Pensiline fotovoltaiche al posteggio ospedale Ponte Niccheri

Bagno a Ripoli, in provincia di Firenze, partiti in questi giorni i lavori nel parcheggio presso la Palazzina dell’ospedale di Santa Maria Annunziata, a Ponte a Niccheri, sul lato est del presidio sanitario nei quali è previsto anche l’istallazione delle pensiline fotovoltaiche.

Si tratta, spiega la Asl Toscana centro, di un intervento per il completo rifacimento della prima porzione del parcheggio, ricompreso nei lavori complessivi di ristrutturazione dell’ospedale. Per rendere minimi i disagi a utenti e operatori, i lavori sono stati organizzati per fasi per una durata di circa 2 mesi ciascuna. Nel corso di ogni fase, è prevista una parziale riduzione di posti auto, pari a Circa un terzo del parcheggio. Tra le altre opere è prevista anche l’installazione di pensiline fotovoltaiche che produrranno oltre 400 kw di potenza elettrica a servizio dell’ospedale.

Ma saranno realizzati anche interventi per il rifacimento della pavimentazione e la contestuale riorganizzazione della viabilità e dei percorsi. Le modifiche di accesso alla Palazzina saranno indicate sul posto da apposita segnaletica. Il nuovo parcheggio avrà 186 posti auto, in larga misura coperti dalle pensiline fotovoltaiche, con zone riservate ai disabili e postazioni di ricarica per veicoli elettrici.

L’intervento di efficientamento energetico dell’ospedale, mediante il quale potranno essere sostituiti gli infissi del lato nord, potrà contare su un investimento di 3 milioni di euro. Il finanziamento dell’opera è stato possibile mediante fondi europei programma Por Fesr.

Coronavirus: Due nuovi casi in attesa di validazione, migliorano condizioni dei ricoverati

Sono in miglioramento le condizioni cliniche dell’imprenditore fiorentino ricoverato a Ponte a Niccheri, il primo dei casi di coronavirus toscani confermati dall’Istituto superiore di sanità. Ancora in osservazione, ma clinicamente guarito come già era stato annunciato ieri, è invece il paziente di Pescia che si trova nel reparto di malattie infettive dell’ospedale di Pistoia, unico altro caso di coronavirus toscano confermato al momento dall’Iss.

Stamani si è riunita come di consueto a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze l’unità di crisi di emergenza sanitaria, guidata dal presidente della Toscana Enrico Rossi.

Il bollettino aggiornato alle dieci conta al momento otto casi, due dunque più di ieri: sei positivi sospetti, in attesa di validazione da parte dell’Istituto superiore di sanità, due confermati (ma uno già guarito).

I due nuovi tamponi positivi, ma in attesa di validazione da parte dell’Istituto superiore di sanità, riguardano un altro calciatore della Pianese in provincia di Siena e un operatore della squadra. Nel primo caso si tratta di un ventitreenne che viveva in casa con il giovane già risultato sospetto positivo ieri. A differenza del compagno di squadra, in buone condizioni anche lui ma ricoverato alle Scotte di Siena, il secondo giocatore è al momento solo in isolamento domiciliare, con lievi sintomi influenzali. Per il sessantenne operatore della squadra di calcio, che ha accusato febbre alta e tosse, è stato disposto invece il ricovero e già si trova alle Scotte.

Tra i ricoverati sono in via di miglioramento anche il vicino di casa, sessantacinquenne, dell’imprenditore fiorentino e lo studente nordeuropeo di ventisei anni, che non presenta quasi più sintomi. Il primo è ricoverato a Careggi e il secondo a Ponte a Niccheri. Rimane in isolamento domiciliare, ma non ha più febbre, il quarantaquattrenne di Torre del Lago rientrato da Vò dove si era recato per lavoro.

In Toscana sono 884 le persone in isolamento domiciliare. Di queste 393 sono state prese in carico attraverso il numero dedicato delle Asl, 138 sono contatti stretti di casi positivi probabili o confermati e 353 bambini e studenti o loro familiari: in questo caso si tratta di ragazzi di origine cinese, per i quali l’isolamento è scattato in seguito alle segnalazioni arrivate alla Asl Toscana centro (Firenze-Prato-Pistoia) dai dirigenti scolastici, perché allievi di ritorno dalla Cina.

I 393 presi in carico attraverso il numero dedicato delle Aziende sanitarie sono così distribuiti: 165 nella Asl Toscana centro, 113 in quella nord ovest (che comprende le province di Lucca-Massa Carrara-Pisa-Livorno), 115 in quella sud est (Arezzo-Siena-Grosseto). Per i 138 contatti stretti dei casi positivi probabili o confermati 93 sono nell’Asl Toscana centro, 21 in quella nord ovest e 24 in quella sud est.

Il servizio di Lorenzo Braccini.

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Coronavirus: imprenditore positivo a Firenze, contagio non sarebbe avvenuto a Singapore

Non è stato contagiato a Singapore l’imprenditore fiorentino di 63 anni risultato debolmente positivo al coronavirus Covid-19 e da due giorni ricoverato in isolamento nel reparto di malattie infettive dell’ospedale di Ponte a Niccheri, nel comune di Bagno a Ripoli (Fi).

É questa, al momento, l’unica certezza, mentre ancora si attende la conferma della positività dell’uomo da parte dell’Istituto superiore di sanità.

Il 63enne si reca spesso a Singapore per seguire gli affari di un villaggio turistico di proprietà. Ma quella estera è una pista scartata perchè da lì è atterrato a Firenze il 6 gennaio, e non i primi di febbraio come si era appreso all’inizio. Sono passati, infatti, almeno 40 giorni dal ritorno da Singapore prima che l’uomo accusasse primi i sintomi, simili a quelli di un’influenza, fra sabato 15 e lunedì 17 febbraio.

Anche il suo sembrerebbe uno dei casi italiani dei quali non si chiarisce l’origine. C’è però una pista, come riferisce la cronaca fiorentina della “Repubblica”, che i responsabili degli uffici di igiene stanno percorrendo.

L’imprenditore ha incontrato un suo dipendente, che lavora in questa stagione in un campeggio sulla costa livornese intorno al 13 febbraio. Ha riferito che quell’uomo, un cittadino straniero, era malato e quindi si è deciso di fargli il tampone, e probabilmente anche l’esame sierologico per chiarire se fosse guarito dal coronavirus. Il 63enne fiorentino sarebbe stato a casa dal 16-17 febbraio e il 21 ha fatto una lastra ai polmoni in una struttura privata. La mattina di lunedì 24 febbraio poi l’aggravamento per un’insufficienza respiratoria, il trasporto in ambulanza al pronto soccorso dell’ospedale di Santa Maria nuova, nel centro di Firenze, e il successivo trasferimento nell’altro ospedale fiorentino, a Ponte a Niccheri.

Intanto, mentre l’indagine epidemiologica prosegue, i familiari dell’imprenditore e i suoi contatti più stretti sono stati messi in quarantena.

Scontro tra bus e auto nel Fiorentino, grave donna

Scontro frontale tra un’auto e un bus di linea stamani intorno alle 7.30 in via di Tizzano, all’altezza di Capannuccia, nel comune di Bagno a Ripoli (Firenze).

La conducente della vettura, una quarantenne, è rimasta gravemente ferita: estratta dall’auto dai vigili del fuoco è stata poi trasportata in codice rosso all’ospedale di Careggi dove è stata ricoverata in prognosi riservata. Nessun ferito tra i passeggeri dell’autobus mentre il conducente, 48 anni, è stato portato al pronto soccorso dell’ospedale di Ponte a Niccheri per accertamenti: non avrebbe riportato lesioni a seguito dello scontro. Sul posto intervenuta anche la polizia municipale di Bagno a Ripoli: in corso accertamenti sulle cause dell’incidente.

Notizia in aggiornamento.

Calcio Storico, Valleri in terapia intensiva

Fabrizio Valleri detto il ‘Vallero’, bandiera dei calcianti Bianchi di Santo Spirito e candidato sindaco alle ultime elezioni amministrative con la lista civica Libera Firenze, da lunedì sera è ricoverato in prognosi riservata nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Ponte a Niccheri a causa alle gravi conseguenze riportate durante un’azione di gioco nel sabbione di Santa Croce.

“Non è in pericolo di vita, ma bisogna tenerlo sotto controllo. Per ora è stato intubato per non sforzare i polmoni”. Queste le parole dei medici che da lunedì sera hanno in cura Fabrizio Valleri, che nello scontro con un calciante dei Rossi durante una partita del Calcio Storico ha riportato la rottura della clavicola e di cinque costole con perforazione della pleura.

Secondo quanto ricostruito, Valleri è stato colpito da un avversario a circa 20 minuti dalla fine dell’incontro, in un momento in cui non avrebbe avuto modo di difendersi: è stato colpito allo sterno per poi essere gettato a terra e preso a calci mentre cercava di superare la difesa dei Rossi. Il direttore di gara si è reso conto del fallo avvenuto e ha punito il calciante di Santa Maria Novella con l’espulsione immediata dal campo.

Nonostante le rotture e la perforazione del polmone, ‘Vallero’ ha continuato a giocare fino alla fine della partita e solo allora è stato portato in ospedale.

“Fabrizio è in ospedale ed è ancora sottoposto a cure intensive, ma non sarà per molto. Grazie di cuore a tutti per l’interessamento e scusateci se non possiamo rispondere a tutti i messaggi personali che ci stanno arrivando”. Così la famiglia di Valleri ha ringraziato e rassicurato gli amici e i tifosi del Calcio Storico che per giorni hanno inondato le pagine social di dediche e messaggi in cui chiedevano aggiornamenti sullo stato di salute dell’atleta.

Nella giornata di ieri Michele Pierguidi, presidente del Calcio Storico, e Andrea Vannucci, assessore alle tradizioni popolari, hanno contattato i parenti di Valleri e poi Marco Baldesi, presidente dei Bianchi: “Abbiamo saputo di Fabrizio solo questa mattina (ieri, ndr) e non appena starà meglio andremo a trovarlo – dice Pierguidi – Abbiamo saputo che non corre rischi e questa cosa ci solleva. Per rispetto di Valleri non commenteremo questa edizione del Calcio Storico fino a quando non sarà uscito dall’ospedale”. In merito all’incidente, Pierguidi ha inoltre affermato che “se dalle immagini individueremo delle responsabilità, faremo scattare le squalifiche”.

Ospedale Ponte a Niccheri, l’allarme della Fp Cgil: “C’è carenza di personale OSS, assistenza a rischio”

Da alcune settimane i 4 reparti di degenza medica dell’Ospedale SS. Annunziata stanno vivendo una situazione organizzativa drammatica a causa del sovraffollamento e della contemporanea mancanza di personale OSS, figura fondamentale per l’assistenza sanitaria di base degli utenti ricoverati. Lo denuncia la Funzione Pubblica Cgil di Firenze che si dice pronta alla mobilitazione.

Di seguito la nota sindacale:

L’aggiunta di posti letto nelle camere già piene a regime ordinario, il mancato rinnovo dei contratti interinali degli OSS presenti in questi reparti ha portato la dotazione di questa fondamentale figura sotto i livelli minimi essenziali.

Nel dettaglio, per ogni reparto ci dovrebbero essere, secondo i parametri standard di dotazione organica, 8 OSS, e invece ce ne sono 6, e questo avviene da gennaio. Nel frattempo la Direzione sanitaria ha aggiunto 2 posti letto per ogni reparto, sempre da gennaio.

La situazione organizzativa di giorno in giorno sta diventando sempre più insostenibile, nonostante il continuo impegno degli infermieri e OSS presenti, non è più possibile garantire un’assistenza sanitaria accettabile, il drastico aumento dei carichi dei lavoro accresce la possibilità di rischio clinico.

Oltre al danno la beffa per questi lavoratori: se persisterà questa carenza di personale, si vedranno negati il diritto alle ferie e anche il giorno di riposo settimanale previsti dal Contratto di Lavoro.

Il rinforzo di personale tanto sbandierato dall’Assessorato Regionale e dall’Azienda, promesso nel mese di ottobre si è dimostrato un gigantesco bluff; le unità di personale promesse, sopratutto OSS, non sono mai realmente arrivate e i contratti interinali scaduti non sono mai stati sostituiti.

Il poco personale OSS che l’Azienda è riuscita a reclutare in queste settimane è stato tutto dedicato all’apertura della 6 sala operatoria dell’Ospedale, dimenticando di sanare i vuoti di organico presenti nelle medicine, che sopratutto nelle giornate dei fine settimana vedono il drastico calo del personale nei reparti al massimo della capienza a causa dell’impossibilità di fare dimissioni.

La FP CGIL ritiene questa situazione inaccettabile e chiede all’Amministrazione un intervento urgente, pronta a proclamare uno stato d’agitazione che porterà la nostra sigla a organizzare un presidio di protesta in occasione della prossima visita dell’Assessore regionale alla Sanità Stefania Saccardi per l’inaugurazione della 6° sala operatoria.

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