Stupro studentesse USA:  Cc Costa condannato a 5 anni e 6 mesi

Costa era imputato nel processo per presunti abusi verso una delle due giovani. Il collega di pattuglia, l’ex appuntato Marco Camuffo, era già stato condannato a 4 anni e 8 mesi di reclusione in rito abbreviato l’11 ottobre 2018.

Il tribunale di Firenze ha condannato a 5 anni e 6 mesi l’ex carabiniere Pietro Costa, uno dei due militari accusati di violenza sessuale per aver abusato di due studentesse americane nella notte tra il 6 e il 7 settembre 2017 nel capoluogo toscano dopo averle riaccompagnate a casa dalla discoteca con l’auto di servizio. Costa era imputato nel processo per presunti abusi verso una delle due giovani. Il collega di pattuglia, l’ex appuntato Marco Camuffo, era già stato condannato a 4 anni e 8 mesi di reclusione in rito abbreviato l’11 ottobre 2018.

‘In mare aperto. Pensare il diritto e la politica con Danilo Zolo’

“Danilo Zolo ha interpretato la società contemporanea in modo critico e originale, al di fuori degli schemi, “in mare aperto”. E ‘In mare aperto. Pensare il diritto e la politica con Danilo Zolo’ è il titolo del convegno a lui dedicato che si terrà presso l’Università di Firenze, il 5 dicembre dalle 15 a Villa Ruspoli in piazza Indipendenza 9 e il 6 dicembre dalle 9.30 presso il Polo delle Scienze sociali, edificio D4, aula 102, in via delle Pandette 35.”

Secondo quanto riportato dal comunicato stampa relativo al convegno su Danilo Zolo: “È impossibile separare la filosofia politica e giuridica di Zolo (1936-2018) dalla sua esperienza militante. È stato uno dei protagonisti del dibattito pubblico fin dall’esperienza di cristianesimo radicale con La Pira, don Milani e Balducci negli anni sessanta e poi con le sue opere teoriche e gli interventi su giornali come L’Unità e Il manifesto che hanno provocato e rinnovato la sinistra italiana. Figura di rilievo nazionale e internazionale, fra i primi docenti universitari italiani a trascorrere lunghi periodi di studio in atenei europei e delle Americhe, Zolo ha sempre mantenuto un forte legame con Firenze, nella cui università ha insegnato a lungo e dove si è focalizzata gran parte del suo impegno civile.

Quello di Zolo è un pensiero radicale, originale e anticonformista; non inquadrabile in schemi ma sempre segnato dalla scelta di campo dalla parte delle persone e dei popoli che soffrono la violenza, l’oppressione, la povertà, l’emarginazione. Ha aperto pionieristicamente campi di indagine pressoché sconosciuti alla cultura italiana mainstream, attraversando temi diversi, dal personalismo alla teoria marxista dello Stato, alla filosofia della scienza, alle trasformazioni della democrazia, della cittadinanza e dello Stato di diritto, con un’attenzione particolare ai temi della guerra, della politica internazionale, dell’economia globale. Insieme all’Istituto Universitario di Studi Superiori dell’ateneo di Firenze e al Dipartimento di Scienze Giuridiche, il convegno è infatti organizzato da Jura Gentium. Centro di filosofia del diritto internazionale e della politica globale da lui fondato, e vuole continuare quel confronto con interlocutori differenti che Zolo ha strenuamente mantenuto, senza indulgere nelle celebrazioni rituali che ha sempre rifiutato.

Il convegno sarà aperto e concluso da Luigi Ferrajoli e Pietro Costa, maestri della filosofia e della storia del diritto e amici fraterni di Zolo. Le tre sessioni, su “Democrazia, complessità e diritti”, “Guerra e ordine internazionale”, “Stato di diritto e globalizzazione”, saranno introdotte da relazioni di Tecla Mazzarese, Baldassare Pastore, Virgilio Mura, Alessandro Colombo, Emidio Diodato, Anna Loretoni, Gustavo Gozzi, Giovanni Mari, Geminello Preterossi; è previsto l’intervento di numerose studiose e studiosi che con Zolo si sono confrontati nei decenni del suo itinerario intellettuale. Il convegno è ovviamente aperto al pubblico.”

Firenze, difesa Costa chiede sostituzione giudice processo

I difensori dell’ex carabiniere Pietro Costa hanno chiesto la ricusazione del giudice che presiede il processo Marco Bouchard. Il processo vede imputati due militari di violenza sessuale nei confronti delle due studentesse americane. I fatti dono avvenuti avvenuti a Firenze nella notte tra il 6 e il 7 settembre 2017.

Gli avvocati Daniele Fabrizi e Serena Gasperini, difensori di Costa, hanno presentato un’istanza di ricusazione su cui la corte di appello deciderà il 3 dicembre. La richiesta riguarda l’incarico del giudice Marco Bouchard come presidente di Rete Dafne Italia per l’assistenza alle vittime di reati, e i rapporti della stessa associazione col Comune di Firenze, parte civile nel processo.  “Bouchard è presidente di Rete Dafne Italia – afferma Fabrizi -, associazione la cui sede di Firenze è stata istituita in collaborazione col Comune che ha messo a disposizione i locali. Inoltre il Comune è anche parte civile nel processo contro Costa”.
L’istanza se dovesse essere accolta potrebbe bloccare le udienze fino alla decisione attesa per il 3 dicembre. Inoltre, l’istanza contiene anche la richiesta di annullare alcune decisioni già prese dal giudice. Tra di esse l’ordinanza con la quale è stata rigettata la richiesta della difesa di riascoltare in aula la ragazza presunta vittima della violenza, già ascoltata in sede di incidente probatorio.
Durante l’udienza preliminare la pm Ornella Galeotti aveva contestato ai due imputati di aver agito con violenza. Avrebbero inoltre approfittando delle condizioni psicofisiche della vittima che aveva un alto tasso alcolemico.

Cc Firenze: ministero Difesa parte civile processo a Costa

Il ministero della Difesa si è costituito parte civile al processo in corso a Firenze a carico dell’ex carabiniere Pietro Costa, uno dei due militari dell’Arma accusati di violenza sessuale per aver abusato di due studentesse americane nella notte tra il 6 e il 7 settembre 2017.

“C’è stata una lesione clamorosa dell’immagine dell’Arma dei carabinieri e del ministero” ha affermato parlando con alcuni giornalisti il legale dell’avvocatura distrettuale dello Stato, avvocato Stefano Pizzorno motivando la decisione di costituirsi parte civile da parte del ministero. “Tra i documenti che abbiamo prodotto – ha aggiunto – ci sono anche articoli di quotidiani stranieri sulla vicenda”.

Anche la giovane per cui Costa è imputato, assistita dall’avvocato Gabriele Zanobini, si è costituita parte civile nel procedimento, insieme al Comune di Firenze. L’altro ex carabiniere coinvolto nella vicenda, l’appuntato Marco Camuffo, è stato condannato a 4 anni e 8 mesi di reclusione con rito abbreviato l’11 ottobre 2018.

Si celebreranno a porte chiuse le prossime udienze del processo: è quanto disposto dal tribunale di Firenze accogliendo l’istanza avanzata dal legale di una delle presunte vittime, avvocato Gabriele Zanobini. I giudici hanno invece respinto la richiesta dei difensori dell’ex militare di sentire in aula le due giovani americane, poiché già ascoltate in incidente probatorio.

Respinta anche la richiesta della difesa di ascoltare come testimone un consulente che avrebbe dovuto effettuare una analisi ‘vittimologica’ della giovane americana di cui Costa avrebbe abusato, poiché, si legge nell’ordinanza del tribunale, si sarebbe trattato di “un’analisi psicologica sul comportamento della vittima”, incompatibile col codice penale che “esclude valutazioni psicologiche e sulla personalità della vittima”.

Le prossime di udienze sono frate fissate per l’8 e 22 novembre e per il 20 dicembre; oggi in aula era presente Costa che ha poi lasciato il palazzo di giustizia di Firenze senza rilasciare alcuna dichiarazione ai giornalisti.

Studentesse Usa: condannati da tribunale militare a 6 mesi i due carabinieri

Il giudice ha inoltre assolto i due dall’accusa di peculato militare.

Il gip del tribunale militare di Roma ha condannato a sei mesi di reclusione (pena sospesa) per il reato di violata consegna i due carabinieri, Marco Camuffo e Pietro Costa.

I due carabinieri erano coinvolti nel caso di violenza sessuale a due studentesse americane dopo averle riaccompagnate a casa al termine di una serata in discoteca, avvenuto nel settembre 2017 a Firenze.

La condanna per violata consegna riguarda l’uso improprio dell’auto. L’assoluzione per peculato è avvenuta in quanto il giudice ha ritenuto come “temporaneo e con un danno erariale di 3 euro” l’utilizzo dell’auto di servizio con cui erano di pattuglia.

L’11 ottobre scorso il gip del tribunale ordinario di Firenze aveva condannato a 4 anni e 8 mesi Camuffo, al termine di un processo svolto con rito abbreviato e rinviato a giudizio Costa, difeso dall’avvocato Giorgio Carta, fissando il processo al prossimo 10 maggio.

Il pm di Firenze Ornella Galeotti aveva chiesto, in occasione dell’udienza preliminare davanti al gup Fabio Frangini, sul caso delle due studentesse, la condanna in rito abbreviato per Marco Camuffo e il rinvio a giudizio per Pietro Costa.

Davanti al gup Camuffo rese dichiarazioni spontanee dicendo che il rapporto avuto con una delle due ragazze americane “fu consensuale” e che non fu lui a decidere di accompagnare le ragazze dalla discoteca alla loro casa di Firenze, ma fu iniziativa del collega Costa.

 

 

 

Studentesse Usa: Condanna per Camuffo a 4 anni e 8 mesi

L’ex carabiniere Marco Camuffo era in aula alla lettura della sentenza che lo condanna a 4 anni e 8 mesi per violenza sessuale nella vicenda delle due studentesse americane che accusano lui e il collega Pietro Costa di averle violentate dopo averle riaccompagnate a casa. “Il mio assistito non ha detto niente ascoltando la sentenza”, ha riferito il suo difensore, avvocato Filippo Viggiano, aggiungendo: “Sentenza severa, faremo appello”.

Condannato a 4 anni e 8 mesi: questa la sentenza emessa dal gup al processo con rito abbreviato a Marco Camuffo, uno dei due carabinieri accusati di aver violentato due studentesse Usa nella notte tra il 6 e il 7 settembre 2017 dopo averle riaccompagnate a casa con l’auto di servizio da una discoteca fiorentina. Rinviato a giudizio l’altro carabiniere coinvolto nell’inchiesta, Pietro Costa, che non ha scelto il giudizio abbreviato: prima udienza 10 maggio 2019. Il pm per Camuffo aveva chiesto 5 anni e 8 mesi.

Il pm di Firenze Ornella Galeotti aveva chiesto stamani, in occasione dell’udienza preliminare davanti al gup Fabio Frangini, la condanna in rito abbreviato per Marco Camuffo e il rinvio a giudizio per Pietro Costa, i due carabinieri accusati di aver violentato due studentesse Usa nella notte tra il 6 e il 7 settembre 2017 dopo averle riaccompagnate a casa con l’auto di servizio da una discoteca fiorentina. Per Camuffo il pm ha chiesto 5 anni e 8 mesi di condanna, tenuto conto della riduzione legata al rito abbreviato.

Davanti al gup Camuffo ha reso dichiarazioni spontanee dicendo che il rapporto avuto con una delle due ragazze americane “fu consensuale” e che non fu lui a decidere di accompagnare le ragazze dalla discoteca alla loro casa di Firenze, ma fu iniziativa del collega Costa.

L’ex carabiniere Marco Camuffo era in aula alla lettura della sentenza che lo condanna a 4 anni e 8 mesi per violenza sessuale nella vicenda delle due studentesse americane che accusano lui e il collega Pietro Costa di averle violentate dopo averle riaccompagnate a casa. “Il mio assistito non ha detto niente ascoltando la sentenza”, ha riferito il suo difensore, avvocato Filippo Viggiano, aggiungendo: “Sentenza severa, faremo appello”. “Unico elemento forte in mano all’accusa – ha poi commentato il legale – è la denuncia fatta nell’immediatezza, 20 minuti dopo il fatto. Ma può bastare questo di fronte agli elementi contrari per sostenere la violenza sessuale, argomenti che noi sosteniamo?”. Per il legale la decisione del giudice Fabio Frangini non avrebbe dato importanza allo stato psicofisico delle ragazze che erano ubriache. “Il tasso alcolemico non è stato un argomento molto sviluppato nella discussione – ha detto Viggiano – Vedremo nelle motivazioni la valutazione del giudice”.
C’è un’evidenza probatoria che non poteva essere messa da parte dal giudice, è una condanna che ci soddisfa”: lo ha detto l’avvocato Francesca D’Alessandro, che assiste la studentessa americana che denunciò di essere stata violentata insieme ad una connazionale la notte fra il 6 e il 7 settembre 2017 da parte di due carabinieri a Firenze. L’avvocato D’Alessandro lo ha detto commentando la condanna all’ex carabiniere Marco Camuffo, colui che tra i due militari avrebbe abusato della ragazza assistita dal legale.
“Quella vicenda ha sconvolto la ragazza – ha riferito sempre lo stesso avvocato -. E’ tornata in Italia anche dopo l’incidente probatorio ma non è voluta andare a Firenze e ha preferito essere ospitata da me anzichè andare in albergo. Ora la contatto per comunicarle l’esito di questa prima condanna, che lei aspettava”
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