Porti Toscana, +7,3% merci movimentate in un anno

Nel 2018 movimentate 44 milioni di tonnellate (+7,3%). Dati su merci diffusi oggi alla prima uscita del nuovo Commissario Verna.

I porti dell’Autorità di sistema portuale dell’Alto Tirreno (Livorno, Piombino, e i porti elbani di Portoferraio, Rio Marina e Porto Cavo) hanno movimentato complessivamente, nel 2018, 44 milioni di tonnellate di merce, facendo segnare una crescita del 7,3% nel tonnellaggio complessivo, con segni più davanti a quasi tutti gli indicatori di traffico, con l’eccezione dei traghetti, che sono diminuiti dello 0,4%. Sono questi i dati statistici delle merci movimentate lo scorso anno che l’Authority livornese ha diffuso oggi alla prima uscita del nuovo commissario Pietro Verna.

Sempre secondo quanto riporta la statistica dell’Authority, Livorno si conferma leader nel settore delle autostrade del mare, dove con le sue 507 mila unità commerciali in ingresso e in uscita dal porto (+ 13,2% rispetto al 2017) ha contribuito a movimentare il 70% del traffico complessivamente generato in questo comparto da tutti i porti del sistema. Assieme a Piombino (che ha movimentato oltre 125 mila unità, in calo dell’8%) e ai porti elbani (95mila unità, +1,8%), sono stati movimentate quasi 729 mila tir e trailer (+7,1%).

Nelle altre tipologie di traffico è il porto di Livorno a gestire il 100% del traffico complessivamente movimentato dai porti dell’Alto Tirreno. Nel settore container il 2018 ha fatto registrare complessivamente una crescita dell’1,9% rispetto al 2017, con 748 mila Teu movimentati. Al raggiungimento del buon risultato hanno contribuito i container pieni, che sono aumentati del 7,5% sia in import che in export. In decremento, invece, i contenitori vuoti (-2%) e il transhipment (154 mila TEU totali, -9,3%) che oggi costituisce il 20% del traffico dello scalo. Bene anche le auto nuove, dove è stato raggiunto il terzo record consecutivo: 666 mila unità e una crescita dell’1,3%. Ottimi i rendimenti del traffico dei prodotti forestali: 1,65 milioni di tonnellate movimentate e +4% sul 2017. Complessivamente, sono transitate dagli scali dell’Alto Tirreno 34.912 navi, in diminuzione del 3,4% rispetto all’anno precedente. È diminuita anche la stazza lorda complessiva del movimento navi, che è passata dalle 319 mila tonnellate del 2017 alle 315 mila del 2018.

Porto di Livorno, 2018 da record per traffico merci e passeggeri

Il porto durante lo scorso anno ha movimentato 36,5 milioni di tonnellate di merce (+8,5% rispetto al 2017). In crescita anche il settore delle crociere con 786mila passeggeri (+12,5%) e quello dei traghetti (2,65 milioni di passeggeri, +5,3%).

Un 2018 da record per il porto di Livorno: secondo i primi dati diffusi dall’Autorità di sistema nello scalo toscano sono state movimentate lo scorso anno 36,5 milioni di tonnellate di merce, con un +8,5% sul 2017. In attesa che vengano sviluppati i dati aggregati relativi alle prestazioni annuali di tutti i porti dell’Autorità di sistema portuale del mar Tirreno settentrionale (che comprende anche Piombino, Capraia, Portoferraio, Rio Marina e Cavo), le statistiche del solo scalo labronico anticipate stamani mostrano una crescita in tutti i settori: un nuovo record nel tonnellaggio complessivo e risultati storici nel traffico di rotabili e delle auto nuove.

Per il porto di Livorno il 2018 passerà alla storia come un anno da incorniciare. La fotografia scattata, spiegano da Palazzo Rosciano, sede dell’Authority livornese, è quella di un porto in ottima salute che tra gennaio e dicembre ha movimentato 36,5 milioni di tonnellate di merce e 2,5 milioni di tonnellate in più rispetto alle 34 milioni di tonnellate totalizzate nel 2008, quando era stato segnato il precedente record. Entrando nel particolare, il business dei rotabili è risultato essere uno dei più performanti: nel 2018 sono infatti stati movimentati oltre 507 mila guidati e semirimorchi, con un aumento del 13,2% rispetto all’anno passato.

Sul fronte dei Ro/Ro il 2018 è sicuramente l’anno migliore di sempre. Il precedente record raggiunto nel 2017 con oltre 448 mila mezzi è stato nuovamente superato con quasi 60 mila unità commerciali in più. Oggi il traffico rotabile rappresenta il 44% del traffico complessivo dello scalo. Terzo record consecutivo invece per il comparto delle auto nuove che con una crescita dell’1,3%, ha raggiunto una movimentazione complessiva di 666 mila unità, migliorando i risultati storici conseguiti nel 2016 e 2017.

Bene anche i container. Il 2018 ha fatto registrare complessivamente una crescita dell’1,9% rispetto al 2017 con 748 mila Teu movimentati. Al raggiungimento del buon risultato hanno contribuito i container pieni, che sono aumentati del 7,5% sia in import che in export. In decremento, invece, i contenitori vuoti (-2%) e il transhipment (154 mila Teu totali, -9,3%) che oggi costituisce il 20% del traffico dello scalo. E non potevano che essere ottimi i rendimenti del traffico dei prodotti forestali: 1,65 milioni di tonnellate movimentate e +4% sul 2017. Infine il traffico rinfusiero: su un totale di 36,5 milioni di tonnellate, sono state complessivamente movimentate 10,3 milioni di tonnellate di merce alla rinfusa, di cui 9,5 milioni di liquide (+7,8% rispetto al 2015), e 782 mila solide (+3,3%).

Anche il traffico crociere e traghetti è in crescita nel porto di Livorno. Secondo i dati diffusi va molto bene il settore delle crociere, che ha registrato dati di consuntivo positivi con un traffico totale di 786 mila passeggeri e un nuovo incremento del 12,5% rispetto al 2017. Dati positivi e in crescita anche sul fronte dei traghetti che l’Authority giudica particolarmente buoni: durante il 2018 sono transitati per lo scalo livornese 2,65 milioni di passeggeri, con un aumento del 5,3%.

650 chili di cocaina scoperti al porto di Livorno in container caffé

L’enorme quantitativo di cocaina, sequestrata nel blitz al porto di Livorno, era suddiviso in 582 panetti e nascosto all’interno di 23 borsoni posizionati nel container, sopra alcuni sacconi bianchi contenenti chicchi di caffè. E’ quanto emerge dall’operazione della Guardia di Finanza di Livorno e della locale Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Secondo le Fiamme Gialle si tratta di uno dei più importanti sequestri degli ultimi dieci anni, al quale si è arrivati grazie all’analisi delle spedizioni ritenute a rischio, in particolare quelle provenienti da paesi del centro e sud America.

Ancor prima che la motonave giungesse in prossimità di Livorno, ipotizzando l’utilizzo del metodo di occultamento ”Rip-Off”, caratterizzato dalla presenza di stupefacenti nascosti in borsoni facilmente asportabili a una rapida apertura del contenitore, il Reparto operativo aeronavale della Guardia di Finanza di Livorno ha effettuato ”l’ombreggiatura” della nave per prevenire e intercettare eventuali tentativi di trasbordo in mare della droga. Subito dopo l’attracco in porto, i finanzieri sono saliti a bordo della nave per ispezionare tutti i contenitori sospetti, individuando rapidamente quello che nascondeva la droga.

Il contenitore, come ricostruito dalla guardia di finanza, “è risultato spedito da una società produttrice di caffè honduregna e imbarcato su una motonave a Puerto Cortes (Honduras) per poi essere trasbordato su un’altra nave nel porto di Moin (Costa Rica), destinato allo sbarco nello scalo di Barcellona, da dove avrebbe poi dovuto essere prelevato per la consegna a un’azienda di Madrid”. All’interno di uno dei borsoni contrassegnato con vernice rossa, sono stati rinvenuti i ”cloni”, perfettamente riprodotti, dei due sigilli apposti alla porta del container che, verosimilmente, sarebbero stati applicati sulle chiusure del contenitore dopo l’estrazione della droga. L’importante sequestro di cocaina effettuato a Livorno all’inizio di questo 2019 si aggiunge a quelli effettuati, sempre nell’ambito portuale labronico nel 2018, per complessivi 308 kg e nel 2016, per oltre 253 kg.

“Un’operazione enorme, eccezionale. Grazie a nome di tutti gli italiani”. Lo dice il ministro dell’Interno Matteo Salvini commentando l’indagine della Gdf e dell’Agenzia delle Dogane che ha portato al sequestro nel porto di Livorno di quasi 640 kg di cocaina.

Il maxi-sequestro ha ‘bruciato’ sul mercato della droga 3 milioni di dosi dello stupefacente. E’ quanto sottolineano gli investigatori in una conferenza stampa dove l’operazione è stata illustrata dal comandante delle Fiamme gialle di Livorno Gaetano Cutarelli, che ha ricordato l’importanza della cooperazione internazionale tra investigatori per arrivare a questi risultati, e dal comandante della Toscana Bruno Bartoloni.

“Si è trattato di un grande lavoro di intelligence – ha detto Bartoloni – un grande lavoro di squadra. Vorrei richiamare l’attenzione su un’operazione da manuale che testimonia l’efficacia del sistema paese che funziona nel contrasto al traffico di stupefacenti. Ringrazio tutti quelli che hanno collaborato all’operazione. Livorno è un grande porto internazionale – ha concluso – e se le rotte delle grandi navi arrivano qui, arrivano anche i carichi di stupefacenti dal Sudamerica”.

“650 chili di cocaina sequestrati al porto di Livorno, una delle operazioni più grosse degli ultimi 10 anni! Complimenti alla Guardia di Finanza e dall’Agenzia delle Dogane locali, che hanno raggiunto questo risultato eccezionale anche attraverso un”attenta attività di prevenzione. Grazie a questo intervento siamo riusciti non solo a scoprire un altro snodo degli sporchi affari della criminalità organizzata, ma anche a togliere dal mercato un veleno che mette a rischio la vita dei nostri ragazzi. Lo Stato c”è!”. Così su Facebook il deputato livornese del MoVimento 5 Stelle Francesco Berti.

Livorno: urto tra navi per vento forte

A causa del forte vento una nave container ha strappato gli ormeggi, ieri nel porto di Livorno, urtando con la poppa un’altra nave ferma sulla banchina di fronte.

Come spiegano dall’Avvisatore Marittimo, ieri alle 13.35 complici i 35 nodi di vento che soffiavano da Est Nord-Est, la nave container ‘Maersk Sheerness’, ormeggiata alla calata Lucca, ha strappato i cavi poppieri e addirittura una bitta e si è intraversata nella darsena andando verso la banchina opposta, la calata Massa, urtando con la poppa un’altra nave container, la ‘Chacabuco’ che era ormeggiata di fronte.
La Maersk dopo l’urto è riuscita a riallinearsi a banchina anche con l’aiuto di tre rimorchiatori, ciononostante ha strappato di nuovo i cavi e un’altra bitta, questa volta a prua. Nessuna persona è risultata ferita.
Alla fine il vento è calato e la nave, alle 15.20 è stata messa in sicurezza e di nuovo ormeggiata a banchina.

Corsica, collisione navi: in corso recupero del materiale inquinante

E’ in corso da parte di una delle imbarcazioni italiane il recupero del materiale inquinante fuoriuscito da una delle due navi che si sono scontrate ieri al largo della Corsica

Lo rende noto la Guardia Costiera italiana che, sotto il coordinamento delle autorità francesi, sta partecipando alle attività di messa in sicurezza del tratto di mare dove si è verificato l’incidente.

La centrale operativa della Guardia Costiera italiana, su direttiva del ministro dell’Ambiente italiano, ha disposto l’ invio nella zona di diverse unità navali e anche di un velivolo Atr42 per l’attività di monitoraggio. Tra i mezzi di soccorso andati sul luogo dell’incidente ci sono anche tre unità navali d’altura della società Castalia adibiti al contenimento dello sversamento: la Nos Taurus partita da Livorno, la Bonassola da Genova e la Koral da Olbia.

Del recupero si sta occupando uno dei tre mezzi antinquinamento della Castalia, la società convenzionata con il ministero dell’Ambiente. Continua inoltre il monitoraggio della zona da parte dei mezzi aerei e navali della Guardia Costiera e sono stati acquisiti anche una serie di elementi di carattere tecnico sulle due unità coinvolte nell’incidente.

Livorno: solo 31% crocieristi visita la città durante sbarco

Da uno studio Irpet emerge una domanda potenziale non sfruttata a causa “della carenza dell’offerta di destinazione” a Livorno e dintorni. La prima azione da intraprendere: creare una cabina di regia tra i principali portatori di interessi in grado di mettere in piedi politiche di rilancio coordinate.

Secondo l’analisi di Irpet, presentata oggi in Fortezza Vecchia a Livorno, al convegno ‘Welcome to Livorno, Port for Tuscany’, dei 36,8 milioni di euro spesi dal complesso dei crocieristi, circa il 28% è speso nel territorio livornese. Circa il 31% dei croceristi che sbarcano nel porto di Livorno visita la città labronica come meta esclusiva. Il 46% la visita almeno per qualche ora, mentre un crocierista su tre decide di visitare anche Firenze e il 40% Pisa.

Di 10,3 milioni, circa 6,2 mln sono stati spesi a Livorno da quei crocieristi che l’hanno visitata per almeno qualche ora e in modo pressoché esclusivo. La ricerca ha evidenziato che la domanda non è sufficientemente soddisfatta sia nel segmento delle crociere low cost, sia nel segmento lusso.

Occorre un cambio di passo però anche nel decoro urbano e nella manutenzione del patrimonio artistico presente in città, il ‘waterfront’, i fossi, la Fortezza vecchia, attraverso l’azione coordinata tra Comune ed Autorità portuale e Porto di Livorno 2000, società che gestisce il traffico passeggeri e crociere nello scalo labronico.

Il miglioramento della quantità e qualità dei servizi del Porto-città, spiega Irpet, e la loro maggior integrazione con una rinnovata e coerente offerta turistica di territorio appaiono gli elementi capaci di aumentare gli impatti positivi del crocierismo sul sistema economico della destinazione.

Insistere di più sulla riqualificazione della città in chiave turistica è anche per il presidente della Camera di Commercio di Livorno, Riccardo Breda, un punto su cui insistere. “Livorno è cresciuta in questi anni nell’offerta e nell’accoglienza turistica – ha detto Breda a margine del convegno – ma ancora c’è molto da fare”.

Dall’indagine di Irpet, che la Regione ha commissionato e svolto in collaborazione con l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale e con Porto di Livorno 2000 , l’attività crocieristica nel porto di Livorno ha prodotto nel 2016 una spesa complessiva tra consumi e investimenti pari a circa 52,2 milioni di euro, che hanno attivato 26,7 milioni di valore aggiunto e 31.6 milioni di Pil in Toscana oltre ad aver attivato 470 unità di lavoro equivalenti full time.

La ricerca, illustrata da Enrico Conti di Irpet al convegno, ha messo in evidenza l’importanza attuale e potenziale rappresentata dal fenomeno del crocierismo per la crescita economica e occupazionale non solo del territorio livornese e per la Toscana.

All’interno dell’economia livornese ricade infatti circa il 49% della spesa, pari a 25,7 milioni di euro, che determinano circa 8,8 milioni di valore aggiunto e a 142 unità di lavoro equivalenti full time.

Exit mobile version