Cgil: nuovo incidente al porto di Livorno, interventi

“La promiscuità fra traffico turistico e commerciale è un pericolo costante e non rispetta la più elementare prevenzione”. E’quanto denuncia, in una nota, Patrizia Villa, segreteria Cgil provincia di Livorno, all’indomani di un incidente tra un pullman e un mezzo militare.

“Ieri intorno alle 14,30 un pullman proveniente dall’Alto fondale dove si trovava ancorata la nave da crociera Aida Sol è entrato in collisione con un mezzo militare adibito ai controlli delle banchine – ha ripreso la sindacalista -. Quest’ultimo, essendo corazzato, ha riportato lievi danni. Sul pullman una quarantina di persone che hanno riportato lievi contusioni e tanto spavento. L’incidente è un esempio di quanto da noi sempre sostenuto anche nei dieci punti per la sicurezza in porto, seguito da assemblee e ribadito in svariati incontri con la Regione e gli attori del protocollo: la promiscuità fra traffico turistico e commerciale è un pericolo costante e non rispetta la più elementare prevenzione”. “Se non ci saranno gli interventi più volte richiesti siamo pronti a ricorrere a una denuncia”, ha concluso Villa.

Corsica, collisione navi: Santuario Pelagos a rischio

L’incidente tra le due navi avvenuto ieri a largo della Corsica mette a rischio l’area del Santuario dei cetacei Pelagos, un ecosistema di enorme interesse scientifico grazie alle sue caratteristiche naturali e al patrimonio di biodiversità che custodisce.

In territorio italiano, il Santuario Pelagos (chiamato anche Santuario per i mammiferi marini) è stato istituito nel 1991 come area naturale marina protetta di interesse internazionale, e occupa una superficie a mare di 2.557.258 ha (circa 25.573 km2) nelle regioni Liguria, Sardegna e Toscana

Legambiente e Expédition MED, impegnate nel progetto Pelagos Plastic Free per difendere la biodiversità del Santuario dei cetacei dall’inquinamento da plastiche, lanciano un appello ai governi di Italia, Francia e Monaco affinché si mettano in campo tutte le opzioni per limitare i danni provocati dallo sversamento di olio combustibile in mare e si intervenga in tempi rapidi con una normativa ad hoc per il traffico delle merci in quest’Area Specialmente Protetta d’Importanza Mediterranea (ASPIM).
“La collisione fra le due navi avvenuta al largo della Corsica ha dell’incredibile per le dinamiche dell’incidente e perché ancora una volta assistiamo impotenti a uno sversamento importante di sostanze inquinanti in una zona protetta” ha dichiarato Sebastiano Venneri, responsabile mare di Legambiente .
“E’ evidente che, come chiediamo da tempo, sia necessario normare in maniera più stringente i traffici marittimi in una porzione di mare così preziosa come il Santuario Pelagos. Ci ritroviamo invece a sperare nella buona sorte e nelle condizioni meteomarine che consentano di recuperare la maggior parte delle sostanze oleose che stanno fuoriuscendo dai serbatoi delle navi”.
Sull’argomento sono intervenute anche Cgil Toscana e Livorno attraverso un comunicato stampa:
“Circa alle 7 di domenica 7 ottobre, è avvenuto un inspiegabile incidente a nord di Capo Corso. Oggi le navi hanno strumenti in grado di prevenire eventi pericolosi sia per l’ambiente che per le persone eppure è accaduto. La prima domanda che ci poniamo è quali siano le misure di sicurezza dedicate agli equipaggi in casi anche come questi e se siano stati fatti rilievi a bordo per verificare lo stato fisico ma anche psicologico (dato lo shock evidente) dei marittimi a bordo. Dalla stampa si rileva che siano state le navi stesse a garantire che nessuno si sia fatto male.
Come CGIL Toscana e Livorno chiediamo quali garanzie esistono sul contenimento dello sversamento in mare che ieri era di 10 KMQ ed oggi è già di 20 con 600 m cubi di olio carburante.
Le operazioni di separazione delle due navi desta grande preoccupazione. Anche le isole dell’arcipelago Toscano sono a poche miglia da Capo Corso e tutta la costa Toscana come la Liguria sono a rischio. Un salto di vento è sempre possibile in mare. Il consorzio Lamma è presente e speriamo che possa prevedere e monitorare con estrema precisione, resta la preoccupazione dell’azione conseguente che si dovrebbe fare. La tempistica è essenziale in quanto una mareggiata anche minima potrebbe provocare l’affondamento del materiale con grave danno della flora dei fondali e in conseguenza anche della fauna.
Preoccupa inoltre che non si sia fatto cenno dei contenuti dei Ro Ro della nave Cipriota. Da Legambiente perviene preoccupazione e si paventa che possano contenere sostanze altamente tossiche e cancerogene. L’alta intensità di traffico nelle zone determinate dalla presenza di più porti nello spazio marino interessato, obbliga a interventi di sicurezza assolutamente trasparenti, conosciuti da lavoratori e cittadini e certo, questo caso, non suggerisce che le cose stiano esattamente in questo modo. ”
Maurizio Brotini segretario CGIL Toscana
Patrizia Villa segretaria CGIL LIvorno

Livorno, 4 licenziamenti a Multisala the Space

Lo rende noto la CGIL che denuncia : “l’azienda ha voluto colpire il personale di Livorno per inviare un messaggio chiaro a una realtà fortemente sindacalizzata, sempre in prima linea quando c’è da far rispettare i diritti garantiti dal contratto collettivo nazionale.

“L’azienda The Space a Livorno ha licenziato senza preavviso 4 dipendenti, tirando strumentalmente in ballo calo d’incassi e presenze. Motivazione assurda visto che la performance del multisala cittadino è in linea a quella degli altri 42 multiplex presenti in Italia. Abbiamo aperto lo stato d’agitazione a livello nazionale: siamo pronti a tutto per far ritirare i licenziamenti”. E’ quanto ha dichiarato il segretario provinciale Slc-Cgil Graziano Benedetti nel corso della conferenza stampa tenutasi presso la sede Cgil. Presenti all’iniziativa anche Tamara Garbuglia (segreteria Slc-Cgil), Patrizia Villa (segreteria confederale Cgil Livorno), rsu e una rappresentanza di lavoratori.

“L’azienda ha voluto colpire il personale di Livorno – ha attaccato Benedetti – per inviare un messaggio chiaro a una realtà fortemente sindacalizzata, sempre in prima linea quando c’è da far rispettare i diritti garantiti dal contratto collettivo nazionale. Non a caso tra i licenziati c’è anche una rsu Slc. Vogliono mettere in ginocchio la rappresentanza sindacale: non ce la faranno”. Il sindacato darà battaglia: “Pronti a proclamare sciopero a livello nazionale e a fare una manifestazione a Roma”.

Il segretario ha aggiunto: “Non è stato seguito alcun criterio a norma di legge per l’individuazione del personale da licenziare: la proprietà ha agito in maniera discrezionale”.  La sensazione è che l’azienda abbia voluto colpire Livorno anche per inviare un messaggio a tutti gli altri siti: “Licenzio chi voglio, quindi attenzione”. Secondo Benedetti il comportamento dell’azienda è stato “falso come i soldi del Monopoli”, in quanto la proprietà a differenza di quanto dichiarato non ha accettato alcun tipo di confronto, nè a livello locale nè a livello nazionale. Senza contare che per far fronte alla presunta crisi “non ha voluto neanche attivare alcun ammortizzatore sociale”. Il segretario conclude: “Da una parte l’azienda ci dice che non c’è più bisogno di 4 dipendenti, dall’altra avvia colloqui per assumere già da agosto personale a tempo determinato. E’ inaccettabile”.

Villa ha lamentato “l’ennesimo duro colpo al mondo del lavoro per un’area già colpita profondamente dalla crisi occupazionale”. Poi ha aggiunto: “Dopo il colpo inspiegabile al Centro commerciale Ipercoop, un altro segnale di scarsa attenzione al lavoro che non provoca reazioni a difesa se non da parte sindacale. Ricordiamo che il Ministero della cultura investe fondi anche sulla catena The Space: sono soldi pubblici, devono produrre cultura ma anche stare dentro buone prassi per il lavoro. Se ciò non accade le aziende devono uscire dai finanziamenti pubblici. Il far west del lavoro non passi dai beni comuni”. Garbuglia ha infine accusato: “Livorno è una realtà sindacalizzata, il messaggio che l’azienda ha voluto inviare  agli altri siti è chiaro: il sindacato però non arretrerà di un millimetro”.

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