Lavori strada Pontedera, indagati tre dipendenti comunali

Tre dipendenti del Comune di Pontedera (Pisa) sono indagati per truffa aggravata ai danni dello Stato, falsità ideologica e abuso d’ufficio in merito alla realizzazione, nel 2014, della cosiddetta ‘strada di patto’, la circonvallazione della cittadina del Pisano.

Secondo l’accusa la ditta che eseguì i lavori avrebbe impiegato fino al 50% in meno dei materiali previsti, con successivi problemi di dissesto e i tre dipendenti pubblici avrebbero redatto e certificato uno stato di avanzamento dei lavori con dati falsi. Sulla vicenda in corso anche accertamenti da parte della magistratura contabile: la guardia di finanza ha eseguito, su disposizione della procura regionale della Corte dei Conti di Firenze, un sequestro di beni mobili e immobili in Toscana e in Puglia e di conti correnti per un valore complessivo di oltre un milione di euro.

Le indagini, spiega una nota delle fiamme gialle, “hanno permesso di dimostrare che la quantità di materiale utilizzato per eseguire i lavori era stato notevolmente inferiore, dal 30% al 50%, a quello previsto dal contratto d’appalto, tuttavia i dipendenti pubblici indagati, nel corso della realizzazione dei lavori, hanno redatto e certificato stati di avanzamento lavori con dati falsi”. I finanzieri per quasi due anni hanno spulciato la copiosa documentazione amministrativo-contabile relativa all’appalto pubblico ed eseguito riscontri sui lavori attraverso il controllo dei collaudi e delle perizie effettuate, accertando che, prosegue la nota della finanza, “ogni responsabile, con il proprio ruolo, ha certificato esecuzioni conformi che, invece, erano palesemente irregolari e ha effettuato il collaudo a una strada che, sin dalla sua inaugurazione, mostrava già vistose buche e cedimenti che ne hanno richiesto la chiusura poco tempo dopo”.

‘Controllo di vicinato’, installata segnaletica a Ugnano e Mantignano

L’assessore Vannucci: “Va avanti l’installazione della segnaletica. Fa passi avanti il nostro progetto di sicurezza integrata”. Anche per il Comitato di vicinato di Ugnano – Mantignano sono stati installati i cartelli di identificazione, il cui logo è stato disegnato appositamente per il Comune da Alessandro Biondi, coordinatore dello stesso comitato.

Secondo quanto riporta il comunicato stampa della Città di Firenze: “La segnaletica (17 cartelli) è stata messa lungo il perimetro dell’area interessata dai controlli e ieri sera si è tenuta l’inaugurazione ufficiale sia della segnaletica che della nuova illuminazione della zona. Nell’occasione l’assessore alla Sicurezza urbana Andrea Vannucci e il presidente del Quartiere 4 Mirko Dormentoni hanno incontrato i coordinatori del Comitato Alessandro Biondi e Martelli Massimo e i cittadini di Ugnano e Mantignano. Sul posto tra i presenti anche dal coordinatore alla produzione di Silfi spa Giampaolo Parigi.

<< Va avanti l’installazione della segnaletica che identifica i Comitati di vicinato – ha detto l’assessore Vannucci – e fa passi avanti il nostro progetto di sicurezza integrata. Dopo via Bolognese è la volta di Ugnano – Mantignano, dove è stato installato anche il nuovo impianto di illuminazione a led, che va ad illuminare una zona finora al buio. Il Comitato di vicinato e l’illuminazione sono due ottimi strumenti che garantiscono maggiore sicurezza ai cittadini del Quartiere e hanno una forte funzione deterrente verso i malintenzionati. I comitati sono un tassello importante del nostro Piano per la sicurezza urbana e sociale – ha continuato l’assessore – che agisce su vari livelli per garantire la sicurezza urbana dei fiorentini. Sono un utilissimo strumento di sicurezza partecipata con cui i cittadini possono segnalare le situazioni di criticità alle autorità competenti per consentire loro di intervenire. Crediamo sull’importanza delle relazioni di comunità e sulle reti di vicinato per creare coesione sociale – ha concluso Vannucci – e garantire il senso di sicurezza, reale e percepita, dei cittadini. La partecipazione dei residenti attraverso il recupero delle regole di buon vicinato e di attenzione sociale per la propria zona di residenza sono fondamentali per stabilire il senso di sicurezza >>.

<< Salutiamo con soddisfazione questi cartelli che simboleggiano un progetto importante per il Quartiere 4 – ha detto il presidente Dormentoni -: qui c’è una comunità locale vigile che si occupa attivamente del proprio territorio. Il controllo di vicinato di Mantignano e Ugnano nasce non solo dalla necessità di sorvegliare  la zona per prevenire i furti nelle case, ma anche dalla volontà di un bel gruppo di cittadini di partecipare, di fare una sorveglianza attiva sui diversi problemi del territorio, di essere un soggetto che collabora ed elabora proposte verso il Quartiere e l’amministrazione comunale, di costruire occasioni di mutuo soccorso e di solidarietà. È questo il ‘controllo di vicinato’ che piace più a noi e grazie a questi cartelli, che sono anche strumento deterrente, tutti conosceranno l’esistenza di questo progetto>>.

Ad oggi i comitati di vicinato attivi sono quattro: oltre a quello di Ugnano e Mantignano, ci sono quelli di via Bolognese, Pian dei Giullari e Careggi, con totale di 358 persone coinvolte. Le installazioni proseguiranno in questo mese interessando le zone di Pian de Giullari e Careggi. Nei prossimi giorni sarà  poi concluso l’iter per altri comitati quali via Stuparich/via Boffitto.

I cittadini che vogliono costituirsi in comitato possono mettersi in contatto con l’Ufficio Città sicura del Comune. Tra le principali segnalazioni ricevute dalla Polizia municipale ci sono la sosta selvaggia, le buche e l’abbandono dei rifiuti.

Il progetto ‘Controllo di vicinato’ nasce dal bisogno dei cittadini di supportare le attività istituzionale delle forze dell’ordine e della Polizia municipale, diventando così parte del progetto sicurezza.

I Comitati di vicinato, classico esempio di  libera aggregazione dei cittadini, favoriscono le regole di vicinato, l’integrazione dei nuovi residenti e la sicurezza partecipata attraverso un’attività di osservazione in merito a quanto accade nella zona di residenza. Ogni comitato individua uno o più coordinatori che vengono formati dalla Polizia municipale. La sua funzione sarà di interfacciarsi con la Polizia municipale e le altre forze di polizia per avere informazioni qualificate.

Ogni comitato ha un gruppo di Whatsapp all’interno del quale vengono veicolate informazioni, osservazioni e problemi per aumentare gli ‘occhi’ e la sicurezza del territorio (presenze sospette, attività criminose in atto, ma anche segnaletica da riposizionare, panchine da riparare e così via).

Per quanto riguarda l’illuminazione, è stato acceso il nuovo impianto in viuzzo della Dogaia, composto da 33 punti luce che vanno a illuminare una strada prima sprovvista di impianti di illuminazione pubblica. L’intervento fa parte del ‘Bando periferie’, il cui obiettivo è proprio quello di portare luce e infrastrutture per sviluppi tecnologici e connettività in zone della città che prima non erano illuminate né raggiunte dagli altri servizi.

Sempre per quanto riguarda la zona, nei prossimi mesi sono previsti anche alcuni interventi di riqualificazione degli impianti di illuminazione esistenti: le strade interessate sono via del Donicato, via di Fagna e via della Pieve. “

Firenze si candida a Capitale italiana del libro

“La legge, appena approvata, che mira a sostenere la lettura e l’editoria istituisce anche il titolo di Capitale italiana del libro, da conferire ogni anno alle città che si distinguono per le attività di promozione dei libri. Come ha sottolineato il Ministro Dario Franceschini occorre lavorare a una legge per l’editoria che sostenga, complessivamente, il settore del libro, sul modello della legge del cinema.”

“Firenze – sottolinea la vice presidente del Consiglio comunale Maria Federica Giuliani – da tempo si sta muovendo per promuovere il settore. Le librerie in città sono circa 70 e, con una delibera di Giunta, sono state previste tutta una serie di agevolazioni come l’abbattimento dell’Imu, la promozione dei libri con una fiera mensile che si tiene in piazza dei Ciompi, l’avvento di ‘Testo’, il nuovo salone del libro organizzato in collaborazione con Pitti Immagine e ‘Todo Modo’.”

Il libro non può essere sostituito. Si è provato con i tablet e con altri strumenti ma il fascino della carta, del poter girare le pagine, il fruscio e l’odore della carta restano ineguagliabili. E’ inevitabile candidare Firenze a Capitale italiana del libro. Lo merita l’amministrazione per il lavoro fatto dall’assessore Cecilia Del Re – continua la vice presidente del Consiglio comunale Maria Federica Giuliani – e lo merita Firenze per quel che rappresenta nella cultura nel mondo. E’ un passo di rispetto verso le 70 librerie presenti in città e verso tutte le biblioteche comunali, una fra tutte, quella della Oblate che festeggia i 12 anni di attività. C’è sempre una persona per ogni libro ed un libro per ogni persona”.

Referendum taglio parlamentari: in Toscana nascono comitati per il No

Nei giorni scorsi, il coordinamento toscano del CDC (Coordinamento della democrazia costituzionale) ha costituito il Comitato regionale per il No nel referendum costituzionale sul taglio del numero dei Parlamentari del prossimo marzo, cui farà seguito la costituzione di analoghi comitati locali. I comitati toscani aderiscono al comitato nazionale presieduto dal costituzionalista prof. Massimo Villone.

I promotori dei comitati invitano “a opporsi, votando No”, alla recente riforma che riduce di oltre un terzo il numero dei parlamentari, ritenendo “qualunquistica la giustificazione del risparmio di spesa previsto (calcolato nello 0,007% del bilancio statale), irrisorio rispetto alla limitazione della rappresentanza popolare che ne deriverebbe”.

I promotori dei comitati, inoltre, ritengono che “la riduzione della rappresentatività del Parlamento si inscriva in una campagna di delegittimazione del sistema rappresentativo, conseguente anche al dilagare di comportamenti discutibili, all’incapacità di far fronte alla crisi sociale e al diffuso trasformismo degli ultimi anni; tendenza che rischia, però, di non migliorare la qualità e la rispondenza delle politiche alla volontà popolare, ma solo di riproporre un percorso di progressivo accentramento di tutto il potere nell’Esecutivo, a sua volta potenzialmente rappresentativo (grazie a leggi elettorali di impostazione maggioritaria) solo di una minoranza dell’elettorato.”

Per questi motivi, i comitati per il No sollecitano elettrici ed elettori “a una riflessione sulle reali motivazioni e conseguenze della riduzione del numero dei parlamentari e a rivendicare invece, con forza, l’approvazione di una nuova legge elettorale di impostazione proporzionale, che consenta loro di scegliere direttamente da chi farsi rappresentare, contro la vergognosa pratica dei capi di tutti i Partiti di designare direttamente liste ed eletti”.

“Come già con la riforma Bossi-Berlusconi nel 2006 e la successiva Boschi-Verdini-Renzi del 2016, le cittadine e i cittadini possono, votando No nel referendum, far valere la loro sovranità bocciando una scelta che, nel momento attuale, appare più il tentativo di inseguire una facile popolarità che un serio intervento per far fronte ai problemi del Paese. Con l’avvio del comitato toscano e dei comitati locali, partirà l’impegno diretto in tutta la regione, con iniziative e modalità che saranno via via puntualmente comunicate.”

Coronavirus: Saccardi, “trascorsi giorni di incubazione senza casi”

I coniugi di Taiwan risultati positivi al coronavirus dopo un viaggio in Italia “sono andati via dalla Toscana il 29 gennaio, e quindi ormai direi che sono già quasi passati interamente i giorni del periodo di incubazione della malattia: se ad oggi non abbiamo registrato nessun caso di malattia accertata, diciamo che sostanzialmente è presumibile che non ci siano stati contatti infettivi”. Lo ha affermato Stefania Saccardi, assessore regionale alla salute, a margine della firma di un accordo coi sindacati.

“Peraltro – ha aggiunto Saccardi – le notizie che abbiamo avuto riguardano il fatto che questi signori sono stati in Toscana, anche nell’albergo, sembra che abbiano girato con mascherine, per cui ci sentiamo abbastanza tranquilli al momento. Naturalmente non si può ancora dire niente, però i giorni stanno passando, e quindi ci sentiamo di rassicurare sul possibile contagio che queste persone possono avere avuto o fatto in Toscana”.

Stefania Saccardi ha poi spiegato che i controlli operati negli aeroporti toscani dai volontari delle Misericordie continuano, “anzi li stiamo ampliando un po’ in tutti i luoghi dove ci possono essere arrivi, e quindi proviamo a tenere monitorata la situazione. Ripeto, non c’è nessun allarme, nessuna particolare preoccupazione, però come istituzioni noi abbiamo il dovere di tenere alta l’attenzione per scongiurare qualsiasi rischio per i nostri cittadini”.

In merito alla circolare per le scuole dedicata a bambini e ragazzi arrivati dalla Cina, a cui viene data la possibilità di stare a casa: “Abbiamo dato indicazioni alle scuole di mandare una mail alle autorità sanitarie, affinché anche coloro che decidono di restare a casa per un periodo di quarantena giustificato dalla scuola possano però essere monitorati dalle nostre autorità sanitarie, e questo non solo per la salute degli altri, ma anche per la salute di loro stessi, perché chiaramente la malattia quando viene affrontata precocemente ha maggiori possibilità di successo, di risolversi”.

“Non esagererei in allarme” sul Coronavirus: lo ha detto Enrico Rossi, presidente della Toscana. “E’ giusto prendere tutte le prevenzioni – ha aggiunto – è giusto adottare tutte le misure necessarie per garantire il massimo della sicurezza, ma noi teniamo presente che per ora nel nostro Paese non è morto nessuno, mentre invece mi sfugge il calcolo preciso di quanti morti produce ogni anno la normale influenza, e per la normale influenza bisognerebbe invece estendere la vaccinazione”.

Inoltre, ha sottolineato Rossi, “noi ci siamo dotati già ai tempi della Sars dei respiratori, perché poi la morte non è automatica se si prende questa influenza del coronavirus, dipende da come si viene curati. Noi abbiamo una dotazione di circa 250 respiratori moderni che, nell’eventualità ci fosse davvero un picco influenzale che mette insieme le due influenze, sono in grado di dare un servizio di qualità e fare cure di elevata qualità a molti, non certo a pochi”.

Le dichiarazioni dell’assessore regionale alla salute, Stefania Saccardi:

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2020/02/200210_04_SACCARDI-SU-CORONAVIRUS.mp3?_=1

Interventi in sanità, siglato un accordo tra Regione e sindacati

Abolizione del superticket sugli esami di laboratorio, ulteriori interventi per ridurre le liste di attesa, nuove Case della Salute, riassetto dei letti di cure intermedie, interventi su cronicità e non autosufficienza, nuove assunzioni in sanità. Sono alcuni dei punti del Protocollo d’intesa per lo sviluppo di interventi mirati in ambiti prioritari di programmazione sanitaria, siglato stamani nella Sala Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati tra Regione e sindacati.

L’hanno firmato il presidente Enrico Rossi, presente anche l’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi, e i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil regionali, dei sindacati dei pensionati e della funzione pubblica. Il protocollo costituisce una piattaforma comune di impegni e obiettivi da realizzare nei prossimi mesi, secondo un preciso cronoprogramma, per rafforzare il sistema sanitario pubblico e universale.

Ecco tutti i punti dell’accordo:

Appalti edilizia sanitaria. Per garantire lavoro sicuro e di qualità, e anche la corretta applicazione del Ccnl, verrà tempestivamente aggiornato il “Protocollo d’intesa per la trasparenza, informazione, sorveglianza e la prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavoro negli appalti pubblici di edilizia ospedaliera” sottoscritto nel 2004 tra Regione Toscana, Aziende sanitarie regionali e OO.SS., a partire dall’impegno all’adozione delle migliori pratiche sperimentate in Regione negli ultimi anni quali il Durc (Documento unico di regolarità contributiva) di congruità, il “cantiere trasparente”, l’Rls di sito, l’assistenza sanitaria durante i lavori.

Rls di sito negli ospedali del Ssr. Per migliorare le condizioni di sicurezza per i lavoratori dei presidi ospedalieri, la Regione ribadisce il proprio impegno nel sostegno al ruolo del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza. In un’ottica di potenziamento e rafforzamento di questa figura, si prevede l’individuazione di Rls di Sito per i presidi ospedalieri con più di 500 addetti. Queste azioni sono già state intraprese dalla Regione Toscana con la istituzione dei Rls di sito portuale.

Sistema di compartecipazione. Nell’aprile 2019 era già stato abolito il contributo di 10 euro per la digitalizzazione. I sindacati, ritenendo questa misura solo l’avvio di un percorso, con la piattaforma unitaria del maggio 2019 avevano chiesto alla Regione di aprire in tempi rapidi un confronto sulla revisione del sistema di compartecipazione, con l’obiettivo di realizzare una maggiore equità.

La Regione Toscana si era già ispirata a principi di equità, articolando il superticket per fasce di reddito ed esentando da tale quota gli utenti con redditi inferiori a 36.000 euro. Attualmente il superticket non viene pagato da chi è nella fascia di reddito al di sotto dei 36.000 euro (circa l’80% degli utenti); è di 10 euro per ogni ricetta per la fascia di reddito 36-70.000 euro; 20 a ricetta per la fascia 70-100.000; 30 a ricetta oltre i 100.000 euro.

Da un’analisi dell’impatto economico del sistema dei ticket effettuata dalla Regione, emerge una ridotta accessibilità alle prestazioni di laboratorio erogate a carico del Ssn per le fasce economiche paganti il superticket.

Nel protocollo si concorda quindi di eliminare entro il 2 marzo 2020 il superticket sugli esami di laboratorio, il cui valore è pari a circa 8 milioni di euro.

Liste di attesa. La Regione ha già intrapreso, con il Piano per l’abbattimento delle liste di attesa del maggio 2019, un percorso di riorganizzazione dell’offerta specialistica ambulatoriale basato su una serie di azioni prioritarie, per garantire il diritto dei cittadini all’erogazione delle prestazioni Lea entro i tempi massimi previsti: separazione delle agende di primo accesso e accesso successivo (follow up); modalità di scorrimento delle agende; definizione degli ambiti di garanzia; gestione delle urgenze (codice di priorità U); individuazione dei percorsi di tutela.

Regione e sindacati concordano sul fatto che è in corso un progressivo miglioramento, anche se non ancora omogeneo in tutte le zone della regione. E che continueranno a confrontarsi sui risultati raggiunti e su quelli attesi. L’Osservatorio sulle liste di attesa istituito dalla Regione verrà integrato con la presenza di un rappresentante per ognuna delle organizzazioni sindacali. Verranno fatte azioni specifiche di comunicazione rivolte ai cittadini (manifesti, volantini, giornali, tv, sociale network), per informarli dei loro diritti e della necessità da parte loro di ottenerne il pieno rispetto, segnalando  tutti i casi in cui le strutture sanitarie sono inadempienti. Il materiale informativo sarà diffuso anche dalle organizzazione sindacali.

Case della Salute. La Regione si impegna a rimuovere tutti gli ostacoli che fino ad oggi ne hanno impedito il pieno funzionamento e l’omogenea distribuzione su tutto il territorio regionale. Attualmente le CdS sono 72. Condividendo la richiesta dei sindacati, la Regione si impegna ad aprire 4 nuove Case della Salute: 2 Asl Toscana centro (Firenze zona D’Annunzio e Gambassi); 2 Toscana sud est (Siena e San Giovanni Valdarno).

Entro il 30 giugno 2020 dovrà essere presente almeno una Casa della Salute in ogni zona-distretto. E entro il 31 dicembre 2021 dovrà essere presente almeno una Casa della Salute per ogni Aft (Aggregazione funzionale territoriale), raggiungendo così l’obiettivo di 116 Case della Salute, distribuite in modo omogeneo sull’intero territorio regionale.

Posti letto di cure intermedie. Il riequilibrio e l’integrazione tra assistenza ospedaliera e territoriale è uno degli obiettivi prioritari di politica sanitaria, per dare risposte concrete ai nuovi bisogni di salute. I setting di Cure Intermedie offrono risposta alla fase post-acuta in ambito territoriale e rappresentano una efficace risposta alla impossibilità di gestire a domicilio condizioni cliniche complesse non acute, per le quali un ricovero ospedaliero non è indicato.

Attualmente ci sono 60 strutture di Cure intermedie (in ospedali di comunità, case di cura, Rsa), con circa 600 posti letto. Nel protocollo si parla di un riequilibrio dei posti letto di Cure intermedie, nei tre setting previsti (low care, residenzialità sanitaria intermedia, residenzialità assistenziale intermedia), per raggiungere una distribuzione omogenea dei posti letto in ogni zona distretto, tenendo conto delle diverse tipologie di setting. Entro il 30 giugno 2021 dovrà essere completato il riassetto dell’offerta di Cure Intermedie residenziali su tutto il territorio regionale.

Sanità di inziativa – Cronicità – Non autosufficienza. Questi temi rappresentano la vera sfida per gli anni a venire. Il livello di anzianità della popolazione ci pone ai primi posti in Europa. Aumenta il numero di malati cronici, anche in relazione all’aumento dell’aspettativa di vita e dell’efficacia dei percorsi diagnostici e terapeutici: in Toscana il 40% della popolazione (quasi un milione e mezzo di persone) ha almeno una patologia cronica. Per questo è fondamentale attrezzare il sistema sanitario e sociale, in previsione di un aumento decisivo dei bisogni di assistenza da parte di una popolazione anziana sempre più numerosa e longeva da un lato, e da una diminuzione dei caregiver familiari dall’altro.

Il protocollo prevede il potenziamento della sanità di iniziativa, impegna le direzioni aziendali a condividere con i sindacati i risultati delle sperimentazioni relative all’infermiere di famiglia e definire un piano di completamento. Quanto alla non autosufficienza, verranno potenziati i Punti insieme, quali canali di ingresso unico per i percorsi di assistenza integrata e nodi principali di un sistema di welfare locale diffuso sul territorio. Il progetto Pronto Badante verrà integrato nel percorso di presa in carico e di assistenza integrata sul territorio.

Nel corso degli ultimi anni, l’utilizzo delle risorse del Fse (per l’asse B stimabili in circa 90 milioni di euro) ha contribuito anche a dare risposte ai crescenti bisogni delle persone non autosufficienti e delle loro famiglie. Nel corso del 2020 sono previsti altri progetti, che esauriscono le risorse della programmazione 2014-2020: servizi di accompagnamento per persone disabili (14 milioni, bando in uscita a febbraio); servizi di accompagnamento al lavoro per persone svantaggiate (15 milioni, bando in uscita ad aprile); percorsi di sostegno alla domiciliarità per persone con limitazione dell’autonomia (9 milioni, bando previsto per marzo).

Aree interne/disagiate. In Toscana sono molte le zone disagiate, montane, di confine e insulari. Sono le cosiddette “aree interne”, zone prevalentemente rurali, caratterizzate da bassa densità abitativa e lontane dai grandi centri urbani. Circa 200 comuni, su 276 complessivi, stanno in territori che hanno le caratteristiche dele aree interne, e occupano una superficie pari al 72% di tutto il territorio regionale, con una popolazione corrispondente al solo 30% del totale.

In tema di assistenza sanitaria, in molti di questi territori sono stati fatti interventi di contrazione o di riconversione di strutture ospedaliere, che non sempre sono stati adeguatamente compensati da un potenziamento dell’assistenza sul territorio. Il protocollo prevede che si attivino appositi confronti tra Regione e sindacati, per mettere in campo progetti che corrispondano ai bisogni della comunità.

Valorizzazione delle risorse umane. Dal 2010 in poi, anche in forza delle norme nazionali, il personale del Servizio sanitario regionale ha subìto una significativa compressione numerica, a fronte di una forte richiesta di aumento di produttività, determinata principalmente dalla trasformazione organizzativa del modello assistenziale. E’ necessario dunque investire sul personale, garantendo una effettiva e tempestiva copertura totale del turnover e prevedendo nuove assunzioni a tempo indeterminato, specie dove sono state realizzate importanti modifiche organizzative o si siano aperti nuovi servizi. Verrà quindi avviato quanto prima un confronto sugli organici con le direzioni generali delle aziende sanitarie. Verrà attivato anche uno specifico tavolo di lavoro, con l’obiettivo di superare le differenze retributive e nelle applicazioni contrattuali che si sono determinate tra le diverse aziende.

Monitoraggio e verifiche. I firmatari si impegnano a fare entro marzo un monitoraggio generale rispetto a tutti i punti del protocollo. Monitoraggio che verrà poi proseguito costantemente fino a giugno 2021, da una commissione tecnica istituita appositamente, che si riunirà mensilmente.

Le dichiarazioni del presidente Enrico Rossi:

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