Terremoto Mugello: Toscana dichiara emergenza regionale 

E’ stata dichiarata l’emergenza regionale per i territori colpiti dal terremoto nella notte fra domenica 8 e lunedì 9 dicembre.

La dichiarazione di emergenza da parte della Regione è la condizione necessaria per la successiva richiesta, da parte del presidente Enrico Rossi, dello stato di emergenza nazionale. Il presidente avanzerà questa richiesta non appena sarà stata completata la stima dei danni e delle necessità, insieme a Città metropolitana, Comuni e a tutti gli enti coinvolti. Intanto, spiega una nota, prosegue nei territori colpiti l’attività di amministratori, tecnici e volontari per l’assistenza alla popolazione e la valutazione degli edifici. La scorsa notte, quella fra martedì e mercoledì, sono state 314 le persone che hanno dormito fuori casa, negli alloggi allestiti sul territorio, un numero ancora consistente anche se inferiore alle 418 della notte precedente.

Terremoto nel Mugello: oltre cento scosse, 300 fuori casa

Un secolo preciso dopo il terribile sisma del 1919, che fece un centinaio di morti e che mise in allarme la vicina Firenze (evento di cui c’è sempre memoria tra la gente), il Mugello ha rivissuto la stessa paura ma non ha avuto né vittime, né feriti, né crolli, né esiti distruttivi come allora. Lo sciame – contate oltre cento scosse – iniziato la sera dell’8 dicembre e poi salito di intensità nella notte del 9, col picco di magnitudo 4.5 delle ore 4.37 preceduto e seguito da eventi sopra 3.0, ha effetti che le autorità tengono sotto controllo.

In sostanza al momento il sisma lascia danni al patrimonio edilizio abbastanza limitati, ha causato meno di 300 evacuati, ha bloccato il nodo ferroviario di Firenze alcune ore per controlli a binari e gallerie (poi i treni sono regolarmente ripartiti), costringe a tenere ‘accesa’ la macchina della protezione civile per diversi giorni anche perché è imprevedibile stabilire l’evoluzione del terremoto, cioè se ci saranno altre scosse e che effetti avranno. Circa 330 le verifiche tecniche che i vigili del fuoco hanno messo in elenco. La notte è stata insonne per gli abitanti di Barberino di Mugello, Galliano, Sant’Agata, Scarperia, San Piero a Sieve, Dicomano, Vicchio, Borgo San Lorenzo, località adagiate sulla faglia Ravenna-Piombino, dove il ‘colpo’ da magnitudo 4.5, che ha pure svegliato gli abitanti di Firenze, Prato e Pistoia, ha convinto tutti a uscire di casa. La popolazione, già in allerta per le avvisaglie serali, è stata trovata pronta dal terremoto più forte delle 4.37. E’ stato il momento in cui la quasi totalità degli abitanti ha lasciato terrorizzata le case e pernottato in strada, provando a dormire in auto. Gli edifici hanno retto bene, tranne la chiesa di San Silvestro a Barberino che ha avuto loggiato e facciata lesionati, il municipio inagibile per crepe al terzo piano, lo stabile che ospita poste e carabinieri forestali off limits. Altri danni evidenti al convento di Bosco de’ Frati e alla chiesa greco-ortodossa di San Bartolomeo a Petrona.
Per il resto si parla, per gli edifici più danneggiati, di cadute di calcinacci, di crepe nei muri di tramezzo degli appartamenti, di intonaci staccati: le strutture portanti in cemento armato però sembrano aver tenuto bene ovunque. Qualcuno comunque non può rientrare in casa. E’ il caso di 236 abitanti evacuati dagli edifici del centro medievale di Barberino, dove i palazzi sono in piedi ma con lesioni da valutare meglio e ci vorrà tempo. Il corso centrale e le strade limitrofe dal mattino sono ‘zona rossa’, vietato l’accesso senza autorizzazione. Fino a nuove disposizioni gli evacuati devono trovare alloggi di fortuna. Le autorità hanno previsto 300 posti per sfollati alla palestra delle scuole medie, in un parcheggio nel paese, anche nei box dell’autodromo di Scarperia.
Una decina di infermi sono stati trasferiti temporaneamente in strutture sanitarie. Indenne la viabilità: ponti e viadotti non hanno avuto lesioni e la protezione civile esclude rischi. Le scuole intanto, già chiuse oggi lo resteranno anche domani. Al centro operativo della protezione civile di Barberino di Mugello si sono riuniti, con i tecnici, i sindaci dei comuni colpiti, il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, la prefetta Laura Lega, il sindaco della Città Metropolitana Dario Nardella. Situazione sotto controllo secondo il parere di tutti, ma anche grande attenzione. Intanto, per tutta la giornata è proseguita davanti al comando locale dei pompieri la fila di abitanti che, rimasti fuori casa per motivi di sicurezza, dopo la paura ora fanno i conti con l’incognita del rientro nella propria abitazione.

Terremoto Mugello: sisma del 1919 dà misura di magnitudo possibile

Il terremoto di magnitudo 6,4 avvenuto un secolo fa nel Mugello “dà la misura della magnitudo che possiamo aspettarci in questa zona”, anche se “è impossibile fare previsioni” e considerando la grande incertezza degli elementi basati sulle ricostruzioni storiche. Lo ha detto all’ANSA il sismologo Gilberto Saccorotti, della sezione di Pisa dell’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv).

Il terremoto avvenuto un secolo fa è stato “uno dei più importanti terremoti italiani del XX secolo – ha rilevato l’Ingv in una nota e anche uno dei più forti ad oggi conosciuti con epicentro nell’Appennino settentrionale”. Non è comunque l’unico al quale stanno guardano gli esperti dell’Ingv: altrettanto e forse più interessante è quello avvenuto nel 1542 in un’area più vicina a quella del sisma di oggi.

Quel terremoto del 1919 ci insegna comunque che “la faglia che lo ha causato è abbastanza grande da generare terremoto di quella magnitudo, anche se la stima dell’epicentro è soggetta a incertezze importanti perché basata su ricostruzioni da fonti storiche”, che non reggono il confronto con la precisione degli strumenti attuali. “Quel terremoto – ha aggiunto – ci ha inoltre insegnato in quale contesto dobbiamo inquadrare il Mugello e che dobbiamo lavorare sulla prevenzione”.

Il presidente dell’Ordine degli ingegneri della provincia di Firenze, Giancarlo Fianchisti, si appella al Comune di Firenze, Città Metropolitana e Regione: “Eventi come il terremoto di questa notte pongono all’attenzione un problema serio e urgente: la sicurezza delle abitazioni costruite più di un secolo fa e la prevenzione. E’ necessario un monitoraggio delle strutture, anche quelle in cemento armato, attraverso controlli graduali e progressivi”.

“In Italia c’è una situazione assurda – aggiunge Fianchisti in una nota -, controlliamo le auto ogni due anni, le caldaie ogni anno, ma le abitazioni in cui viviamo, in cui passiamo la metà del nostro tempo, non vengono più controllate dal momento in cui sono state costruite. Non c’è alcun obbligo di legge in questo senso. E’ paradossale, anche perché ci sono diverse situazione di degrado anche in strutture di cemento armato, un materiale relativamente nuovo. Siamo convinti che una verifica almeno ogni 50 anni sia un fattore di sicurezza e di prevenzione importantissimo. Chiediamo al Comune e alla Regione di prendere iniziative in tal senso”.

Per Fianchisti, bisognerebbe partire intanto dal cosiddetto “fascicolo del fabbricato”, ossia “incominciare a recepire i particolari costruttivi e i dettagli delle strutture abitative. Soprattutto in quelle, e ne sono molte nella nostra regione, che hanno più di cento anni”.

Terremoto: 113 le scosse totali registrate, continua lo sciame sismico

Lo sciame sismico continua e dalle 12 di oggi, fanno sapere dalla Protezione civile regionale, si sono registrate altre 23 scosse, l’ultima poco tempo fa e sempre con epicentro tra Barberino di Mugello e Scarperia San Piero a Sieve (Firenze), anche se l’intensità è stata più bassa e non sono state avvertite dalla popolazione.

Decine di scosse di terremoto si stanno susseguendo dalla notte scorsa nel Mugello, in Toscana. La più forte, di magnitudo 4.5, è stata registrata alle ore 4.37 ed è stata avvertita fino a Firenze e Pistoia. Per le altre, l’intensità è stata minore, ma comunque fino a 3.2. In corso verifiche su eventuali danni, e scuole chiuse in alcuni Comuni dell’area. Sospeso il traffico ferroviario regionale  nel nodo di Firenze per verifiche tecniche sulle linee. Ripresa invece alle 8.25 l’Alta velocità tra Firenze e Bologna.

Secondo i dati diffusi dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, due gli epicentri: uno a Scarperia San Piero (FI), dal quale ha preso origine la scossa più violenta; l’altro a Barberino del Mugello (FI). Molte le persone che via via hanno abbandonato le abitazioni e sono scese in strada, rifugiandosi nelle auto per proteggersi dalla pioggia.

Rimarranno chiuse le scuole di ogni ordine e grado nei Comuni di Barberino di Mugello, Borgo San Lorenzo e Vicchio. Filippo Carlà Campa, sindaco di Vicchio, ha reso noto che è stato aperto il centro operativo comunale presso il nuovo campo sportivo. Anche a Barberino aperta l’unità di crisi. Dlle 7 aperta anche la sala integrata di Protezione Civile della Città metropolitana e della prefettura di Firenze.

Terremoto 4.5 magnitudo in provincia di Firenze

Un Terremoto 4.5 facente parte di una serie di scosse di terremoto è stato registrato a Scarperia e San Piero, in provincia di Firenze, nel Mugello.

Ne dà notizia l’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. In precedenza, si erano registrate altre scosse di intensità minore, l’ipocentro del Terremoto 4.5 è stato localizzato a una profondità di 9 km. Attualmente non si hanno notizie di danni a persone o cose.

Sono numerose le persone che stanotte sono uscite di casa nel Mugello in seguito alla serie di scosse di terremoto, l’ultima delle quali di magnitudo 4.5. Tanti quelli che si sono sistemati in auto, visto che sta piovendo. Dai vigili del fuoco si spiega che sono in corso verifiche dopo alcune richieste di sopralluogo per caduta di calcinacci. Tante le chiamate ai pompieri. La scossa di magnitudo 4.5 è stata nettamente avvertita anche a Firenze città e a Pistoia

“Molto spavento, la gente è scesa in strada, la scossa di magnitudo 4.5 ha fatto davvero paura”. Lo spiega il sindaco di Scarperia San Piero (Firenze), Federico Ignesti che aggiunge: “Per ora le informazioni ricevute dai primi sopralluoghi fatte dai carabinieri sembrano non rilevare nessun danno, anche a me non sono arrivate segnalazioni in merito. Aspettiamo anche la luce del giorno per un riscontro più puntuale. Intanto – conclude – è stato attivato il Centro operativo intercomunale di Protezione Civile”

A seguito dello sciame sismico in Mugello, il Comune di Borgo San Lorenzo ha deciso che oggi resteranno chiuse le scuole di ogni ordine e grado, compresi gli asili nido. Intanto Filippo Carlà Campa, sindaco di Vicchio, altro Comune del Mugello, in un post su Facebook rende noto che è stato aperto il centro operativo comunale presso il nuovo campo sportivo, invitando la popolazione a scrivere o telefonare al 3296503000 per qualsiasi comunicazione.

Mugello, Giani: ‘la pista cresce ma problema infrastrutture’

“Il Gran premio motociclistico d’Italia al circuito del Mugello sta crescendo ogni anno ma purtroppo ci sono problemi di accesso e poi di smaltimento del pubblico”. E’ quanto afferma  il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani descrivendo la sua conversazione con il direttore del circuito Paolo Poli.

“In questi giorni – ha spiegato Giani – abbiamo avuto circa 150 mila persone a Scarperia, San Piero ed in generale nel contesto del circuito del Mugello. Certi aspetti infrastrutturali non ci consentono di richiamare ancora più persone e allora dobbiamo lavorarci molto perché ciò avvenga”.

Il presidente del consiglio regionale, a margine di un’iniziativa a Palazzo Panciatichi, rispondendo ha risposto a una domanda sull’affluenza di spettatori al Mugello dei giorni passati. “Io per il Mugello – ha continuato – non esiterei a dire di impegnarsi perché in futuro possa arrivarci anche qualcosa di più, magari la Formula 1 dell’automobilismo.

“Proprio per questo ieri per me – spiega Eugenio Giani entusiasta – premiare il primo della categoria Moto 2 è stato un grande onore e soprattutto io dico che bisogna essere consapevoli in Toscana di questo tesoro che abbiamo con un autodromo che ha delle potenzialità enormi”. Ieri, ha concluso Giani, “il clima era bellissimo”.

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