Elezioni: Bonafede, M5s in Toscana obiettivo 28-30%

?Firenze, il deputato del Movimento 5 stelle, Alfonso Bonafede, a margine della presentazione dei candidati per le elezioni del 4 marzo, ha risposto ad alcune domande a carattere nazionale e locale.

“In Toscana i sondaggi ci danno al 28-30% e noi vogliamo arrivare almeno a quei risultati – ha detto Bonafede per quanto riguarda gli obiettivi, smentendo poi le voci di fratture interne al Movimento e sottolineando l’apertura che il M5s sta avendo con la società civile, “Chi viene da altri partiti non è un appestato”, ha aggiunto.

Alfonso Bonafede ha affermato, a proposito delle parole di Luigi Di Maio, poi smentite dallo stesso Di Maio: “Se non dovessimo avere la maggioranza assoluta, come abbiamo sempre detto, la sera delle elezioni apriremo un dialogo trasparente con tutte le altre forze politiche per cercare convergenze sul programma. Questo non significa che il Movimento 5 Stelle annacquerà i propri punti, ma chiederà alle differenti forze politiche se hanno altri punti da aggiungere rispetto ai 20 punti per migliorare la vita dei cittadini.”
Riguardo le continue accuse di fratture interne al Movimento, ha aggiunto: “Beppe Grillo è il garante del Movimento 5 Stelle, è scritto nero su bianco sul nostro statuto: i tentativi di cercare una frattura interna al Movimento sono destinati a fallire miseramente. Il M5S è unito e compatto al fianco dei cittadini. Grillo è il garante, Luigi Di Maio è il nostro capo politico, e abbiamo una squadra meravigliosa per poter governare questo Paese”
Sul caso dei candidati pentastellati alle prossime elezioni che hanno un passato da iscritti ad altri partiti o da candidati in liste civiche, Bonafede ha dichiarato: “Mi rifiuto di considerare, in questa apertura che noi stiamo facendo alla società civile, appestati persone che si sono semplicemente avvicinate a un progetto politico, che lo hanno conosciuto e che a quel punto non hanno più avuto niente a che fare con quel progetto politico. Alcuni dei nostri candidati all’uninominale non hanno trascorsi, magari si sono ritrovati con una tessera del Pd per un anno: io mi chiedo nella società civile, in Toscana, quanto sia probabile trovare persone che magari ad un certo punto si sono avvicinate al Pd”.
All’iniziativa hanno partecipato, fra gli altri, l’ex iscritto del Pd Nicola Cecchi, e Renato Scalia, candidato alle elezioni amministrative (nel 2014) per la Lista Nardella a Firenze.
Gimmy Tranquillo ha intervistato Alfonso Bonafede:

Consiglio Toscana: respinta conferenza antimafia permanente

Il M5S ha visto respinta la propria proposta di legge atta ad istituire una conferenza antimafia permanente in consiglio regionale. Decisivi i voti dei consiglieri PD, la destra si è astenuta. Il provvedimento sarà comunque all’esame dell’Aula la prossima settimana.

La commissione affari istituzionali del Consiglio regionale ha espresso parere negativo, a maggioranza, su una proposta legge M5s per istituire in Toscana una Conferenza permanente antimafia. La proposta è stata respinta con i voti contrari dei consiglieri Pd mentre il centrodestra non ha partecipato al voto. Il provvedimento sarà comunque all’esame dell’Aula la prossima settimana.

“Ci siamo lasciati alle spalle un 2017 segnato da maxi-inchieste sulle infiltrazioni mafiose nel ciclo dei rifiuti toscano – commenta il capogruppo M5s Gabriele Bianchi -. E appena ieri sono arrivati due arresti a Prato e Montalcino in una grande operazione coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. Eppure il Pd vuole continuare a non fare niente oltre un ordinario surreale in materia antimafia.

Un atteggiamento ben oltre la semplice ipocrisia”. Secondo Bianchi, “basti pensare che il capogruppo Pd Marras ha giustificato il voto contrario segnalando che l’osservatorio regionale sul fenomeno lavora già bene e che ha recentemente pubblicato un’ottima ricerca. Peccato che questa sia stata fatta dalla Normale di Pisa, per 340 mila euro di spesa, e che Pd e Rossi si siano dimenticati da anni di nominare i membri di quell’osservatorio, rendendolo una scatola vuota”.

Attacco di fine anno di Rossi: “M5S viola Costituzione”

Firenze, con un post sulla sua pagina ufficiale Facebook, il presidente della Regione Toscana, ex Pd e fondatore di Mdp, confluito poi in Liberi e Uguali, lancia un ultimo attacco di fine d’anno al M5S.

Nello specifico, Enrico Rossi si scaglia contro il nuovo Codice etico e Statuto per gli appartenenti al M5S, varato in vista delle elezioni.

Il nuovo Codice etico contiene una lunga lista di obblighi, se ne contano infatti 27, specifici per gli eletti in Parlamento, tra i quali Rossi sottolinea quelli che obbligano a: “Votare sempre e comunque la fiducia e addirittura a pagare una multa se lasciano il Partito”, proprio queste due clausole, secondo Rossi, sarebbero in violazione con l’intento dei padri costituenti.

Il post di Rossi in versione integrale:
“Il M5stelle viola la Costituzione con una logica autoritaria, obbligando i suoi eletti a votare sempre e comunque la fiducia e addirittura a pagare una multa se lasciano il Partito la cui linea dipende non da Di Maio ma dai veri capi, Grillo e Casaleggio. I deputati, per i padri costituenti, non erano macchinette in mano a capi di una setta. Io di un partito così non mi fido, soprattutto se lo penso alla guida del Paese”.

Oltre all’obbligo di votare sempre la fiducia ai governi presieduti da un premier M5S, nel nuovo Codice etico e Statuto, figurano tra le altre regole, anche il divieto di conferire incarichi a conviventi, affini o parenti fino al secondo grado; l’obbligo di rendicontazione di tutte le spese e la rinuncia ad “ogni trattamento pensionistico privilegiato”; inoltre in caso di espulsione dal gruppo parlamentare, abbandono o dimissioni per dissenso politico, scatterebbe poi l’obbligo di pagare una penale da 100mila euro entro dieci giorni.

Altra modifica importante al vecchio codice di comportamento, è l’eliminazione dell’obbligo a non associarsi ad altri partiti per gli eletti del M5S. I futuri parlamentari, infatti, stando sempre al nuovo Codice etico, devono “compiere ogni atto funzionale all’attuazione e realizzazione del programma del M5S e ad astenersi da comportamenti che possano risultare di ostacolo per l’attuazione del programma ” ma per loro sparisce l’obbligo, previsto nel Codice di comportamento del 2013, a non associarsi con altri partiti o gruppi.

Nogarin (M5s): “Prossimo premier ovviamente sarà Cinquestelle”

Il Sindaco di Livorno, appartenente al Movimento 5 Stelle, azzarda una previsione per le prossime elezioni politiche, che vedranno il suo movimento ed il Pd contendersi il posto di Partito più votato

“Noi stiamo facendo enormi sforzi, ma per sanare problemi storici e annosi occorrerebbe un piano straordinario di investimenti del governo. E lo dico al futuro presidente del Consiglio che ovviamente sarà Cinquestelle “. Lo ha detto oggi il sindaco M5s di Livorno Filippo Nogarin nel corso della consueta conferenza di fine anno riferendosi alla scuola, una delle priorità della sua amministrazione, rivendicando investimenti per oltre tre milioni sia nel 2016 che nel 2017 contro investimenti nel 2013 (precedente amministrazione) di 1,2 mln.

Inchiesta rifiuti, Bonafede (M5S): “sistema Sistri ha fallito”

Il deputato pentastellato Alfonso Bonafede lapidario sull’organizzazione criminale “‘inqualificabile, terribile”. Critico contro i governi Berlusconi e Renzi: “Il sistema Sistri non è mai partito”.

“La vicenda delle discariche abusive toscane e dell’inqualificabile intercettazione che sbeffeggia il pericolo per i bambini, addirittura dicendo “che muoiano”, è terribile. Nelle discariche entravano camion carichi ad altissimo rischio ambientale e per la salute pubblica e ne uscivano puliti, come se quei siti fossero l’esempio più virtuoso di ecologia. Non c’è tracciabilità di rifiuti. Il tanto sbandierato sistema Sistri, venduto dai governi Berlusconi e poi Renzi come la panacea dei mali, non è mai partito. Un sistema nato con la Selex, finito nelle maglie delle inchieste giudiziarie e fermo”.

Lo afferma da Roma il deputato fiorentino del Movimento 5 Stelle Alfonso Bonafede. “Lo sanno bene le aziende oneste dei rifiuti che hanno pagato decine di migliaia di euro tra iscrizione e costi. Il MoVimento 5 Stelle sta riuscendo anno dopo anno almeno a rinviare le sanzioni previste per la mancata applicazione. Il governo, tutti i governi, hanno semplicemente accantonato la vicenda. Non è un problema che li riguarda. Salvo poi scandalizzarsi quando emergono queste scandalose intercettazioni. Quelle stesse intercettazioni che negli anni hanno sempre cercato di scardinare e indebolire. Se ci fosse la tracciabilità che Berlusconi, Renzi e il governo Gentiloni bloccano da anni, disastri come quello toscano si potrebbero evitare”, conclude Bonafede.

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