Firenze, musei civici gratuiti per Domenica Metropolitana

La Domenica Metropolitana di  (3) marzo offre un ricco programma di visite e attività nei musei cittadini. Giovani e adulti potranno fruire delle visite dedicate alla famiglia Medici in Palazzo Vecchio e in Palazzo Medici Riccardi ma anche dei percorsi guidati in Santa Maria Novella, alla Cappella Brancacci e alla Fondazione Salvatore Romano, alla mostra ‘Solo. Medardo Rosso’ (Museo Novecento) e a quella dedicata a Luca Pignatelli (Museo Stefano Bardini).

Si affiancano poi le iniziative sulla Memoria della Grande Guerra e le visite proposte nell’ambito del progetto AMIR / Accoglienza Musei Inclusione Relazione.

Inoltre, nell’ambito delle celebrazioni per la nascita di Cosimo e Caterina de’ Medici (1519-2019), si segnala la prima Sunday Lecture dedicata a Cosimo I de’ Medici e ai suoi discendenti, a cura di Stefano Corazzini.

Alle famiglie con bambini sono invece dedicate il racconto ‘Per fare una città ci vuole un fiore’, la ‘Favola della tartaruga con la vela’ e gli atelier d’arte in Palazzo Vecchio, il percorso ‘A casa Medici’ in Palazzo Medici Riccardi e l’attività ‘Io e te, l’arte del ritratto’ al Museo Novecento.

Sono inoltre in programma le visite accompagnate al Museo del Bigallo alle ore 10 e alle ore 12 (Piazza San Giovanni 1, prenotazione obbligatoria, tel. 055-288496) e la visita guidata, ore 15.30,  al Museo della Misericordia (Piazza Duomo 19, prenotazione obbligatoria, tel. 055-239393).

Si segnala anche l’accesso gratuito al Museo Zeffirelli-Centro internazionale per le Arti dello Spettacolo, dalle ore 10 alle 18 (Piazza San Firenze 5, non è necessaria la prenotazione).

Si ricorda che le visite guidate e le attività sono gratuite  ma che è necessaria la prenotazione.

Non c’è  bisogno di  prenotazione per la semplice visita ai Musei Civici Fiorentini che presentano i seguenti orari di apertura.

Museo di Palazzo Vecchio, ore 9-19
Torre di Arnolfo, ore 10-17
Santa Maria Novella, ore 13-17,30
Museo Stefano Bardini, ore 11-17
Cappella Brancacci (S. Maria del Carmine), ore 13-17
Fondazione Salvatore Romano, P.zza Santo Spirito, ore 13-17
Museo Novecento, P.zza Santa Maria Novella, ore 11-19
Museo del Ciclismo Gino Bartali, via Chiantigiana 175 (Ponte a Ema), ore 10-16
Palazzo Medici-Riccardi, via Cavour, ore 9-19

INFO:

055.2768224, 055.2768558

info@muse.comune.fi.it

 www.musefirenze.it

Museo Novecento: Saretto Cincinelli in dialogo con artisti mostra

In occasione della mostra Il Disegno del Disegno (visitabile al Museo Novecento fino al 28 febbraio) venerdì 22 febbraio alle 18 il curatore Saretto Cincinelli “dialoga” con alcuni degli artisti coinvolti nel progetto.

Il talk consentirà di approfondire la riflessione sul disegno, inteso non come progetto ma come processo. In linea con il concept della mostra, l’incontro non intende modellare una prospettiva dello sguardo, ma condurre in primo piano, oltre al “verbo essere” delle singole produzioni di ciascun artista, l’accadere plurale di un evento.

Il Disegno del Disegno riunisce in un’unica esposizione i giardini ‘stagionali’ di Massimo Bartolini, le sinopie ‘postume’ di Antonio Catelani, l’affiorare delle figure nel gesto formante delle terrecotte di Emanuele Becheri, le duplicazioni evocanti un cortocircuito tra ciò che è scomparso e ciò che non smette di riaffiorare di Andrea Santarlasci, le infinite, minute segnature delle pagine marmoree di Massimiliano Turco, tracciati di un divenire che mostra il senso di una ripetizione mutante.

A questi si affiancano le sculture incorporanti il disegno della propria genesi materiale di Daniela De Lorenzo, gli autoritratti tracciati senza mai posare lo sguardo sul foglio di Chiara Camoni, le presentazioni extra-rappresentative dei Senza titolo (Chiasmi) e delle Prosopopee di Carlo Guaita, l’Atlas di Margherita Moscardini che, tramite un inedito display performativo, mostra moltitudini aggregate in uno spazio pubblico da cui sono sottratte le architetture e, infine, le fotografie in bianco e nero di Paolo Meoni e Giulia Cenci, sorta di disegni istantanei che nella loro platitude restituiscono l’astratto ritmo interno di uno scenario naturale o svolgono il ruolo di annotazioni e schizzi preparatori evocanti opere a venire.

Ingresso libero fino ad esaurimento posti. L’ingresso non prevede l’accesso al percorso museale.

San Valentino: appuntamenti al Museo Novecento

Un San Valentino speciale quello che va in scena giovedì 14 febbraio al Museo Novecento di Firenze. Niente rose rosse né lume di candela ma tre appuntamenti sequenziali che invitano ad una riflessione profonda sull’amore e sui rapporti di coppia.

La giornata si apre alle 17, con Baci e abbracci, una conferenza spettacolo pensata per celebrare e festeggiare la parola amore, durante la quale il direttore artistico del Museo, Sergio Risaliti, illustrerà alcune delle più celebri immagini di baci e abbracci nella storia dell’arte: da Bronzino a Courbet, da Canova a Schiele, da Rodin a Picabia, da Via col vento a Titanic.

Alle 18, inaugurazione di “Frammenti di un discorso amoroso” installazione site-specific di David Reimondo a cura di Gaspare Luigi Marcone, primo appuntamento del ciclo Ora et labora, ideato da Sergio Risaliti, che invita un artista contemporaneo a elaborare un lavoro per il loggiato del Museo. In questo caso, Reimondo ha operato una riflessione sul celebre scritto di Roland Barthes Frammenti di un discorso amoroso. L’intellettuale francese, con le sue teorie sul linguaggio e sulla significazione, è diventato un punto di riferimento per la semiologia e la critica letteraria coinvolgendo altre scienze come psicanalisi e sociologia.

L’installazione Frammenti di un discorso amoroso (in mostra fino al 28 maggio) è un’opera site specific per il loggiato del Museo Novecento costituita da una rete metallica con circa 11mila led; la “griglia”, di grandi dimensioni (1,30 × 20 metri circa), è assemblata e saldata in modo artigianale mentre i led sono portatori di un messaggio volto all’attualità.

Su questo “grande schermo” si aggregano e si disgregano i “frammenti” dei nuovi “simboli” elaborati da Reimondo. Infatti, l’artista, evocando alcune sezioni del volume di Barthes, ha realizzato delle riprese video usando dei semi naturali che, disposti fino a costruire un suo “simbolo”, venivano poi disgregati dal soffio d’aria di un compressore. Queste riprese sono state trasferite su file digitale così da vedere le “immagini in movimento” proiettate sulla rete di led.

In sostanza su questo schermo i simboli di “abbraccio”, “cuore” o “magia” si compongono e disgregano ritmicamente con un movimento che parte dal “cuore” dell’installazione verso i suoi lati con un ritmo continuo di apertura e di chiusura. I “semi naturali” coesistono con i “semi artificiali” ossia i led; questi frammenti definiscono in modo compiuto i simboli dell’artista solo se il lavoro è guardato da lontano mentre, avvicinandosi, emerge un mosaico leggero di metallo e di luci quasi indecifrabile. In un’epoca in cui la tecnologia viene associata alla produzione di oggetti di design industriale e seriale, “impeccabile”, l’artista ha scelto invece l’artigianalità, data da un meticoloso lavoro manuale che resta comunque imperfetto con alcune sue tracce di casualità.

Alle 18.30, spazio a And Whatever I Do Will Become Forever What I’ve Done (E qualunque cosa io faccia si muterà per sempre in ciò che ho fatto), performance di Silvia Cogotzi, Lori Lako, Chiara Macinai, Dania Menafra, Zoya Shokoohi, a cura di Sergio Risaliti, realizzata grazie al contributo degli assessorati alle Pari opportunità e alle Politiche giovanili del Comune di Firenze.

Ispirata  ai versi della poetessa polacca premio Nobel Wislawa Szymborska, la performance si tiene nel loggiato al primo piano del Museo Novecento e negli ambienti che ospitano la collezione Alberto Della Ragione.

Nel loggiato si  elevano cinque colonne bianche, composte unicamente di fogli. Ognuna di queste ha un’altezza ben precisa, corrispondente alla statura di ciascuna artista, mentre al secondo piano del Museo, una grande superficie di foglia oro sarà accuratamente vegliata da persone di sesso maschile disposte in cerchio.

Le colonne cartacee vogliono essere il simbolo di un’esperienza femminile fatta di risposte sospese, infatti gli interrogativi proposti nei fogli che le strutturano sono parti di un questionario vuoto mai somministrato, e la mano del fruitore diventa padrona di “consumare” le colonne o lasciarle lì, intatte. La foglia d’oro invece è di una delicatezza tale che la breve disattenzione di un solo uomo può intaccarne irrimediabilmente l’integrità.

In questo modo le artiste hanno deciso di affrontare il tema dell’amore da un punto di vista totalmente inedito rispetto al comune modo di guardare a questa giornata, ponendo una riflessione più profonda sul rapporto che intercorre tra il maschile e il femminile con la conseguente distribuzione di responsabilità e opportunità.

 “L’arte è un potente strumento di comunicazione sociale per sensibilizzare sul rispetto dei diritti umani – hanno detto gli assessori alle Pari opportunità Sara Funaro e alle Politiche giovanili Andrea Vannucci -, sul drammatico fenomeno della violenza sulle donne e più in generale all’interno delle relazioni di coppia. La performance ‘And whatever I do will become forever what I have done’ nasce proprio con questo obiettivo affinché vengano accesi i riflettori sull’importanza di contrastare tali atti. Siamo convinti che questo messaggio abbia ancora più forza se lanciato nel giorno di San Valentino, che celebra l’amore nelle coppie”.

“La suggestione di questa iniziativa realizzata da cinque giovani artiste – hanno continuato Funaro e Vannucci – sarà l’occasione per offrire un ulteriore e stimolante momento per riflettere su quanto sia necessario diffondere la cultura delle pari opportunità e della non violenza. Grazie a MUS.E, al Museo Novecento e al suo direttore scientifico Sergio Risaliti per la grande sensibilità dimostrata verso il tema della violenza sulle donne e nelle relazioni e per l’impegno dimostrato per far sì che questo bel progetto potesse realizzarsi”.

“L’intera operazione si pone come una riflessione che vuole guardare al di là del proprio naso, non limitandosi a uno sguardo sul femminile ma piuttosto sul mondo femminile e quello maschile in relazione – spiega Sergio Risaliti – e su come questo rapporto sia in grado di modificare e ribaltare liquidi equilibri attraverso impercettibili spostamenti di prospettiva, capaci di generare meccanismi di violenza appartenenti a circuiti inarrestabili. Nei rapporti amorosi lo scambio di personalità e intensità è necessario quanto invitabile, così come la cura e l’elaborazione per trasformare di segno l’entropia affettiva e ogni germe di ambi-violenza nelle parole, nei gesti, nella domanda e offerta, perché dove c’è amore c’è sempre gioco più di potere che di poesia . Firenze è una città che ci offre infiniti esempi di questo labile confine: il Perseo sovrasta il corpo decapitato della Medusa, ma anche il Giambologna ci riporta alla memoria episodi di sopraffazione nel Ratto delle Sabine: così Piazza della Signoria accoglie segni di potere, violenza e sopraffazione. Anche all’interno della sala che ospita la collezione permanente del Museo Novecento scopriamo diversi modi di guardare al femminile da parte di un uomo, basti pensare a Martini con la Pisana e Attesa/Susanna, ma anche Fontana con Donna Sdraiata e Paulette. La performance di Silvia Cogotzi, Lori Lako, Chiara Macinai, Dania Menafra, Zoya Shokoohi apre un campo di lettura altro, un ribaltamento di ruoli e di comportamenti sempre più necessari sempre meno retorici e più poetici ”.

Museo Novecento celebra il Giorno della Memoria, ingressi gratuiti

In occasione della Giornata della memoria, il 27 gennaio, il Museo Novecento di Firenze è aperto gratuitamente al pubblico e propone una serie di eventi che invitano ad interrogarsi su ciò “che è stato” e sul valore dell’arte e della cultura quali antidoti all’indifferenza, drammaticamente attuale, nei confronti della disperazione e della morte di migliaia di persone per motivi razziali.

Una simile riflessione diventa ancor più necessaria in un luogo della memoria come il Museo Novecento, requisito e trasformato dalle truppe germaniche in un campo di raccolta per i lavoratori che aderirono allo sciopero indetto nel marzo 1944, 338 dei quali furono trascinati alla stazione ferroviaria di Santa Maria Novella e deportati nel lager nazista di Mauthausen (come ricorda una lapide sotto il loggiato).

Il programma di domenica 27 gennaio comincia alle 11 con la prima delle due visite guidate al Museo (la seconda è alle ore 12) Orizzonti. Nuovi sguardi sull’arte del Novecento (partecipazione gratuita, prenotazione obbligatoria) nell’ambito del progetto AMIR (Accoglienza Musei Inclusione Relazione). Il dialogo con le opere e i visitatori sarà condotto da un gruppo di migranti aderenti al progetto, giovani provenienti da vari paesi che hanno studiato l’arte del nostro tempo e della nostra penisola mettendola in relazione con la propria storia, le proprie origini, la propria patria.

Sempre alle 11, appuntamento con The Holocaust Memorial, esposizione di alcuni progetti della Sam Fox School of Design & Visual Arts della Washington University in St. Louis. Gli studenti del corso diretto dal professor Stephen Leet hanno elaborato dei progetti per un ipotetico memoriale dell’Olocausto situato nel Museo Novecento.

Ogni studente ha progettato un memoriale dedicato alle circostanze specifiche degli arresti, delle detenzioni e delle deportazioni avvenute nel complesso delle ex Leopoldine nel marzo 1944: vengono così ricordate sia le vittime ebree della Shoah in Italia che quelle di tutto l’Olocausto, con l’intento di far luce sui responsabili della loro sofferenza e del loro sterminio.

Alle 17 appuntamento con “Inventory. The Fountains of Za’atari” che vedrà il direttore artistico del Museo Sergio Risaliti in conversazione con l’artista Margherita Moscardini. “Inventory. The Fountains of Za’atari” è un progetto sviluppato all’interno del campo per rifugiati di Za’atari, nato nel 2012 in Giordania, al confine siriano, per accogliere i cittadini in fuga dalla guerra civile. Nel 2015 il campo ha raggiunto una popolazione di 150.000 persone, di cui 80mila siriani, diventando la quarta città più grande della Giordania e il secondo campo per rifugiati più grande al mondo.

Margherita Moscardini ha vissuto nel campo per svariati mesi e osservato la sua realtà attraverso il doppio paradigma posto dalla condizione del rifugiato che, da un lato, mette in discussione il concetto di Europa, organismi come le Nazioni Unite e il sistema degli stati nazionali, e, dall’altro, ci chiama a ripensare i campi come realtà urbane destinate a durare. Il progetto, promosso dalla Fondazione Pastificio Cerere di Roma e supportato da numerose istituzioni e fondazioni internazionali, è vincitore della prima edizione del bando Italian Council 2017, concorso ideato dalla Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane (DGAAP) del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, per promuovere l’arte contemporanea italiana nel mondo.

Alle 18 spazio a Base per dialogo / Struttura evidente / Struttura impossibile, performance della giovane artista iraniana Zoya Shokoohi che vede appoggiati spalla a spalla con gli occhi bendati, due stranieri che, utilizzando la propria lingua di origine, provano ad intavolare un dialogo che resta comunque incomprensibile. I due, in piedi in semi-equilibrio su due basi di legno, non riescono a capirsi: nessuno potrebbe capire il loro dialogo, anche se comprendesse tutte e due le lingue (farsi e albanese).

“L’azione non consiste nel dialogare con o attraverso la propria lingua – spiega l’artista -, ma nello scambiarsi un’esperienza sentimentale fondamentale, che nasce da un subconscio infantile del poter dire. Poiché nella nostra epoca il campo coincide con la struttura sociale in cui ogni individuo deve annullarsi, per potersi integrare, oggi l’unico campo che non sia di concentramento è quello in cui è dato dialogare senza necessariamente perdere la propria lingua per integrarsi”.

Infine alle 18:30 Giovanni Micoli e Maria Lucia Bianchi leggeranno brani tratti da Nessuno sa di lui di Ippolita Morgese. Attraverso la lettura di passi scelti, Micoli e Bianchi introducono lo spettatore nelle dinamiche sociali che hanno avuto per protagonisti gli ebrei residenti a Firenze. Come in un romanzo, Ippolita Morgese narra la storia di Carlo Pitti, il magistrato cui fu affidato il compito di istituire il ghetto ebraico in città, nel 1571. Grazie al ritrovamento dell’archivio privato, l’autrice ricostruisce la vicenda di un personaggio chiave nel sistema di potere della Firenze medicea, svelando, attraverso aneddoti e dati inediti, abitudini, tradizioni familiari e usanze del secondo Cinquecento.

INFO: Tel. 055-2768224 – 055-2768558, Mail: info@muse.comune.fi.it

Epifania al Museo Novecento: tre laboratori per famiglie nei presepi di Maria Lai

Domenica in occasione dell’Epifania il Museo Novecento organizza due visite guidate con lo staff di Muse e una speciale con il direttore artistico Sergio Risaliti

Una giornata speciale per i visitatori del Museo Novecento che domenica 6 gennaio, in occasione dell’Epifania, potranno partecipare alle visite guidate alla mostra “L’anno zero”, di Maria Lai organizzate da MUS.E alle 12:30, alle 15 e alle 16:30 e dedicate alle famiglie con bambini. La visita delle 16:30, l’ultima in calendario, sarà affidata, in via eccezionale, al direttore artistico del Museo Novecento, Sergio Risaliti, che racconterà la vita, le opere e lo spirito che lo ha spinto ad ospitare i presepi dell’artista sarda all’interno della nuova sala Room, al piano terra dell’ex complesso delle Leopoldine.

I presepi di Maria Lai – in terracotta, legno, stoffa, filo, sabbia – propongono un racconto semplice, simbolico, assoluto, nel quale la storia sacra diventa metafora di tutte le radici, di tutti i miracoli e di tutti gli ideali dell’umanità. “Aver mantenuto il contatto con la mia infanzia, quando sentivo intorno a me un mondo invisibile più forte della realtà – scriveva l’artista -. Giustifica il fascino che ancora oggi mi lega alla tenerezza del Natale. Ciò che avevo sentito e che ho sempre continuato a sentire, sempre di più, è il bisogno di interrogare questo simbolo misterioso che ogni anno si ripropone a un mondo sempre più travagliato.”

 

Dopo un’introduzione in mostra, i bambini e i loro familiari saranno invitati a realizzare il loro presepe, che potranno portare via con sé.  Importante: è necessario portare con sé una scatola da scarpe vuota.

 

Ingresso e attività gratuita per i residenti a Firenze.
€4 per i non residenti. Al costo dell’attività si aggiunge il biglietto di ingresso al museo.

 

La prenotazione è obbligatoria

Per informazioni e prenotazioni: Tel. 055-2768224 055-2768558

info@muse.comune.fi.it

 

Orario apertura museo 11-19

Domenica Metropolitana: libero accesso ai Musei Civici

4 novembre, Domenica Metropolitana, libero accesso ai Musei Civici per i residenti nei comuni della Città Metropolitana. In programma anche eventi per ricordare il centesimo anniversario della conclusione della prima guerra mondiale

Domenica 4 novembre, undicesimo appuntamento 2018 con la ‘Domenica Metropolitana’, che consente ai fiorentini e a tutti i residenti nei comuni della Città Metropolitana di accedere gratuitamente ai musei civici.

La Domenica Metropolitana di novembre presenta un programma di visite e attività particolarmente ampio, poiché alle proposte dei Musei Civici Fiorentini si affiancano le visite in Palazzo Medici Riccardi e al complesso di Sant’Orsola, eccezionalmente aperto al pubblico. Oltre a queste, giovani e adulti potranno fruire in Palazzo Vecchio dei percorsi dedicati alla Reggia medicea e alle fontane e agli acquedotti di metà Cinquecento; sono inoltre in programma visite guidate in Santa Maria Novella e alle mostre Solo. Piero Manzoni (Museo Novecento) e Paolo Masi. Qui (Le Murate).

A questi eventi si affianca, in occasione dell’anniversario della Prima Guerra Mondiale, la proposta sulla Memoria della Grande Guerra definita d’intesa con l’Ufficio UNESCO del Comune di Firenze e grazie alla collaborazione di Opera Santa Croce e dei Quartieri cittadini. La mattina della domenica sarà infatti possibile riunirsi intorno a uno dei monumenti-simbolo della Grande Guerra in piazza Acciaiuoli per comprenderne forme e significati, mentre nel pomeriggio saranno proposti percorsi tematici nel centro storico che prenderanno il via da Palazzo Vecchio per concludersi in Santa Croce, luogo-simbolo della memoria dei caduti.

Sono inoltre in programma: la visita-conversazione alla mostra Marina Abramovic. The cleaner in Palazzo Strozzi alle ore 11.30 dedicata a una delle personalità più celebri e controverse dell’arte contemporanea; le visite guidate al Museo della Misericordia, Piazza Duomo 19, alle ore 15.15 e 16.30 (prenotazione obbligatoria, tel. 055-239393); le visite accompagnate al Museo del Bigallo, Piazza San Giovanni 1,  alle ore 10 e alle 12 (prenotazione obbligatoria, tel. 055-288496).

Si segnala inoltre l’accesso gratuito al Museo Zeffirelli, Piazza San Firenze 5, dalle ore 10 alle 18, (non è necessaria la prenotazione).

Si ricorda che le visite guidate e le attività sono gratuite  ma che è necessaria la prenotazione.

Non c’è  bisogno di  prenotazione per la semplice visita ai Musei Civici Fiorentini  che presentano i seguenti orari di apertura.

Museo di Palazzo Vecchio, ore 9-19
Torre di Arnolfo, ore 10-17
Santa Maria Novella, ore 13-17,30
Museo Stefano Bardini, ore 11-17
Cappella Brancacci (S. Maria del Carmine), ore 13-17
Fondazione Salvatore Romano, P.zza Santo Spirito, ore 13-17
Museo Novecento, P.zza Santa Maria Novella, ore 11-19
Museo del Ciclismo Gino Bartali, via Chiantigiana 175 (Ponte a Ema), ore 10-16                Palazzo Medici-Riccardi, via Cavour, ore 9-19
Attenzione: le biglietterie chiudono un’ora prima dell’orario di chiusura.
Gli accessi ai Musei sono disponibili fino ad esaurimento posti per motivi di sicurezza.

Info e prenotazioni
Da lunedì a sabato, ore 9.30-13 e 14-17 (servizio non attivo la domenica mattina) Tel. 055.2768224, 055.2768558  info@muse.comune.fi.it  www.musefirenze.it

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