Toscana, aumenta la raccolta dei rifiuti tecnologici Raee

Firenze, sono 29.363 le tonnellate di rifiuti tecnologici raccolti in Toscana nel 2019. È quanto emerge dal rapporto annuale 2019 del Centro di coordinamento Raee.

Rispetto al 2018, spiega una nota, la raccolta in Toscana registra una crescita del 10,1%, tra le migliori d’Italia, ma non sufficiente a far conservare alla regione il primo posto nel Centro Italia per quantitativi avviati a corretto trattamento.

Meglio fa il Lazio che con sole 184 tonnellate in più conquista il primato nell’area di riferimento. Anche la raccolta pro-capite migliora e raggiunge i 7,87 kg per abitante, in forza di un incremento del 10,3%, il secondo miglior risultato in Italia centrale e tra i più performanti a livello nazionale, che consente alla regione di confermarsi come migliore nell’area di riferimento.

A livello di tipologie, i grandi elettrodomestici bianchi (R2) crescono del 10%, per un totale di 12.343 tonnellate, pari al 42% della raccolta complessiva. Molto più contenuta la raccolta dei grandi elettrodomestici del freddo e clima (R1)a quota 6.880 tonnellate.

I piccoli elettrodomestici e consumer electronics (R4) toccano le 5.517 tonnellate grazie a un incremento del 23,6% rispetto al 2018. Ancora più contenuta la raccolta di Tv e monitor (R3) pari a 4.503 tonnellate (15,3%).

Non eccellenti, ma in forte incremento (+19%), i dati relativi alle sorgenti luminose (R5) che raggiungono le 120 tonnellate. A livello provinciale chi raccoglie i maggiori quantitativi di Raee è Firenze con 7.211 tonnellate, ma è l’unica a segnare un calo rispetto al 2018 (-6,7%). A livello di raccolta pro capite, il primato va alla provincia di Prato con 9,88 kg/ab (+33,3%).

“La Toscana presenta dati di raccolta RAEE assai lusinghieri e risultati in alcune province di assoluta eccellenza: su tutte spiccano Prato e Pistoia – afferma il direttore generale del Centro di coordinamento Raee Fabrizio Longoni -. Fatta eccezione per il dato pro capite di Massa Carrara che non raggiunge la media nazionale, tutte le restanti province evidenziano risultati positivi”.

Sversamento olio combustibile nel fiume Bisenzio

Vaiano, nel pomeriggio di domenica scorsa tecnici ARPAT in servizio di pronta disponibilità, allertati dalla centrale operativa della Protezione civile, sono intervenuti nel comune del comune in provincia di Prato, in località la Briglia, per uno sversamento di idrocarburi nel Bisenzio.

Sul posto dello sversamento, erano già intervenuti i vigili del fuoco che avevano rilevato l’origine dello sversamento in un’area interna ad un fabbricato industriale dismesso da tempo.

“È stato individuato un piccolo serbatoio – spiega una nota – posto in alto, contenente probabilmente olio combustibile, collegato ad una tubazione con una perdita ed ha fatto trafilare il prodotto, che è percolato attraverso il muro a ridosso del fiume, per cui la frazione più leggera è arrivata fino alle acque del vicino Bisenzio. Arpat sottolinea che il materiale arrivato nelle acque del fiume, comunque non era in grande quantità, ma piuttosto un velo superficiale. I vigili del fuoco hanno buttato del materiale assorbente per bloccare la perdita dal terreno, che continua a trasudare e che quindi dovrà essere messo in sicurezza”.

Il Dipartimento ARPAT di Prato, in collaborazione con l’Amministrazione comunale, individuerà la proprietà dell’area, disponendo le azioni necessarie per la messa in sicurezza e la rimozione dei materiali potenzialmente inquinanti presenti in loco.

Luigi Pecci di Prato, il museo riapre in piena sicurezza

?Prato, Il Centro per l’Arte contemporanea Luigi Pecci di Prato riapre oggi accogliendo nuovamente i suoi visitatori, in piena sicurezza e con una ricca programmazione: dalla proroga di The Missing Planet alla nuova video installazione Interregnum di Adrian Paci; dalle dieci bandiere d’artista realizzate per Centro Pecci Extra al progetto KENE/Spazio, alla mostra dedicata a Ren Hang, che inaugurerà il 4 giugno.

Per essere ancora più aperti alla città e ai visitatori, l’ingresso del Museo Luigi Pecci, fino al 3 giugno, sarà gratuito per tutto il museo. Dal 4 giugno e per tutta l’estate sarà a pagamento solo la mostra di Ren Hang, con biglietto ridotto. L’orario di apertura sarà dalle 12.00 alle 20.00, dal giovedì alla domenica.

“Ripartiamo dalla Cultura” come direbbe Jean Monnet, padre fondatore dell’Europa. Dopo l’emergenza di questi mesi, il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato è pronto ad accogliere il suo pubblico, un segnale importante non solo per la città ma anche per la Toscana, una regione ricca non solo di storia ma di progetti e istituzioni contemporanee innovative. Mai come adesso è fondamentale guardare al futuro come nuova opportunità di crescita culturale e sociale – dichiara il Presidente del Centro, Lorenzo Bini Smaghi.

Dopo 10 settimane di chiusura, gli spazi sono stati sanificati e riorganizzati secondo le indicazioni delle autorità, con tutti i presidi di protezione personale necessari, mentre le caratteristiche dell’edificio, con più di 8000 mq di spazi e grandi sale, renderanno semplice il distanziamento fisico e la gestione contingentata del flusso di visitatori che comunque non potranno essere più di 60 contemporaneamente.

“Oltre che un luogo sicuro – afferma la direttrice del Luigi Pecci, Cristiana Perrella – ci piacerebbe che il museo fosse percepito, ora più che mai, come uno spazio aperto e accogliente anche per chi non ci è mai venuto prima. Per questo abbiamo deciso l’ingresso gratuito e abbiamo lavorato per ripartire con un programma ricco e nuove proposte, curando molto tutte le forme di mediazione e partecipazione, sperimentandone di nuove e dedicando più spazio ai servizi educativi e alle sale lettura”.

Il museo riapre con la mostra – prorogata fino al 23 agosto – THE MISSING PLANET, visioni e revisioni dei “tempi sovietici” dalla collezione del Centro Pecci e da altre raccolte, a cura di Marco Scotini e Stefano Pezzato e con progetto di allestimento di Can Altay. Dalla Russia alle province baltiche, caucasiche e centro-asiatiche, un’immersione nelle ricerche artistiche sviluppate dagli anni Settanta a oggi nelle ex repubbliche sovietiche che parte dalla rilettura del ricco nucleo di opere dedicate a quest’area geografica nella collezione del Centro Pecci.

In occasione della riapertura, in dialogo con la mostra viene presentata la video installazione di Adrian Paci (Scutari 1969) Interregnum, un montaggio di sequenze di funerali di dittatori comunisti di diverse nazionalità ed epoche, recuperate dagli archivi di stato o dalle trasmissioni televisive nazionali albanesi.

Interregnum mostra uomini, donne, bambini ripresi in primo piano, in lacrime, oppure da lontano, in code chilometriche: la morte di un leader libera il dolore dei singoli che, dice l’artista albanese, “non era contemplato nella società comunista”.

La riapertura è anche l’occasione per presentare nelle sale del museo Extra Flags, le dieci bandiere d’artista realizzate per Centro Pecci Extra, il progetto che, con contenuti digitali e nuove produzioni, ha tenuto viva la programmazione del museo durante i mesi di lockdown. Realizzate da Marinella Senatore, Nico Vascellari, Marzia Migliora, Eva Marisaldi, Flavio Favelli, Marcello Maloberti, Elisabetta Benassi, Massimo Bartolini, Elena Mazzi e Andreco, queste bandiere si sono avvicendate con cadenza settimanale sul pennone davanti al museo, segno di resistenza e di speranza inviato nel mondo reale, nei giorni in cui sembrava che l’orizzonte digitale fosse l’unico praticabile.

Le bandiere saranno il punto di partenza di un laboratorio dedicato ai più giovani, che avrà luogo nelle due sale espositive che sono state trasformate in aule didattiche, per accogliere da subito e in sicurezza i bambini e le loro famiglie. Sempre ai bambini e ai ragazzi è dedicato anche KENE/Spazio, il progetto promosso da Fondazione Pianoterra Onlus, a cura di Sara Alberani, dell’artista ivoriano Mohamed Keita, in mostra fino al 31 maggio.

Kené è un luogo di didattica, di cooperazione e conoscenza, che forma i giovani del Mali attraverso la fotografia. La mostra presenta le opere realizzate dagli allievi del laboratorio di Mohamed Keita a Bamako.

Luigi PecciA partire dal 4 giugno, inoltre, fino al 23 agosto 2020 l’offerta espositiva sarà arricchita dalla prima mostra italiana dedicata all’acclamato fotografo e poeta cinese Ren Hang, tragicamente scomparso a neppure trent’anni. L’artista, che non ha mai voluto essere considerato un artista politico – nonostante le sue fotografie fossero ritenute in Cina pornografiche e sovversive – è noto soprattutto per la sua ricerca su corpo, identità, sessualità e rapporto uomo-natura, che ha per protagonista una gioventù cinese nuova, libera e ribelle.Nella mostra al Centro Pecci verrà esposta una selezione di scatti provenienti da collezioni internazionali, capace di restituire tutta l’intensità della sua poetica.

Al coinvolgimento attivo della comunità locale nell’interpretazione del patrimonio del Centro Pecci sarà dedicata una call pubblica, lanciata in occasione della riapertura, per co-progettare uno strumento digitale per la visita autonoma del museo dedicata alle famiglie con bambini dai 6 ai 12 anni. Adulti e bambini che vorranno partecipare saranno coinvolti attivamente da esperti e facilitatori nell’ideazione di un prototipo per una guida multimediale per le famiglie, uno strumento innovativo che potrà essere scaricato per visitare in autonomia e in sicurezza il Centro, alla scoperta dell’architettura del museo, del suo giardino delle sculture e delle sue collezioni. L’attività di progettazione partecipata, in linea con i protocolli di sicurezza, si svolgerà all’aperto, nel giardino antistante il museo.

La riapertura del 21 maggio segna anche la conclusione di Centro Pecci Extra, il programma quotidiano di contenuti culturali della Web Tv del museo realizzato durante il lockdown. L’attenzione alla produzione di contenuti digitali e l’attività online, manterranno comunque un ruolo centrale anche in futuro e non solo attraverso la Web Tv.

“Nei prossimi mesi – ricorda la direttrice – il rapporto fisico con i nostri spazi sarà riservato principalmente a un pubblico di prossimità e questa sarà un’occasione importante per aumentare la familiarità dei cittadini con il museo e rafforzare una dimensione territoriale. Altrettanto importante sarà rimanere connessi al mondo. Da questo punto di vista l’uso dello spazio digitale sarà uno dei contesti in cui alimentare il pensiero critico e il confronto con la scena culturale globale, oggi che la condivisione di pensieri, contenuti, esperienze è più essenziale che mai e può generare nuovi scenari per l’arte nazionale e internazionale”.

Alla conferenza stampa di riapertura la Vicepresidente e Assessore alla Cultura della Regione Toscana, Monica Barni, il Sindaco del Comune di Prato Matteo Biffoni, il Presidente della Fondazione per le Arti Contemporanee in Toscana Lorenzo Bini Smaghi, e la Direttrice del Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, Cristiana Perrella.

Gimmy Tranquillo ha intervistato la direttrice Perrella e la vicepresidente Barni:

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2020/05/200521_00_RIAPERTURA-PECCI_PERRELLA-PECCI.mp3?_=1

Studiosa toscana premiata dall’Accademia del Belgio

Prato, l’Accademia del Belgio ha premiato come più promettente giovane scienziato dell’anno, per i suoi studi sull’antrace, Antonella Fioravanti, 37 anni, questo premio non era mai stato assegnato prima ad una straniera.

“Faccio tanti complimenti ad Antonella, ma vorrei anche dirle che la sua storia di giovane studiosa è non solo una testimonianza preziosa del valore della formazione, ma anche un bellissimo spot per far comprendere cos’è la migliore Europa, come racconta il suo curriculum con gli studi a Firenze, a Lille, a Parigi, a Bruxelles”. Così la vicepresidente della Regione Toscana e assessora a cultura e università, Monica Barni, commenta la notizia del riconoscimento dell’Accademia del Belgio.

“Questo successo – continua Barni – viene in un momento del tutto particolare, segnato dagli effetti dalla pandemia, ed assume un significato ancora più importante, mostrando quanto sia necessario per l’umanità il lavoro di ricerca della scienza. Auguro ad Antonella – conclude – di proseguire nella sua brillante carriera di ricercatrice e di continuare a testimoniare il valore dello studio e della capacità formativa del sistema universitario italiano ed europeo”.

Antonella ha ottenuto la laurea magistrale in biologia all’Università di Firenze nel 2010 con il massimo dei voti e ha poi proseguito i suoi studi in Francia e in Belgio, dove oggi è ricercatrice alla Vrije Universiteit di Bruxelles.

23 nuovi casi positivi coronavirus in RSA a Prato

Prato, ci sono 23 nuovi casi positivi tra degenti e operatori della RSA, Casa Serena a Mezzana.

In particolare, tra i 23 nuovi casi, sono risultati positivi 14 ospiti sui 31 che attualmente abitano nella struttura e 9 operatori tra cui 3 suore infermiere.

Nella struttura, di proprietà della parrocchia di San Pietro a Mezzana, erano già stati effettuati tamponi agli ospiti e test sierologici tra gli operatori alla fine di marzo, quando si erano già registrati tre morti e 6 ricoveri per coronavirus.

In quell’occasione il risultato era stato di 7 anziani contagiati. Ma domenica scorsa, quando un’anziana degente, è stata trasportata all’ospedale per una caduta accidentale, il tampone che le è stato effettuato in via cautelare ha dato esito positivo.

È dunque scattata la procedura dell’Asl Toscana Centro, che ha fatto di nuovo i tamponi facendo aumentare sensibilmente i casi. Gli anziani positivi sarebbero ad ora tutti in buone condizioni di salute.

I 9 operatori contagiati sono già in isolamento domiciliare. Nel corso della giornata l’Asl si confronterà con la direzione della RSA per comprendere se creare una task force e gestire direttamente la struttura come è accaduto per altre case di riposo.

Codacons, esposto su RSA Prato, ‘omicidi colposi’

Prato, il Codacons ha fatto un esposto alla procura sulla gestione della RSA (Residenza Sanitaria Assistita) di Comeana dove dall’inizio dell’emergenza sono morti cinque anziani ospiti per Coronavirus e numerosi altri sono risultati positivi.

In realtà la procura di Prato ha già aperto un fascicolo conoscitivo nei giorni scorsi, ma nell’esposto del Codacons si chiede di estendere le indagini e di procedere per il reato di epidemia e omicidio plurimo doloso con dolo eventuale.

Sulla vicenda di Comeana avevano chiesto aiuto anche i sindaci di Carmignano, Edoardo Prestanti, e di Poggio a Caiano, Francesco Puggelli, comuni viciniori, che avevano scritto due volte alla Regione Toscana, all’assessore regionale alla Sanità e alla Asl Toscana Centro per prendere provvedimenti per limitare al più presto il contagio. Attualmente gli anziani contagiati nella struttura e superstiti sono 14, di cui tre trasferiti nella struttura per le cure intermedie ricavata dalla Asl nell’ex ospedale di Prato. Altri 14 sono i contagiati tra gli operatori sanitari.

Il presidente del Codacons Carlo Rienzi spiega che “il dolo eventuale si verifica quando un soggetto pone in essere un comportamento accettandone i rischi e le conseguenze che, seppur non voluti, appaiono possibili. Nel caso specifico le tante carenze sul fronte delle misure a tutela degli anziani ospiti della Rsa e decisioni che erano certe condanne a morte per gli anziani hanno di fatto reso pressoché certo il verificarsi dei decessi all’interno della struttura, allo stesso modo di un ubriaco che, consapevolmente, si mette alla guida di un’auto e provoca un incidente con morti e feriti”.

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