Sgominata banda ‘ovulatori’ eroina, 31 arresti

La Guardia di finanza del Comando provinciale di Bologna e del Servizio centrale investigazione criminalità organizzata (Scico) ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 31 persone appartenenti a un presunto gruppo criminale che importava eroina attraverso corrieri ‘ovulatori’.

L’operazione si è svolta in Emilia-Romagna, Lombardia, Toscana e Lazio, con un sequestro di beni per circa mezzo milione e numerose perquisizioni. I dettagli sono stati illustrati alle 11 in una conferenza stampa nella sede del comando provinciale di Bologna, via Magazzari 9.

Le fiamme gialle di Bologna e dello Scico si sono avvalse anche del supporto dei comandi territoriali e della sezione aerea di manovra di Grottaglie (Taranto). Le misure sono state eseguite nelle province di Bologna, Reggio Emilia, Ravenna, Pistoia, Arezzo, Brescia, Roma, Monza e Milano, 22 custodie cautelari in carcere e nove obblighi di dimora.

Il gruppo è ritenuto essere ‘di stanza’ nelle province di Reggio Emilia e Bologna. L’operazione ‘Lot Bis’, costituisce l’epilogo di circa due anni di indagini coordinate dai pm Stefano Orsi e Michele Martorelli della Dda, che hanno richiesto le misure disposte dal Gip Domenico Panza.
Tra i dati emersi, una stabile organizzazione del gruppo e consolidati collegamenti con fornitori esteri. L’organizzazione era promossa in particolare da tre fratelli, tutti residenti a Reggio Emilia, di 46, 43 e 35 anni, e faceva arrivare in Italia dal Pakistan, tramite Grecia e Spagna, ingenti quantitativi di eroina, attraverso corrieri che ingerivano gli ovuli, poi espulsi una volta arrivati a destinazione.
Oltre ai destinatari dell’ordinanza, sono stati arrestati nel corso dell’operazione anche 17 corrieri presi in flagranza e droga è stata sequestrata negli scali di Roma Fiumicino, Milano Malpensa, Firenze Peretola, Pisa Galileo-Galilei, Napoli Capodichino e Vienna, ingenti quantitativi di eroina destinati principalmente alla piazza emiliana.

Arezzo, iniziati lavori riapertura Viadotto E45

Anas dovrebbe terminare l’intervento entro una settimana.

Sono partiti i lavori per la riapertura parziale del viadotto Puleto lungo la E45 all’altezza di Valsavignone tra Pieve Santo Stefano (Arezzo) e la Romagna chiuso dallo scorso 16 gennaio dopo il sequestro disposto dal gup del tribunale di Arezzo Piergiorgio Ponticelli a causa delle cattive condizioni di un pilone.

Dopo la notifica della procura di Arezzo datata sabato scorso Anas ha avviato i lavori già appaltati per la manutenzione dell’opera. Parallelamente è scattata la sistemazione dei sensori finalizzati a sondare il traffico (per chiuderlo in caso di pesanti criticità della struttura), delle due corsie centrali che saranno quelle di transito e della segnaletica che indicherà il limite massimo di velocità a 50 oltre alle limitazioni di peso per veicoli fino a 3,5 tonnellate su una sola corsia per ogni senso di marcia.

Se i lavori di Anas procederanno senza intoppi dovuti al maltempo o ad altri fattori, la riapertura è ipotizzabile tra la fine di questa settimana e l’inizio della prossima.

Decreto Sicurezza incostituzionale: Toscana presenta ricorso

La Regione Toscana ha presentato ricorso alla Corte Costituzionale contro il Decreto Sicurezza. Lo stop al permesso di soggiorno umanitario ed il divieto di iscrizione all’anagrafe sarebbero incostituzionali.

La Toscana ha presentato ieri il ricorso alla Corte Costituzionale contro il decreto sicurezza. A motivare il ricorso, spiega una nota, il fatto che il decreto Salvini, poi convertito in legge, “ha cancellato il permesso di soggiorno per motivi umanitari con l’impossibilità di rinnovo per chi già ce l’aveva, ma ha anche vietato l’iscrizione all’anagrafe dei richiedenti asilo, oltre ad aver esteso il Daspo urbano a ospedali e presidi umanitari”. In particolare la Toscana ricorre contro l’articolo 1, decimo comma lettera B ed ottavo comma del decreto 113 del 2018, parlando a nome di oltre sessanta amministrazioni comunali.

Per il governatore Enrico Rossi, “è evidente come in questo modo si ostacoli il soddisfacimento di diritti fondamentali e universali che appartengono alla persona e già ribaditi da più sentenze”, e “c’è anche un problema di sicurezza, perché la cancellazione dei permessi umanitari creerà dei ‘fantasmi’ nella nostre città, visto che non si potranno certo espellere tutti poiché l’Italia non ha accordi di rimpatrio con i paesi di provenienza. Occorre integrare e garantire più diritti, altrimenti si creano tensioni. Facciamo una battaglia su un fondamento di civiltà e la facciamo a testa alta”.

Per l’assessore toscano alla presidenza, con delega all’immigrazione, Vittorio Bugli, con il Dl sicurezza “si ledono e si incide anche sulle competenze regionali e dei Comuni, limitando la possibilità di continuare ad erogare ad esempio servizi, che da questi enti dipendono, in materia sociale e sanitaria, di istruzione e formazione professionale in tutti questi anni erogati. Per questo ricorriamo”.

La Toscana, insieme ad altre Regioni come il Piemonte, l’Umbria e l’Emilia Romagna, aveva  già annunciato il ricorso poco tempo fa.

“Ali per il futuro”: progetto sperimentale da 2,5 milioni di euro contro la povertà educativa

“Ali per il futuro” è il progetto sperimentale, che beneficia di un finanziamento di 2 milioni e mezzo di euro, per il contrasto della povertà educativa dei più piccoli: un progetto costruito sulle esigenze del bambino e della sua famiglia.

Il progetto, selezionato dall’impresa sociale “Con i Bambini” (soggetto attuatore del “Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile”) nell’ambito del bando Prima Infanzia (0-6), si è avvalso di un finanziamento proveniente dalle fondazioni bancarie ed è parte dello stanziamento per azioni sperimentali di prevenzione e recupero, volte a rimuovere gli ostacoli economici, sociali e culturali, che impediscono ai minori di fruire dei processi educativi.

Come capofila, nell’attuazione del progetto, si trova la cooperativa sociale Società Dolce di Bologna, in partnership con diversi soggetti: dalla cooperazione all’Università, dagli enti di ricerca e formazione accreditati alle associazioni e agenzie per il lavoro; in Toscana, invece, a realizzare l’iniziativa, a Firenze, Scandicci (Fi) e Livorno, sarà la cooperativa sociale Arca.

“Ali per il Futuro – spiega Caterina Segata, della cooperativa sociale Società Dolce, responsabile del progetto – è un progetto di contrasto alla povertà educativa che verrà realizzato in Emilia Romagna, Puglia, Toscana e Valle d’Aosta. Attraverso la condivisione di un progetto familiare personalizzato le famiglie con bambini da 0 a 6 anni, che vivono in situazioni di vulnerabilità sociale, verranno accompagnate in un percorso di miglioramento delle condizioni socio economiche e di crescita e benessere per il bambino. Vogliamo rimuovere la disuguaglianza delle opportunità nell’infanzia, abbattendo le barriere che impediscono ai più piccoli di sviluppare competenze e capacità”.

Costruito sulle esigenze del bambino e della sua famiglia, il progetto prevede la presa in carico globale, l’accesso a costo zero a un servizio educativo 0/6 anni e l’attivazione di azioni di sostegno alla genitorialità e al benessere psico-fisico dei bambini.

“In Toscana, – aggiunge Sura Spagnoli, direttore Area Infanzia della cooperativa sociale Arca e responsabile del progetto “Ali per il Futuro” per la Toscana – l’offerta rivolta alle famiglie prevede, distribuiti tra Firenze, Scandicci e Livorno, 6 posti di nido d’infanzia e 5 nei servizi di conciliazione 0-3 anni (centri estivi, supporto familiare pomeridiano ecc.), 2 posti di scuola dell’infanzia e 2 nei servizi di conciliazione 3-6 anni, oltre a laboratori per genitori e bambini, consulenze pedagogiche, attività sportive e socializzanti. Ciascuna famiglia beneficerà dell’intervento per due anni. A Firenze le strutture coinvolte nel progetto sono il nido d’infanzia Il Koala Blu/scuola dell’infanzia Il Koala Verde e il nido d’infanzia Rosso Canarino, tutti nel Quartiere 4; a Scandicci il nido d’infanzia Alberomago in località Badia a Settimo”.

Specifici percorsi di orientamento lavorativo e formazione per i genitori arricchiscono le soluzioni individuate per il nucleo familiare, con l’obiettivo finale di garantire ai bambini condizioni di vita adeguate e durature nel tempo. In Toscana ad attuare i percorsi formativi rivolti ai genitori sarà il Consorzio Pegaso Network.

Le azioni, quindi, rispondono ad una molteplicità di necessità, tutte riconducibili al bisogno-diritto dei bambini di ricevere pari opportunità di crescita e lo fa in modo innovativo, coinvolgendo i genitori, laddove precarietà lavorativa ed economica e povertà educativa marciano di pari passo.

Possono presentare domanda di partecipazione, fino al 30 giugno 2018, i nuclei familiari in possesso di questi requisiti: avere almeno un figlio fino ai 6 anni di età, possedere un Isee in corso di validità pari o inferiore a 15.000 euro, non aver già usufruito del medesimo intervento o di misure affini di sostegno economico. I beneficiari saranno individuati a seguito di una graduatoria e confermati dopo un colloquio con un case manager, nel quale sarà valutata anche la motivazione a partecipare ad un percorso di orientamento al lavoro da parte di uno dei due genitori.

Per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito dedicato: www.aliperilfuturo.it

Alla presentazione di “Ali per il Futuro” che si è tenuta a Firenze presso la sede del Quartiere 4 a Villa Vogel hanno preso parte, oltre a Caterina Segata e Sura Spagnoli, anche Mirko Dormentoni, presidente del Consiglio di Quartiere 4, Elena Capitani, assessore alle Politiche sociali del Comune di Scandicci Marco Parisi, vicepresidente Arca Cooperativa Sociale a r.l., Maria Teresa Serranò, Impresa Sociale CON I BAMBINI, Renzo Colucci, direttore Ente di Formazione Seneca e Gianluca Raimondo, Direttore Agenzia Formativa Pegaso Network.

I partner coinvolti nel progetto sono le cooperative sociali Società Dolce, Arca, PROGES, ICARO, LEONE ROSSO, San Bernardo, Kaleidoscopio; gli Enti di formazione Pegaso Network, SENECA, ARTEMIDE C.Re.S.Co, PROGETTO FORMAZIONE con il supporto scientifico di Università di Bologna (Dipartimento di Scienze dell’Educazione “Giovanni Maria Bertin”), Università di Firenze (Dipartimento di Scienze della Formazione e Psicologia), Arco (Action Research for co-developement) e in collaborazione con Confindustria Emilia e le agenzie per il lavoro LAVORO PIÙ e SYNERGIE.

Arca Cooperativa Sociale è stata costituita nel 1983, con lo scopo di progettare ed erogare servizi sociali, socio assistenziali ed educativi, in forma sia privata che in convenzione con Amministrazioni Pubbliche. Oggi, nell’ambito dell’area infanzia, rappresenta una rete diffusa su tutto il territorio toscano costituita da oltre 580 tra educatori, insegnanti, addetti all’infanzia, cuochi, coordinatori pedagogici, che ogni giorno operano nei nidi d’infanzia e negli spazi gioco educativi e accolgono circa 2000 bambini tra i 3 ai 36 mesi.

Maltempo: Toscana; ancora 3500 utenze senza energia elettrica

Enel anche con gruppi elettrogeni in attesa di riattivare linee.

Sono scese sotto 3.500, in tutta la Toscana, le utenze ancora senza luce dopo l’ondata di maltempo, e in particolare neve e vento, che ieri ha colpito la regione. Circa 2.500 quelle ancora da riattivare in alto Mugello, in provincia di Firenze (1.700 a Fiorenzuola, 500 a Palazzuolo sul Senio, 200 a Marradi). Altri 500 quelli nella montagna pistoiese, a Sambuca, mentre poche decine di famiglie ancora non hanno energia elettrica sulle colline pratesi, e in Casentino dove è stata invece sistemata la situazione a Badia a Prataglia.

In molte località, fa sapere Enel, in attesa di poter ripristinare le linee abbattute dagli alberi e dai rami caduti per il vento e fuori dalla sua competenza, E-distribuzione sta portando dei gruppi elettrogeni. In altri i problemi derivano dalla difficile viabilità di cui si sta occupando la Protezione civile. A Vernio (Prato) oltre che grazie ai gruppi elettrogeni
situazione quasi alla normalità anche per un allacciamento temporaneo con le linee dell’Emilia Romagna.

La Sala di Protezione civile della Città Metropolitana di Firenze segnala che nella mattinata non si sono registrate nevicate sui rilievi anche se la situazione, spiega Angelo Bassi, consigliere della Città Metropolitana delegato alla Protezione civile è ancora ‘pericolosa’ e per questo il consiglio è di mettersi in viaggio solo se strettamente necessario e con le dotazioni invernali.

Prima la siccità, poi la neve e il brusco calo delle temperature rischiano di mandare
definitivamente in tilt la campagna toscana. Lo dice Tulio Marcelli, presidente della Coldiretti regionale, ricordando che l’agricoltura è l’unico settore a far registrare, secondo
l’Istat, “un calo congiunturale del valore aggiunto a causa del clima impazzito che ha avuto effetti devastanti nelle campagne”.

Tutte le principali produzioni sono con il segno meno: “dal crollo del 23% della produzione di mele, all’addio ad una bottiglia di vino su quattro, anche se la qualità è risultata buona, per non parlare dell’olio che quest’anno segna un -50%”, aggiunge.

Non solo. In una nota di Coldiretti si sottolinea come “per pulire le strade e garantire la viabilità, vengono impiegati sempre più molti agricoltori che utilizzano i trattori come
spalaneve e spandiconcime adattati per la distribuzione del sale contro il gelo”, grazie alla convenzione con i Comuni.

“In Toscana si stima un parco macchine di circa 60.000 trattori dei quali almeno 3.000 nelle aree della montagna più facilmente soggette alla neve e alle temperature rigide. I
trattori-spazzaneve che le amministrazioni comunali, enti ed aziende possono utilizzare, grazie alla legge di orientamento (un decreto legislativo del 2001 fortemente voluto da Coldiretti, fondamentale per la multifunzionalità dell’impresa agricola e per l’origine in etichetta dei prodotti agroalimentari) – conclude De Concilio – costituiscono spesso l’unica risorsa per lo svolgimento di attività funzionali alla sistemazione e manutenzione del territorio”.

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