San Giuliano, sindaco: io minacciato per ordinanza abbattimento piccioni, ma ascolterò cittadini

Il Comune di San Giuliano Terme (Pisa) in seguito alle polemiche di realtà animaliste, vegane, ha deciso di avviare un percorso di confronto con cittadini e associazioni per una soluzione condivisa sul contenimento dei piccioni

Il primo passo è stata la sospensione dell’ordinanza comunale, che prevedeva l‘abbattimento dei volatili a colpi di arma da fuoco, così da limitarne la proliferazione all’interno dei cimiteri di alcune frazioni, dove finiscono per imbrattare con i loro escrementi lapidi, arredi, foto dei defunti e fioriere. E’ quanto annuncia il Comune di San Giuliano Terme (Pisa) in seguito alle polemiche di realtà animaliste, vegane e non solo, che oggi hanno inscenato una protesta davanti al Municipio contro il provvedimento.

Il comune di San Giuliano ha annunciato che la delibera sarà revocata. E che si aprirà un percorso di confronto con cittadini ed associazioni per individuare una soluzione.

Oggi intanto una delegazione dei manifestanti è stata ricevuta dal sindaco Sergio Di Maio. Lo stesso primo cittadino di San Giuliano spiega, in una nota, di aver anche ricevuto minacce in relazione all’ordinanza.

“Abbiamo aperto un dialogo con le cittadine e i cittadini che hanno manifestato pacificamente sotto al Comune accogliendo una delegazione – dice Di Maio -. Grazie ad un confronto franco e costruttivo abbiamo avviato un percorso che andrà a coinvolgere tutte le parti coinvolte dalla vicenda che interessa i cittadini di San Giuliano fruitori dei cimiteri, gli agricoltori e il comitato che si occupa della tutela degli animali”.

Per il sindaco “dialogare per arrivare ad una soluzione condivisa che vada a beneficio di tutta la collettività è un doveroso impegno civico che la comunità sangiulianese si assume. Il dialogo deve sempre prevalere, una risposta anche per isolare chi in queste ore purtroppo ha minacciato me, la mia famiglia e gli uffici comunali, e per questo ringrazio per la solidarietà e per la presa di distanza da parte di chi ha rimostrato pacificamente”.

Per Carmen Luciano, a nome di tutte le associazioni presenti, “esprimiamo totale solidarietà e prendiamo fermamente le distanze dalle minacce giunte al sindaco si San Giuliano Sergio Di Maio, unitamente a quella agli uffici comunali. Ringraziamo il primo cittadino per averci ricevute con spirito collaborativo e aperto al dialogo su una questione che, rispettivamente ad una soluzione, può essere affrontata con metodi che non prevedano l’abbattimento dei volatili, alcuni dei quali studiati anche dall’università di Pisa. Esprimiamo dunque soddisfazione per l’apertura ad un percorso esteso a tutte le parti interessate da parte dell’Amministrazione comunale sangiulianese”.

È morto il bambino di 6 anni che aveva avuto un malore in piscina in un parco divertimenti di San Giuliano

Firenze, è morto all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze, dove era stato trasferito la notte scorsa, il bambino di 6 anni soccorso ieri pomeriggio dopo essere stato trovato privo di sensi a bordo piscina in un parco divertimenti di San Giuliano Terme, in provincia di Pisa, dove si era recato con i genitori.

Il piccolo, residente a Pisa, è morto dopo che era stato ricoverato in coma. Nel corso della giornata di lunedì la dichiarazione di decesso a conclusione della procedura per l’accertamento di morte cerebrale avviata al Meyer, secondo quanto appreso da fonti sanitarie.

L’allarme ieri era scattato intorno alle 17: il bambino era andato in arresto cardiocircolatorio. All’arrivo dei sanitari le sue condizioni erano apparse subito gravi tanto che si è dovuto ricorrere anche all’uso del defibrillatore in dotazione alla struttura.

Il piccolo era stato poi trasportato in condizioni critiche al pronto soccorso dell’ospedale di Cisanello di Pisa. Dato l’aggravarsi delle sue condizioni nel corso della notte i sanitari avevano poi disposto il trasferimento in elisoccorso al Meyer.

Bimbo di 6 anni in coma dopo malore in piscina

San Giuliano Terme, in provincia di Pisa, un bimbo di 6 anni è ricoverato in gravissime condizioni all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze dopo essere andato in arresto cardiocircolatorio nel pomeriggio di ieri.

Il bimbo, residente a Pisa, si trovava con i genitori in un parco divertimenti di San Giuliano Terme. Intorno alle 17:00 è stato trovato a bordo piscina privo di sensi. Immediato l’allarme al 118.

All’arrivo dei sanitari le condizioni del bimbo sono apparse subito gravi tanto che si è dovuto ricorrere anche all’uso del defibrillatore in dotazione alla struttura. Il piccolo è stato poi trasportato in condizioni critiche al pronto soccorso dell’ospedale pisano di Cisanello, dove è stato intubato. Dato l’aggravarsi delle sue condizioni nel corso della notte i sanitari hanno disposto il trasferimento in elisoccorso al Meyer. Il piccolo è in coma.

Scuolabus incendiati a San Giuliano Terme

Pisa, nella notte a San Giuliano Terme un incendio che si presume sia di origine dolosa, appiccato da ignoti ha distrutto tre scuolabus e ne ha danneggiati altri due.

Tutti gli altri mezzi presenti nel parcheggio dove sostavano gli scuolabus sono stati forzati ed in alcuni sono stati rubati documenti. Un atto vandalico che ha colpito profondamente la comunità locale, sul quale sono in corso indagini da parte del nucleo di Polizia Giudiziaria dei Vigili del Fuoco di Pisa e della Polizia Municipale di San Giuliano Terme.

Una dura condanna arriva dall’assessora regionale all’istruzione Alessandra Nardini: “Quello compiuto a San Giuliano è un gesto gravissimo – dice l’assessora della Regione Toscana – ancora più inaudito oggi, dopo due anni di pandemia, mentre la scuola vive ancora un momento difficile. Pensavamo, speravamo, che l’emergenza Covid avesse fatto finalmente comprendere a tutti il valore fondamentale della scuola, il suo essere un bene comune. E invece ci troviamo di fronte ad atti vigliacchi di vandalismo, compiuti tra l’altro ai danni di un Comune da sempre molto attento alle politiche scolastiche ed educative. Mi auguro che i responsabili siano rintracciati. La mia solidarietà e sostegno al sindaco di San Giuliano Sergio Di Maio ed all’assessora all’istruzione Lara Ceccarelli”.

E’ del giovane Francesco il cadavere carbonizzato trovato a San Giuliano Terme

È di Francesco Pantaleo, lo studente universitario 27enne di Marsala (Trapani), scomparso da Pisa sabato scorso 24 luglio il corpo trovato carbonizzato trovato nel tardo pomeriggio del giorno successivo nelle campagne di San Giuliano Terme (Pisa).

L’identificazione è avvenuta tramite la comparazione con il Dna messo a disposizione degli inquirenti dai genitori del giovane. Per chiarire le cause del decesso – suicidio o omicidio – sarà necessario attendere i risultati dell’autopsia disposta dalla Procura.

Francesco Pantaleo risultava irreperibile da sei giorni. L’allarme era stato lanciato dalla famiglia che abita in Sicilia, non riuscendo a mettersi in contatto con il figlio. Il 23enne si è allontanato dalla casa di via Adige, vicino alla celebre Torre pendente, dove condivideva un appartamento con altri due coetanei, lasciando su un comodino tutti i suoi effetti personali, gli occhiali da vista, l’iphone, che gli aveva regalato il padre, il portafogli con il bancomat, e portandosi dietro solo 200 euro. Anche il computer nuovo, sul quale lavorava da tre mesi, è stato trovato nella sua camera, ed era vuoto, senza file. Nei giorni scorsi i genitori hanno rivolti diversi appelli al figlio affinché si facesse vivo e tornasse a casa.

“Qualsiasi cosa sia successa, tutto si sistema, torna a casa, ti prego”, aveva detto il padre Antonio. Ma oggi pomeriggio ai carabinieri del comando provinciale di Pisa, che già indagavano sul ritrovamento del cadavere carbonizzato, è arrivato il responso dei test del Dna, ovvero la comparazione fra quello dello salma rinvenuta a San Giuliano Terme e quello di Pantaleo. Le ricerche svolte presso l’Istitituo di Medicina Legale dell’ospedale Careggi di Firenze hanno confermato che si tratta del Dna dello studente universitario scomparso. (segue)

L’ultimo contatto con la famiglia, per telefono, è avvenuto 23 luglio. “Era sereno. Non riusciamo a capire – aveva raccontato il padre Antonino – Sembra si stia parlando di un’altra persona. Mai avrei pensato che mio figlio potesse fare una cosa del genere, non è da lui, ragazzo serio, senza grilli in testa”. Il giovane aveva riferito “che l’appello per l’esame sarebbe iniziato il 27 luglio, ma quella data non risulta”, aveva aggiunto il padre. Resta il mistero sul modo in cui è morto il 23enne. Sotto questo profilo sarà decisiva l’autopsia. L’esame autoptico, spiegano gli investigatori dell’Arma permetterà di capire se eventualmente siano stati inferti dei colpi esterni su Pantaleo, dal momento che il corpo ritrovato in avanzato stato di combustione non lo ha permesso con la semplice ricognizione esterna del medico legale. La presenza o meno di segni contundenti potrebbe essere la prova di un omicidio. Il corpo è stato avvolto dalle fiamme nel luogo stesso in cui è stato ritrovato: vicino però non sono state rinvenute taniche o contenitori con liquido infiammabile. E questo sembra gettare dubbi sull’ipotesi del suicidio. Resta infine da chiarire come Pantaleo sia giunto nelle campagne di San Giuliano Terme, che dista circa 6 km dal centro di Pisa: cioè se lo studente ci sia arrivato a piedi oppure perché portato da qualcuno.

 

Divelta panchina “arcobaleno” appena inaugurata

San Giuliano Terme, in provincia di Pisa, una panchina arcobaleno inaugurata solo pochi giorni fa è stata divelta.

“Il bruttissimo episodio accaduto a Ghezzano – ha dichiarato l’assessora alle pari opportunità della Regione Toscana Alessandra Nardini, commentando l’episodio della panchina divelta – rispetto al quale esprimo ferma condanna e manifesto la mia vicinanza all’Amministrazione Comunale e alla comunità di San Giuliano Terme, ci fa capire quanto sia necessario mantenere alta l’attenzione contro fenomeni di omolesbobitransfobia”.

“È un fatto gravissimo – ha continuato l’assessora – che tra l’altro si verifica a distanza di quasi un anno da quando, nello stesso Comune, fu bruciata una bandiera rainbow esposta al balcone di un appartamento abitato da una coppia di papà con un figlio di pochi anni”.

“Anche qui in Toscana – prosegue Nardini – abbiamo ancora molti passi da compiere sulla strada per il pieno rispetto e riconoscimento dei diritti di tutte e tutti, contro ogni discriminazione basata su orientamento sessuale e identità di genere. La cultura dei diritti è ampiamente diffusa e abbiamo appena celebrato in tantissimi territori della nostra regione la giornata internazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia, ma dobbiamo continuare a lavorare per sconfiggere odio e discriminazioni e, per questo, arrivare presto all’approvazione definitiva del Ddl Zan”.

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