Firenze, muore in dirupo caduta da altalena: indagata anche infermiera 118

Oltre al proprietario dell’abitazione e al figlio, iscritti sul registro degli indagati dalla pm Ester Nocera già nelle prime fasi dell’inchiesta, risulta indagata con l’accusa di omicidio colposo anche un’infermiera di 46 anni in servizio alla centrale operativa del 118 di Firenze.

La procura di Firenze ha chiuso le indagini per la morte di Sofia Salomoni, la 22enne di Londa (Firenze) morta il 28 gennaio scorso dopo essere caduta in un dirupo da un’altalena costruita artigianalmente in una casa di campagna a Vicchio del Mugello.

Secondo l’accusa la donna, responsabile di definire il tipo di intervento ottimale, avrebbe omesso di inviare sul posto l’elisoccorso, ignorando il protocollo operativo della Regione Toscana che ne prevede l’invio in caso di ‘caduta dall’alto e politrauma’, attivando invece un’ambulanza senza medico a bordo.

In questo modo, sempre in base all’accusa che le viene contestata, avrebbe determinato un ritardo dei soccorsi di circa due ore dalla richiesta di intervento, che sarebbe risultato fatale alla 22enne, morta per shock emorragico conseguente alla rottura della milza.

Inoltre, l’assenza del medico a bordo dell’ambulanza e la mancanza di un ecografo avrebbero pregiudicato la possibilità di valutare correttamente la gravità della situazione, anche al fine di valutare di portare la giovane, che morì durante il trasporto a Careggi, nel più vicino ospedale di Borgo San Lorenzo.

Infanticidio di Scarperia, aggiornamenti

Firenze, “E’ in stato di choc e non ricorda nulla”, così l’avvocato Caterina Manni del foro di Firenze, il difensore nominato d’ufficio per assistere il 34enne che ieri sera ha ucciso il figlio di 1 anno accoltellandolo durante una lite con la convivente nella loro casa a Sant’Agata di Scarperia, nel Mugello.

Il legale ha incontrato sabato mattina il 34enne nel carcere di Sollicciano dove si trova ristretto dopo il fermo di polizia scattato per l’omicidio in flagranza: “Sono andata stamani in carcere a parlarci – ha riferito l’avvocato Manni -, mi ha solo detto che lui aveva lavorato tutta la giornata, poi quando ha terminato era rientrato a casa tranquillo e si aspettava una serata calma. Poi, sull’accaduto non si ricorda più nulla: credo che in questo momento non sia in grado di ricostruire alcunché o di dare una spiegazione, è in stato di confusione”.

L’uomo si trova detenuto in isolamento nel carcere di Sollicciano, dove la sua cella viene vigilata a vista.

Si terrà invece lunedì prossimo, 17 settembre, nel carcere di Sollicciano l’udienza di convalida dell’arresto scattato in flagranza di reato e l’udienza sarà tenuta dal gip Angela Fantechi e dovrebbe iniziare alle ore 10:30.

Per quanto riguarda le motivazioni del folle gesto, potrebbe esserci stato uno scatto d’ira, un raptus, connesso a una patologia psichiatrica, di cui l’uomo soffrirebbe.

Questa una primissima ipotesi investigativa che i carabinieri stanno seguendo per determinare il contesto in cui è maturato il delitto e individuarne le cause.

Secondo gli accertamenti il 34enne risulta seguito dal Centro di salute mentale della Asl. Nel febbraio scorso era stato ricoverato in ospedale a Borgo San Lorenzo alcuni giorni per sottoporsi ad alcune cure.

Bimbo di 1 anno ucciso dal padre con un coltello

Scarperia, comune della città metropolitana di Firenze, un bimbo di un anno è morto dopo essere stato colpito dal padre con un coltello nel corso di una lite familiare.

Secondo quanto appreso, anche se alla ricostruzione stanno lavorando i carabinieri e il pm di turno Fabio Di Vizio, l’uomo avrebbe ucciso il piccolo di Michele di un anno al culmine di una lite con la convivente e poi avrebbe cercato di colpire con lo stesso coltello anche l’altra figlia di 7 anni.

La bambina, secondo quanto riferito dai carabinieri, non ha riportato ferite, la bimba sarebbe stata salvata dalla madre che si messa nel mezzo ed è rimasta ferita proprio per proteggerla.

Michele, il bimbo che ha perso la vita, aveva compiuto un anno lo scorso 3 settembre, per lui la morte è arrivata improvvisa con una o più coltellate inferte dal papà.

La madre invece, è rimasta ferita alla testa e agli arti, secondo quanto appreso, proprio nel tentativo disperato, quando si è frapposta tra l’uomo, ormai in preda a un raptus incontenibile, e la piccola, rimasta illesa.

L’allarme ai carabinieri lo avrebbe dato la nonna del bimbo, che ha chiamato il 112 alle 20:00, dicendo che era stato “ammazzato suo nipote” e che l’assassino era il padre del piccolo.

I militari, arrivati subito sul posto, si sono trovati davanti a una scena raccapricciante con il bimbo e la madre in un lago di sangue. Immobile, in evidente stato di shock, hanno trovato anche il 34enne che è stato fermato e che non avrebbe opposto resistenza.

Sul posto anche i mezzi del 118: i sanitari hanno provato a rianimare Michele e le manovre sono continuate pure nell’ambulanza con la quale è stato trasportato al pronto soccorso dove, però, è arrivato senza vita.

Anche la madre è stata portata allo stesso ospedale, a Borgo San Lorenzo. Lei non sarebbe in pericolo di vita. Il coltello usato dall’uomo per colpire il figlio e la donna è stato poi ritrovato nel giardino. I motivi scatenanti del raptus, e della lite che lo ha preceduto e che ha portato all’ennesima tragedia familiare, li ricostruiranno i carabinieri della compagnia di Borgo, con l’aiuto del reparto della sezione scientifica, coordinati dal pm di turno Fabio Di Vizio arrivato poco dopo nell’abitazione.

Entrambi i genitori del bambino erano già conosciuti alle forze dell’ordine, anche se non sono ancora chiari i loro precedenti.

Sgomento e incredulità, le prime razioni nella piccola frazione di Sant’Agata dove la famiglia di Michele viveva in un terra tetto, con un piccolo giardino davanti, fuori dal centro del paese.

Mugello: incidente in pista al circuito, due piloti feriti

Due piloti sono rimasti feriti in un incidente avvenuto all’autodromo del Mugello in occasione di una giornata di prove libere motociclistiche.

I piloti sono stati soccorsi in pista dai medici rianimatori del circuito toscano, subito intervenuti con le fast car mediche grazie all’immediata interruzione delle prove decretata dalla direzione gara con l’accensione dei semafori rossi e l’esposizione della bandiere rosse dei commissari di percorso.
Trasportati presso il centro medico del circuito dalle ambulanze dislocate lungo la pista, i due feriti sono stati stabilizzati e poi trasferiti all’ospedale di Careggi, a Firenze. Il più grave, 33 anni, è stato trasportato con l’eliambulanza, ma dopo i primi accertamenti dei sanitari non sarebbe in pericolo di vita.

Il secondo pilota, di 52 anni, è stato trasferito con un’ambulanza, ma le sue condizioni non
destano preoccupazioni. I rilievi sono a cura dei carabinieri della stazione di Scarperia che hanno sequestrato le due moto.

Escursionisti dispersi, tre soccorsi in Toscana

Due distinti interventi di soccorso per tre escursionisti in Toscana. Si tratta di un cinquantenne che, dopo una notte all’aperto, è stato ritrovato nei boschi della Versilia (Lucca), e di due ragazze recuperate in Mugello (Firenze), nella zona Madonna dei Tre fiumi.

Per le ricerche del cinquantenne, che si era perso tra i boschi delle frazioni di Lucese e Torcigliano, nel comune di Camaiore, è intervenuto in primo luogo personale della stazione di Querceta del Soccorso alpino. L’uomo aveva dato l’allarme ai carabinieri dicendo di non sapere dove si trovasse e di essere ferito e disidratato.

Tra l’altro aveva perso gli occhiali e questo ha complicato ancora di più la ricerca del sentiero. Alle operazioni hanno preso parte anche i cinofili e altre stazioni del soccorso alpino sono state messe in allerta. Questa mattina le squadre dei soccorritori hanno localizzato l’uomo che si era portato in prossimità di un fuoco nella speranza di trovarvi qualcuno. Proprio a causa del falò e del pericolo di possibili incendi l’elicottero del servizio antincendi si è messo in volo ed ha localizzato il disperso.

Per le due ragazze intervento oggi del Soccorso alpino della stazione Monte Falterona e anche dei vigili del fuoco. Da quanto spiegato le due escursioniste erano rimaste bloccate su terreno molto impervio: raggiunte dal Sast, sono state poi recuperate dall’elicottero dei vigili del fuoco.

Forteto: Flai Cgil torna a chiedere il commissariamento

“La commistione azienda-comunità si sta nuovamente rafforzando. Siamo preoccupati, occorre un immediato intervento per arrivare alla gestione commissariale che dia un futuro alla cooperativa”.

Di seguito il comunicato a firma Gianluca Giussani, segretario Flai Cgil Toscana, e Mirko Borselli, segretario Flai Cgil Mugello:

“Siamo fortemente preoccupati per il futuro della cooperativa agricola il Forteto del Mugello.
In questi anni abbiamo cercato di collaborare perché si attuasse il progetto di normalizzazione della cooperativa, ma ad oggi abbiamo seri elementi che ci portano a pensare che la commistione tra l’azienda e la comunità sia ancora presente e anzi si stia nuovamente rafforzando. Il percorso di discontinuità è stato seriamente avviato a gennaio del 2016 affidando l’incarico ad un qualificato manager esterno, che ha prodotto un piano industriale credibile per ristrutturare l’azienda e trasformarla in un’impresa moderna, trasparente e inserita nel territorio. Piano industriale che prevedeva il rilancio della cooperativa attraverso investimenti per la valorizzazione del caseificio, l’eventuale dismissione degli asset improduttivi e il fondamentale riscatto reputazionale per creare le condizioni per la realizzazione di progetti di partnership con aziende del territorio, per il lancio di prodotti di filiera corta e alta qualità. Il progetto è stato perseguito per due anni e – pur con tutte le difficoltà e resistenze – ha modificato sostanzialmente l’organizzazione del lavoro, valorizzando e responsabilizzando i lavoratori e portando risultati in termini di produttività e di qualità dei prodotti.
Purtroppo nell’ultimo semestre registriamo una sostanziale inversione di tendenza e il tentativo di smantellare quanto fino ad oggi realizzato, senza prevedere un alternativa credibile. Gli interessi dell’impresa cooperativa e quelli della comunità risultano ancora intrecciati. Inoltre tutte le funzioni fondamentali per la realizzazione del progetto di cambiamento del piano industriale (personale, contabilità, bilancio e finanza) sono attualmente controllate dai soci appartenenti alla comunità e l’attuale Direttore Generale esterno, al vertice dell’Organigramma, è sempre più marginalizzato. Assistiamo poi ad atteggiamenti ostili nei confronti dei soci lavoratori che manifestano la loro contrarietà e preoccupazione rispetto all’attuale gestione. In una cooperativa chi controlla la maggioranza dell’assemblea dei soci controlla la cooperativa, e nel caso del Forteto abbiamo più che il timore che la maggioranza sia sempre in mano alla comunità che ne occupa ancora gli immobili, anche se non più a titolo gratuito come avveniva fino a poco tempo fa.
Per questo riteniamo che sia indispensabile un’immediata presa di posizione da parte degli organi competenti che porti finalmente ad una gestione commissariale, per dare un futuro ad un azienda che ha principalmente bisogno di lasciarsi veramente alla spalle il passato per tornare ad essere una delle attività produttive più importanti del Mugello”.

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