Bianchi, M5S: alloggi Erp solo con fedina penale pulita

La proposta in consiglio regionale come precauzione per tutelare chi è scalzato “da chi ha una fedina penale macchiata”.

Il M5s chiede alla Giunta regionale toscana “se ritenga opportuno inserire tra i requisiti che attribuiscono punteggio per l’assegnazione di una casa popolare anche quello della fedina penale pulita”. Questa l’interrogazione annunciata da Gabriele Bianchi, consigliere regionale capogruppo del M5s e primo firmatario dell’atto, in un post sul sito web regionale del movimento.

“Abbiamo scelto di non presentare un atto di indirizzo perché vogliamo aprire un dibattito sul tema, senza avere la presunzione di esaurirlo con una proposta”, afferma Bianchi, secondo cui la maggioranza delle 25.000 famiglie toscane in attesa di alloggio Erp si vede scalzata “da chi ha una fedina penale macchiata da reati di vario genere”.

Per il consigliere del M5s “mentre il Pd vorrebbe stravolgere la legge regionale 96 del 1996, con una riforma di giunta già ampiamente criticata da enti locali e associazioni inquilini che punta tutto sull’accentramento della governance, noi vorremmo parlare di come dare al 97% di aventi diritto alla casa popolare il tetto che gli spetta”.

Elezioni, M5S: 9 eletti in Toscana

Fra i candidati eletti spiccano i nomi di Alfonso Bonafede alla camera e Gregorio De Falco. Il primo sarebbe indicato da Di Maio come minsitro della giustizia in un ipotetico governo, il secondo è salito alla onori di cronaca per i fatti della Costa Concordia.

Nove eletti in Toscana fra Camera e Senato, tutti nei collegi plurinominali, per il Movimento 5 Stelle: fra loro anche alcuni parlamentari uscenti, come la deputata Chiara Gagnarli, vicepresidente della commissione Agricoltura, la senatrice Laura Bottici, e il deputato Alfonso Bonafede, indicato come ministro della Giustizia di un ipotetico governo del M5s.

Gli eletti al Senato comprendono inoltre Gianluca Ferrara, autore del saggio “L’impero del male”, e Gregorio De Falco, il comandante della Guardia costiera diventato famoso per aver pesantemente redarguito il comandante della Costa Concordia Francesco Schettino al momento del naufragio. Debuttano alla Camera invece Riccardo Ricciardi, consigliere comunale a Massa; Gloria Vizzini, dottore di ricerca in Filologia greca e latina presso l’Università di Firenze; Francesco Berti, 28enne studente di Studi Europei presso la Fondazione Collegio Europeo di Parma; Luca Migliorino, libero professionista e commerciante.

Elezioni: eventi di chiusura in Toscana

La chiusura delle campagne elettorali in Toscana per molti sarà al chiuso, date le avverse condizioni meteo: Renzi si sposta all’Obihall, la destra allo storico caffè le Giubbe Rosse, Leu all’Affratellamento. Il M5s chiuderà la campagna nazionale a Roma, in Piazza del Popolo.

Il Movimento 5 Stelle chiuderà la campagna a Roma, in Piazza del Popolo, con un grande incontro dalle 17 alle 22.30, durante il quale interverranno il candidato premier Luigi Di Maio, Alessandro di Battista, il fondatore del movimento Beppe Grillo e la sindaca della capitale Virginia Raggi.

Potere al Popolo chiuderà la campagna toscana all’aperto, in Piazza Santo Spirito, dalle ore 17, ma è previsto un piano B in caso di maltempo: l’incontro si sposterà alla casa del popolo “Il Campino”, in via Caccini 13.

Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Quarto Polo hanno organizzato un incontro unitario alle Giubbe Rosse, lo storico caffè fiorentino dei futuristi in Piazza della Reppublica, dalle 17.30; parteciperanno alcuni candidati, fra cui Giovanni Donzelli e Francesco Torselli.

+Europa con Emma Bonino ha scelto come luogo di chiusura della campagna toscana il caffè letterario Le Murate, dove si terrà un incontro, dalle ore 18, dal titolo “Toscana chiama Europa”, al quale parteciperanno i candidati Marco Perduca, Mina Welby, Benedetto Della Vedova.

Casapound chiuderà la campagna elettorale nella loro sede fiorentina, in via Felice Fontana 13/r, a partire dalle ore 19. Noi con L’italia- Udc, ha scelto l’Antico Caffè Torino, come ritrovo per questa sera, a partire dalle ore 19.

La rete toscana di Civica Popolare si incontrerà a Prato, presso la sede del comitato elettorale, in Viale della Repubblica 66, dalle ore 19.30; parteciperà il candidato Lorenzo Maria Marchi ed è previsto, inoltre, un collegamento in video conferenza con la ministra Lorenzin.

Il PD di Matteo Renzi, che aveva pensato ad un comizio al Piazzale Michelangelo, ha dovuto optare per festa e buffet al chiuso, all’Obihall, a partire dalle ore 20, a causa della pioggia. Tutte le federazioni dem della Toscana chiuderanno la campagna elettorale a modo loro, ma sono previsti molti pullman per l’Obihall, carichi di candidati ed attivisti, da vari circoli toscani come Prato, Pistoia, Pisa ed Empoli.

Liberi e Uguali ha organizzato una festa al Teatro dell’Affratellamento di Firenze, in via Orsini 73, con cena e musica dalle 20.30. All’evento sono attesi candidati, militanti e sostenitori.

 

Sicurezza, Scalia (M5S): “cittadini esasperati, nessuna risposta dalle amministrazioni locali”

Renato Scalia, candidato per il MoVimento Cinque Stelle al collegio uninominale di Empoli, ha rilasciato delle dichiarazioni sul tema della sicurezza: “”Lo Stato deve garantire sicurezza e giustizia ai cittadini, attraverso più agenti, più mezzi, più risorse”.
“In questi giorni stiamo girando in lungo e in largo la Toscana per parlare di sicurezza e libertà. Non c’era bisogno di percorrere tutti questi chilometri per sapere che molti cittadini si sentono “abbandonati dallo Stato”. Abbiamo trovato solo conferme. Le ultime sabato pomeriggio a Casciano di Murlo (SI) e ieri sera nella frazione di Galleno a Fucecchio (FI). Territori privi di un presidio delle Forze di polizia, con zone completamente buie e prive di telecamere, dove imperversano bande criminali” così Renato Scalia, ex ispettore DIA e candidato M5S esperto di sicurezza, in un post facebook a margine dei due eventi.
“A Murlo i cittadini hanno raccontato dei continui furti nelle abitazioni, oppure delle “truffe” agli anziani. A Galleno, la situazione, probabilmente, è ancora peggiore. Oltre al problema furti, c’è una forte presenza di prostitute e, soprattutto, di bande di spacciatori che la fanno da padroni, senza alcun contrasto, anche nei boschi delle Cerbaie” prosegue Scalia nel suo post.
“I cittadini sono esasperati e non ricevono risposte neanche dalle amministrazioni locali – sottolinea Scalia – La prevenzione si fa anche riappropriandosi del territorio, illuminandolo e dotandolo di telecamere, non solo con la presenza delle divise. In tutti questi anni, però, gli abitanti delle due zone hanno ricevuto solo parole o azioni estemporanee che non hanno per nulla risolto il problema”.
“Lo Stato deve garantire sicurezza e giustizia ai cittadini, attraverso più agenti, più mezzi, più risorse. E’ lo Stato che deve difendere il cittadino e tenerlo al sicuro, non deve essere il cittadino a farsi giustizia da solo. Per far comprendere, però, cosa è stata la politica sulla sicurezza sino ad ora è necessario snocciolare alcuni dati” e il candidato M5S inizia l’elenco:”Dipartimento della Pubblica Sicurezza taglio complessivo di 800 milioni di euro nel 2015 e 1,7 miliardi di euro nel 2016. I tagli lineari subiti negli ultimi anni (dal 2008) ammontano ad oltre 4 miliardi di euro”.
“Dal 1999 ad oggi – prosegue Scalia – i partiti da centrodestra a centrosinistra hanno ridotto i ranghi delle Forze di Polizia di oltre 30mila unità e chiuso presidi di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza; solo in Toscana un distaccamento della Polizia Stradale a Portoferraio e due posti Polfer. Hanno ridotto persino gli autoveicoli, del 24% ai Carabinieri e di 10mila unità alla Polizia di Stato. E per quei mezzi rimasti i partiti hanno tagliato del 44% i fondi destinati all’acquisto carburante”.
“Mancano 7600 finanzieri, 5mila agenti di Polizia Finanziaria, 15 mila agenti di Polizia di Stato” rimarca Scalia.
“Gli uomini delle Forze di polizia, nonostante gli straordinari successi ottenuti contro il crimine organizzato e non, vivono con grande sofferenza questi anni di revisione della spesa. La stragrande maggioranza di loro sono inevitabilmente demotivati e arrabbiati dai tanti provvedimenti inconcepibili e restrittivi” sottolinea Scalia che aggiunge “Si può affermare, ad alta voce, che la loro specificità è stata calpestata oltremodo. Hanno anche incassato restrizioni economiche. Oltre al blocco degli aumenti stipendiali – il rinnovo del contratto è arrivato proprio in questi giorni, in prossimità delle elezioni – che forse potevano anche essere assorbiti, si sono aggiunte altre situazioni negative: blocco della previdenza complementare; blocco degli avanzamenti nel grado; blocco di alcune indennità come l’assegno di funzione (in 5 anni persi 6mila euro); accorpamento del contratto normo-economico triennale; rivisitazione del sistema pensionistico; il turn over (limiti di età degli operatori che raggiungono, oggi, una media di circa 48 anni per singolo operatore); la razionalizzazione degli uffici” segnala Scalia.
“Tutto ciò – precisa il candidato M5S – ha seriamente influito sullo stato d’animo dei lavoratori del settore. Anche molti di loro si sentono completamente “abbandonati dallo Stato”, che con una mano toglie quello che li spetta e con l’altra li spinge a dover fare ancora di più”.
“Nonostante ciò, gli uomini e le donne del comparto sicurezza continuano a compiere il loro dovere, stringendo i denti e tralasciando i loro problemi familiari, dedicando la propria vita in favore della sicurezza pubblica”.
“Dobbiamo invertire questa tendenza. Proprio per questo motivo il programma del Movimento 5 Stelle prevede l’assunzione di 10mila operatori, investendo in strutture, attrezzature e equipaggiamento delle Forze dell’ordine; la riorganizzazione delle Polizie locali affinché possano rappresentare una risorsa per il controllo del territorio e quindi rappresentino un ulteriore baluardo per garantire la Sicurezza Urbana, in sinergia con gli organi di polizia dello Stato, godendo delle stesse tutele e medesimi strumenti”.
“Il Movimento 5 Stelle vuole anche stabilire il principio di una giustizia effettivamente giusta, partendo anche dall’assunzione di nuovi 4.000 agenti di polizia penitenziaria, aprendo almeno due nuove strutture carcerarie, stoppando, una volta per tutte, amnistie, indulti e svuotacarceri” conclude Scalia..

Moglie De Falco accusa marito di aggressione, lui nega ma è polemica

Livorno, “Mio marito, in stato di alterazione, durante un’accesa lite in casa ha aggredito me e una delle nostre due figlie”, questo è quanto avrebbe detto alla polizia di Livorno la moglie del capitano di fregata e candidato del M5S Gregorio De Falco.

Questo è quanto si legge in un articolo del Corriere della Sera, nel quale si sottolinea però che la moglie di De Falco non ha presentato al momento alcuna formale denuncia.

L’episodio risalirebbe ad una settimana fa, e sempre la donna avrebbe raccontato agli agenti che “il marito aveva alzato le mani contro di lei e sua figlia, appena maggiorenne, durante un pesante diverbio in famiglia. Secondo il racconto della donna, De Falco avrebbe agito in maniera violenta mentre era in uno stato di alterazione, non meglio precisato. E la figlia, dopo essere stata presa per i capelli dal padre, sarebbe fuggita di casa per tornarvi solo dopo molte ore”.

Dopo aver raccontato l’accaduto agli investigatori, la donna avrebbe però deciso di non formalizzare la denuncia. “Le dichiarazioni della donna rimangono comunque agli atti – scrive il Corriere – perché rese davanti a pubblici ufficiali. E visto che il presunto autore della violenza è candidato alle politiche del 4 marzo, la segnalazione di quanto accaduto è arrivata sino agli uffici centrali di Roma”.

Questo quanto diffuso dalle agenzie di stampa intorno all’ora di pranzo, ma non si fa attendere la replica dell’ufficiale della capitaneria di porto, candidato ora in Toscana, al Senato, per l’M5S che ha dichiarato: “La situazione che sto vivendo per la notizia uscita sulla stampa circa un mio coinvolgimento in uno scontro familiare mi amareggia moltissimo. Sento il dovere morale e sociale di chiarire la mia posizione. Si tratta di una situazione difficile che la mia famiglia sta attraversando in conseguenza dell’avvio del procedimento legale di separazione tra me e mia moglie, separazione che ha avuto inizio più di un anno e mezzo fa. Le difficoltà di trovare un accordo economico tra le parti e la tensione che ne deriva è il motivo scatenante dell’episodio di un recente alterco”. Lite che, ribadisce De Falco “non mi ha visto attore di violenze, ingiustamente attribuite alla mia persona, nei confronti dei miei familiari”

Una notizia come questa arrivata nel bel mezzo della campagna elettorale non poteva che scatenare aspre polemiche riportiamo le dichiarazioni dei leader del PD e M5S, ma la polemica al momento divampa con toni molto aspri soprattutto sui socials.

Matteo Renzi segretario del Pd in un intervento a un evento Pd all’auditorium Massimo di Roma: “Noi non cavalcheremo la schifezza che abbiamo visto” nel M5s ma “se c’è qualche candidato che mette le mani addosso alla moglie o alla figlia, su quello tutti insieme si dica no. Sulla violenza non si scherza. Non possiamo rischiare di avere i nostri rappresentanti a quel livello lì. La lotta alla violenza contro le donne deve essere patrimonio di tutti”.

La risposta del capo politico del M5S, Luigi Di Maio a Domenica Live “La prima cosa che ho fatto oggi è stato chiamare De Falco: lui ha smentito a me e pubblicamente. Ma la violenza sulle donne è inaccettabile: chiedo quindi alla signora di inoltrare la denuncia in modo che possiamo accertare i fatti. In modo che possiamo verificare se c’è stato un caso di aggressione”.

Codacons contro candidatura De Falco

Il Codacons sostiene che i comportamenti del candidato pentastellato durante le vicende della Costa Concordia siano stati dubbi e quindi da valutare. Al centro della revisione le trascrizioni dell’esame testimoniale di De Falco al processo contro Schettino.

L’associazione dei consumatori Codacons contro la candidatura di Gregorio De Falco, l’ufficiale della capitaneria di porto in corsa per il M5S nel collegio di Livorno-Grosseto per il Senato.
In un comunicato il Codacons parla di “aspetti dubbi” sull’operato di De Falco nella vicenda della tragedia della Concordia, emersi, secondo l’associazione, dalle trascrizioni dell’esame testimoniale dell’ufficiale al processo contro Francesco Schettino. Verbali che il Codacons ha pubblicato sul proprio sito ritenendo “doveroso informare gli elettori”.
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