casa poi finiva sulle vignette”. Però “hai avuto una vita bellissima e te la sei meritata tutta”. A Palazzo Vecchio è stato della figlia Ilaria il saluto più commovente a Sergio Staino. “Sono sempre stata orgogliosa di averti come babbo. E ha ragione Michele”, il fratello musicista, “a dire che eri apprensivo, accudente”, anche quando “ci svegliavi la mattina per andare a scuola cantando”. Un uomo “buono, generoso, appassionato e con un cuore enorme. Hai sempre voluto abbattere muri, credendo nel dialogo, insegnandoci il senso della giustizia, della collettività e della partecipazione”. Così “la casa non eravamo solo noi, ma tutti gli amici che la abitavano. Perché gli amici, dicevi, sono la cosa più importante. Dicevi, ‘non mi importa avere un centesimo, ma gli amici sì’. E oggi, lo vediamo qua”, in questa sala gremita. In questo ultimo anno “difficile ci è caduta addosso un enorme ondata di amore”.

Intanto a Firenze “faremo sicuramente qualcosa di importante per ricordare Staino”. Lo assicura il sindaco, Dario Nardella. “Nei prossimi giorni troveremo la forma più adatta, più adeguata. Mi piacerebbe che un teatro, una scuola o un cinema portasse il suo nome e chissà se, accanto al teatro Puccini, ci possa essere anche quello di Staino”. Sandro Fallani, il sindaco della sua Scandicci ha invece  annunciato: “Il castello dell’Acciaiolo ospiterà l’archivio di Staino”.

🎧 Ultimo saluto in musica, abbracci e affetto per Sergio Staino e Bobo

Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze gremito per l’ultimo saluto a Sergio Staino,  scomparso nei giorni scorsi all’età di 83 anni. In sala tanti cittadini e molti amici  come Francesco Guccini, Roberto Vecchioni, David Riondino, Carlo Petrini, o Adriano Sofri ma anche la segretaria del Pd Elly Schlein e Gianni Cuperlo. Poi le istituzioni con il sindaco di Firenze Dario Nardella e il presidente della Regione Eugenio Giani.  A condurre la cerimonia di commiato Paolo Hendel. Al centro del salone un’immagine di Bobo. Prima dell’inizio della cerimonia un momento musicale con il figlio Michele.

‘Sarebbe bello intitolare un teatro, un cinema o una scuola di Firenze a Sergio Staino‘ ha detto il sindaco a margine della cerimonia (AUDIO).
C’è un pezzo di sinistra, vecchia e nuova, in testa la segretaria del Pd, Elly Schlein. C’è Francesco Guccini in prima fila, vicino alle ceneri e al cartonato della sua creatura più celebre, Bobo. E non poco distante Adriano Sofri, Roberto Vecchioni e Carlo Petrini. Tutti a Palazzo Vecchio, in un salone dei Cinquecento gremito, per l’ultimo saluto a Sergio Staino. Ci sono l’ex ministro Giuseppe Provenzano, Gianni Cuperlo, Tomaso Montanari, e tutte le istituzioni cittadine, dal sindaco di Firenze, Dario Nardella, al presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, al segretario dei dem toscani, Emiliano Fossi. E c’è Paolo Hendel a condurre le danze di questo rito funebre laico, per un’ultima volta “tristemente allegra”.
C’è anche un sottofondo musicale, un trio jazz con il fisarmonicista 93enne Gianni Coscia, arrivato da Alessandria, e il figlio del vignettista, Michele, al contrabbasso. Suonano mentre sua figlia Ilaria e la moglie Bruna salutano e abbracciano amici e familiari. “Mai come adesso avremmo avuto bisogno di te”, ha chiuso il suo ricordo Hendel.
“C’e’ tutto il popolo della sinistra perche’ Staino e’ sempre stato un vero uomo di sinistra, con il cuore, le mani, la testa, tutto il corpo. Una persona di valore, una persona libera mai condizionata da nessuno, non ha avuto ne’ padrini ne’ padroni. Anzi e’ stato lui in un certo senso la coscienza della sinistra, ha scosso sempre le coscienze dei militanti ma anche dei leader della sinistra italiana e per noi e’ molto triste perche’ e’ stato un grande animatore della cultura italiana”.
A dirlo e’ il sindaco di Firenze, Dario Nardella, in occasione della cerimonia pubblica di commiato a Palazzo Vecchio. “Non e’ stato solo il creatore di Bobo – sottolinea Nardella – e’ stato il direttore artistico dell’Estate fiorentina, l’ha ideata proprio lui, ha lanciato grandissimi artisti, ricordavo con Claudio Bisio qualche giorno fa la trasmissione ‘Cielito lindo’ con cui ha lanciato tanti che poi si sono affermati. E’ stato ovviamente un’artista a tutto tondo e attraverso le sue vignette ci ha fatto sorridere, piangere, arrabbiare, perche’ poi Bobo e’ Sergio, quindi non mi stupisco che ci sia cosi’ tanta gente oggi”.
La scelta del saluto finale a Palazzo Vecchio, chiarisce il sindaco e’ stata immediata: “Un luogo naturale per lui ed e’ bello che questa cerimonia funebre si trasformi in uno spettacolo perche’ il modo migliore di ricordarlo e’ fare cultura, stare insieme, ridere, incazzarsi, piangere, abbracciarsi. Ricordarlo aiuta tutti noi a ricordare i motivi per stare tutti insieme, unire la sinistra”.

Staino: le reazioni alla morte

Già numerosi i messaggi di cordoglio per la morte del celebre vignettista. “Caro Sergio Staino, pensavamo che tu e Bobo foste immortali! Firenze perde un grandissimo professionista che tramite la sua matita ci ha fatto riflettere e sognare” ha dichiarato il sindaco di Firenze Dario Nardella.

“Ci lascia oggi un grande toscano, Sergio Staino nato a Piancastagnaio, anima di un talento senza pari! Uomo straordinario che con le sue vignette ci ha coinvolto, divertito e fatto riflettere. Il babbo di “Bobo”, ex direttore de l’Unità riferimento insostituibile d’opinione per tutto il mondo progressista. Lascia un grande vuoto nel mondo della satira e in tutti noi”. Così il presidente della Toscana Eugenio Giani ha ricordato il vignettista scomparso a Firenze.

Tra i messaggi di cordoglio anche quello di Sgarbi. “Se ne va un amico, affettuoso e severo con me, ma pronto al divertimento e al gioco che oggi non sembrano più possibili, e autore per me e per mia sorella (“La nave di Teseo”) delle illustrazioni per ‘Il diario della capra’ in due edizioni di successo cui Sergio Staino contribuì interpretando il pensiero di un uomo apparentemente dall’altra parte rispetto alla sua, ma che stava dalla stessa parte nel riconoscere i paradossi e le contraddizioni della realtà quotidiana dove non ci sono destra e sinistra ma intelligenza e stupidità, generosità e miseria, e lui era intelligente e generoso”. Ha dichiarato  sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi.

“Ciao Sergio, compagno di tante battaglie. Con le tue vignette, la tua militanza e la tua passione sei stato una delle coscienze della sinistra e del mondo del lavoro per tanto tempo. Ti porteremo sempre con noi alle nostre manifestazioni nelle piazze, indossando come d’abitudine le magliette da te disegnate con la scritta Maledetti toscani” dice invece la  Cgil Toscana e quella di Firenze.

“Ricordo con affetto Sergio Staino che con il suo pensiero critico ci ha aiutato a riconoscere i nostri difetti. Facendoci sorridere, ci spingeva a cambiare. Grazie Sergio, riposa in pace”. Dichiara su X il commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni. Mentre per Vauro “Anche le matite migliori si consumano. Addio Sergio”.

“Ciao Sergione, sei partito per il lungo viaggio ma Bobo ci accompagnerà sempre”. Scrive sui social Piero Pelù. Mentre sempre su X il sindaco di Roma Roberto  Gualtieri scrive “Con Sergio Staino se ne va non solo una matita geniale, l’indimenticabile creatore di Bobo, ma anche un autore e giornalista brillante e acuto, capace sempre di farci sorridere e riflettere. Un abbraccio affettuoso alla famiglia e a tutti quelli che gli volevano bene”.

È morto Sergio Staino

Era malato da tempo. Staino è  stato, tra le altre cose, il Papà di Bobo ed ex direttore dell’Unità

È morto stamani in ospedale a Firenze Sergio Staino, 83 anni. Il vignettista, papà di Bobo ed ex direttore dell’Unità, era ricoverato da qualche giorno: da tempo era malato.

Staino si trovava al Dea di Torregalli per un peggioramento delle sue condizioni di salute. Dopo aver passato un anno difficile, per molti mesi ricoverato al Don Gnocchi, per i problemi iniziati a novembre 2022, non si era mai veramente ripreso. Ultimamente aveva patito le conseguenze di un ictus, era stato ricoverato e poi era riuscito a tornare a casa da Bruna, la sua amatissima moglie. Ma negli ultimi giorni c’è stata una ricaduta, probabilmente dovuta all’infezione da Covid che ha fatto di nuovo precipitare le sue già precarie condizioni.

Fumettista, disegnatore e regista italiano, Staino, dopo essersi laureato in architettura, ha insegnato nella provincia di Firenze. Successivamente si dedica al mondo dei fumetti debuttando con il personaggio che lo ha reso famoso, Bobo. Già direttore de L’Unità, ha ricevuto diversi premi tra i quali: Premio Satira Politica Forte dei Marmi (1984), lo Yellow Kid al Salone Internazionale dei Comics, il Premio Persea (2002) e il Premio Tenco (2016)

🎧 Dalla GKN ai Ciompi: Fiom in Festa al Torrino

Dal primo al 4 settembre ai giardini del torrino di Santa Rosa a Firenze, l’edizione 2021 di Fiom in Festa, che torna con un calendario ricco di eventi, musica, dibattiti e buon cibo.

Un dibattito sulla Rivolta dei Ciompi del 1378 tra lo storico Alessandro  Barbero e il segretario nazionale della CGIL Maurizio Landini: è questo l’evento clou dell’edizione 2021 di Fiom in Festa che torna dopo un anno al Torrino di Santa Rosa sui lungarni in San Frediano a Firenze, a pochi passi da dove nacque il Pignone, la storica fabbrica fiorentina, e con lei i primi movimenti operai organizzati. La festa si svolgerà dal primo al 4 settembre. 

I temi del lavoro naturalmente, ma anche quelli dela futuro di Firenze come città manifatturiera ed insieme turistica, con tutte le contraddizioni del caso;  il movimento operaio, che per Firenze nasce priprio a due paassi dal Torrino, con il Pignone. E ancora la lotta parrtigiana con l’incontro tra Valentina Cuppi, sindaca di Marzabotto e Michele Morabito, direttore del Parco della pace di Sant’Anna di Stazzema, alla presenza di Sergio Staino e Michele Bulgarelli,  segretario della Fiom CGIL di Bologna (sabato 4). Incontro che si trasformerà anche in una disfida gastronomica tra tortelli mugellani e tagliatelle. L’evento finale, al Torrino  sarà invece dedicato alla vicenda della GKN alla presenza della segretaria nazionale della Fiom, Francesca Re David.

Tutto questo in un denso cartellone di 4 giorni, in cui non mancherà anche la musica e l’intrattenimento.

Neell’intervista DANIELE CALOSI segretario FIOM Firenze e Prato

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