Toscana: avviato protocollo per ‘Dopo di noi’, fornite consulenze gratuite

Un protocollo di intesa per la crescita del ‘Dopo di noi’ e a sostegno delle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare. Questo è quanto deliberato nell’ultima seduta di Giunta, su proposta dell’assessore al Diritto alla salute Stefania Saccardi.

Il protocollo avviato tra Regione, Società della salute dell’area pratese, collegi e ordini professionali della provincia di Prato e ordine dei notai dei distretti riuniti di Firenze, Prato e Pistoia, sarà sottoscritto a breve, spiega una nota della Regione.
Con questo protocollo, maturato nell’ambito delle misure previste dalla legge ‘Dopo di noi’, geometri, architetti, ingegneri, periti industriali, consulenti del lavoro, dottori commercialisti ed esperti contabili, medici chirurghi e odontoiatri della provincia di Prato, e notai dei distretti riuniti di Firenze, Prato e Pistoia (iscritti ai collegi e agli ordini firmatari del documento) si impegnano a fornire gratuitamente attività di consulenza, ordinaria e di primo orientamento, alle persone con disabilità, alle loro famiglie e alle associazioni, che operano in questo settore.

Il titolare del progetto è la Società della Salute dell’area pratese, altro soggetto firmatario del protocollo insieme a Regione Toscana. “E’ un altro importante risultato conseguito a favore delle persone più fragili e che testimonia ancora una volta la sensibilità di un territorio verso realtà umane più vulnerabili”, ha commentato Saccardi. “Da anni la nostra Regione è impegnata nella promozione di politiche sociali, che favoriscano il benessere, l’inclusione sociale e la piena autonomia di persone con disabilità”, ha concluso l’assessore. “I professionisti della provincia di Prato, che hanno aderito al protocollo e che, nella quasi totalità, fanno parte del Palazzo delle professioni, hanno subito colto la funzione sociale, che rappresenta il fornire il primo necessario supporto alle persone con disabilità e alle loro famiglie, rendendo possibile l’attuazione delle opportunità previste dalla normativa”, ha aggiunto Alessandro Pieraccini, presidente del Palazzo delle professioni di Prato.

Coronavirus, Toscana: 13 sanitari positivi di Asl Toscana Centro

Sono 13 i sanitari dipendenti dell’Asl Toscana Centro – competente per i territori di Firenze, Prato e Pistoia – risultati positivi al coronavirus. Tra questi, nove medici e quattro infermieri.

Almeno 58, secondo il dato aggiornato al 16 marzo scorso, i sanitari positivi al covid-19 nelle altre Asl della Toscana. Sempre alla data del 16 marzo nessun caso era stato registrato al pediatrico Meyer e nell’Azienda ospedaliero universitaria senese.

Intanto il Presidente regionale Enrico Rossi, in una diretta facebook, ha annunciato che la Toscana darà avvio ad uno screening di massa per l’emergenza Coronavirus e acquisterà 500mila test seriologici, ovvero del sangue.

“Pensiamo che lo screening di massa darà risultati importanti – ha detto ieri Rossi -. E’ nostro interesse tutelare per primi medici, infermieri e sanitari. Gli altri test saranno a disposizione su richiesta dei medici di famiglia e pediatri e saranno fatti da delle unità speciali ogni 30mila abitanti”.

Toscana, Coronavirus: sono 85 i nuovi casi positivi

Sono 85 i nuovi casi positivi al Coronavirus registrati in Toscana a ventiquattro ore dal precedente bollettino, analizzati nei laboratori toscani. Salgono dunque a 866 i contagiati dall’inizio dell’emergenza. Sette le guarigioni virali, cinque i pazienti clinicamente guariti, 14 i deceduti.

Sette, dunque in Toscana, le guarigioni virali (i cosiddetti “negativizzati”), cinque guarigioni cliniche e 14 decessi. I casi attualmente positivi in cura rimangono dunque 840. Spetterà in ogni caso all’Istituto superiore di sanità attribuire le morti al Coronavirus: si tratta infatti di persone, da 70 a 98 anni, affette da più patologie.

Per quanto riguarda i ricoveri, le maxi-emergenze che raccolgono i relativi dati informano che questi ultimi saranno disponibili solo in tarda serata. Il dato sarà quindi inserito nel comunicato di domani.

Di 866 tamponi fino ad oggi risultati positivi al test, questa è la suddivisione per provincia di segnalazione, che non sempre corrisponde necessariamente a quella di residenza: 186 Firenze, 90 Pistoia, 45 Prato (totale Asl centro: 321), 138 Lucca, 117 Massa-Carrara, 78 Pisa, 53 Livorno (totale Asl nord ovest: 386), 50 Grosseto, 66 Siena, 43 Arezzo (totale sud est: 159).

Dal 1° febbraio ad oggi sono stati esaminati in tutto 5.910 tamponi, per 5.196 pazienti (in alcuni casi sono stati effettuati più test per lo stesso paziente).

Dal monitoraggio giornaliero (il dato in questo caso è aggiornato a mezzogiorno di oggi) sono invece 8.455 le persone in isolamento domiciliare in tutta la Toscana, di cui 4.032 prese in carico attraverso i numeri dedicati, attivati da ciascuna Asl. Di questi ultimi, sono 2.163 persone nella Asl centro (Firenze – Empoli – Prato – Pistoia), 1.628 persone nella Asl nord ovest (Lucca – Massa Carrara – Pisa – Livorno) e 241 nella sud est (Arezzo – Siena – Grosseto). Gli altri 4.423 sono cittadini che hanno avuto contatti stretti con casi positivi: 602 nella Asl centro, 2.200 nella Asl nord ovest e 1.621 nella Asl sud est.

Pistoia: isolamento obbligatorio, consegna della ‘spesa’ a domicilio e numero telefono dedicato

Rifornimento di beni di prima necessità a domicilio e un costante contatto telefonico con le persone soggette alle misure di contenimento del contagio da Covid-19. Sono alcuni dei servizi attivati dal Centro Operativo Comunale di Pistoia per fronteggiare l’attuale stato di emergenza.

Presieduto dal sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi, il Coc è composto dai responsabili territoriali della Protezione Civile, con l’assessore di riferimento Alessio Bartolomei, dalla vicesindaco e assessore alle Politiche di inclusione sociale Anna Maria Celesti, da Polizia Municipale, Associazione nazionale Carabinieri e Polizia di Stato, Croce rossa, Croce verde, Misericordia e Vab di Pistoia, Anpas provinciale, in stretto raccordo con la direzione sanitaria dell’Asl Toscana Centro.

Il Coc è uno strumento previsto dalla direttiva del dipartimento della Protezione Civile nazionale che definisce le misure operative per la gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19. Le misure riguardano la definizione della catena di comando e controllo delle azioni da intraprendere, del flusso delle comunicazioni e delle procedure da attivare in relazione allo stato emergenziale determinato dal diffondersi del Covid-19.

Grazie alla collaborazione delle associazioni di volontariato, dunque, il Coc fornisce il supporto informativo e operativo alla popolazione, in modo particolare a quanti si trovano in isolamento domiciliare obbligatorio. Attraverso un numero di telefono dedicato, attivo già da una settimana, la Polizia Municipale è in costante contatto con le persone alle quali è fatto divieto di uscire di casa (soggetti sottoposti alla misura dell’isolamento domiciliare o risultati positivi al virus), così da potere mettere in campo tutte quelle forme di sostegno e di aiuto necessarie a chi non può uscire dalla propria abitazione. È garantito, quindi, il rifornimento di beni di prima necessità. Al personale dell’azienda sanitaria Asl Toscana Centro è in carico l’assistenza sanitaria.

Il Coc, con funzione sanitaria e di assistenza alla popolazione, è insediato nella sede della Protezione Civile fino al termine della fase emergenziale, che sarà determinata in accordo con la struttura sanitaria dell’Asl Toscana Centro.

Pistoia, 70enne undicesima vittima coronavirus in Toscana

Pistoia, sale a 11 il bilancio dei pazienti deceduti per Coronavirus in Toscana.

Si tratta di un uomo di 70 anni di Quarrata, che era ricoverato All’ospedale San Jacopo di Pistoia. Lo rende noto il sindaco di Quarrata Marco Mazzanti, nella sua pagina Facebook.

È il secondo decesso nel territorio pistoiese. “Oggi devo darvi una notizia molto brutta – scrive Mazzanti -, ieri è venuto a mancare un nostro concittadino, di 70 anni, che da circa 10 giorni lottava al San Jacopo contro il coronavirus. Si tratta di una persona molto conosciuta in città.

Mi stringo intorno alla famiglia, alla moglie e al figlio, ai quali mando un forte abbraccio e le mie condoglianze, anche a nome di tutta l’Amministrazione”. Secondo quanto appreso, l’uomo e sua moglie erano stati i primi due ricoverati per Coronavirus a Pistoia.

Evitare spostamenti, arrivano le prime denunce in Toscana

Per effetto del dpcm del 9 marzo le regole restrittive per cercare di limitare il contagio da Coronavirus, sono uguali su tutto il territorio nazionale e sono efficaci dalla data del 10 marzo e sino al 3 aprile, tra le limitazioni del decreto quella che si sta dimostrando più difficile da rispettare è quella di “evitare gli spostamenti delle persone fisiche”.

“Si devono limitare gli spostamenti, si deve evitare di uscire di casa. Si può uscire per andare al lavoro o per ragioni di salute o per altre necessità, quali, per esempio, l’acquisto di beni essenziali. Si deve comunque essere in grado di provarlo, anche mediante autodichiarazione che potrà essere resa su moduli prestampati già in dotazione alle forze di polizia statali e locali. La veridicità delle autodichiarazioni sarà oggetto di controlli successivi e la non veridicità costituisce reato. È comunque consigliato lavorare a distanza, ove possibile, o prendere ferie o congedi. Senza una valida ragione, è richiesto e necessario restare a casa, per il bene di tutti”, così si legge nelle indicazioni del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che risponde agli interrogativi più frequenti dopo il varo del provvedimento del Governo.

Ma non tutti hanno preso sul serio queste norme, ed ecco che in Toscana arrivano le prime denunce:

Oltre 500 persone controllate da ieri nell’area metropolitana di Firenze dalle forze dell’ordine: di queste 8 sono state poi deferite per violazione dell’articolo 650 del codice penale, ovvero per inosservanza dei provvedimenti dell’autorità. Questo è quanto ha reso noto il prefetto di Firenze Laura Lega, che ha poi ringraziato le forze di polizia per il lavoro di squadra che stanno facendo. In totale sono 187 gli automezzi sottoposti a controlli e più di 218 le autocertificazioni redatte.
Il prefetto ha rinnovato l’invito alla totale osservanza alle prescrizioni dal decreto, richiamando tutti ad essere responsabili, senza per questo voler creare allarmismi o tensione. Ha poi sottolineato l’importanza di far comprendere ai giovani la lezione “che bisogna imparare a divertirsi e a stare insieme nel rispetto degli altri.

Trovato ancora aperto alle 23.30 ieri sera, il gestore di un locale  a Firenze è stato denunciato dalla polizia municipale durante la verifica del rispetto delle disposizioni del Dpcm che tra l’altro impone la chiusura alle 18 di bar e ristoranti.
Per il gestore è scattata la denuncia per l’inosservanza ai provvedimenti dell’autorità e la segnalazione alla direzione sviluppo economico del Comune per l’adozione di provvedimenti di sospensione dell’attività fino al termine delle disposizioni impartite dal decreto.

I carabinieri di San Giovanni Valdarno hanno denunciato un operaio 40enne trovato a girare di notte senza motivo a Terranuova Bracciolini. L’uomo, di Levane, è stato fermato a un posto di controllo intorno alle tre: non aveva l’autocertificazione, pertanto i militari lo hanno invitato a compilarne una copia sul posto. Il 40enne ha così dichiarato di spostarsi tra Terranuova e Levane per comprovate esigenze lavorative in quanto lavora in una ditta collegata alla moda. Tenuto conto che l’azienda è aperta durante il giorno, i militari hanno denunciato l’uomo per inosservanza dei provvedimenti dell’autorità nonché per falsità ideologica.

Tre persone sono state denunciate ieri a Pistoia dalla polizia ferroviaria per mancata osservanza delle misure per il contenimento della diffusione del Coronavirus previste dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. La prefettura di Pistoia spiega che le forze di polizia hanno immediatamente attivato le misure di controllo sul rispetto delle limitazioni degli spostamenti lungo le linee di comunicazione e le grandi infrastrutture del sistema dei trasporti nel territorio provinciale. Nel complesso sono state sottoposte a controllo 138 persone.

Ad Arezzo, Sono dieci le persone denunciate dalla polizia per mancata osservanza delle misure per il contenimento della diffusione del Coronavirus previste dal Decreto del presidente del Consiglio dei Ministri.
I 10 denunciati, spiegano, erano in giro senza comprovate esigenze lavorative né di salute. La prefettura fa sapere anche che a Cortona (Arezzo) i due titolari di un esercizio commerciale sono stati denunciati per inosservanza delle prescrizioni, varate per contrastare la diffusione dell’epidemia, poiché il locale è stato trovato ancora aperto dopo l’orario stabilito per la cessazione dell’attività, ovvero le 18. Nell’immediatezza l’esercizio è stato chiuso ed è stata avanzata al Comune la proposta per l’applicazione della sospensione dell’attività.

A Prato sono 10 persone – 3 commercianti e 7 soggetti che camminavano in strada – denunciate dalla polizia a Prato nelle ultime ore per inosservanza dei provvedimenti. Per quanto riguarda i sette sorpresi a camminare nelle vie, la questura spiega che “si tratta di persone che sentite in merito alla loro presenza in loco, non sono state in grado di fornire alcuna spiegazione compatibile, per ora, luogo e plausibile motivazione, con il decreto governativo”.  Invece i tre esercenti denunciati sono titolari di un bar in via Santa Trinita, un bar e un kebab nel quartiere Soccorso: i poliziotti hanno verificato che i loro esercizi erano attivi oltre le 18 di ieri sera. Due persone, che si trovavano fuori casa senza un valido motivo, sono state infine denunciate dalla polizia municipale a Pietrasanta (Lucca).

Exit mobile version