Ristoratori Toscana, a febbraio aiuti a fondo perduto

“Ce lo ha promesso Giani quando ci ha ricevuti, noi vigileremo”.  Lo afferma in una nota Pasquale Naccari, presidente del gruppo Ristoratori Toscana, che ieri sera ha incontrato il presidente della Regione con una delegazione del gruppo; di conseguenza, il presidio dei ristoratori in piazza Duomo a Firenze è cessato.

Di seguito il comunicato integrale diffuso da Ristoratori Toscana: “Siamo felici della presenza di centinaia di associati che, nonostante il momento, hanno partecipato e si sono uniti a noi per far sentire tutti insieme la nostra voce. Ringraziamo tutti coloro che hanno partecipato ieri rimanendo fino a quando siamo stati ricevuti dal Presidente Giani”, spiega Pasquale Naccari, presidente dei Ristoratori Toscana, associazione nata a marzo che rappresenta 15mila imprenditori della regione.

“Durante la giornata di ieri – riprende Naccari, – abbiamo ricevuto la solidarietà di tanti parlamentari che ci hanno detto che da Roma sta per arrivare un nuovo contributo a fondo perduto. Da parte nostra, abbiamo insistito sull’importanza di sostituire il decreto ristori con il decreto indennizzi, indennizzi che ci risarciscano delle perdite subite e abbiamo chiesto il blocco degli sfratti per i prossimi tre anni e la cedolare secca sui contratti commerciali”. Poi Naccari entra nel merito dell’incontro: “Siamo soddisfatti che il presidente Giani ci abbia ricevuti e che ci abbia spiegato che è allo studio un piano per mettere, a partire da febbraio, a disposizione di tutte le attività contributi a fondo perduto; noi continueremo a vigilare su questa promessa. Certo, quello che serve in realtà sono aiuti immediati ma avere la Regione dalla nostra parte ci permette di andare avanti con più forza nella nostra battaglia, che è quella di tutte le attività, di tutte le famiglie e di tutti i dipendenti che rischiano il posto”.

Da Ponte Vecchio a Palazzo Chigi il ‘Cammino degli Inessenziali’: parte oggi da Firenze #contearriviamo

Da Firenze a Roma a piedi, in dieci tappe. E oggi, prima di partire per palazzo Chigi, un flash mob su Ponte Vecchio “per rilanciare il grido di dolore della categoria dei ristoratori”.

Una “lunga marcia” con tanto di hashtag: “#contearriviamo”. E’ l’iniziativa messa in piedi dai Ristoratori Toscana e da Tni, Tutela nazionale imprese, “che grazie al tam tam sui social ha raccolto subito adesioni in tutto il mondo: tra queste, Tokyo, Dubai, New York, Londra, Parigi, Amsterdam e Berlino”, spiegano.

Manifestazione Ristoratori, Ponte Vecchio. Foto Controradio

Quasi 200 persone hanno partecipato alla manifestazione su Ponte Vecchio a Firenze, con cartelli e striscioni, in rappresentanza di diverse categorie professionali: ristoratori, ambulanti, artigiani, tassisti, Ncc e commercianti. Hanno partecipato anche gli artisti del Circo Nero che hanno realizzato una performance circense nel mezzo della manifestazione.

‘Ponti per il futuro’. Manifestazione Ponte Vecchio. Foto Controradio

Su Ponte Vecchio è stato esposto un grande striscione con la scritta ‘Ponti per il futuro’, motto dell’iniziativa. “Con questi provvedimenti distruttivi il governo sta distruggendo questi ponti”, accusa Naccari, secondo cui “l’unica cosa che sanno dire è chiudere, sembra che ci diano soldi a pioggia. in realtà non ci hanno dato un c…; si riempiono la bocca solo per parlare di evasione fiscale, ma di spreco di soldi pubblici non ne parla mai nessuno, perché la responsabilità è loro: basta, non accetteremo mai più leader politici che ci additano come evasori”.


Con le chiusure del lockdown, lamenta il presidente dei Ristoratori
Toscana, “ci ridurremo ad essere degli automi, schiavi al servizio delle multinazionali, esseri che esistono solo per lavorare e consumare, vivremo le nostre vite chiusi in casa con lo smart working, a rischio è l’intera società, e noi non possiamo accettarlo. Svegliamoci e uniamoci, riprendiamoci le nostre vite, ritorniamo ai valori dei nostri nonni che oggi la politica sacrifica sull’altare della sua incompetenza”.


Fra le richieste dei manifestanti al governo ci sono la sospensione di tutte le tasse, l’abbattimento dei canoni d’affitto, il blocco degli sfratti, un fondo perduto per il periodo di chiusura adeguato ai cali di lavoro registrati, e un credito di imposta proporzionale alle perdite di fatturato.

Foto Controradio

Dopo il sit-in, è partito il “Cammino degli inessenziali” e i ristoratori contano di raggiungere la capitale in una decina di giorni. Ecco le tappe: il via a Ponte Vecchio per raggiungere San Casciano. Poi San Gimignano, Siena, San Quirico d’Orcia, Bolsena, Monte Fiascone, Viterbo, Sutri, La Storta e il 13 novembre l’arrivo nella citta’ eterna.

Sono partiti in 100 per portare al governo le richieste delle categorie più colpite dalle conseguenze della pandemia e del lockdown. Gianmarco Totti, ristoratore di Prato è uno di loro. “Ho deciso di partire perché la nostra categoria è stata colpita in pieno, se non si smuove qualcosa e non ci aiutano si chiude tutti”, dichiara Gianmarco Totti.

 

 

 

Crisi covid: ristoranti toscani incassi in calo 80%, chiude Gran Caffè San Marco a Firenze

I ristoranti dei centri storici delle città toscane stanno registrando un calo intorno all’80% degli incassi.

È il risultato di un sondaggio condotto dal gruppo Ristoratori Toscana, secondo cui i locali che lavorano fuori dal centro storico denunciano una riduzione che non supera il 40%, più colpite le attività che vivono di pranzi di lavoro, ridotti col diffondersi dello smart working.

L’80% delle imprese ha fatto ricorso alla cassa integrazione, mentre il 10% dei ristoranti non ha ancora riaperto. Sempre il 10%, dopo aver riaperto a maggio, ha deciso di chiudere in quanto le uscite superano le entrate. Solo il 13% delle aziende ha ottenuto gli aiuti sopra i 25mila euro. Per quanto riguarda gli incassi, il 50% degli imprenditori ha registrato perdite tra il 50 e l’80 per cento. Il 30% ha perso più del 40%. Solo il 20% meno del 40%. Sei imprenditori su 10 non hanno modificato giorni e orari.


“Agli imprenditori in questo momento manca il credito – accusa il portavoce del gruppo, Pasquale Naccari – e sul fronte dei canoni di locazione siamo rimasti al palo. Tra l’altro non è stato previsto nessun tipo di indennizzo nel caso in cui un locale venisse chiuso per coronavirus. E a oggi stanno ancora arrivando le casse integrazione di maggio”.

Tra gli esercizi colpiti dalla crisi, anche il Gran Caffè San Marco a Firenze che chiuderà il 30 settembre, 35 persone perderanno il posto di lavoro. “Non possiamo rimanere inermi e noi come Filcams Cgil chiederemo l’attivazione del tavolo di crisi, presso la Città metropolitana – spiegano in una nota sulla chiusura del Gran Caffè San Marco a Firenze -, volendo comprendere le ragioni della chiusura e come poter trovare le soluzioni, per superare la crisi, per garantire l’occupazione”.

Ristoratori: consegna chiavi, Nardella “blocco Cosap, al vaglio anche Tari e lancio piano sul suolo pubblico”

Incontro oggi a Firenze tra il Sindaco di Firenze, Dario Nardella e una delegazione dei Ristoratori Toscani, il gruppo che raccoglie oltre 6000 imprese del mondo della ristorazione.

Consegnate al primo cittadino le chiavi di 1500 locali che ieri sera hanno spento le luci per l’ultima volta in un flash mob per evidenziare la situazione di difficoltà del settore, in vista di una apertura che nelle intenzioni del Governo non sarà prima di giugno. “Sono gli stessi problemi che come Sindaci stiamo portando all’attenzione del Governo, abbiamo bisogno di ripartire in condizioni di sicurezza fattibili e garantite facendo rete tra istituzioni, soggetti economici e cittadini – ha detto Nardella annunciando le azioni dell’amministrazione comunale: “cancellare la Cosap per il periodo di chiusura dei locali, siamo impegnati a valutare anche allo stop della Tari e lanciamo la candidatura di Firenze per un piano di uso del suolo pubblico,  i luoghi di socializzazione devono essere quanto più possibile all’aperto quindi quando il governo farà aprire la ristorazione daremo suolo pubblico gratuito a chi non ce l’ha, con sedie e tavolini e spazio aggiuntivo a chi già lo paga”.

Ascolta le dichiarazioni rilasciate dal Sindaco Nardella e da Pasquale Naccari dei Ristoratori Toscana ai microfoni di Chiara Brilli

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