Ucraina, Monni : servono risposte per gestire questa emergenza

“Aspettiamo che il dipartimento promuova le sue due nuove forme di accoglienza attraverso l’ordinanza che dovrebbe emanare a breve – ha aggiunto Monia Monni assessore regionale con delega alla protezione civile

Abbiamo bisogno di ulteriori risposte per gestire questa emergenza: sono oramai infatti   7800 cittadini ucraini ospitati, oltre 800 sono distribuiti nei Cas, e altri 800 circa negli alberghi temporanei, e siamo arrivati alla soglia in cui l’accoglienza temporanea è equiparata ai Cas “. Lo ha detto l’assessore regionale con delega alla protezione civile Monia Monni intervenendo per fare il punto sul tema dell’accoglienza dei profughi ucraini.

“Aspettiamo che il dipartimento promuova le sue due nuove forme di accoglienza attraverso l’ordinanza che dovrebbe emanare a breve – ha aggiunto Monni-. La prima è un’accoglienza autonoma che viene sostenuta con 300 euro di incentivo per gli adulti e 150 per i bambini. L’altro sarà un bando nazionale che passa attraverso il terzo settore, coordinato dalle regioni ma qui non sono chiare le forme: dovrebbe affiancarsi al sistema dei Cas. Dovrebbe esserci inoltre una estensione dei Cas per 13mila unità a livello nazionale mentre questo nuovo modello attraverso il terzo settore dovrebbe mettere a disposizione altri 16mila posti”.

“Accanto a questo l’operazione condotta da Misericordia nel fine settimana è stata molto bella – ha concluso l’assessore monni-. Il volo è partito carico di merci di prima necessità raccolti dal Comune di Firenze e tornato con un carico di persone e umanità: 130 i bambini presenti sul volo, sono stati trasportati anche feriti diretti a vari ospedali italiani. In Toscana sono arrivati 34 minori più 10 accompagnatori provenienti da un orfanotrofio ucraino: sono stati accolti in una struttura della Misericordia nel Comune di Fosciandora”.

🎧 Toscana un treno merci con aiuti umanitari diretto in Ucraina

Un treno merci dalla Toscana per portare aiuti umanitari all’Ucraina: lo ha presentato oggi il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, insieme ai rappresentanti del gruppo Fs e dell’Interporto di Prato, luogo da dove il treno per l’Ucraina partirà l’8 aprile.

L’organizzazione del treno merci diretto in Ucraina è coordinata dalla Regione, in rapporto con la Protezione civile a livello nazionale. “I sindaci si stanno mobilitando, anche le organizzazioni di volontariato”, ha spiegato Giani, sottolineando che “tutta la regione si sta muovendo per poter riempire il treno del gesto di solidarietà più autentico, ovvero quello di dare a quella povera popolazione, martoriata dall’aggressione da criminali di guerra del dittatore russo Putin, la risposta che c’è nel cuore per spendersi verso quei bambini, quelle donne che sono sotto le bombe, che vivono drammaticamente la loro vita”.

In podcast l’intervista all’assessora regionale Monia Monni, a cura di Lorenzo Braccini. 

Nel corso della conferenza stampa di presentazione, Giani si è collegato via Zoom con Leopoli dove Davide Costa, direttore della Croce Viola di Sesto Fiorentino (Firenze), e Gian Piero Moschetti, sindaco di Palazzuolo sul Senio (Firenze), partecipano a una carovana umanitaria di 40 mezzi provenienti dalla Toscana e da tutta Italia, che sta portando aiuti umanitari alla popolazione. “La città ha ripreso a vivere, da qualche giorno non ci sono allarmi – ha spiegato Costa -, anche se la presenza militare è evidente, ci sono molti check point e si respira tensione”.

“Oggi mi hanno fatto leggere una struggente lettera a una famiglia accolta qua in Toscana – ha raccontato ai cronisti ancora Giani -, che ha mandato il padre che in questo momento sta combattendo al fronte per la libertà dell’Ucraina. Nel pensiero di dire ‘io rischio la mia vita, non so se ci rivedremo’, e scrivere al bambino di otto anni ‘quello che mi dà forza è sapere che voi siete al sicuro e ben accolti, come mi avete scritto, in Toscana’, ecco che c’è il desiderio di ciascuno di noi di sapere che a chi vive là in condizioni disumane, perché schiacciato dalla guerra, possano arrivare aiuti elementari per poter sopravvivere, magari in un bunker o nelle loro case quasi totalmente distrutte, ma con il pensiero che c’è chi pensa al cibo e gli aiuti necessari per poter sopravvivere”.

Toscana: nasce portale per servizi accoglienza profughi Ucraina

Si chiama Toscana Accoglienza Pace, il portale appena aperto dalla Protezione civile regionale in collaborazione col Cesvot, dove, già da oggi, privati cittadini, associazioni del terzo settore e aziende private potranno dichiarare la propria disponibilità a fornire servizi gratuiti per la popolazione ucraina ospitata in Toscana.

Coloro che lo vorranno potranno offrire servizi di interpretariato, di supporto tecnico amministrativo presso strutture di accoglienza, attività logistica. Il portare sarà utile a raccogliere anche la disponibilità di immobili, spiega una nota, da mettere a disposizione dei profughi dall’Ucraina.

Anche le associazioni animaliste o singoli privati che vorranno contribuire all’accoglienza degli animali d’affezione, potranno segnalarlo nell’apposita sezione presente nel portale. “Contiamo sul cuore grande della Toscana – sottolinea il presidente della Regione Eugenio Giani -. Il mondo dell’associazionismo, del volontariato è la nostra colonna insieme alla Protezione civile che fin da subito ha organizzato l’accoglienza dei profughi dall’Ucraina e che senza sosta non smette di essere in prima linea. Il portale consentirà una raccolta coordinata di offerte a supporto delle esigenze, un modo per gestire gli aiuti e renderli efficaci”.

Per l’assessore regionale alla protezione civile Monia Monni, “accogliere è un’esperienza forte, importante per far sentire al sicuro chi arriva e significativa per chi si mette a disposizione e sceglie di aiutare chi sta fuggendo dalla guerra in Ucraina. Abbiamo deciso di raccogliere le tante disponibilità che stanno arrivando, segno tangibile della grande generosità delle toscane e dei toscani, e di metterle a sistema permettendo a tutti di dare una mano”. “Sono certa che i toscani aderiranno in tanti a questa iniziativa e ne sono felice – aggiunge Monni -, non solo perché faranno un lavoro prezioso, ma anche perché toccare con mano la devastazione e la crudeltà della guerra sarà un’esperienza che porteranno per sempre con loro e che li spingerà a lottare con ancora maggiore convinzione per la pace”.

Toscana: firmato accordo per accogliere profughi Ucraina in alberghi

Firmato un accordo tra la Regione Toscana e le categorie per dare ospitalità ai profughi di guerra ucraini negli alberghi. La convenzione è stata sottoscritta da Anci, Upi e appunto tutte le associazioni di categoria degli albergatori.

“Stanno aumentando, stavolta in modo notevole, gli arrivi di rifugiati ucraini – ha detto il presidente della Toscana Eugenio Giani -. Due giorni fa avevo parlato di 2.500 arrivi, stamani insieme all’assessore Monni ci siamo resi conto che in questo momento in Toscana abbiamo una presenza di 3.700 profughi che per gran parte sono nelle famiglie. Solo che all’inizio erano il 90% nelle famiglie e il 10% nei Cas e nei nostri alberghi di prima accoglienza, ora le percentuali sono rispettivamente 70% e 30%”.

“Stamani partiamo dagli alberghi – ha aggiunto – Firmiamo il protocollo d’intesa da un lato con Confesercenti, Federalberghi, Confcommercio e dall’altro con con Cna e Confartigianato, con l’associazione industriali, in modo da avere il quadro delle disponibilità alberghiere. Il primo protocollo – ha detto ancora – è sugli alberghi, e a questo seguiranno una serie di intese per favorire l’accoglienza”. Sull’accoglienza “il meccanismo sta andando bene – ha concluso Giani – Stamani è una bella espressione di sinergia tra istituzioni e categorie economiche, se poi troviamo altre forme di accordo è tutto molto bello”.

Ciascuna struttura potrà liberamente aderire alla Convenzione sottoscrivendo un apposito modulo nel quale potrà indicare il numero di camere che metterà a disposizione e la tipologia dei servizi offerti. “Da subito – ha aggiunto l’assessore regionale alla protezione civile Monia Monni – gli albergatori si sono messi a disposizione dell’emergenza mettendo a disposizione cinque alberghi di protezione civile che hanno già permesso di accogliere 150 persone, in gran parte donne e bambini. Ora il loro apporto aumenterà decisamente aiutandoci così a fronteggiare questa emergenza così anomala: non possiamo sapere quante persone arrivano e quando. La risposta delle strutture ricettive ci permetterà di rispondere quindi con la necessaria flessibilità”.

Ucraina: agli Innocenti 21 orfani provenienti da Kiev

I 21 minori orfani provenienti dall’Ucraina sono stati  accolti all’Istituto degli Innocenti di Firenze – istituzione che da secoli assiste l’infanzia senza famiglia -, provengono da un orfanotrofio non distante da Kiev e sono arrivati in Toscana dopo un viaggio in pullman durato ben 26 ore.

Lo ha riferito il governatore Eugenio Giani, osservando che i minori hanno un buon livello culturale. Giani ha riferito della loro volontà di non essere inseriti nelle nostre scuole italiane perché, se verranno dotati di un tablet e della connessione che hanno chiesto, sperano di collegarsi in Dad, la didattica a distanza, con i loro insegnanti rimasti in Ucraina.

“Il cuore autentico di Firenze della Toscana – conclude Eugenio Giani – si esprime dando prova di accoglienza nei confronti di questi bambini provenienti dall’Ucraina, e con il contributo di numerosi soggetti, da Save the Children, alla Prefettura e al Comune di Firenze, al Cir, il Consiglio italiano dei rifugiati, al Ministero per la famiglia, alla Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, alla Protezione civile regionale, che voglio ringraziare tutti”. Tra loro solo quattro hanno più di 17 anni di età, mentre gli altri vanno dai 3 ai 17 anni di età. “Hanno quindi esigenze ed abitudini diverse, a soddisfare le quali si sta provvedendo giorno dopo giorno”, ha spiegato Giani. Con loro pure una mascotte che li accompagna: è un gatto.

“I bambini – spiega Rafaela Milano – sono le prime vittime di tutti i conflitti e mai come in questi giorni è chiaro: stiamo assistendo al dramma dell’Ucraina, oggi ricade l’undicesimo anniversario dall’inizio della guerra in Siria, a breve entreremo nell’ottavo anno di conflitto in Yemen. In Ucraina, Save the Children è presente dal 2014, ed è attiva ai confini con i paesi limitrofi e alla frontiera italiana. Nel nostro Paese c’è un forte coordinamento tra le istituzioni e le organizzazioni umanitarie per garantire la tracciabilità dei minori, accompagnamenti protetti e un’accoglienza di qualità in fase emergenziale e nel medio periodo se sarà necessario. Tutto il nostro impegno va al sostegno dei minori, in particolare quelli soli, esposti a rischio di tratta e di perdita dei legami familiari di riferimento. L’operazione appena conclusa ha consentito a tanti bambini di ritrovare un ambiente sicuro dove crescere e un luogo di eccellenza educativa e ringraziamo tutte le istituzioni che si sono immediatamente attivati per far sì che questo accadesse”.

“Lo sforzo è stato massimo per creare le condizioni per rendere possibile l’accoglienza all’Istituto degli Innocenti, ma in generale per tutti i bambini che arrivano  dall’Ucraina- spiega l’assessora alla protezione civile Monia Monn– Anche alla Mercafir dove è allestito il front office per la prima accoglienza  i bambini cominciano a giocare: “grazie all’associazione La Finestra di Iacopo- prosegue l’assessora-  abbiamo allestito uno spazio con giochi e matite colorate per disegnare. Sono carrarmati  e file di macchine i disegni dei bambini, ma basta una palla e cominciano a corrergli dietro. E nei prossimi giorni arriveranno anche gli animatori della Croce rossa”.

“Da 600 anni l’Istituto degli Innocenti accoglie i più indifesi – ha spiegato  la presidente Maria Grazia Giuffrida – e non si è mai tirato indietro rispetto a questa missione. Oggi, di fronte alla tragedia dell’Ucraina, non potevamo restare inerti: per questo abbiamo deciso di garantire una prima accoglienza straordinaria e temporanea a 21 bambini orfani, tutti tra i 3 e i 17 anni d’età, anche grazie al sostegno economico della Fondazione Crf, che ringrazio. Non nascondo che per l’Istituto si tratta di un impegno senza precedenti per tempistica e proporzioni, visto che abbiamo allestito , nella nostra sede istituzionale, ambienti adeguati all’accoglienza  di minorenni e nuclei madre-bambino ulteriori rispetto a quanti potessero essere accolti nelle comunità già presenti, come avevamo già fatto mesi fa per le donne afgane in fuga dai talebani”.

Roberto Zaccaria, presidente del Consiglio Italiano per i rifugiati, spiega ancora “Quando abbiamo ricevuto questa chiamata di aiuto, non abbiamo in alcun modo potuto sottrarci. Quello che ha fatto la differenza, questa volta in modo particolare, è stata la risposta rapida e davvero coordinata di tutti gli interlocutori, anche istituzionali, che abbiamo coinvolto. Crediamo sia un esempio che dovrebbe essere seguito. Per dare risposte concrete ai bisogni e per garantire i diritti di quanti arrivano in Italia. Soprattutto in un momento emergenziale come questo è fondamentale che la risposta bellissima, generosa e spontanea riesca a dialogare con la rete e il sistema di accoglienza. Affinché i diritti di tutti e in particolare quelli dei bambini, possano essere pienamente garantiti”.

🎧 Toscana: da PNRR 400 mln per Economia circolare

La Toscana ha risposto ai bandi emessi dal Ministero della transizione ecologica nell’ambito del Pnrr, presentando 145 progetti per un valore complessivo di 407,8 milioni di euro.

I bandi permettono alla Toscana di ottenere finanziamenti per la realizzazione nuovi impianti di gestione rifiuti e ammodernamento di impianti esistenti, per il miglioramento e la meccanizzazione della rete di raccolta differenziata dei rifiuti urbani, per l’ammodernamento e la realizzazione di nuovi impianti di trattamento o riciclo dei rifiuti urbani provenienti dalla raccolta differenziata e per l’ammodernamento e la realizzazione di nuovi impianti innovativi di trattamento o riciclaggio per lo smaltimento di materiali assorbenti ad uso personale, i fanghi di acque reflue, di rifiuti di pelletteria e di rifiuti tessili.C’è poi una linea finanziaria riservata ai cosiddetti progetti ‘faro’ di economia circolare per ciò che riguarda la raccolta differenziata dei rifiuti elettronici, plastici e tessili.

I progetti dell’Ato Centro
Per quanto riguarda l’Ato Centro si tratta, ad esempio, di realizzare due impianti nuovi. Il primo sarà un digestore anaerobico per il trattamento della frazione biologica dei rifiuti che costerà 28,5 milioni di euro e che entrerà in funzione in località Selvapiana nel comune di Rufina al posto dell’inceneritore, chiuso ormai da vari anni. L’altro selezionerà ulteriormente la carta e il cartone provenienti dalla raccolta differenziata. Costerà 12,5 milioni di euro e troverà posto alla periferia di Pistoia, in via Pratese, nell’area dell’attuale impianto Dano.

Tra i programmi c’è anche la realizzazione di 11 centri di raccolta per rifiuti ingombranti, la sostituzione dei vecchi contenitori per rifiuti con una nuova generazione di contenitori “intelligenti”, capaci di interfacciarsi con i cittadini. Le aree interessate da queste sostituzioni sono quelle della Piana fiorentina, Pistoia e la sua montagna, Montecatini, Pelago e Pontassieve. E’ poi di ben 2,5 milioni di euro la richiesta di speciali mezzi ecologici in grado di porsi come terminali mobili per la raccolta di particolari tipologie di rifiuti.

I progetti dell’Ato Costa
L’Ato Costa ha presentato 70 progetti per complessivi 193 milioni di euro. Si va da quelli per l’infrastrutturazione del territorio, ai centri di raccolta-riuso, alle compostiere di comunità, alla digestione anaerobica con la produzione di biometano, alla valorizzazione degli imballaggi, alla gestione dei materiali assorbenti e dei rifiuti tessili, oltre ai sistemi per lo spazzamento e la pulizia delle spiagge.

I progetti dell’Ato Sud
Tra quelli presentati dall’Ato Sud figurano 18 progetti che prevedono l’acquisto di contenitori ad accesso controllato per la tariffa puntuale per un investimento di 19,8 milioni di euro che riguarda vaste aree di tutte e tre le province, cioè Siena, Arezzo e Grosseto. Sono invece 6 i progetti finalizzati all’installazione di isole ecologiche interrate nei comuni di Anghiari, Monte Argentario, Follonica, Siena, Scarlino e Castiglione della Pescaia che hanno un costo totale di 6,6 milioni di euro. I 17 progetti per la realizzazione di 11 nuovi centri di raccolta e i 6 adeguamenti previsti di centri già esistenti comportano un investimento di 7,3 milioni di euro. Infine sono 7 i nuovi impianti, che hanno un valore di complessivi 100,6 milioni di euro. Si tratta di tre digestori anaerobici, una linea di trattamento di multimateriali, di un impianto di selezione di imballaggi cellulosici, di un separatore di vari materiali riciclabili e dell’ammodernamento di un impianto di compostaggio.

“Si è trattato – commenta il presidente della regione Toscana Eugenio Giani – di un ottimo lavoro condotto dai tre Ambiti territoriali ottimali e dai gestori del servizio di smaltimento dei rifiuti, che hanno mostrato una notevole capacità di programmazione e di progettazione, in grado di portare la Toscana a livelli sempre più avanzati in tema di raccolta differenziata e di trattamento dei rifiuti con tecnologie all’avanguardia e sempre meno impattanti sull’ambiente. I progetti presentati coprono in maniera puntuale tutte le aree della nostra regione, offrendo ai cittadini un servizio adeguato”.

“Le richieste della Toscana – aggiunge l’assessora regionale all’ambiente, Monia Monni – abbracciano tutti questi vari ambiti di intervento con soluzioni di qualità che ci auguriamo quindi vengano in larga parte finanziate. Attendiamo dunque fiduciosi l’esito dei bandi nazionali, ma tengo a precisare che contiamo comunque di finanziare e quindi realizzare tutti i progetti che abbiamo in cantiere e che sono destinati a far compiere un deciso salto di qualità in questo settore strategico sia per la nostra economia che per i cittadini della Toscana. Voglio ringraziate gli Ato e i gestori che in pochissimo tempo sono riusciti a presentare progetti per oltre 400 milioni di euro, dimostrando grande professionalità e capacità di programmazione per la costruzione di una vera filiera di economia circolare per la gestione dei rifiuti nella nostra regione”.

“Grazie alle aziende che si sono impegnate in questi ultimi mesi in uno sforzo progettuale importante per presentare un pacchetto di proposte che speriamo venga finanziato, progetti ‘faro’ inclusi che da soli valgono altri 90 milioni dì euro – ha detto Nicola Perini, presidente di Confservizi Cispel Toscana -. Tutti questi progetti insieme consentirebbero alla Toscana dì modernizzare le proprie infrastrutture del riciclo, superare i deficit impiantistici e diventare autosufficiente. Finalmente ci sono le condizioni per fare gli impianti che servono alla nostra regione per gestire i propri rifiuti nella logica dell’economia circolare”.

In ogni caso i nuovi impianti dovranno essere completati entro il 2026.

 

Exit mobile version