Carburanti: maxi evasione, indagini partite da Pescia

Una maxi evasione fiscale da 30 milioni di euro è stata scoperta dalla guardia di finanza di Pistoia e dall’Agenzia delle dogane nel settore della importazione e commercializzazione di carburanti, nell’ambito di un’operazione denominata ‘Gasoline free’.

Diciassette soggetti residenti in Toscana, Campania e Piemonte, che a seguito della maxi evasione scovata dalla Guardia di Finanza sono stati indagati per associazione a delinquere finalizzata alla commissione di frodi fiscali, hanno ricevuto provvedimenti di misura cautelare: 3 sono in carcere, 3 agli arresti domiciliari e 11 sono sottoposti all’obbligo di dimora.

Sequestrati anche beni per un valore di 20 milioni e 11 società, 8 delle quali risultate fittizie, tutte operanti nel settore dell’importazione e della commercializzazione degli idrocarburi con sede in Toscana, Campania, Lazio ed Emilia Romagna.

Le indagini sono partite da una società di Pescia (Pistoia) considerata “terminale privilegiato” di altre aziende fittizie per evadere l’Iva.

Sorani: “Sostegno alla proposta per Olimpiadi 2032 a Firenze e Bologna”

A favore della candidatura alle Olimpiadi del 2032 proposta dal sindaco di Firenze, Dario Nardella, che vedrebbe una sinergia fra il capolouogo toscano e la città di Bologna, si è espresso il presidente di Confartigianato Firenze, Alessandro Sorani, che la considera “una scelta per il futuro di due città all’avanguardia”.

“La buona politica è quella che quando fa scelte cerca non di guardare alle prossime elezioni ma alle prossime generazioni. Per questo la proposta del sindaco di Firenze Dario Nardella per le Olimpiadi 2032 da ospitare fra Firenze e Bologna ci piace e ci convince e per quello che ci riguarda siamo a disposizione di Palazzo Vecchio per dare il nostro sostegno nei modi che si riterrà è più opportuno” è il commento di Alessandro Sorani sull’idea del sindaco di Firenze sulle Olimpiadi estive da organizzare in coppia con Bologna fra 12 anni.

“L’alleanza di Firenze con Bologna e più in generale della Toscana con l’Emilia Romagna – spiega il presidente di Confartigianato Firenze – è davvero la carta vincente per andare al confronto con il Comitato Olimpico Internazionale e riportare in Italia i Giochi Olimpici Estivi che ci mancano da 60 anni. Dalla nostra non abbiamo solo un patrimonio storico, artistico, culturale e ambientale imparagonabile, ma anche due centri di eccellenza per capacità produttive, attrattività, sostenibilità e efficienza amministrativa”.

“Non mi stupisce quindi che il sindaco di Bologna Merola e anche il presidente dell’Emilia Romagna Bonaccini abbiano immediatamente compreso la portata della sfida lanciata da Nardella accettandola di buon grado. Perché è evidente che sarebbe una grande occasione di sviluppo per tutto il territorio e per le comunità e le imprese che vi vivono e vi operano” conclude Sorani.

‘Ndrangheta: Dia Firenze confisca beni per un milione a imprenditore

La Dia di Firenze ha confiscato beni per oltre un milione di euro nei confronti dell’imprenditore Gaetano Blasco, ritenuto esponente della ‘Ndrangheta in Emilia-Romagna, attualmente detenuto.

Il provvedimento, emesso dal Tribunale di Bologna e effettuato dalla Dia di Firenze, attribuisce carattere definitivo al sequestro già effettuato nel dicembre 2018 e sottopone Blasco a misura di sorveglianza speciale, per cinque anni, con l’obbligo di soggiorno nel comune di residenza. Complessivamente la confisca ha riguardato quattro società, un immobile a Reggio Emilia, sette beni mobili registrati e nove rapporti bancari tra conti correnti, libretti di deposito e dossier titoli.

Nato a Crotone nel 1962, poi trasferitosi a Reggio Emilia a fine anni ’90, Blasco – si legge in una nota della Dia – si è affermato come elemento di spicco del sodalizio ‘ndranghetistico emiliano, fino a quando nel 2015 è stato tratto in arresto nell’ambito dell’Operazione Aemilia per il reato di associazione di tipo mafioso e per altri crimini aggravati da metodo e agevolazione mafiosa, reati per cui ha ricevuto condanne per 38 anni complessivi.

Le indagini economico-patrimoniali condotte dalla Dia sull’imprenditore e suoi familiari, coordinate dal sostituto procuratore della Dda di Bologna Beatrice Ronchi, corroborate da dichiarazioni di collaboratori di giustizia, hanno consentito di far luce su un patrimonio immobiliare e finanziario ritenuto sproporzionato rispetto alle capacità reddituali dichiarate.

Maltempo: colonna mobile Regione Toscana a Modena per allerta rossa

I volontari delle Misericordie toscane, che fanno parte della colonna della protezione civile della Toscana, sono partiti questa notte per raggiungere l’Emilia Romagna, dove è allerta rossa per rischio esondazioni e frane sulla pianura centrale, mentre sul resto della regione è allerta arancione. I volontari avranno compiti di osservazione sulla tenuta degli argini. Il picco atteso per la serata.

Hanno preso posizione all’alba di stamani lungo gli argini dei corsi d’acqua emiliani, in particolare a Marzaglia sul Secchia, in provincia di Modena, i volontari delle Misericordie toscane partiti questa notte alle 4 per portare aiuto alle zone dell’Emilia in allerta rossa. Due le squadre partite, con 7 volontari, fuoristrada e l’attrezzatura necessaria, dalle Misericordie di Lastra a Signa (FI) e Quarrata (PT), all’interno della colonna della protezione civile della Regione Toscana.

I maggiori problemi riguardano gli argini dei corsi d’acqua, già provati dalle precedenti perturbazioni. Nella giornata di oggi sono previste piogge intense e quindi si è deciso di aumentare la sorveglianza sugli argini per non trovarsi scoperti in caso di rotture. Le squadre saranno posizionate in postazioni di osservazione. Il momento critico per le piene è atteso per il tardo pomeriggio.

Viadotto E45, governo nega stato d’emergenza

‘Non è situazione imprevista’. Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna: ‘motivazioni incredibili’.

La presidenza del consiglio ha negato la concessione dello stato d’emergenza nazionale per i disagi provocati dalla chiusura del viadotto del Puleto, sulla E45, nell’Aretino. Ne dà notizia il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini: la decisione è stata comunicata dal dipartimento della Protezione civile di Palazzo Chigi con una lettera ai presidenti delle Regioni Toscana, Emilia-Romagna e Umbria. Il viadotto era stato chiuso dalla Procura di Arezzo a metà gennaio scorso per rischio di cedimento, poi parzialmente riaperto. I presidenti delle tre regioni coinvolte avevano chiesto lo stato d’emergenza nazionale. Il provvedimento non è stato assunto perché non si sarebbe in presenza di una situazione “imprevista e imponderabile” e perché i problemi sollevati dovrebbero essere risolti “in via ordinaria” dagli enti competenti. Quanto poi all’assistenza alla popolazione, si tratterebbe di attività “limitate” e quindi, anche in questo caso, da attuare “in via ordinaria”, così come sulle misure di sostegno alle attività economiche, che “non possono essere ricomprese nelle categorie di intervento” previste nelle norme di riferimento.

“Dopo due mesi e mezzo dalla chiusura del viadotto – dice Bonaccini – questa comunicazione rappresenta la prima risposta formale che riceviamo dal Governo e si tratta di un no con motivazioni che appaiono francamente incredibili. Quasi che non fosse successo nulla di grave, tutto normale o quasi, e comunque risolvibile in quattro e quattrotto. E come se quanto hanno vissuto le famiglie e gli studenti, e purtroppo stanno ancora vivendo imprese e lavoratori non fosse degno di attenzione e di nota del Governo. Disagi modesti dunque, a dire del Governo”.

“Dopo il silenzio e le promesse non mantenute sugli ammortizzatori sociali, oggi arriva una risposta che giudichiamo non solo sbagliata, ma quasi offensiva. Un invito ad arrangiarsi a territori e comunità locali – dice Bonaccini – noi siamo certamente abituati a rimboccarci le maniche: ai primi 250 mila euro stanziati nell’immediato ne abbiamo aggiunti altrettanti nell’attesa che il Governo onorasse gli impegni attesi. Su quanto successo al viadotto, nella lettera della Presidenza del Consiglio viene poi indicata, come causa, ‘una condizione di cronico ammaloramento generato da mancati interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. Anche questo lascia senza parole – prosegue Bonaccini- si lamenta la mancata manutenzione, come se l’infrastruttura in questione non fosse statale; e quando si dice che la situazione non era imprevista e imponderabile, vien da chiedere: a chi spettava monitorare, prevedere e ponderare?”.

“Noi – conclude – rimarremo accanto alle comunità colpite, ai cittadini e alle imprese, senza bisogno che qualcuno ce lo indichi. Quando poi anche il Governo vorrà testimoniare un gesto di attenzione e vicinanza ce lo faccia sapere, non sarà mai troppo tardi”.

‘Banda dei parcometri’, arrestato ultimo componente

Preso il quarto uomo della banda che nel 2017 perpetrò molteplici furti ai parcometri del centro-nord Italia, tra cui quelli della Toscana.

L’arresto ieri pomeriggio all’aeroporto di Ciampino da parte dei carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Osimo, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere del gip di Ancona: si tratta di un 38enne, con precedenti, accusato associazione per delinquere finalizzata ai furti in danno di parcometri.

Da maggio a ottobre 2017 il gruppo aveva messo a segno una serie di colpi nelle Marche, Abruzzo, Emilia Romagna, Toscana, Veneto e Lombardia: 12 quelli addebitati all’arrestato. La banda arrivava al contenitore dei soldi dopo avere forato con il trapano il box del parcometro.

Tre componenti erano stati arrestati il 31 ottobre 2017, il 38enne era riuscito a far perdere le proprie tracce. Destinatario di mandato di arresto europeo, è stato fermato il 4 marzo in Romania durante un controllo di polizia e trattenuto per essere poi estradato in Italia. Ora è rinchiuso nel carcere di Rebibbia.

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