Sindacati, il 22 aprile scioperano le guardie ai fuochi nel porto di Livorno

Sciopero per l’intera giornata del 22 aprile e un presidio davanti all’ingresso del terminal Darsena Toscana, delle guardie ai fuochi del porto di Livorno per la salvaguardia dei dipendenti della Sicurmare.

A indirlo le segreterie provinciali di Filt Cgil e Uiltrasporti Uil spiegando che “una parte dei 24 dipendenti dell’azienda Sicurmare che si occupano di presidiare le banchine in occasione dello scarico di merci pericolose e infiammabili è a rischio esubero e noi non possiamo accettarlo”. Giuseppe Gucciardo (Filt Cgil) e Massimo Marino (Uiltrasporti Uil) sottolineano, in una nota, che “ad avere un impatto negativo in termini di taglio di turni di lavoro è soprattutto la decisione della capitaneria di porto di Livorno di modificare l’ordinanza che stabilisce l’assetto operativo da tenere in quelle banchine dove si scaricano merci infiammabili, modifica che impatta soprattutto sulle attività effettuate presso la banchina del Costiero Gas. Il nuovo testo, varato nei mesi scorsi, prevede infatti che in banchina debbano essere presenti due guardie ai fuochi e tre vigili del fuoco: l’ordinanza originaria prevedeva invece la presenza di tre guardie ai fuochi e due vigili del fuoco. Chiediamo pertanto a gran voce che il numero di guardie ai fuochi torni ad essere quello originario”. “A mettere a rischio una parte importante di turni di lavoro – aggiungono – è anche la decisione dei vertici della raffineria Eni di Stagno di procedere alla riconversione in bioraffineria, con tutto ciò che ne consegue in termini di riduzione della frazionatura di idrocarburi e dunque di riduzione di traffico di navi con questo tipo particolare di carichi”.

Via ai lavori per il nuovo porto turistico a Livorno, investimento da 15 mln di euro

Iniziano i lavori di costruzione del nuovo porto turistico di Livorno per un totale di 815 posti barca e un investimento stimato che si aggira sui 15 milioni di euro.

Saranno Azimut Benetti, leader globale del settore nautico, e D-Marin, gestore di una selezione delle migliori marine al mondo, a dare il via dunque all’intervento per il nuovo marina che diventerà una delle più importanti destinazioni del Mediterraneo. I lavori per step cominceranno a metà del 2024, per arrivare alla metà 2026 alla realizzazione completa. Il progetto è stato presentato questa mattina nella sala delle cerimonie del Comune alla presenza del sindaco di Livorno Luca Salvetti, di Massimo Vitelli, fondatore di Azimut Benetti e di Nicolo, Caffè direttore generale di D-Marin Italia. Nel progetto -, che prevede il rinnovamento delle banchine della Darsena Nuova e del Mediceo, la stesura dei nuovi pontili, la realizzazione di spazi incontro e strutture di intrattenimento con più di 280 mq riservati a ristoranti e bar e 250 mq a uffici -, saranno utilizzati elementi naturali come alberi e siepi al posto delle recinzioni, pannelli solari e un sistema di recupero delle acque piovane per l’irrigazione delle aree verdi. “Venti anni fa questa città – ha detto Salvetti – si è trovata a cambiare la visione del comparto del vecchio Cantiere Orlando, da una parte oggi c’è Azimut che produce yacht e che ogni giorno impiega più 2mila persone al lavoro, poi la seconda rivoluzione che è la parte commerciale e residenziale con la galleria delle Officine storiche, e ora il terzo tassello, quello del porto turistico che dobbiamo avere la forza di immaginare in modo diverso: un progetto che fa veramente fare salto di qualità alla città che ci permetterà di avere nuovi ingressi di persone da fuori e che allo stesso tempo sarà a servizio dei livornesi”. “Siamo arrivati alla conclusione di questo progetto che sogno da vent’anni – – ha detto Vitelli -. Qui abbiamo il più bel cantiere del mondo, mancava il porto il che non significa solo porto turistico, ma aver dato sistemazione a soggetti che stavano in situazione precaria ovvero Yacht club, Marina militare e Lega navale. Vivranno in un contesto internazionale, positivo e innovativo. Il sindaco è stato straordinario in questi cinque anni, ha capito il progetto di abbellimento della città. A gestire il porto turistico sarà D-Marine che sta creando una catena di porti e nel mondo ne ha 26”.

Al Porto di Livorno sequestrate 126 tonnellate di mangimi per animali

Livorno, i funzionari dell’Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli (ADM) della città portuale, con il supporto del personale dell’Ufficio Veterinario Adempimenti Toscana – Posto di Ispezione Frontaliera Livorno/Pisa, hanno operato un sequestro amministrativo finalizzato alla confisca di 126.380 kg di mangimi per animali in esportazione per la Nigeria, per divieti connaturati all’esportazione, trasportati all’interno di cinque container.

Si tratta di una partita di mangimi dichiarata come “mangime per animali da compagnia”, o pet food, contenente il 25% di PAT – Proteine Animali Trasformate di ruminanti, selezionata come CD (controllo documentale) dal Circuito Doganale di Controllo ma elevata a VM (verifica fisica della merce) dall’Ufficio delle Dogane di Livorno perché la documentazione presentata ingenerava perplessità e non era ritenuta esaustiva e soddisfacente.

Dalla verifica fisica è poi emersa una evidente criticità in merito alle etichettature poste sui sacchi del mangime, che indicavano la dicitura “raw material for production of animal feed” – ovvero “materia prima per la produzione di mangime per animali”, dunque un’indicazione generica, senza che fosse specificata la destinazione all’utilizzo per la produzione di pet food. Inoltre la merce presentava le componenti disaggregate, non particolarmente polverulente e fortemente sgrassate, tali da renderle difficilmente utilizzabili direttamente come cibo per animali.

Tale mangime, per le caratteristiche evidenziate e rilevate all’atto della verifica, avrebbe potuto essere utilizzato dal destinatario come mangime per animali da reddito, come per esempio pesci da acquacoltura o animali da allevamento. I Regolamenti di settore però  vietano l’esportazione di mangimi contenenti PAT di ruminanti, tranne nei casi in cui il mangime sia un mangime finito e destinato esclusivamente agli animali da compagnia.

Il motivo di tale divieto è da individuare nel rischio che le PAT di ruminanti potrebbero contenere il morbo della BSE, più noto come ‘mucca pazza’, e dunque entrare prima nella catena alimentare degli animali da reddito, allevamenti e acquacoltura, e poi nella catena alimentare umana, contagiando così gli esseri umani col morbo della BSE.

Al termine del controllo all’esportatore è stata comminata una sanzione amministrativa.

Incidente sul lavoro: morto operaio in porto a Livorno

Incidente mortale sul lavoro nel porto di Livorno dove ha perso la vita un operaio 51enne a bordo di una nave della compagnia Moby attraccata alla Calata Carrara.

L’incidente è accaduto oggi verso le 10.30 al porto di Livorno. Nonostante i tentativi di rianimazione dei volontari della pubblica assistenza, il medico non ha potuto far altro che constatare il decesso dell’uomo. Sul posto è intervenuto anche il pm di turno e la capitaneria di porto oltre all’ispettorato del lavoro della As.

Secondo una prima ricostruzione della polizia di frontiera intervenuta sul posto, l’uomo, dipendente Moby, originario di Torre del Greco (Napoli), stava effettuando delle manovre alla guida di un muletto nel garage della nave quando si è mossa parte della struttura di un ponte elevatore che lo ha colpito alla testa.

Cordoglio ai familiari del lavoratore deceduto oggi nel porto di Livorno. Lo esprimono i sindacati Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti di Livorno. Le organizzazioni sindacali, in una nota, stigmatizzano “l’ennesima perdita di una vita umana in attività di lavoro, ed in attesa della ricostruzione degli eventi da parte delle autorità preposte siamo pronti a mettere in campo tutte le iniziative possibili per mitigate al massimo i rischi di infortuni e morti sul lavoro”.

“Ho appreso del tragico incidente al porto di Livorno in cui ha perso la vita un operaio, un uomo di Torre del Greco di 51 anni. Ai suoi familiari e amici va tutta la mia vicinanza. La magistratura ha aperto un’inchiesta e mi auguro che possa far luce al più presto sull’accaduto, individuando eventuali responsabilità”. Lo scrive il sindaco di Livorno Filippo Nogarin su facebook.

“Dopo la tragedia al deposito costiero del 2018 in cui persero la vita due lavoratori – sottolinea Nogarin -, a distanza di un anno siamo ancora a piangere un morto in porto. Da allora abbiamo siglato un protocollo per la sicurezza sul lavoro in banchina. Le regole ci sono. Vanno applicate con rigore.”

“Non dobbiamo e non possiamo rassegnarci al ripetersi di questi eventi tragici, che mai accadono per caso, che tante volte si potevano evitare. Bisognerà attendere per comprendere l’esatta dinamica e sarà compito delle autorità marittime e della magistratura chiarire quanto è accaduto ed accertare eventuali responsabilità. Ma occorre anche ribadire che la sicurezza sui luoghi di lavoro non può essere un tema che riemerge solo in queste occasioni, al contrario esso deve essere fissato in cima all’agenda del fare di tutti”. Lo afferma il consigliere regionale Pd Francesco Gazzetti in merito all’incidente mortale sul lavoro avvenuto a Livorno.

“Come ha fatto la Regione Toscana – aggiunge Gazzetti – che, anche a seguito dell’incidente in cui persero la vita due operai nel marzo 2018, si fece promotrice di un protocollo per la promozione della sicurezza del lavoro nel porto di Livorno e negli stabilimenti industriali dell’area portuale, che prevede un piano annuale delle attività”.

Per l’esponente Pd, “certamente la tragedia di oggi ci dice che ancora non basta e che occorrerà ancora moltiplicare gli sforzi. Nell’esprimere cordoglio e vicinanza ai familiari dell’operaio deceduto ed ai suoi compagni di lavoro – conclude Gazzetti -, riconfermo l’impegno personale e del gruppo consiliare Pd affinché la sicurezza sul lavoro sia un punto prioritario della nostra azione di governo.”

“Ancora un morto sul lavoro a Livorno. Ancora una volta nel porto. Non si può andare avanti così: quel porto non può diventare un cimitero all’aria aperta” Lo scrive su twitter Nicola Fratoianni de La Sinistra, dopo l’ennesimo infortunio mortale su un posto di lavoro avvenuto questa mattina nella città toscana. “Rispetto delle norme di sicurezza, prevenzione – conclude il leader di SI – diritti dei lavoratori non possono essere parole vuote ma impegni concreti.”

“Questa mattina un lavoratore di 51 anni è morto in porto nell’esercizio della sua attività professionale sulla nave Moby Kiss. Sono andata alla Calata Carrara dove è avvenuto il fatto e voglio porgere, seppur in questa forma indiretta, le mie condoglianze alla famiglia di questa persona, deceduta sul posto di lavoro”. Lo afferma Stella Sorgente, vicesindaco di Livorno e candidata a sindaco per le prossime amministrative, in merito all’incidente mortale sul lavoro.

“Una morte bianca inaccettabile come tutte le morti bianche – conclude Stella -. Mi auguro che la magistratura possa fare piena luce su quanto accaduto.”

Exit mobile version